227 research outputs found

    A WEBGIS APPLICATION FOR VISUALIZATION AND DISSEMINATION OF ITALIAN SEISMICITY

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    The national seismic monitoring service is an advanced real-time analysis of seismic data managed by the Centro Nazionale Terremoti in Rome of the Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). The service provides a first location within a few seconds of any Italian earthquake and a definite location within few minute

    Putting labour values to work

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    Analisi della risposta sismica di un edificio campione nel Comune di Ariano Irpino (AV)

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    Nella pratica ingegneristica vengono usate correlazioni derivate da regressioni statistiche tra numero dei piani degli edifici e frequenze di risonanza. Tuttavia la discrepanza tra comportamento reale e valori aspettati può essere talvolta significativa, e solo l’acquisizione di dati sperimentali consente di comprendere il reale comportamento dinamico di una struttura. La sperimentazione, in situazioni anche complesse, e la raccolta di nuovi dati possono essere molto importanti nel campo dell’ingegneria strutturale. In questo articolo vengono presentati i risultati del monitoraggio sismico effettuato su un edificio campione in muratura (il municipio di Ariano Irpino), tipologia costruttiva largamente diffusa tra gli edifici pubblici strategici (ad esempio scuole, caserme ed ospedali). Sono state utilizzate 7 stazioni sismologiche a sei canali equipaggiate con sismometri ed accelerometri. I dati sismici sono stati acquisiti in modalità continua, in punti strategici della struttura, su diversi livelli, dal gennaio 2006 a dicembre 2007. Sono stati selezionati una ventina di terremoti di magnitudo bassa o intermedia (1.5 ≤ M ≤ 4.8) avvenuti a distanze epicentrali variabili da 4 a 116 km. Le registrazioni sono state analizzate sia mediante la tecnica dei rapporti spettrali rispetto alla base dell’edificio sia calcolando i rapporti spettrali tra componente orizzontale e verticale di ogni sensore. L’analisi svolta ha consentito di evidenziare numerose frequenze di vibrazione dell’edificio. Mediante simulazioni numeriche su un modello tridimensionale rappresentativo della struttura in esame è stato possibile associare i picchi in frequenza ai modi propri in campo lineare. In particolare, sono stati ben identificati i primi 3 modi di vibrazione (due flessionali ed uno rotazionale)

    FORTI EFFETTI DI AMPLIFICAZIONE DEL MOTO IN ZONA DI FAGLIA DURANTE LA SEQUENZA SISMICA DEL 2009 IN ABRUZZO

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    Negli anni 1997-1998, durante la sequenza dell’Umbria-Marche, la stazione accelerometrica di Nocera Umbra superò ripetutamente, per terremoti di magnitudo > 5, il picco di accelerazione di 0.5 g. Tali valori furono i maggiori mai registrati in Italia, e apparvero subito inusuali per terremoti di faglia normale a magnitudo moderate. Una serie di studi del sito della stazione permise di attribuire l’ampiezza anomala a un forte effetto di amplificazione locale prodotto dalle variazioni verticali della velocità delle onde di taglio nella roccia danneggiata di una faglia sub-verticale in prossimità della stazione. Anche durante i terremoti della sequenza Aquilana si sono trovate evidenze di effetti analoghi. La stazione a banda larga FAGN, in prossimità della faglia di San Demetrio, ha mostrato una accentuata variabilità dell’ampiezza delle sue registrazioni, con valori che superano fino ad un fattore 10 le ampiezze delle stazioni vicine. Mediante un’analisi su 350 terremoti si è trovato che le massime amplificazioni avvengono per terremoti localizzati a sud-ovest della stazione, in posizione favorevole alla propagazione nella zona di faglia dalla sorgente al ricevitore. Utilizzando metodi sia analitici che numerici è stato possibile attribuire gli effetti osservati alle eterogeneità di una zona di faglia larga 300-400 m e profonda 3 km, approssimativamente, con una riduzione di velocità di circa il 30% rispetto alla roccia non deformata. Anche il forte impulso di spostamento di 40 cm picco-picco registrato durante la scossa principale a Castello d’Ocre da una stazione GPS (CADO) con campionamento a 10 Hz non trova giustificazione plausibile se non modellando un effetto di risonanza in prossimità dello strumento. In questo caso è possibile generare modelli che riproducano l’osservazione usando valori della larghezza della zona di faglia di qualche centinaio di metri con forti riduzioni della velocità delle onde di taglio rispetto ai blocchi rigidi adiacenti. Queste osservazioni confermano la potenziale pericolosità del territorio in prossimità delle zone di faglia, nonostante non siano emerse durante il terremoto dell’Aquila chiare evidenze di anomalie del danno persistenti lungo le faglie. Recenti studi in California sembrano mettere in luce l’estrema variabilità delle onde intrappolate nelle zone di faglia, per cui l’effetto appare sporadicamente sia per quanto riguarda le stazioni di registrazione lungo la faglia che per quanto riguarda le zone-sorgenti nella faglia capaci di generare onde intrappolate.PublishedPrato3.1. Fisica dei terremotiope

