1,148 research outputs found

    Optimal Forest Investment Decisions Through Dynamic Programming

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    Werknemers en sociaal jaarverslag

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    Soil and foundation investigation, Hawaiian Independent Refinery, Inc. (HIRI) Harbor Terminal, Honolulu, Hawaii

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    Content: report, site plan and vicinity map, subsurface profiles, estimated settlement contours, boring logs, particle size analysis, and consolidation test reportsHawaiian Independent Refinery, Inc

    Localized Lna Cooling in Vacuum

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    In the Square Kilometre Array (SKA) telescope [1], [2], the noise temperature of the first LNA must be reduced in order to reduce the necessary active area and the total system costs. Cooling the LNA locally would significantly decrease the noise figure but also the necessary power since not the whole system has to be cooled. For optimal thermal isolation, an LNA chip which only needs 6 bondwires has been chosen, 4 Ground and 2 signal wires. Biasing occurs on-chip. If the bondwires are 1.5mm long, the total heat conduction of the 6 bondwires is 31 mW, which is added to the power consumption of the LNA (30 mW). With a power of 61 mW to cool, the Peltier element can achieve a -T of 60K. With this system, a noise reduction of 30% has been measured with 0.5W of electrical power. For 15% noise reduction, only 35mW of electrical power was needed.Comment: Submitted on behalf of TIMA Editions (http://irevues.inist.fr/tima-editions

    Ervaringen met elders telen : een inventarisatie bij telers in de Bollenstreek

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    Doel van deze studie is inzicht krijgen in de voor- en nadelen voor bloembollenbedrijven om vanuit de Bollenstreek elders in Nederland te telen. Wat zijn de mogelijkheden en onmogelijkheden van telen op afstand en wat zijn de gevolgen voor de bedrijfsvoering, financiën inzet van arbeid en logistiek. De gewassen tulp, hyacint, narcis en lelie staan hierbij centraal. Tegen welke knelpunten lopen telers aan en hoe kan de overheid bijdragen om die knelpunten weg te nemen of te vergemakkelijke

    Gli ancetres del Roman de Tristan in prosa. Studio e saggio di edizione (ms. Paris, BnF, fr. 756, cc.1-21)

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    Il presente studio consiste nell'esame ravvicinato di un manoscritto inedito riportante il testo del Roman de Tristan in prosa, il ms. Paris, BnF, fr. 756. A seguito di un'attenta analisi della tradizione, del testimone in questione e di altri manoscritti affini, abbiamo deciso di fornire la trascrizione della sezione iniziale del testo, quella relativa agli ancêtres di Tristano, comprendente i paragrafi §§1-19 individuati da Löseth nella sua Analyse del 1891. Nella parte introduttiva di questa dissertazione ci siamo dedicati a inquadrare le problematiche inerenti alla tradizione del romanzo attraverso l'esposizione della teoria secondo la quale esistono due principali “versioni” del Tristan: V.I, più antica e breve e V.II, ciclica e interpolata con episodi della Queste. In un secondo momento, e cercando di approfondire la questione relativa all'esistenza di V.I e V.II, ci siamo interrogati su chi potesse essere stato l'autore (o gli autori) del romanzo. Dopo aver riportato la lista completa e aggiornata agli studi più recenti dei manoscritti e frammenti riportanti il Roman de Tristan in prosa, abbiamo focalizzato sempre più l'attenzione sul testimone da noi preso in esame. Passando attraverso l'illustrazione della circolazione italiana del romanzo, per meglio inquadrare la problematica relativa al fr. 756, fin dai primi studi ritenuto di provenienza italiana, abbiamo cercato di determinare la posizione del manoscritto all'interno della complicata tradizione tristaniana attraverso la formulazione di un'ipotesi di collocazione della storia degli antenati di Tristano. Nel realizzare l'edizione del testo, abbiamo proceduto a un'accurata descrizione della fisionomia del codice, corredata da una tabella contenente tutti i segni tachigrafici incontrati nella porzione di testo da noi presa in esame. In seguito alla realizzazione di una scrupolosa nota linguistica, elaborata tenendo conto delle osservazioni fatte a proposito del manoscritto “gemello”, il fr. 757, edito a cura di Ménard in 5 Voll. tra il 1997 e il 2007, abbiamo provato a formulare delle congetture relative alla collocazione geografica del testimone, cercando di capire se sia ancora plausibile ritenerlo afferente all'area napoletana. Dopo aver esposto le motivazioni per cui siamo giunti alla scelta dei testimoni per la collatio, abbiamo proceduto a uno studio rigoroso delle varianti, il risultato del quale è stato riportato nel paragrafo che segue l'edizione del testo. La realizzazione di una sezione conclusiva di note al testo, in cui sono state discusse le lezioni più controverse, ci ha infine aiutato a proporre delle ipotesi di posizionamento, familiarità e interdipendenze tra i testimoni presi in analisi. Numerose sono le questioni che si sono sollevate procedendo nella nostra analisi: il ms. Paris, BnF, fr. 756 è afferente a V.II, come ha ritenuto a suo tempo Löseth, o è più corretto parlare di V.I per la coppia di manoscritti rappresentata da fr. 756-757? il codice è stato esemplato con certezza in Italia o è possibile proporre una collocazione alternativa? è vero che, come ha ritenuto Curtis nella sua Introduzione all'edizione del Vol. I del Tristan, il fr. 756 riporta una versione abregée e insoddisfacente del romanzo? Attraverso un nuovo studio del manoscritto, della lingua del copista e delle varianti scaturite dalla collatio, abbiamo cercato di formulare nuove congetture dalle quali poter prendere spunto, in un prossimo futuro, nel tentativo di fare chiarezza all'interno della complessa tradizione di questo discusso romanzo arturiano
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