Prove di caratterizzazione meccanica della canna comune (Arundo Donax) in prospettiva di un uso strutturale sostenibile

L’obiettivo di questa tesi è porre le basi dell’utilizzo dell’Arundo Donax in campo strutturale estendendo la conoscenza del suo comportamento meccanico attraverso una completa caratterizzazione meccanica. La canna comune vanta delle caratteristiche meccaniche molto simili a quelle di diverse specie di Bambù, materiale ampiamente utilizzato nei paesi dell’Asia orientale e dell’America Latina, dove è inserito nelle normative che ne regolarizzano l’utilizzo ai fini strutturali. La principale norma di riferimento per il bambù è la ISO 22157 (2019), che descrive le procedure di prova da seguire in laboratorio per una corretta caratterizzazione meccanica del materiale. La sopracitata norma è stata di riferimento nella definizione delle diverse prove eseguite sull’Arundo Donax, ma le esigue dimensioni dei campioni, se paragonate a quelle del bambù, hanno portato al progetto di nuove metodologie di prova, studiate “su misura” per ottenere una corretta caratterizzazione del materiale. La modalità di prova a compressione assiale non presenta particolari differenze da quanto indicato nella ISO 22157; lo studio si è quindi incentrato sulle possibili soluzioni da adottare nell’esecuzione dei test a trazione, a taglio e a compressione trasversale, prove che anche per il bambù presentano una significativa dispersione dei risultati e sono in continuo aggiornamento dal punto di vista normativo. Le ridotte dimensioni della sezione comportano diverse difficoltà nel monitoraggio della prova con tecniche di misurazione standard. Si utilizza la DIC, una tecnica di monitoraggio contactless in grado di costruire dei campi vettoriali di deformazione della superfice del campione; tale tecnica di acquisizione permette di cogliere al meglio il comportamento di un materiale fortemente anisotropo come l’Arundo Donax, le cui proprietà meccaniche sono dipendenti dalla direzione di applicazione del carico e le cui caratteristiche di rigidezza variano sullo spessore e lungo lo sviluppo del culmo

COVID-19 in Low- and Middle-Income Countries (LMICs): A Narrative Review from Prevention to Vaccination Strategy

The management of the COVID-19 pandemic represents a challenging process, especially for low- and middle-income countries (LMICs) due to the serious economic and health resource problems it generates. In this article, we assess COVID-19 situation in LMICs and outline emerging problems and possible solutions. The prevention and control of COVID-19 would be based on focused tests exploiting those systems (e.g., GeneXpert®) already used in other scenarios. This would be less stressful for the healthcare system in LMICs. Avoiding close contact with people suffering from acute respiratory infections, frequent handwashing, and avoiding unprotected contact with farm or wild animals are recommended infection control interventions. The appropriate use of personal protective equipment (PPE) is required, despite its procurement being especially difficult in LMICs. Patients’ triage should be based on a simple and rapid logarithm to decide who requires isolation and targeted testing for SARS-CoV-2. Being able to estimate which patients will develop severe disease would allow hospitals to better utilize the already limited resources more effectively. In LMICs, laboratories are often in the capital cities; therefore, early diagnosis and isolation become difficult. The number of ICU beds is often insufficient, and the equipment is often old and poorly serviced. LMICs will need access to COVID-19 treatments at minimal prices to ensure that all who need them can be treated. Year-to-date, different vaccines have been approved and are currently available. The main obstacle to accessing them is the limited ability of LMICs to purchase significant quantities of the vaccine

Cefiderocol for Carbapenem-Resistant Bacteria: Handle with Care! A Review of the Real-World Evidence

(1) Background: healthcare-associated infections are one of the most frequent adverse events in healthcare delivery worldwide. Several antibiotic resistance mechanisms have been developed, including those to carbapenemase. Cefiderocol (CFD) is a novel siderophore cephalosporin designed to treat carbapenem-resistant bacteria. (2) Methods: we performed a systematic review of all cases reported in the literature to outline the existing evidence. We evaluated real-world evidence studies of CFD in the treatment of carbapenem-resistant (CR) bacteria. (3) Results: a total of 19 publications treating cases of infection by CR bacteria were included. The three most frequent CR pathogens were Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa, and Klebsiella pneumoniae. A regimen of 2 g every 8 h was most frequently adopted for CFD with a mean treatment duration of 25.6 days. CFD was generally well tolerated, with fewer side effects. The success rate of CFD therapy was satisfactory and almost 70% of patients showed clinical recovery; of these, nearly half showed negative blood cultures and infection-free status. (4) Conclusions: This review indicates that CFD is active against important GN organisms including Enterobacteriaceae, P. aeruginosa, and A. baumannii. CFD seems to have a safe profile