    Anomalous ocean load tide signal observed in lake-level variations in Tierra del Fuego

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    We demonstrate the application of a 100 km long lake as a sensor for studying the tidal effects on Tierra del Fuego main island. The lake-level variations observed in Lago Fagnano reflect both the direct response to the tidal potential and the indirect effect of the ocean tidal loading. Modeling both contributions explains the observed tidal signal in the lake to about 70%. Underestimated model load tide amplitudes are found to be probably responsible for the remaining difference. We interpret this discrepancy as a hint for regional elastic lithosphere properties differing substantially from those represented by currently available global models.Fil: Richter, Andreas Jorg. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas; Argentina. Technische Universität Dresden; AlemaniaFil: Hormaechea, José Luis. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas. Centro Austral de Investigaciones Científicas; ArgentinaFil: Dietrich, R.. Technische Universität Dresden; AlemaniaFil: Perdomo, Raul Anibal. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Ciencias Astronómicas y Geofísicas. Departamento de Astrometría; Argentina. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas. Centro Científico Tecnológico Conicet - La Plata; ArgentinaFil: Fritsche, M.. Technische Universität Dresden; AlemaniaFil: del Cogliano, Daniel Hector. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Ciencias Astronómicas y Geofísicas. Departamento de Astrometría; Argentina. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas. Centro Científico Tecnológico Conicet - La Plata; ArgentinaFil: Liebsch, G.. Bundesamt fur Kartografie und Geodasie; AlemaniaFil: Mendoza, Luciano Pedro Oscar. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Ciencias Astronómicas y Geofísicas. Departamento de Astrometría; Argentina. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas. Centro Científico Tecnológico Conicet - La Plata; Argentin

    The contribution of seismic data in microzonation studiesfor downtown L’Aquila

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    After the 2009 April 6th Mw 6.3 L’Aquila earthquake (Central Italy) the Italian Civil Defense Department promoted the microzoning study in the ten zones in the epicentral area that suffered major damage. In this paper we present the activities and the results concerning a temporary seismic network installed in the historical L’Aquila city center indicated as “macroarea 1” in the microzoning project. Seismic data were collected to investigate the amplification effects in the city and to support the microzoning activities in verifying both geological profiles and 1D numerical modeling of the seismic response of the city. The conventional spectral approaches using both microtremor and earthquake data allowed to determine the fundamental resonance frequencies and the amplification factors within the city respectively. The spatial variability of these quantities can be related to the geological and geomorphologic characteristics of the investigated area. A comparison between the network data and the data recorded by the two strong motion instruments installed in the city was also made. This allows verifying the relative response of the accelerometric stations that recorded in the city the major events of the sequence.Published741–7594.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismicaJCR Journalreserve

    Seismic site response estimation in the near source region of the 2009 L'Aquila, Italy, Earthquake

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    To better estimate the seismic ground motion during the April 6th, 2009 earthquake in L'Aquila, we deployed temporary arrays in the near-source region. Several arrays have been successively set up in the Aterno valley's epicentral area and have recorded the aftershocks that followed the main shock, between April and September. The data has been processed in order to study the spectral ratios of the horizontal component of ground motion at the soil site and at a reference site, as well as the spectral ratio of the horizontal and the vertical movement at a single recording site. The results obtained confirm the presence of large amplification effects in both L'Aquila's historic centre and in the suburban areas. The resonance frequency has been found to be close to 0.6 Hz in downtown L'Aquila whereas the suburban areas show amplification at frequencies ranging from 2 Hz to 5 Hz.PublishedSkopje, Macedonia4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismicaope
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