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Le persone scomparse: il fenomeno italiano. Spunti per una proposta operativa
The current study looks into the missing persons phenomenon, with particular reference to the Italian framework during the last three-years period. The Italian investigative best practices protocol is coordinated by a Government agency for policy on missing persons (Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse): the following observations focus on plans of action adopted and good outcomes achieved by the aforesaid Officer. The considerations about the distinctive features of missing incidents suggest the drafting of a theoretical and explanatory model: starting from the study of a sample involving missing persons, the Authors try to find those factors that lead people to run away, to identify reliable “missing indicators”, in order to achieve operational best performance during the period in which people are missing and to reduce the incidents of subjects going missing.Il presente contributo indaga il fenomeno della scomparsa della persona fisica, con specifico riferimento alla realtà italiana nell’ultimo triennio. Particolare attenzione viene riservata alle strategie di contrasto al medesimo, coordinate da un ufficio ad hocdi recente istituzione (Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse) nonché ai risultati conseguiti a partire dal suo insediamento. Le considerazioni relative alle caratteristiche del fenomeno costituiscono lo spunto per una proposta operativa consistente nell’elaborazione di un modello teorico-interpretativo dello stesso che, a partire dallo studio di un campione di persone scomparse, consenta di individuare un’eventuale matrice comune, capace di condurre all’identificazione di attendibili “indicatori di scomparsa”, potenzialmente idonei ad essere impiegati sia in chiave investigativa che preventiva
Psychometric properties of the italian version of the Total Disability Index in patients with spine pain and disability. An italian cross-cultural adaptation, validation and translation
SUMMARY
Background. Low back pain and neck pain are musculoskeletal disorders with the
highest prevalence in the adult population. Spinal practices usually use formal questionnaires to asses and quantify pain and disability in people that suffer from back and
neck pain, the aim of this study was to describe the translation and cross-cultural adaptation process of the English Total Disability Index (TDI) ‒ which is a more universal
disability assessment ‒ into Italian version.
Methods. The English version of the TDI has been translated according to international guidelines. The measurement properties (construct validity and reliability) have
been tested according to COSMIN checklists. Exploratory Factor Analysis (EFA) was
used to analyze structural validity. Cronbach’s α was calculated to assess the internal
consistency and the Intraclass Correlation Coefficient (ICC) was calculated to estimate
the reliability. The Functional Rating Index (FRI), the EuroQol Health Questionnaire
5 Dimensions (EQ-5D) and a Visual Analogue Scale (VAS) were used to assess the
validity of the construct.
Results. All the items were similar in meaning to the originals. EFA showed a
mono-factorial structure. Cronbach’s α was 0.857 and the ICC was 0.821. The Pearson’s Correlation Coefficient showed significant correlations (p < 0.01) between SFI
and FRI, EQ-5D and VAS items.
