14 research outputs found

    Becoming consumers: Socialization into the World of Goods

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    Abstract: The following article examines consumer socialization from a sociological perspective. Recent sociological scholarship on both childhood and consumption has dedicated little attention to investigating the process by which norms and values are internalized through consumer culture. However, the growth of the international market for children's products and the intensification of marketing and advertising campaigns which targeting both male and female children -like the daily practices transmitted through the family and school that teach children consumption habits -require us to reflect on consumption's pervasive influence on the identity construction of children, on their way to becoming consumer-subjects. Today, advertising addresses above all the individual subject. This is true with regard to the worlds of both adults and children. In the process of consumer socialization, the related practices, norms and behavioral models become interwoven with the culture of a society transmitted through the implicit and explicit messages of advertising. The identity of the individual is formed through a process of socialization in which cultural representations are transmitted. This includes cultural representations from consumer culture that are then reinterpreted by one's family, school, peer group, and the mass media. Although a subject never stops learning and adapting in their lifetime, the following article focuses above all on childhood: a crucial phase in the cognitive and moral development of the individual in which the family and the school play a critical role in the transmission of values from one generation to the next

    La mistica della merce. Relazioni, oggetti e costruzione della realt\ue0 sociale.

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    Il Nuovo \ue8 la mistica della merce. E' una forma di consumo che oltrepassa la materialit\ue0 degli oggetti. Nel contempo si appoggia alle forme di circolazione della cultura materiale, fornendo un'interpretazione "socialmente razionale" del legame tra consumatori e mercato. Le voci dei consumatori non raccontano storie di oggetti, ma storie di simboli e segnali che costruiscono la nostra indentit\ue0 e influiscono sulle nostre credenze

    Utilit\ue0: un concetto economico-sociale

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    Ragionare sul concetto di utilit\ue0 come spazio di integrazione tra teoria economica e sociologica significa confrontarsi sia con l\u2019agire individuale, sia con il contesto dell\u2019azione. La logica razionale guida il consumo ma la sua completezza esplicativa pu\uf2 essere raggiunta solo abbracciano la \u201cvicina\u201d dimensione sociale con l\u2019obiettivo di elaborare una forma di razionalit\ue0 che sia adatta a interpretare il fenomeno del consumo in veste di azione sociale culturalmente dotata di significato

    Family: plural noun. Loving, growing and living in Third Millennium families

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    The central theme of this book is change in family relationships. Negotiation now generates the rules within the family. In a social climate of uncertainty and vulnerability, the roles are no longer culturally pre-established; they are subject to ongoing re-negotiation. The rules of living together become more subjective and are based on the will of the familty members to stick and shared project of mutual care and concern, quite apart from the bonds of interdependence taken for granted in their lives

    La medicina narrata e la medicina narrativa

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    Disturbi dell'alimentazione in et\ue0 pediatrica: solo cause organiche?

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    Il contributo si inserisce all’interno della ricerca La cura e la salute del bambino nella percezione della madre condotta nella zona di Verona nel 2006 su un campione di 213 madri (campionamento a grappolo) di età compresa tra i 19 e i 50 anni, e svolta attraverso la somministrazione di un questionario a risposte chiuse. Lo studio si proponeva di indagare la capacità delle madri di attribuire a fattori di natura socio-relazionale, e non solo organici, lo stato patologico del proprio figlio. Il capitolo analizza la capacità della madre di riconoscere nelle cause di natura affettivo-relazionale, i fattori responsabili dei disturbi alimentari (in prosieguo DA), aventi carattere recidivo, del proprio figlio. Lo studio fa emergere due distinti profili di intervistate, l'uno riconducibile alle madri con figli affetti da DA che hanno ricondotto esclusivamente alle cause di natura organica l'origine della patologia del proprio figlio (profilo A), l'altro associabile alle madri che hanno evidenziato per i propri figli sofferenti di DA, cause rilevate dal contesto relazionale in cui è inserito il bambino (profilo B). Il confronto tra i due profili ha messo in rilievo come il grado di istruzione dell’intervistata discrimini la percezione delle donne tra le madri che riconducono la causa della patologia esclusivamente ad origini fisiologiche, e quelle che dimostrano di tenere in considerazione le dinamiche relazionali che coinvolgono il proprio figlio. Il livello di istruzione della madre influisce sulla sua sensibilità nel riconsocere i fattori relazionali tra le cause scatenanti i disturbi afferenti la sfera dell’alimentazione. Difatti le madri in possesso di Qualifica Professionale, (livello basso), considerano i fattori di natura fisiologica come unica causa scatenante lo stato patogeno del figlio mentre coloro che hanno conseguito un Diploma di Scuola Superiore segnalano oltre ai fattori organici anche quelli di tipologia relazionale. La madre con un grado medio di scolarizzazione risulta in possesso di una fonte di strumenti cognitivi che, rispetto alla madre con un basso livello di istruzione, le permettono di ricondurre ai DA del figlio le cause di natura relazionale. I fattori relazionali che sono stati evidenziati con maggiore frequenza sono: l’iscrizione alla materna ed il poco tempo che entrambi i genitori dedicano all'accudimento del figlio. Anche se, i fattori indicati dalla madre (profilo B) non escludono, tra le varie cause, quelle riconducibili alla sfera organica, siamo in presenza di un importante segnale, la madre risulta attenta alle dinamiche relazionali del contesto sia familiare sia extra-familiare del proprio figlio, ricollegandole ai DA del bambino. Difatti, la madre ha dimostrato di valutare le modifiche nella quotidianità del proprio bambino, iscrizione alla scuola materna, nonché le relazioni genitori-figlio, scarso tempo dedicato al figlio da parte dei genitori, come possibili luoghi d'origine dei disturbi riguardanti la sfera alimentare. Si conclude, ricordando le tre principali conclusioni del contributo: l'aver rilevato che le madri, seppur in minoranza, tengono in considerazione le cause di origine relazionale ai riguardi della patologia del proprio figlio, l'aver provato che all'aumentare del livello di istruzione le madri diventano maggiormente consapevoli delle influenze relazionali cui è sottoposto il bambino, ed infine l’aver delineato l’iscrizione alla scuola materna e lo scarso tempo dedicato dai genitori nell'accudimento del figlio come i principali fattori socio-relazionali responsabili dell’insorgenza della patologia

