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A one-stage approach to the treatment of intravenous leiomyomatosis extending to the right heart
This report describes the case of a 60-year-old woman with a history of hysterectomy for myomas, totally asymptomatic, with incidental evidence of a pelvic intracaval mass extending to the right atrium. She underwent a staged procedure (sternothomic and abdominal) through a thoracolaparotomic approach in circulatory arrest and deep hypothermia. Using a one-stage surgical approach, we were able to withdraw one portion of the mass from the right atrium and another from the abdominal inferior vena cava, thus minimizing the risk of unexpected venous or atrial wall injury during surgical manipulation
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TAO Conceptual Design Report: A Precision Measurement of the Reactor Antineutrino Spectrum with Sub-percent Energy Resolution
The Taishan Antineutrino Observatory (TAO, also known as JUNO-TAO) is a
satellite experiment of the Jiangmen Underground Neutrino Observatory (JUNO). A
ton-level liquid scintillator detector will be placed at about 30 m from a core
of the Taishan Nuclear Power Plant. The reactor antineutrino spectrum will be
measured with sub-percent energy resolution, to provide a reference spectrum
for future reactor neutrino experiments, and to provide a benchmark measurement
to test nuclear databases. A spherical acrylic vessel containing 2.8 ton
gadolinium-doped liquid scintillator will be viewed by 10 m^2 Silicon
Photomultipliers (SiPMs) of >50% photon detection efficiency with almost full
coverage. The photoelectron yield is about 4500 per MeV, an order higher than
any existing large-scale liquid scintillator detectors. The detector operates
at -50 degree C to lower the dark noise of SiPMs to an acceptable level. The
detector will measure about 2000 reactor antineutrinos per day, and is designed
to be well shielded from cosmogenic backgrounds and ambient radioactivities to
have about 10% background-to-signal ratio. The experiment is expected to start
operation in 2022
Secondo Protocollo di Implementazione Misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Sars-CoV-2
Questo documento è da intendersi come protocollo di implementazione delle attività nel corso della attuale fase dell’emergenza pandemica e, con lo “Addendum al Documento di Valutazione dei Rischi dedicato al rischio biologico derivante da Sars-CoV-2, protocollo di sicurezza anti contagio, misure di prevenzione e protezione, formazione e informazione”, le Linee guida operative per i lavoratori e le lavoratrici dello “Istituto Nazionale di Astrofisica” Misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Sars-CoV-2 e il Protocollo di implementazione MAB (Musei Archivi Biblioteche) dell’INAF, Misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Sars-CoV-2, dei quali costituisce parte integrante, contiene misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Sars-CoV-2 per ogni Struttura di Ricerca INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica e per la sede della Amministrazione Centrale, e sostituisce integralmente il “Protocollo di Implementazione Fase 2, Misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Sars-CoV-2” adottato con nota Circolare del Direttore Generale del 15 maggio 2020, numero 2482.
Le disposizioni contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 Agosto 2020 non si concretano in una totale “ripresa” delle attività di ricerca, ma semplicemente in un “ampliamento”, peraltro assai limitato e condizionato, delle stesse.
È quindi necessario, in questa “Fase”, adottare misure che consentano, ove possibile, di svolgere le attività lavorative nella massima sicurezza.
Pertanto, il Direttore Generale, d'intesa con il Presidente, il Direttore Scientifico e il Collegio dei Direttori di Struttura, ha avviato un processo volto a definire le azioni propedeutiche all’aggiornamento del “processo di implementazione” delle attività di ricerca e di laboratorio che potranno essere svolte in questa nuova “Fase”, nella consapevolezza che le stesse non devono arrecare alcun nocumento alla salute dei dipendenti dell'Ente e non devono, in alcun modo, favorire, direttamente o indirettamente, una recrudescenza della pandemia in atto, salvaguardando il bene supremo della salute pubblica, costituzionalmente tutelato, e che facciano, quindi, prevalere l'interesse generale sulle logiche puramente individualistiche (Circolare 2 maggio 2020, n. 2083, Allegato 9).
Il presente documento tiene conto delle indicazioni contenute nei vari aggiornamenti dei provvedimenti Governativi e delle raccomandazioni delle Autorità Sanitarie Nazionali ed Internazionali, individua e definisce, per tutte le Strutture di Ricerca, le misure di sicurezza che dovranno essere adottate e i dispositivi da utilizzare, suscettibili di ulteriori e/o diverse implementazioni a livello locale, in ragione delle diverse peculiarità delle singole Strutture della specificità dei luoghi, delle esigenze logistiche, delle misure organizzative adottate e di eventuali aggiornamenti delle disposizioni normative.
Resta inteso che in base all’evoluzione dello scenario epidemiologico, e nell’ottica della tutela della pubblica sicurezza, le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo, e dovranno essere immediatamente applicate eventuali, future e più restrittive disposizioni governative Regionali e/o locali.
Il Direttore Generale, il Direttore Scientifico e i Direttori di Struttura, ciascuno nell'ambito delle rispettive competenze, individuano idonee procedure di controllo dell'applicazione delle predette misure di sicurezza, con la collaborazione di RSPP, RLS e Medico Competente. I contenuti del documento saranno aggiornati ad ogni variazione della valutazione del rischio e delle misure di contrasto alla diffusione del Sars-CoV-19 da parte degli organi competenti. Ogni sede integra con eventuali indicazioni del Responsabile della Prevenzione e Protezione, del Medico Competente, del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, anche in relazione all’ambiente specifico
Addendum al Documento Valutazione dei Rischi dedicato al rischio biologico derivante da Sars-CoV-2, protocollo di sicurezza anti-contagio misure di prevenzione e protezione formazione e informazione
Documento da allegare al Documento di Valutazione dei Rischi di ogni Struttura di Ricerca INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica. Documento approvato con nota Circolare del 15 maggio 2020, numero 2482
Protocollo per l’aggiornamento delle Misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/Covid-19 nelle Strutture di Ricerca e nella Sede della Amministrazione Centrale dello Istituto Nazionale di Astrofisica.