Conclusions. Based on the results obtained, we suggest the use of TDI in daily clinical
practice, also promoting its continuation in the field of scientific research
Intimate Partner Violence in the Golden Age: Systematic Review of Risk and Protective Factors
Intimate partner violence (IPV) is identifiable as a major public health concern worldwide. The international literature highlights how this phenomenon is complex and transversal to all age groups. While the global population is becoming older, the scientific research about risk and protective factors related to IPV in the golden age is diverse, and the different findings of the various studies have not been systematized so far. Thus, in this systematic review, we aim to analyze the scientific studies that investigate the risk and the protective factors of violent dynamics between elderly couples. From the perspective of the theoretical frameworks and the methodological approaches used, we present the main conceptual themes that emerge. Following the guidelines of the Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses statement, we review the articles that report the analyses of protective and risk factors of IPV perpetration. Our results indicate social support, help-seeking behavior, and the availability of community-based services addressing the issues of abuse as the main protective factors. The risk factors are related to economic conditions, belonging to an ethnic minority, cognitive or physical impairment, other conditions associated with cultural background and relational dynamics, such as intrapartner dependence and intergenerational transmission of violence and trauma, and caregiving stress. We discuss possible future directions of research to improve the understanding of IPV in the elderly population and the implications for the development of intervention policies at preventive and supportive levels
A Process Calculus for Molecular Interaction Maps
We present the MIM calculus, a modeling formalism with a strong biological
basis, which provides biologically-meaningful operators for representing the
interaction capabilities of molecular species. The operators of the calculus
are inspired by the reaction symbols used in Molecular Interaction Maps (MIMs),
a diagrammatic notation used by biologists. Models of the calculus can be
easily derived from MIM diagrams, for which an unambiguous and executable
interpretation is thus obtained. We give a formal definition of the syntax and
semantics of the MIM calculus, and we study properties of the formalism. A case
study is also presented to show the use of the calculus for modeling
biomolecular networks.Comment: 15 pages; 8 figures; To be published on EPTCS, proceedings of MeCBIC
200
Capitolo 2. La radiazione solare e il bilancio energetico di un edificio Capitolo 4. La valutazione delle prestazioni energetiche degli schermi solari in relazione all'edificio Appendice A. Determinazione delle componenti dell'irradiazione solare (CD) Appendice D. Quadro legislativo e normativo (CD)
Negli ultimi decenni i paesi industrializzati hanno maturato la consapevolezza che il modello di sviluppo attuale non è più sostenibile e che occorre controllare gli effetti dell’azione antropica sul pianeta. Dal Protocollo di Kyoto nel 1997 a oggi, si sono susseguite iniziative per ridurre le emissioni inquinanti, per mezzo di politiche rivolte alla promozione dell’efficienza energetica, allo sviluppo di fonti di energia rinnovabili, allo sviluppo di agricoltura sostenibile, nella ricerca di un maggiore equilibrio con l’ambiente.
Tra tutte le azioni avviate, l’efficienza energetica delle costruzioni è sicuramente tra quelle più realizzabili: le tecnologie disponibili consentono ai progettisti di raggiungere risultati di risparmio energetico con investimenti contenuti, a condizione che la progettazione consideri tali aspetti fin dalle prime fasi, per le nuove costruzioni, o provveda all’adeguamento di quelle esistenti.
Un gruppo di docenti e professionisti ha raccolto e riportato le proprie esperienze per dare strumenti di analisi e valutazione nella progettazione di nuovi elementi costruttivi. In un panorama di prodotti sempre più specializzati, le scelte richiedono motivazioni. Soluzioni comprovate che sembravano superate, dallo stimolo modernista e non considerate da quello postmoderno, ritornano attuali con la responsabilità rispetto ai nuovi obiettivi della contemporaneità.
Si presenta un insieme di contributi che invitano a riprendere la progettazione degli schermi per il ruolo che possono avere nell’involucro dell’edificio (chiusura) rispetto alle nuove necessità ambientali. Una pratica poco seguita a giudicare dalla propensione per la preferenza delle grandi superfici a tutto vetro, per la chiusura, indipendentemente dal contesto climatico delle costruzioni.
Dall’analisi, del primo capitolo, di alcune esperienze storiche sugli schermi e delle loro trasformazioni per raggiungere un punto di vista dell’insieme e inquadrare l’ambito di studio si passa, con il secondo e il terzo, a contributi specifici che forniscono strumenti conoscitivi e applicativi per controllare i principali fenomeni fisici che devono essere considerati nella progettazione.
Con il quarto capitolo sono dati strumenti per la valutazione delle prestazioni degli schermi e quindi criteri per la scelta di prodotti. Segue un’ampia rassegna di schede, strutturate secondo un’impostazione linguistica prestazionale, che riporta il panorama delle soluzioni più diffuse. Le schede evidenziano requisiti ed esperienze progettuali implicite alle diverse articolazioni e possono essere per il progettista una memoria di argomenti da non dimenticare.
Il panorama delle soluzioni è completato con un contributo specifico relativo alle schermature vegetali di cui si evidenzia il possibile contributo prestazionale oltre l’implicita visibilità paesaggistica. A conclusione due utili appendici di carattere applicativo ed esemplificativo con i programmi più diffusi e utilizzati.