    Una Grammatica della Digitalizzazione. Interpretare le metamorfosi di societ\ue0, economia e organizzazioni

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    Lavoro \uabimprenditivo\ubb, piattaforme, algoritmi, tecnologie intelligenti e competenze ibride sono solo alcuni esempi di parole nuove entrate di recente nel lessico della quotidianit\ue0. Queste innovazioni hanno permesso accelerazioni e forme di razionalit\ue0 del tutto inedite nella societ\ue0, nelle imprese e nelle pratiche organizzative. Tuttavia, non sempre tali opportunit\ue0 si sono integrate in modo equilibrato, visto il complesso intreccio di attori, processi sociali e ritmi che caratterizza le organizzazioni economiche. Di pi\uf9, la digitalizzazione sta ridisegnando sia contesti organizzativi e significati delle pratiche lavorative, sia obiettivi formativi e percorsi di sviluppo delle competenze con evidenti implicazioni etiche, politiche e sociali. Per comprendere tali metamorfosi \ue8 necessario delineare nuove categorie concettuali concepite in stretta relazione tra loro \u2013 una grammatica \u2013 con la quale leggere e interpretare pi\uf9 correttamente la realt\ue0 sociale

    Quali competenze? Una bussola per orientarsi tra definizioni, approcci e paradigmi

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    Partendo dalla consapevolezza di una sempre maggiore diffusione dei processi di digitalizzazione in ambito organizzativo, il capitolo ha lo scopo di fornire una bussola per orientarsi tra definizioni, approcci e paradigmi impiegati nella letteratura, accademica e non, per definire cos\u2019e una competenza, cosa si intende per soft skill e come vengono declinate le soft skills nelle ricerche sull\u2019Industria 4.0

    La socialit\ue0 mediata. Strategie e modalit\ue0 comunicative degli adolescenti tra online e offline

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    L\u2019articolo analizza gli stili di consumo della rete e le forme di socialit\ue0 degli adolescenti, che si esprimono nell\u2019integrazione dei contesti online e offline, tenendo in considerazione le differenze di et\ue0 e di genere. Rispetto a questo tema, la letteratura nazionale e internazionale di riferimento ormai da qualche anno ritiene anacronistica la distinzione tra \u2018mondo reale\u2019 e \u2018mondo virtuale\u2019 e gli studi pi\uf9 recenti considerano l\u2019online e l\u2019offline non come mondi esclusivi tra cui scegliere, ma come due lati assolutamente \u2018reali\u2019 della stessa esperienza. Gli stili di fruizione e consumo dei media digitali rappresentano per i giovani delle vere e proprie forme di bricolage high tech e la comunicazione e la socialit\ue0 online tra pari sembrano giocare un ruolo positivo nello sviluppo delle competenze sociali e del senso di identit\ue0 degli adolescenti. Inoltre, numerose indagini mettono in evidenza una sovrapposizione tra le relazioni offline e quelle mediate dalla rete, che tendono ad integrare il comportamento sociale tradizionale, piuttosto che aumentarlo o diminuirlo. Partendo da questo quadro teorico, la ricerca quantitativa Giovani e media digitali dentro e fuori la scuola: pratiche, relazioni, socialit\ue0 - realizzata in collaborazione tra le Universit\ue0 di Genova, Milano Bicocca, Padova e Salerno - ha coinvolto un campione di 771 studenti e studentesse di classe seconda e quarta delle scuole secondarie di secondo grado. L\u2019indagine \ue8 stata realizzata attraverso la somministrazione di un questionario nei contesti urbani ed extraurbani di Como, Genova, Padova e Salerno con un campionamento a scelta ragionata che ha coinvolto i seguenti indirizzi di studio: Liceo, Istituto Tecnico e Istituto Professionale. All\u2019interno di un quadro di ricerca pi\uf9 ampio, che ha analizzato diverse sfaccettature del rapporto tra adolescenti e media digitali, i risultati presentati in questo articolo si focalizzano in modo specifico sulle tipologie di utilizzo della rete e sulle modalit\ue0 relazionali online e offline. L\u2019analisi dei risultati evidenzia come la rete venga percepita in modo multidimensionale dai giovani intervistati, declinata come un\u2019estensione dei legami face fo face, un canale informativo sui conoscenti, un contenitore ludico-ricreativo, un ampliamento delle opportunit\ue0 di conoscenza e, infine, un luogo di sperimentazione sociale. Quanto al tema specifico della socialit\ue0 mediata, in linea con quanto emerge in precedenti studi, i risultati sembrano confermare che le relazioni mediate dalla rete non sono sostitutive di quelle face to face, ma ne rappresentano un prolungamento attraverso il quale entrare in contatto con gli amici e il gruppo dei pari, permettendo cos\uec di condividere attivit\ue0 e interessi diversi

    Storie del Nordest. Un'indagine sulla produzione e sul consumo di beni artigianali in Veneto

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    Pubblicazione dei risultati dell'indagine PRIN 2008 "Ripensare il fare" sull'artigianato e la creativit\ue0 locale
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