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    Dried blood spot immunoreactive trypsin (IRT) values

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    Description of the attachment geometry of the anteromedial and posterolateral bundles of the ACL from arthroscopic perspective for anatomical tunnel placement

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    The anterior cruciate ligament (ACL) consists of an anteromedial bundle (AMB) and a posterolateral bundle (PLB). A reconstruction restoring the functional two-bundled nature should be able to approximate normal ACL function better than the most commonly used single-bundle reconstructions. Accurate tunnel positioning is important, but difficult. The purpose of this study was to provide a geometric description of the centre of the attachments relative to arthroscopically visible landmarks. The AMB and PLB attachment sites in 35 dissected cadaver knees were measured with a 3D system, as were anatomical landmarks of femur and tibia. At the femur, the mean ACL centre is positioned 7.9 ± 1.4 mm (mean ± 1 SD) shallow, along the notch roof, from the most lateral over-the-top position at the posterior edge of the intercondylar notch and from that point 4.0 ± 1.3 mm from the notch roof, low on the surface of the lateral condyle wall. The mean AMB centre is at 7.2 ± 1.8 and 1.4 ± 1.7 mm, and the mean PLB centre at 8.8 ± 1.6 and 6.7 ± 2.0 mm. At the tibia, the mean ACL centre is positioned 5.1 ± 1.7 mm lateral of the medial tibial spine and from that point 9.8 ± 2.1 mm anterior. The mean AMB centre is at 3.0 ± 1.6 and 9.4 ± 2.2 mm, and the mean PLB centre at 7.2 ± 1.8 and 10.1 ± 2.1 mm. The ACL attachment geometry is well defined relative to arthroscopically visible landmarks with respect to the AMB and PLB. With simple guidelines for the surgeon, the attachments centres can be found during arthroscopic single-bundle or double-bundle reconstructions

    Ricostruzione del legamento crociato anteriore con tecnica a doppio fascio: valutazione comparativa dei tunnel femorali eseguiti con tecnica in-out o out-in.

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    Introduzione. Recentemente sono state sviluppate diverse tecniche per la ricostruzione di entrambi i fasci (anteromediale, AM; posterolaterale, PL) del legamento crociato anteriore (LCA) con l\u2019obiettivo di ripristinare una fisiologica cinematica articolare. Diverse sono le variabili che possono inficiare l\u2019integrazione biologica degli innesti e ed il comportamento meccanico dei due fasci. La differenza tra il diametro dei tunnel all\u2019emergenza articolare ed il diametro degli innesti \ue8 una tra queste. Obiettivo dello studio \ue8 analizzare, mediante tomografia computerizzata (TC), i diametri dei tunnel femorali eseguiti con due diverse tecniche. Materiali e Metodi. Lo studio ha incluso 8 ginocchia di 8 diversi cadaveri divisi in 2 gruppi. Gruppo A: i tunnel femorali sono stati eseguiti mediante tecnica in-out. Il tunnel PL \ue8 stato eseguito attraverso il portale AM, mentre il tunnel AM attraverso il tunnel PL transtibiale. Gruppo B: entrambi i tunnel, AM e PL, sono stati eseguiti mediante tecnica out-in utilizzando una guida sviluppata dal \u201csenior author\u201d (LP). Tutti i tunnel sono stati realizzati con una fresa da 7 mm. Entrambi i gruppi sono stati quindi sottoposti a valutazione TC con ricostruzioni sui piani coronale ed assiale. I diametri di entrambi i tunnel sono stati misurati sui due piani. I dati sono stati analizzati con il Mann-Whitney t-test per campioni indipendenti. Il livello di significativit\ue0 \ue8 stato posto a p<0.05. Risultati. Il tunnel AM nel gruppo A era di 7.07 mm (range, 7 \u2013 7.1) sul piano assiale e di 7.02 (range, 7 \u2013 7.1) sul piano coronale. Il tunnel AM nel gruppo B era di 7.1 mm (range, 7 \u2013 7.2) sul piano assiale e di 7.15 (range, 7 \u2013 7.3) sul piano coronale. (p>0.05). Il tunnel PL nel gruppo A era di 8.32 mm (range, 8.2 \u2013 8.4) in assiale e di 8.45 (range, 8.4 \u2013 8.5) in coronale. Il tunnel PL nel gruppo B era di 7.15 mm (range, 7 \u2013 7.3) in assiale e di 7.02 (range, 7 \u2013 7.1) in coronale. (p<0.05). Discussione. Sino ad oggi non \ue8 stato dimostrato quale sia la migliore tecnica di ricostruzione a doppio fascio del LCA in termini di stabilit\ue0 articolare e di evoluzione clinica. Tra le diverse variabili che possono condizionare il successo del trattamento ed un\u2019eventuale revisione dell\u2019innesto vi \ue8 l\u2019allargamento dei tunnel femorali. Diversi autori hanno riportato, dopo ricostruzione a singolo fascio con diametri del tunnel femorale maggiore rispetto a quello dell\u2019innesto, una maggiore difficolt\ue0 negli interventi di revisione del neolegamento. L\u2019esecuzione del tunnel femorale PL mediante tecnica out-in garantisce una migliore corrispondenza con il diametro dell\u2019innesto all\u2019emergenza articolare. Ci\uf2 riduce teoricamente la possibile instabilit\ue0 del neofascio dovuta ad un diametro maggiore di partenza del tunnel osseo. Studi di biomeccanica in vitro e studi clinici prospettici randomizzati tra la tecnica in-out ed out-in potranno confermare tale ipotesi

