5 research outputs found

    Models of innovation in small firms: the role of structural and behavioural variables

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    L’obiettivo di questa tesi è studiare i modelli di innovazione delle imprese, in particolare delle piccole e medie imprese (PMI) che operano nel contest economico italiano. I modelli di innovazione sono studiati in base a due filoni principali: da un lato l’analisi delle variabili strutturali, ad esempio l’appartenenza ad un settore produttivo o ambiti tecnologici, che determinano il comportamento innovativo delle imprese. Dall’altro lato, il focus è sulle variabili comportamentali delle imprese che influenzano il modo di fare innovazione delle stesse. L’analisi della variabili strutturali come determinanti dell’innovazione, parte dallo studio della tassonomia di Pavitt e dalla sua validità per le imprese manifatturiere italiane. Studi precedenti hanno mostrato che la tassonomia di Pavitt non sembra completamente efficace nel descrivere i processi di innovazione delle imprese manifatturiere italiane. Alcuni problemi metodologici, circa la significatività degli indicatori quantitativi misurati e la natura dei dati di riferimento, hanno riguardato queste ricerche. Di conseguenza, in questo lavoro, sono stati costruiti indicatori quantitativi per descrivere le indicazioni qualitative di Pavitt con l’obiettivo di renderli più idonei a testare la tassonomia di Pavitt. Inoltre, indicatori quantitativi sono stati applicati su dati appartenenti a un database più appropriato (CIS) che descrive in maniera più accurata i modelli di innovazione delle imprese italiane. I risultati mostrano una migliore corrispondenza del comportamento innovativo delle imprese alle indicazioni di Pavitt rispetto ai risultati dei lavori precedenti. Comunque, sembra evidenziarsi una dicotomia tra science based e specialized suppliers da un lato e supplier dominated e scale intensive dall’altro, riguardo il modo di fare innovazione. Le variabili comportamentali sono state studiate grazie all’approfondimento dei concetti di definizione e misura mento del grado di innovazione che è stato utilizzato come misura dell’risultato dell’innovazione. L’analisi è basata sull’ipotesi che entrambi opportunità tecnologiche e opportunità non tecnologiche influenzano il grado di innovazione. Il focus è su come le collaborazione per innovare che le imprese stabiliscono con soggetti esterni possano influenzare il grado delle innovazioni introdotte. L’obiettivo è dimostrare che le collaborazioni delle imprese con i soggetti esterni non appartenenti al settore produttivo dell’impresa e più specializzati nell’attività di ricerca, come le università e gli istituti di ricerca pubblici, siano più efficaci per ottenere innovazioni con un alto grado di novità. Lo studio delle determinanti del grado di innovazione in generale potrebbe essere utile per meglio indirizzare le iniziative politiche volte a sostenere l’attività di innovazione nelle imprese manifatturiere italiane

    Prevention of obesity in toddlers (PROBIT): a randomised clinical trial of responsive feeding promotion from birth to 24 months

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    Introduction: The aims of the PROBIT trial (clinicaltrials.gov: NCT03131284) were to prevent overweight or obesity occurring at two years of life, and improve feeding patterns during infancy. Methods: The trial compared 252 northern Italian newborns whose paediatricians offered their parents an educational programme from the child\u2019s birth to the age of two years (intervention arm) with 216 newborns whose parents did not undergo the programme (control arm). This sample size was 80% powerful to detect, with a 0.05 \u3b1 error, a 40% lower prevalence of overweight/obesity and a 57% lower prevalence of obesity in the intervention arm. At each well visit, the parents of the children in the intervention arm were given oral and written information about protective behaviours, with particular emphasis on responsive feeding. Overweight and obesity at two years of age were, respectively, defined as a body mass index of more than the 85th and the 95th percentile in accordance with the WHO growth charts. The sample size had 80% power to detect a 40% lower prevalence of overweight/obesity and a 57% lower prevalence of obesity in the intervention arm. Results: At the age of two years, the prevalence of obesity in the intervention arm was 35% lower than among the controls, but the difference was not statistically significant (8.7% vs. 13.4%; p = 0.10) There was no difference in the prevalence of overweight/obesity between the groups (26.8% vs. 28.3%; p = 0.49). At the age of three months, a higher proportion of the infants in the intervention group were fed on demand (93% vs. 80%, p < 0.001). Conclusions: The PROBIT trial failed to detect a significantly lower prevalence of obesity in the intervention arm, but did improve early feeding patterns. More powerful trials and meta-analyses are required to establish whether educating newborns\u2019 parents can decrease the prevalence of early obesity

    A multi-element psychosocial intervention for early psychosis (GET UP PIANO TRIAL) conducted in a catchment area of 10 million inhabitants: study protocol for a pragmatic cluster randomized controlled trial

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    Multi-element interventions for first-episode psychosis (FEP) are promising, but have mostly been conducted in non-epidemiologically representative samples, thereby raising the risk of underestimating the complexities involved in treating FEP in 'real-world' services
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