L’insieme dei contributi nelle intenzioni degli autori intende supportare la progettazione sia delle costruzioni edilizie sia dei prodotti per le costruzioni: conseguente l’intenzione di evidenziare le possibilità di motivate innovazioni che il settore può offrire.
Un invito a riprendere in considerazione la progettazione in senso ampio, olistico, per la novità delle condizioni nelle quali ci si ritrova a operare: per affrontare progetti di nuovi elementi e non solo l’utilizzo di quelli esistenti.
Il lavoro è stato impostato con la raccolta e successiva analisi di molti casi per interpretare le esperienze del passato e non trascurare esperienze rispetto ai nuovi obiettivi.
Il controllo della radiazione solare attraverso l’utilizzo delle schermature rientra tra le azioni di risparmio energetico che consente di migliorare le condizioni degli spazi interni senza impiego di energia.
A interpretazione della proposta di questo libro emergono due motivazioni nuove:
1. la consapevolezza della necessità del contenimento dei consumi, supportata da leggi, richiede una progettazione più responsabile e controllata. Non ci sono soluzioni disponibili e comprovate, si apre un periodo di studio e di sperimentazione;
2. si viene da lunghi periodi di costruzioni con spreco del territorio. Le costruzioni non utilizzate non sono poche, dovrebbe avviarsi un’inversione di tendenza: le attività edilizie dovrebbero essere indirizzate all’adeguamento dell’esistente, che rappresenta un patrimonio anche culturale da valorizzare, piuttosto che su nuove costruzioni.
La proposta di un libro sugli schermi porta, in modo implicito, una proposta di contenimento dei costi per la climatizzazione estiva e il controllo delle dispersioni per quella invernale. Gli schermi dovrebbero avere il ruolo, oltre a quello più consueto del controllo della luce, anche della riduzione del carico solare che incide direttamente sull’involucro dell’edificio e, di conseguenza, un miglioramento delle condizioni microclimatiche degli ambienti interni senza impiego di energia.
Il raggiungimento delle condizioni di comfort negli ambienti interni con un’ottimizzazione delle prestazioni dell’involucro dell’edificio può ridurre in modo significativo il contributo impiantistico, ed in alcuni casi addirittura escluderne la climatizzazione, contenendo le emissioni di inquinanti e i costi di gestione.
La progettazione dell’adeguamento dell’esistente può rappresentare l’opportunità di nuove prospettive professionali, impegnative: sia per la dimensione del grande patrimonio edilizio del paese, sia per le difficoltà oggettive degli interventi. L’approccio non può essere solo di adeguamento normativo: l’esistente è espressione di tante situazioni ambientali e culturali e l’adeguamento deve avvenire all’interno di un programma di valorizzazione complessiva
Immunity and tolerance to infections in experimental hematopoietic transplantation
Resistance and tolerance are two types of host defense mechanisms that increase fitness in response to fungi. Several genetic polymorphisms in pattern recognition receptors, most remarkably Toll-like receptors (TLRs), have been described to influence resistance and tolerance to aspergillosis in distinct clinical settings. TLRs on dendritic cells pivotally contribute in determining the balance between immunopathology and protective immunity to the fungus. Epithelial cells also contribute to this balance via selected TLRs converging on indoleamine-2,3-dioxygenase (IDO). Studies in experimental hematopoietic transplantation confirmed the dichotomy of pathways leading to resistance and tolerance to the fungus providing new insights on the relative contribution of the hematopoietic/nonhematopoietic compartments.This work was supported by the Specific Targeted Research Project SYBARIS (LSHE-CT-2006), contract number 242220 (FP7), and by the Italian Project PRIN 2007KLCKP8_004. Agostinho Carvalho and Cristina Cunha were financially supported by fellowships from Fundação para a Ciência e Tecnologia, Portugal (contracts SFRH/BPD/46292/2008 and SFRH/BD/65962/2009 respectively)
Maturation signatures of conventional dendritic cell subtypes in COVID‐19 suggest direct viral sensing
Growing evidence suggests that conventional dendritic cells (cDCs) undergo
aberrant maturation in COVID-19, which negatively affects T-cell activation. The presence of
effector T cells in patients with mild disease and dysfunctional T cells in severely ill patients
suggests that adequate T-cell responses limit disease severity. Understanding how cDCs cope
with SARS-CoV-2 can help elucidate how protective immune responses are generated. Here, we
report that cDC2 subtypes exhibit similar infection-induced gene signatures, with the
upregulation of interferon-stimulated genes and interleukin (IL)-6 signaling pathways.