Il documento è da intendersi come protocollo per l’aggiornamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, anche in considerazione dell’emanazione dei nuovi provvedimenti adottati dal Governo e dal Ministero della Salute, di circolari e “comunicazioni” di Ministeri e Autorità competenti, e della legislazione vigente in materia di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, e contiene linee guida per la revisione e l’aggiornamento dei “Protocolli di sicurezza” adottati a livello locale dalle Strutture di Ricerca e dalla sede della Amministrazione Centrale, tenuto conto della situazione epidemiologica e della necessità di conservare misure efficaci per prevenire e ridurre il rischio di contagio.
Il documento tiene conto delle nuove disposizioni normative e, in particolare, del “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro”, siglato il 30 giugno 2022 e ha l’obiettivo di fornire indicazioni operative e linee guida aggiornate per garantire l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l’epidemia da Covid-19, applicando tutte le misure necessarie allo svolgimento delle attività lavorative nella massima sicurezza, tenendo in particolare conto gli aspetti che riguardano il benessere del personale nell’accezione più ampia del termine.
Il documento richiama, inoltre, la necessità di promuovere e favorire, in ogni sistema di prevenzione di qualunque rischio, un ambiente di lavoro sereno, in cui i rapporti interpersonali siano improntati alla correttezza, al reciproco rispetto della libertà e dignità della persona in quanto diritti inviolabili di tutto il personale che a qualsiasi titolo lavora e opera all'interno dell'Istituto, delle lavoratrici e dei lavoratori chiamati ad applicare, a garantire il rispetto del presente documento e di chi ha lavorato per la sua stesura. Atteggiamenti offensivi, molesti, violenti e lesivi della dignità e della professionalità dell’individuo sul luogo di lavoro, oltre a costituire fattori di rischio lavorativo, sono stigmatizzati dai “Codici” adottati dall’Ente
REST Controls Self-Renewal and Tumorigenic Competence of Human Glioblastoma Cells
The Repressor Element 1 Silencing Transcription factor (REST/NRSF) is a master repressor of neuronal programs in non-neuronal lineages shown to function as a central regulator of developmental programs and stem cell physiology. Aberrant REST function has been associated with a number of pathological conditions. In cancer biology, REST has been shown to play a tumor suppressor activity in epithelial cancers but an oncogenic role in brain childhood malignancies such as neuroblastoma and medulloblastoma. Here we examined REST expression in human glioblastoma multiforme (GBM) specimens and its role in GBM cells carrying self-renewal and tumorigenic competence. We found REST to be expressed in GBM specimens, its presence being particularly enriched in tumor cells in the perivascular compartment. Significantly, REST is highly expressed in self-renewing tumorigenic-competent GBM cells and its knock down strongly reduces their self-renewal in vitro and tumor-initiating capacity in vivo and affects levels of miR-124 and its downstream targets. These results indicate that REST contributes to GBM maintenance by affecting its self-renewing and tumorigenic cellular component and that, hence, a better understanding of these circuitries in these cells might lead to new exploitable therapeutic targets
The innovative Cherenkov camera based on SiPM sensors of the ASTRI-Horn telescope: from the T/M and electrical design to the full assembly and testing in a harsh environment
ASTRI-Horn is a prototypal telescope of an imaging atmospheric Cherenkov telescope developed by the Italian National Institute of Astrophysics (INAF), proposed for the Cherenkov Telescope Array (CTA) Observatory. The CTA Observatory represents the next generation of imaging atmospheric Cherenkov telescopes and will explore the very highenergy domain from a few tens of GeV up to few hundreds of TeV. It will be composed of large-, medium-, and small sized telescopes; ASTRI-Horn is an end-to-end prototype proposed for the Small Sized array. The main scientific instrument of the ASTRI-Horn telescope is an innovative and compact Camera with Silicon- Photomultiplier based detectors and a specifically designed fast read-out electronics based on a custom peak-detector mode. The thermo-mechanical assembly is designed to host both the entire electronics chain, from the sensors to the raw data transmission system and the calibration system, and the complete thermoregulation system. This contribution gives a high level description of the T/M and electrical design of the Cherenkov Camera, it describes the assembling procedure of its different subsystems and their integration into the complete camera system. A discussion about possible design improvements coming from the problems/difficulties encountered during assembly is also presented. Finally, results from engineering tests conducted in-field are also presented
The ASTRI camera for the Cherenkov Telescope Array
The Cherenkov Telescope Array (CTA) foresees, in its southern site (Chile), the implementation of up to 70 small-sized telescopes (SSTs), which will extend the energy coverage up to hundreds of TeV. It has been proposed that one of the first set of CTA SSTs will be represented by the ASTRI mini-array, which includes (at least) nine ASTRI telescopes. The endto-end prototype of such telescopes, named the ASTRI SST-2M, is installed in Italy and it is now completing the overall commissioning and entering the science verification phase. ASTRI telescopes are characterized by an optical system based on a dual-mirror Schwarzschild-Couder design and a camera at the focal plane composed of silicon photomultiplier sensors managed by a fast read-out electronics specifically designed. Based on a custom peak-detector mode, the ASTRI camera electronics is designed to perform Cherenkov signal detection, trigger generation, digital conversion of the signals and data transmission to the camera server. In this contribution we will describe the main features of the ASTRI camera, its performance and results obtained during the commissioning phase of the ASTRI SST-2M prototype in view of the ASTRI mini-array implementation
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