    ARTHROSCOPIC RESECTION OF WRIST GANGLIA

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    An evaluation of an enzyme immunoassay method for immunoreactive trypsin in dried blood spots

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    A novel monoclonal antibody based enzyme immunoassay (EIA) method for the measurement of the human cationic trypsinogen (NeoScreen, AGEN Biomedical Ltd., Acacia Ridge, Australia) in dried blood spots for the neonatal screening of cystic fibrosis was evaluated. The calibration standards provided as dried blood spots by AGEN are highly unstable and must be replaced with user prepared materials. Reference values from control individuals were obtained by parametric methods. A preliminary comparison with a polyclonal antibody based RIA method (Trypsik, SORIN Biomedica, Saluggia, Italy) was performed. Regression analysis between the RIA and the EIA methods gave a coefficient of correlation of 0.58 for RIA values < 40 \u2022g/L and of 0.77 for RIA values 65 40 \u2022g/L. Average CV of the within-run imprecision for the EIA method was 19.6% and for the RIA method 28.8%. CVs of the between-run imprecision at low, intermediate and high values for the EIA method were 23.7%, 15.8%, 15.6% and for the RIA method 20.6%, 14.4%, 11.2%. The diagnostic accuracy analyzed by a Receiver Operating Characteristics (ROC) curve of the RIA method gave a maximum accuracy of 190.9 while that of a simulated ROC curve for the EIA method was 193.0. We found that the precision and the diagnostic accuracy of the EIA method (AGEN) are equal to or better than those of one of the RIA methods

    Ricostruzione del legamento crociato anteriore con tecnica a doppio fascio: valutazione comparativa su cadavere dei tunnel femorali eseguiti con tecnica in-out o out-in.

