11 research outputs found

    campocasoli.org: un archivio digitale per lo studio dei fascicoli personali di internati civili stranieri nell’Italia fascista

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    On January 27, 2017, the international Holocaust Remembrance Day, the website www.campocasoli.org was launched. The main purpose of the site is to establish a digital archive that provides open access to over 4500 documents. The documents are part of 215 personal files of foreign civil internees listed as “foreign jews” and political internees classified as “ex Jugoslavians” and “antifascists”. The files concern Casoli’s concentration camp in the Chieti province of Abruzzo and tackle the period between 1940 and 1944, the time in which the camp was active and used by fascist administrators. The documents were stored in Casoli’s municipal archive and were systematically recorded and catalogued only in 2000. They have now been arranged on the website in a series of themed and conceptual areas that allow a differentiated and sophisticated research of the materia

    L’Altro internato. Caratteri dell’internamento civile nell’Abruzzo fascista

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    Nel Novecento l’esclusione si applica in maniera metodica e regolamentata all’interno dei confini statuali come procedura legata alla guerra. Essa diventa strumento di esercizio del momento bellico. L’”Altro” sarà, allora, il cittadino straniero di un paese nemico; il dissidente interno; l’ebreo perseguitato per motivi razziali; oppure tutte queste figure insieme, rappresentate nella categoria di nemico oggettivo. Questo studio analizza i momenti e le forme dell’internamento civile organizzato dal ministero dell’Interno in Abruzzo all’indomani del 10 giugno 1940, nei suoi caratteri di affinità e di specificità rispetto alla più generale esperienza nazionale

    “Nella terra interamente illuminata”. Tecnica come sistema

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    Il Novecento non è stato solo un secolo di cambiamenti radicali sotto il profilo politico, economico e sociale. Le periodizzazioni più importanti sul piano storiografico si misurano con esso attraverso l’analisi di crisi di sistemi politici e di relazioni internazionali, crisi di modelli economici, rotture intervenute sul piano degli equilibri sociali, movimenti di globalizzazione che investono tutto il globo. Ma, ad un esame più profondo, il Novecento è soprattutto il secolo di rottura e declino delle categorie fondative dell’architettura statuale e sociale moderna, ed è però l’epoca di affermazione definitiva della Tecnica nella sua forma sistemica. Questo lavoro analizza i caratteri e gli orizzonti di questo inedito soggetto e i suoi riflessi sulle categorie tradizionali regolative dell’agire umano

    L’Italia alla periferia del Mediterraneo. Le relazioni italo-spagnole tra XIX e XX secolo : politica, economia e società

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    La nascita del Regno d’Italia contribuì a cambiare notevolmente le relazioni politicoeconomiche all’interno dell’Europa del XIX secolo. Paesi come Gran Bretagna, Francia o Germania dovettero considerare la presenza del modesto stato meridionale, soprattutto nell’ottica di future espansioni nell’arco del Mediterraneo. Da parte sua, la Spagna – coinvolta in una grave e secolare decadenza politica – non poté far a meno che dirigere la sua attenzione verso il vicino e storico “cugino” linguistico. Nonostante un inizio difficoltoso, le relazioni tra i due paesi si trasformarono in un continuo interscambio di accordi, trattati e proposte culturali. L’avvicinamento della Spagna durante la prima metà del XX secolo, fu consolidata anche dall’inarrestabile ascesa del fascismo italiano che contribuirà – durante il conflitto civile spagnolo – alla nascita non solo di un “fascismo spagnolo” ma di un vero e proprio stato dittatoriale governato dall’«amico» Francisco Franco

    La «Frontera Sur». Il confine dimenticato

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    Nel profondo sud della Spagna, ai limiti del continente europeo, esiste un confine che negli ultimi anni ha assunto un’importanza cruciale nelle relazioni tra il nord ed il sud del mondo. Eppure la linea che demarca quest’area si contraddistingue sempre più come una nuova cortina di ferro. Due identità, due culture (quella europea e quella nordafricana) stanno perdendo l’opportunità di dialogare, di stringere rapporti e di convivere in una delle terre più affascinanti ed allo stesso tempo controverse del Mediterraneo occidentale. La domanda sorge quindi spontanea: è forse questo il nuovo Muro di Berlino

    «Reprimere e detenere»: l’altra faccia del conservadurismo español

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    Se la Spagna rappresenta oggi uno dei principali fari europei di irradiazione della democrazia, non si può dire lo stesso rispetto al suo passato. Tra gli anni Venti e gli anni Settanta del XX secolo, quest’area fu sorretta da regimi dittatoriali che mantennero il potere – nella maggior parte dei casi – attraverso l’esercizio della forza. Nemmeno la breve parentesi repubblicana fu in grado di annichilire quell’ondata di odio, che fin dal periodo primorriversita si espanse tra la popolazione. Seguirono una guerra e quarant’anni di dittatura che adottarono la repressione e l’incarceramento, ai fini della propria ed esclusiva giustizi

    La storia e il digitale: il caso dell’internamento italiano e le nuove tecnologie per la conservazione della memoria

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    Digital humanities have enjoyed significant progress over the past years, offering to historians new significant opportunities. Exploiting the tools that the Web puts at the researchers’ disposal, this forum aims at fostering new debates around little-explored themes, such as the memory of Fascist internment camps in its relationships with digital media. Scholars with different scientific and disciplinary back grounds participated in this forum, putting forward new interpretations

    C. Literaturwissenschaft.

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