11 research outputs found

    3D curved multiplanar cone beam CT reconstruction for intracochlear position assessment of straight electrodes array. A temporal bones and patients study

    Get PDF
    A retrospective review of post-op cone beam CT (CBCT) of 8 adult patients and 14 fresh temporal bones that underwent cochlear implantation with straight flexible electrodes array was performed to determine if the position of a long and flexible electrodes array within the cochlear scalae could be reliably assessed with CBCT. An oto-radiologist and two otologists examined the images and assessed the electrodes position. The temporal bone specimens underwent histological analysis for confirm the exact position. The position of the electrodes was rated as scala tympani, scala vestibule, or intermediate position for the electrodes at 180°, 360° and for the apical electrode. In the patient group, for the electrodes at 180° all observers agreed for scala tympani position except for 1 evaluation, while a discrepancy in 3 patients both for the 360° and for the apical electrode assessment were found. In five temporal bones the evaluations were in discrepancy for the 180° electrode, while at 360° a disagreement between raters on the scalar positioning was seen in six temporal bones. A higher discrepancy between was found in assessment of the scalar position of the apical electrode (average pairwise agreement 45.4%, Fleiss k = 0.13). A good concordance was found between the histological results and the consensus between raters for the electrodes in the basal turn, while low agreement (Cohen’s k 0.31, pairwise agreement 50%) was found in the identification of the apical electrode position confirming the difficulty to correct identify the electrode position in the second cochlear turn in temporal bones. In conclusion, CBCT is a reliable radiologic exam to correctly evaluate the position of a lateral wall flexible array in implanted patients using the proposed imaging reconstruction method, while some artefacts impede exact evaluation of the position of the apical electrode in temporal bone and other radiological techniques should be preferred in ex vivo studies

    ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA

    Get PDF
    La gestione dello schwannoma vestibolare (SV) sporadico si è gradualmente evoluta negli ultimi decenni. Lo scopo di questo studio è di analizzare levoluzione negli esiti chirurgici dellexeresi di queste lesioni, realizzata da un team neurotologico tra il 1990 e il 2006, attraverso differenti approcci. È stata eseguita una revisione retrospettica monocentrica dei dati clinici di 1006 pazienti. Al fine di valutare eventuali modifiche e progressi, il periodo di 17 anni è stato diviso in tre periodi, ciascuno comprendente rispettivamente 268 SV (1990- 1996), 299 SV (1997-2001), e 439 SV (2002-2006). Il follow-up medio è stato di 5,9 ± 2,4 anni. Complessivamente lasportazione totale è stata ottenuta nel 99,4% dei casi. Il tasso di mortalità è stato dello 0,3%, la meningite e la perdita di liquido cefalo rachidiano (LCR) sono stati osservati nel 1,2% e il 9% dei casi, rispettivamente. La frequenza della perdita di LCR è diminuita dal 11,6% al 7,1% tra il primo e dellultimo periodo (p < 0,01) e la revisione chirurgica dal 3,4% al 0,9% (p < 0,05). Il nervo facciale è stato anatomicamente conservato nel 97,7% dei casi. Ad un anno, una buona funzione del nervo facciale è stata osservata nel 85,1% dei pazienti (I e II grado House- Brackmann), con una variazione tra il primo e lultimo periodo che andava dal 78,4% al 87,6% (p < 0,05). Ad un anno post-operatorio la conservazione delludito è stata ottenuta nel 61,6% dei pazienti, passando dal 50,9% del primo periodo, al 69,0% del periodo piú recente (p < 0,05) (classe A + B + C dalla classificazione AAO-HNS). Ludito utile (classe A + B) è stato conservato nel 33,5% dei casi complessivamente, con percentuali comprese tra il 21,8% e 42% nel primo e nellultimo periodo rispettivamente (p < 0,01). Gli esiti chirurgici dellasportazion dello schwannoma vestibolare sporadico sono migliorati negli anni per quanto riguarda i risultati funzionali del nervo facciale, la conservazione delludito, le perdite di liquido cefalorachidiano, principalmente grazie allesperienza del team neurotologico. I risultati funzionali dopo la rimozione microchirurgica completa SV di grandi dimensioni dipendono dall esperienza maturata sulle lesioni di piccole dimensioni

    Ricostruzione multiplanare 3D di immagini cone beam per lidenficazione della posizione degli impianti cocleari. Studio su ossi temporali e pazienti impiantati

