13 research outputs found

    Lo stile delle passioni. L''Ortis' ed il Foscolo autocritico della 'Notizia bibliografica'

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    La relazione esamina, alla luce dei più recenti interventi critici, i fondamentali temi programmaticamente affrontati dal Foscolo nella celebre Notizia bibliografica del 1816, che corredava l'edizione zurighese dell'Ortis, quale straordinario esempio di autorecensione, di "storia e cronistoria" interna del proprio romanzo epistolare, e delle sue strategie narrative, a un ventennio dalla sua prima ideazione; e quale riprova di una lucida coscienza critica e di un imprescindibile bilancio d'autore, inteso a tessere l'apologia del suo romanzo (in singolare sintonia con la difesa del genere romanzesco assunta in Italia, in quello stesso 1816, dal fronte romantico nelle Avventure letterarie del Borsieri), e a rivendicarne l'originalità nel panorama del romanzo epistolare europeo

    Foscolo critico

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    Il volume, primo della collana open access dei "Quaderni di Gargnano", ospita i contributi presentati al XV Convegno internazionale di Letteratura italiana "Gennaro Barbarisi", tenutosi a Gargnano del Garda dal 24 al 26 settembre 2012. Il "Quaderno", dedicato al Foscolo critico, accoglie contributi di Giovanni Biancardi, Arnaldo Bruni, Andrea Campana, Massimo Castellozzi, Gustavo Costa, Alfredo Cottignoli, Christian Del Vento, Sandro Gentili, Franco Longoni, Ilaria Mangiavacchi, Donatella Martinelli, Giuseppe Natale, Enzo Neppi, Matteo Palumbo, Elena Parrini Cantini, Chiara Piola Caselli. \uc8 aperto da una Prefazione di Claudia Berra, Paolo Borsa e Giulia Ravera.This volume on "Foscolo critico" is the first volume of the "Quaderni di Gargnano", an open access book series which publishes the Proceedings of the "Gennaro Barbarisi" International Conferences on Italian Literature, held in Gargnano del Garda. It contains contributions by Giovanni Biancardi, Arnaldo Bruni, Andrea Campana, Massimo Castellozzi, Gustavo Costa, Alfredo Cottignoli, Christian Del Vento, Sandro Gentili, Franco Longoni, Ilaria Mangiavacchi, Donatella Martinelli, Giuseppe Natale, Enzo Neppi, Matteo Palumbo, Elena Parrini Cantini, Chiara Piola Caselli, preceded by a Preface by the Editor: Claudia Berra, Paolo Borsa, Giulia Ravera

    Giosuè Carducci prosatore

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    Questo volume su Giosuè Carducci prosatore raccoglie i contributi presentati al XVII Convegno internazionale di Letteratura italiana "Gennaro Barbarisi", tenutosi a Palazzo Feltrinelli (Gargnano del Garda) dal 29 settembre al 1° ottobre 2016. Si è trattato di una proficua occasione di incontro, di studio e di approfondimento su un tema forse poco frequentato, soprattutto in tempi recenti, ma ricco di sollecitazioni per una più articolata e storicamente fondata definizione della personalità di un autore così significativo nel panorama della cultura italiana fra Otto e primo Novecento; non soltanto sul versante della poesia (un primato sancito dal premio Nobel nel 1906) ma anche, e forse ancora di più, su quello della prosa saggistica, degli scritti di polemica, delle curatele editoriali, delle ricerche erudite, fino alle prove di alta oratoria e all'epistolografia

    Carducci conferenziere: note critiche sul Manzoni lirico

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    Si offre, con una premessa, il testo critico di appunti carducciani, per una serie di conferenze sul Manzoni lirico, tenute dal professore a Bologna, un lustro dopo la morte del Manzoni

    Carducci muratoriano

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    La relazione sonda lo sviluppo del muratorianesimo di Carducci e della sua prosa, mettendone a confronto i vivaci resoconti giornalistici delle celebrazioni modenesi e vignolesi del 1872, per il Secondo centenario di L.A. Muratori, con l’eroico allestimento, nel 1899-1900, della Prefazione alla nuova edizione dei Rerum Italicarum Scriptores, quale estrema testimonianza della straordinaria fortuna ottocentesca del Muratori e, insieme, del suo approdo al nostro Novecento

    «Magnanimità» Dantesca. Una lettura di Inf. I-IV

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    Intertextual reading of the cantos I-IV of Dante’s Inferno, made in the light of the Aristotelian concepts of magnanimity and pusillanimity, and that the poet and person of Dante cleverly declines and dramatizes, finally leading up to his self-exaltation as a magnanimous among the magnanimous.Una lettura intratestuale dei canti I-IV dell’Inferno dantesco, condotta alla luce dei concetti aristotelici di magnanimità e pusillanimità, che Dante personaggio e poeta ivi abilmente declina e teatralizza, sino ad esaltare se stesso come magnanimo tra i magnanimi

    International conference of studies on “Dante e la fabbrica della Commedia”: a summary

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    "Bollettino dantesco. Per il settimo centenario"

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    Numero 2 (Settembre 2013) della rivista annuale dantesca, edita a Ravenna da Giorgio Pozzi nel corso del Settembre dantesco, sino al settimo Centenario del 202

    Studi e problemi di critica testuale, aprile-ottobre 2009, nn. 78-79

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    Rivista ad alto contenuto scientifico, valutata in fascia A, dotata di peer review, fornita di comitato intenazionale. Pubblica dal 1970, con regolare cadenza semestrale, contributi di critica e filologia della letteratura italiana

    Dante. Per Emilio Pasquini

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    Questo fascicolo monografico nasce dalla circostanza degli ottant'anni di Emilio Pasquini, che «Studi e problemi di critica testuale» ha voluto celebrare con una Festschrift intitolato a Dante, di cui ricorre appunto nel 2015, sotto il segno dei Gemelli, il settecentocinquantesimo anniversario della nascita. L'accoppiata Dante-Pasquini è sembrata un'occasione da non perdere, ma da condividere con amici, allievi e colleghi, che hanno accolto il tema dantesco e il proposito del dono augurale. Ad essi si deve l'aver trasmesso nel volume un'idea di Dante polifonica e densa di implicazioni, che dalle prime tracce biografiche (gli studi, i libri, la formazione) percorre la via maestra delle opere e in particolare della Commedia. È una coralità fondata sulla filologia, sulla critica, sull'ermeneutica, sulla linguistica, sul documento storico, sulla tradizione: un mosaico di suggestioni e di indagini che arrivano sino al presente, confermando, se mai ce ne fosse bisogno, la persistenza quasi archetipica di Dante negli studi di oggi
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