Furthermore, comparison of cDCs between patients with severe and mild disease showed
severely ill patients to exhibit profound downregulation of genes encoding molecules involved
in antigen presentation, such as MHCII, TAP, and costimulatory proteins, whereas we observed
the opposite for proinflammatory molecules, such as complement and coagulation factors. Thus,
as disease severity increases, cDC2s exhibit enhanced inflammatory properties and lose antigen
presentation capacity. Moreover, DC3s showed upregulation of anti-apoptotic genes and
accumulated during infection. Direct exposure of cDC2s to the virus in vitro recapitulated the
activation profile observed in vivo. Our findings suggest that SARS-CoV-2 interacts directly with cDC2s and implements an efficient immune escape mechanism that correlates with disease severity by downregulating crucial molecules required for T-cell activation
A Minimal OO Calculus for Modelling Biological Systems
In this paper we present a minimal object oriented core calculus for
modelling the biological notion of type that arises from biological ontologies
in formalisms based on term rewriting. This calculus implements encapsulation,
method invocation, subtyping and a simple formof overriding inheritance, and it
is applicable to models designed in the most popular term-rewriting formalisms.
The classes implemented in a formalism can be used in several models, like
programming libraries.Comment: In Proceedings CompMod 2011, arXiv:1109.104
Non-hematopoietic cells contribute to protective tolerance to Aspergillus fumigatus via a TRIF pathway converging on IDO
Innate responses combine with adaptive immunity to generate the most effective form of anti-Aspergillus immune resistance. Whereas the pivotal role of dendritic cells in determining the balance between immunopathology and protective immunity to the fungus is well established, we determined that epithelial cells (ECs) also contributes to this balance. Mechanistically, EC-mediated protection occurred through a Toll-like receptor 3/Toll/IL-1 receptor domain-containing adaptor-inducing interferon (TLR3/TRIF)-dependent pathway converging on indoleamine 2,3-dioxygenase (IDO) via non-canonical nuclear factor-?B activation. Consistent with the high susceptibility of TRIF-deficient mice to pulmonary aspergillosis, bone marrow chimeric mice with TRIF unresponsive ECs exhibited higher fungal burdens and inflammatory pathology than control mice, underexpressed the IDO-dependent T helper 1/regulatory T cell (Th1/Treg) pathway and overexpressed the Th17 pathway with massive neutrophilic inflammation in the lungs. Further studies with interferon (IFN)-?, IDO or IL-17R unresponsive cells confirmed the dependency of immune tolerance to the fungus on the IFN-?/IDO/Treg pathway and of immune resistance on the MyD88 pathway controlling the fungal growth. Thus, distinct immune pathways contribute to resistance and tolerance to the fungus, to which the hematopoietic/non-hematopoietic compartments contribute through distinct, yet complementary, roles.We thank Cristina Massi Benedetti for digital art and editing. This work was supported by the Specific Targeted Research Project 'Sybaris' (LSHE-CT-2006), contract number 037899 (FP7) and by the Italian Projects PRIN 2007KLCKP8_004 (to LR) and 2007XYB9T9_001 (to SB). CC and AC were financially supported by fellowships from Fundacao para a Ciencia e Tecnologia, Portugal (contracts SFRH/BD/65962/2009 and SFRH/BPD/46292/2008, respectively)
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