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    Introduzione. Recentemente sono state sviluppate diverse tecniche per la ricostruzione di entrambi i fasci (anteromediale, AM; posterolaterale, PL) del legamento crociato anteriore (LCA) con l’obiettivo di ripristinare una fisiologica cinematica articolare. Diverse sono le variabili che possono inficiare l’integrazione biologica degli innesti e ed il comportamento meccanico dei due fasci. La differenza tra il diametro dei tunnel all’emergenza articolare ed il diametro degli innesti è una tra queste. Obiettivo dello studio è analizzare, mediante tomografia computerizzata (TC), i diametri dei tunnel femorali eseguiti con due diverse tecniche. Materiali e Metodi. Lo studio ha incluso 8 ginocchia di 8 diversi cadaveri divisi in 2 gruppi. Gruppo A: i tunnel femorali sono stati eseguiti mediante tecnica in-out. Il tunnel PL è stato eseguito attraverso il portale AM, mentre il tunnel AM attraverso il tunnel PL transtibiale. Gruppo B: entrambi i tunnel, AM e PL, sono stati eseguiti mediante tecnica out-in utilizzando una guida sviluppata dal “senior author” (LP). Tutti i tunnel sono stati realizzati con una fresa da 7 mm. Entrambi i gruppi sono stati quindi sottoposti a valutazione TC con ricostruzioni sui piani coronale ed assiale. I diametri di entrambi i tunnel sono stati misurati sui due piani. I dati sono stati analizzati con il Mann-Whitney t-test per campioni indipendenti. Il livello di significatività è stato posto a p<0.05. Risultati. Il tunnel AM nel gruppo A era di 7.07 mm (range, 7 – 7.1) sul piano assiale e di 7.02 (range, 7 – 7.1) sul piano coronale. Il tunnel AM nel gruppo B era di 7.1 mm (range, 7 – 7.2) sul piano assiale e di 7.15 (range, 7 – 7.3) sul piano coronale. (p>0.05). Il tunnel PL nel gruppo A era di 8.32 mm (range, 8.2 – 8.4) in assiale e di 8.45 (range, 8.4 – 8.5) in coronale. Il tunnel PL nel gruppo B era di 7.15 mm (range, 7 – 7.3) in assiale e di 7.02 (range, 7 – 7.1) in coronale. (p<0.05). Discussione. Sino ad oggi non è stato dimostrato quale sia la migliore tecnica di ricostruzione a doppio fascio del LCA in termini di stabilità articolare e di evoluzione clinica. Tra le diverse variabili che possono condizionare il successo del trattamento ed un’eventuale revisione dell’innesto vi è l’allargamento dei tunnel femorali. Diversi autori hanno riportato, dopo ricostruzione a singolo fascio con diametri del tunnel femorale maggiore rispetto a quello dell’innesto, una maggiore difficoltà negli interventi di revisione del neolegamento. L’esecuzione del tunnel femorale PL mediante tecnica out-in garantisce una migliore corrispondenza con il diametro dell’innesto all’emergenza articolare. Ciò riduce teoricamente la possibile instabilità del neofascio dovuta ad un diametro maggiore di partenza del tunnel osseo. Studi di biomeccanica in vitro e studi clinici prospettici randomizzati tra la tecnica in-out ed out-in potranno confermare tale ipotesi

    Ricostruzione del legamento crociato anteriore con tecnica a doppio fascio: valutazione comparativa su cadavere dei tunnel femorali eseguiti con tecnica in-out o out-in.