    Get PDF
    Questo studio riporta unanalisi retrospettica delle immagini cone beam CT effettuate su 8 pazienti adulti sottoposti ad impianto cochleare MedEl flex 28 e su 14 ossi temporali impiantati con lo stesso tipo di array portaelettrodi. Lo scopo dello studio é di determinare laffidabilità della metodica cone beam CT nella valutazione della posizione intracocleare degli elettrodi in impianti che si posizionano lungo la parete laterale del lume cocleare, quindi non perimodiolari la cui posizione é più facilmente identificabile. Un otoradiologo e due otologi hanno analizzato le immagini e assegnato la posizione per ciascun elettrodo localizzato nella regione dei 180° e dei 360° del primo giro cocleare e per lelettrodo apicale scegliendo tra scala timpanica, vestibulare o posizione intermedia Lanalisi istologica ha successivamente confermato lesatta posizione negli ossi temporali. Nel gruppo dei pazienti per lelettrodo a 180° i tre esperti concordavano sulla posizione in scala timpanica in tutti eccetto un paziente, mentre una discordanza nella valutazione era presente in 3 pazienti per gli elettrodi a 360° e per gli elettrodi apicali. Negli ossi temporali in 5 casi era presente una discordanza per lelettrodo a 180°, mentre a 360° sei valutazioni erano discordanti tra i valutatori. Una disdcordanza tra le valutazioni più elevata veniva trovata per la la posizione dellelettrodo apicale (concordanza valutatori 45.4%, Fleiss k = 0,13). Un buon grado di concordanza veniva trovato tra i risultati istologici e le valutazioni tra i valutatori per gli elettrodi localizzati nel giro basale; un grado più basso esisteva per la posizione degli elettrodi apicali (concordanza valutatori 50%, Cohens k = 0,31) confermando la difficoltà nella corretta valutazione della posizione degli elettrodi nella regione più apicale negli ossi temporali. In conclusione, le immagini cone beam postoperatorie analizzate con la metodica della ricostruzione multiplanare 3D rappresentano una metodica affidabile per lo studio della posizione intracocleare degli elettrodi a posizionamento laterale nei pazienti impiantati. La corretta identificazione del posizionamento dellelettrodo piu apicale risulta difficile su osso temporale per la presenza di un artefatto più importante o per la minore resistenza delle strutture della parete laterale della coclea (legamento spirale, membrane basilare) nel preparato istologico (osso temporale fresco/congelato) che è responsabile di un maggior numero di traslocazioni dalla rampa timpanica alla rampa vestibolare e di localizzazioni intermedie più difficilmente interpretabili

    Analysis of shared heritability in common disorders of the brain

    Get PDF
    Paroxysmal Cerebral Disorder

    Determinants of Erectile Dysfunction Risk in a Large Series of Italian Men Attending Andrology Clinics

    No full text
    Objective: To assess determinants of ED in men who asked for a free of charge andrologic consultation during a week focused on andrologic prevention in Italy. Methods: Men were invited to attend 178 participating andrology centers for a free of charge visit for counselling about urologic or andrologic conditions. Data were recorded with a simple questionnaire used by all centers. Results: 2499 (19.9%) were diagnosed having ED. The frequency of ED increased with age, ranging from 4.6% in men under 25 years, to 37.6% in men over 74. In comparison with men with primary education the OR of ED was 0.8 (95% CI 0.7-0.9) in men with secondary education and 0.7 (95% CI 0.6-0.9) in those with university degree. After adjusting for age, the risk of ED was significantly higher in men consuming more than 3 glasses/day of alcoholic drinking (OR 1.4, 95% CI 1.1-2.0), in subjects smoking more than 10 cigarettes/day (OR 1.2, CI 95% 1.1-1.4) and in former smokers (OR 1.2, CI 95% 1.1-1.4). Men performing at least two hours per week of physical activity had a decreased risk of ED (OR 0.8, CI 95% 0.7-0.9). We found an increased risk of ED in men with diabetes (OR 1.2, 95% CI 1.1-1.4), hypertension (OR 1.3, 95% CI 1.1-1.4), cardiopathy (OR 1.5, 95% CI 1.3-1.8) and hypercholesterolemia (OR 1.4, 95% CI 1.2-1.6). Conclusions: This study provides further data on determinants of ED risk in a large data set and underlines the relationship between ED and cardiovascular diseases. \ua9 2003 Elsevier B.V. All rights reserved

    Could autologous cord blood stem cell transplantation treat cerebral palsy?

    No full text
    corecore