What is the role of locoregional anesthesia in breast surgery? A systematic literature review focused on pain intensity, opioid consumption, adverse events, and patient satisfaction

Breast surgery in the United States is common. Pain affects up to 50% of women undergoing breast surgery and can interfere with postoperative outcomes. General anesthesia is the conventional, most frequently used anaesthetic technique. Various locoregional anesthetic techniques are also used for breast surgeries. A systematic review of the use of locoregional anesthesia for postoperative pain in breast surgery is needed to clarify its role in pain management

An unusual cause of chest pain

Case report :We present the case of a 27year-old male who went to the Emergency Room for the acute onset of chest pain irradiated to left flank and fever by 2 days. An abdominal computed tomography (CT) scan, performed for the suspicion of a kidney stone, showed a left basal pulmonary opacity. The patient was admitted to our department for suspected community-acquired pneumonia (CAP) but, a few days later, a chest CT scan with intravenous contrast revealed a thoracic congenital malformation: intralobar pulmonary sequestration. The pulmonary lesion was resected and the histopathological examination of the lesion showed the features of pulmonary sequestration. Conclusions :Pulmonary sequestration is a rare congenital malformation that is usually diagnosed in the Pediatric age. We report here an unusual case of intralobar pulmonary sequestration in an adult mimicking a CAP and a lung cancer

Il Futuro della Cybersecurity in Italia: Ambiti Progettuali Strategici

Il presente volume nasce come continuazione del precedente, con l’obiettivo di delineare un insieme di ambiti progettuali e di azioni che la comunità nazionale della ricerca ritiene essenziali a complemento e a supporto di quelli previsti nel DPCM Gentiloni in materia di sicurezza cibernetica, pubblicato nel febbraio del 2017. La lettura non richiede particolari conoscenze tecniche; il testo è fruibile da chiunque utilizzi strumenti informatici o navighi in rete. Nel volume vengono considerati molteplici aspetti della cybersecurity, che vanno dalla definizione di infrastrutture e centri necessari a organizzare la difesa alle azioni e alle tecnologie da sviluppare per essere protetti al meglio, dall’individuazione delle principali tecnologie da difendere alla proposta di un insieme di azioni orizzontali per la formazione, la sensibilizzazione e la gestione dei rischi. Gli ambiti progettuali e le azioni, che noi speriamo possano svilupparsi nei prossimi anni in Italia, sono poi accompagnate da una serie di raccomandazioni agli organi preposti per affrontare al meglio, e da Paese consapevole, la sfida della trasformazione digitale. Le raccomandazioni non intendono essere esaustive, ma vanno a toccare dei punti che riteniamo essenziali per una corretta implementazione di una politica di sicurezza cibernetica a livello nazionale. Politica che, per sua natura, dovrà necessariamente essere dinamica e in continua evoluzione in base ai cambiamenti tecnologici, normativi, sociali e geopolitici. All’interno del volume, sono riportati dei riquadri con sfondo violetto o grigio; i primi sono usati nel capitolo introduttivo e nelle conclusioni per mettere in evidenza alcuni concetti ritenuti importanti, i secondi sono usati negli altri capitoli per spiegare il significato di alcuni termini tecnici comunemente utilizzati dagli addetti ai lavori. In conclusione, ringraziamo tutti i colleghi che hanno contribuito a questo volume: un gruppo di oltre 120 ricercatori, provenienti da circa 40 tra Enti di Ricerca e Università, unico per numerosità ed eccellenza, che rappresenta il meglio della ricerca in Italia nel settore della cybersecurity. Un grazie speciale va a Gabriella Caramagno e ad Angela Miola che hanno contribuito a tutte le fasi di produzione del libro. Tra i ringraziamenti ci fa piacere aggiungere il supporto ottenuto dai partecipanti al progetto FILIERASICURA

Economic results of a palivizumab seasonal prophylaxis using a cohorting software and vial sharing

Abstract Background Respiratory syncytial virus is the most important pathogen in lower respiratory tract infection in infants and young children. In high-risk populations it may develop severe, sometimes fatal, lower respiratory tract infections. A proportion of these infants require admission to intensive care units due to the severity of the condition and the level of care needed. Furthermore, we must consider the possible increased risk of asthma following RSV infection in infancy. Methods The aim of this work is to show how we strictly coordinated, during the 2008-2009 RSV season, the delivery of prophylaxis while minimising drug cost through vial sharing and cohorting infants with a software performed through Visual Basic programming system. Results By using this method we have been able to obtain a saving of the 29.2% compared to the theoretical amount. No infant requested hospitalisation for a RSV infection. Conclusions Such a model ensures all patients to receive appropriate immunization and thus positively influencing the cost-benefit of palivizumab prophylaxis. We hope that our model of care delivery will be of use to other hospitals.</p