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    Introduzione. Recentemente sono state sviluppate diverse tecniche per la ricostruzione di entrambi i fasci (anteromediale, AM; posterolaterale, PL) del legamento crociato anteriore (LCA) con l’obiettivo di ripristinare una fisiologica cinematica articolare. Diverse sono le variabili che possono inficiare l’integrazione biologica degli innesti e ed il comportamento meccanico dei due fasci. La differenza tra il diametro dei tunnel all’emergenza articolare ed il diametro degli innesti è una tra queste. Obiettivo dello studio è analizzare, mediante tomografia computerizzata (TC), i diametri dei tunnel femorali eseguiti con due diverse tecniche. Materiali e Metodi. Lo studio ha incluso 8 ginocchia di 8 diversi cadaveri divisi in 2 gruppi. Gruppo A: i tunnel femorali sono stati eseguiti mediante tecnica in-out. Il tunnel PL è stato eseguito attraverso il portale AM, mentre il tunnel AM attraverso il tunnel PL transtibiale. Gruppo B: entrambi i tunnel, AM e PL, sono stati eseguiti mediante tecnica out-in utilizzando una guida sviluppata dal “senior author” (LP). Tutti i tunnel sono stati realizzati con una fresa da 7 mm. Entrambi i gruppi sono stati quindi sottoposti a valutazione TC con ricostruzioni sui piani coronale ed assiale. I diametri di entrambi i tunnel sono stati misurati sui due piani. I dati sono stati analizzati con il Mann-Whitney t-test per campioni indipendenti. Il livello di significatività è stato posto a p<0.05. Risultati. Il tunnel AM nel gruppo A era di 7.07 mm (range, 7 – 7.1) sul piano assiale e di 7.02 (range, 7 – 7.1) sul piano coronale. Il tunnel AM nel gruppo B era di 7.1 mm (range, 7 – 7.2) sul piano assiale e di 7.15 (range, 7 – 7.3) sul piano coronale. (p>0.05). Il tunnel PL nel gruppo A era di 8.32 mm (range, 8.2 – 8.4) in assiale e di 8.45 (range, 8.4 – 8.5) in coronale. Il tunnel PL nel gruppo B era di 7.15 mm (range, 7 – 7.3) in assiale e di 7.02 (range, 7 – 7.1) in coronale. (p<0.05). Discussione. Sino ad oggi non è stato dimostrato quale sia la migliore tecnica di ricostruzione a doppio fascio del LCA in termini di stabilità articolare e di evoluzione clinica. Tra le diverse variabili che possono condizionare il successo del trattamento ed un’eventuale revisione dell’innesto vi è l’allargamento dei tunnel femorali. Diversi autori hanno riportato, dopo ricostruzione a singolo fascio con diametri del tunnel femorale maggiore rispetto a quello dell’innesto, una maggiore difficoltà negli interventi di revisione del neolegamento. L’esecuzione del tunnel femorale PL mediante tecnica out-in garantisce una migliore corrispondenza con il diametro dell’innesto all’emergenza articolare. Ciò riduce teoricamente la possibile instabilità del neofascio dovuta ad un diametro maggiore di partenza del tunnel osseo. Studi di biomeccanica in vitro e studi clinici prospettici randomizzati tra la tecnica in-out ed out-in potranno confermare tale ipotesi

    Double-bundle anterior cruciate ligament reconstruction: a comparative cadaver study of the femoral tunnels performed with in-out and out-in techniques.

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    Introduction: Many authors have developed different techniques for reconstruction of both bundles (anteromedial AM; posterolateral PL) of the anterior cruciate ligament (ACL), in order to restore a normal kinematics. There are several factors that can influence biological integration of graft and the bundle\u2019s mechanical behavior. The difference in diameter between tunnels on the intra-articular side and graft is one of most important. The aim of this study is to evaluate by CT-scan the femoral tunnel diameters performed using two different techniques. Methods: The study included 8 knees of 8 different cadavers divided into 2 groups. Group A: femoral tunnels were performed using an in-out technique: the PL tunnel from AM portal and the AM tunnel from transtibial PL tunnel. Group B: both tunnels were performed using an out-in technique with a guide developed by \u201csenior author\u201d (LP). A 7 mm reamer was used for all tunnels. The knees were then evaluated by CT-scan on coronal and axial planes. The diameters of the two tunnels were measured on both planes. Results: In group A, AM tunnel measured 7.07 mm (range 7 \u2013 7.1) on axial plane and 7.02 mm (range 7 \u2013 7.1) on coronal plane. In group B, AM tunnel measured 7.1 mm (range 7 \u2013 7.2) on axial plane, and 7.15 mm (range 7 \u2013 7.3) on coronal plane (p>0.05). In group A, PL tunnel measured 8.32 mm (range 8.2 \u2013 8.4) on axial plane and 8.45 mm (range 8.4 \u2013 8.5) on coronal plane. In group B, PL tunnel measured 7.15 mm (range 7 \u2013 7.3) on axial plane and 7.02 mm (range 7 \u2013 7.1) on coronal plane. (p<0.05). Discussion: There is not consensus on which is the best technique for double-bundle ACL reconstruction in terms of joint stability. Tunnel widening is one of the causes that may jeopardize the success of reconstruction and eventually a revision procedure. Several authors reported some difficulties in ACL revision surgery after single-bundle reconstruction when diameter of tunnel was larger than graft. Out-in technique shows a PL tunnel diameter similar to graft on intra-articular side. Theoretically, this approach can reduce the micro movements of the graft inside the tunnel due to the mismatch. Biomechanical and prospective randomized control studies between in-out and out-in techniques could confirm this hypothesis
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