22 research outputs found
Big Data Analytics National Educational System Monitoring and Decision Making
This paper reviews the applications of big data in supporting monitoring and decision making in the National Educational System. It describes different types of monitoring methodologies and explores the opportunities, challenges and benefits of incorporating big data applications in order to study the National Educational System. This approach allows to analyze schools as entities, which included in a local context with specific social, economic, and cultural development features. In addition, the paper attempts to identify the prerequisites that support the implementation of data analysis in the national educational system. This review reveals that there are several opportunities for using big data (structured and unstructured information) in the educational system, in order to improve strategic multidimensional knowledge for decision making and developing educational policies; however, there are still many issues and challenges that need to be addressed so as to achieve a better use of this technology
ICT e didattica: i comportamenti digitali dei docenti della scuola secondaria
Over the past thirty years a lot of funds have been invested in order to providethe Italian schools with increased cutting edge technological equipmentand to offer a program for teacher training to develop digital skills.Despite this attention, the ICT integration in the teaching activities seems tostill be in the development phase.This paper outlines the results of empirical research based on a survey sampleof 7.732 teachers at all levels of education attending training course cofundedby the National Operational Program “Skills for development” (ESF)2007-2013. The data are related to the digital behaviors of teachers who express a greater knowledge of their own competences and abilities (perception of the self-efficacy) and at the same time, declaring a wider use of the technologies in their classrooms than may exist. These are not so different when compared to those related to teachers who consider the role of ICT in everyday classroom less relevant. This study provide a means to identify some teacher training needs and could be an opportunity to reflect on the effective use of ICT in teaching and learning.Fin dagli anni ’80 del secolo scorso, si è investito molto per arricchire lascuola italiana con dotazioni tecnologiche all’avanguardia e per formare esensibilizzare i docenti alle tematiche connesse con il digitale. Nonostanteciò, l’integrazione delle ICT nell’attività professionale dei docenti sembraessere un fenomeno ancora in fase di sviluppo. I dati qui proposti mostranoi risultati di una ricerca esplorativa condotta nelle regioni del Sud Italiache hanno beneficiato degli investimenti resi disponibili dai ProgrammiOperativi Nazionali nel periodo 2007-2013 (i docenti coinvolti sono 7.732 diogni ordine e grado scolastico). L’uso di tecnologie è poco frequente eriguarda per lo più attività connesse con la preparazione delle lezioni, noncon lo sviluppo delle competenze digitali negli studenti. I risultati di questolavoro offrono un’occasione di riflessione sulle modalità di utilizzo delleICT da parte dei docenti, con una particolare attenzione agli ostacoli e alleresistenze che ne impediscono o ne rallentano l’adozione nella pratica didatticain classe
Teachers’ training: an empirical study on training needs and digital skills
Starting from the results of an empirical research on digital skills and training needs of Italian teachers involved in the National Operational Programme 2007-2013 “Skills for Development” (ESF), this paper debates the teachers’ expertise in order to identify their training needs. The research is focused on four areas of interest: the perception of self-efficacy as unexpressed need, the obstacles that prevent the well-being using the teaching methodology and digital technology, the behaviour related to the use of technology in classroom and the training need expressed by teachers.La formazione del personale docente: un’indagine empirica sul fabbisogno formativo e le competenze digitaliA partire da un’indagine sul fabbisogno formativo e le competenze digitali del personale docente coinvolto nel PON 2007-2013 “Competenze per lo sviluppo” (FSE), il presente lavoro intende esplorare l’expertise del personale docente al fine di intercettare il suo fabbisogno formativo. Sono stati individuati quattro ambiti di analisi: la percezione della self-efficacy (bisogno inespresso), gli ostacoli che impediscono di sentirsi “a proprio agio” con metodologie didattiche e tecnologie digitali, il comportamento relativo all’uso delle ICT in classe e il bisogno formativo espresso
La prospettiva sistemica nella costruzione di un Polo per l’infanzia. L’esperienza di Ortona
Nel 2015, prima della legge 107, è nato a Ortona (CH) un Polo per l’infanzia. A partire da una riflessione sul valore strategico della lettura per la formazione della persona, sono stati aggregati i diversi soggetti istituzionali che hanno svolto un ruolo attivo per la messa a punto degli strumenti e dei processi che hanno portato alla costituzione del Polo e alla sua attuazione. Il contributo illustra gli elementi cardine alla base di questa esperienza, che si configura come una vera e propria azione di sistema per la costruzione di un percorso di continuità educativa tra i servizi per l’infanzia e le scuole dell’infanzi
Archeobotanica e bioantropologia. Le potenzialitĂ della VR e della stampa 3D nella valorizzazione di resti organici
Con il termine archeobiologia si intende un complesso di discipline che riguarda lo studio dei resti archeologici di origine organica, fra cui quelli umani e quelli botanici.
I resti organici ricoprono un ruolo fondamentale nello scavo archeologico: sono in grado di documentare e risolvere alcuni dei temi fondamentali del rapporto uomo-ambiente, fornendo informazioni circa alcuni aspetti sociali, economici e tecnologici. Tuttavia, sono difficili da conservare e maneggiare, e non sempre apprezzabili attraverso un’analisi macroscopica.
Obiettivo di questo lavoro è stato quello di sviluppare un protocollo riproducibile utilizzando metodi innovativi, non invasivi e non distruttivi, per la valorizzazione tecnologica, la didattica e la divulgazione di questa tipologia di materiali. Sono state analizzate le procedure necessarie alla realizzazione di allestimenti digitali leggeri ma di grande impatto, unendo le caratteristiche di differenti tipologie di tecnologie e media, multimediali e fisici, come ad esempio visori per la realtà virtuale e stampanti 3D. Sono stati realizzati dei modelli 3D digitali sia di crani umani, per mostrare le differenze morfologiche fra il sesso biologico femminile e maschile, sia di granuli pollinici di diversi taxa vegetali, per renderli visibili senza utilizzare strumenti di microscopia, permettendo inoltre di visualizzarne la forma tridimensionale.
Le elaborazioni sono state caricate in un ambiente virtuale, fruibile attraverso visore HMD con tecnologia touchless per VR, e stampate in 3D.
In questo modo i resti organici sono stati resi accessibili e manipolabili, virtualmente e fisicamente, grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate e metodologie di narrazione e gamification. Questo permette di facilitarne la comprensione, favorendone l’utilizzo a scopo didattico o informativo. In particolare, i modelli 3D possono facilitare la fruizione di oggetti altrimenti difficili da percepire, permettendo di rendere accessibili a tutti i pubblici questa tipologia di materiali e ad esempio realizzare visite tattili.
Le applicazioni (visore e stampe 3D) sono già state presentate al pubblico in diversi eventi e manifestazioni culturali sul territorio nazionale. Questo ha permesso di testare una serie di soluzioni per verificarne efficacia e capacità di coinvolgimento, anche attraverso la compilazione di un questionario di SUS (System Usability Scale) atto a rilevare il livello di usabilità del sistema. Lo studio ha consentito di ottenere parametri operativi e metriche di impatto, così da ottimizzare il processo di valorizzazione delle potenzialità dell’antropologia fisica e dell’archeobotanica
Respiratory symptoms in children living near busy roads and their relationship to vehicular traffic: results of an Italian multicenter study (SIDRIA 2)
BACKGROUND: Epidemiological studies have provided evidence that exposure to vehicular traffic increases the prevalence of respiratory symptoms and may exacerbate pre-existing asthma in children. Self-reported exposure to road traffic has been questioned as a reliable measurement of exposure to air pollutants. The aim of this study was to investigate whether there were specific effects of cars and trucks traffic on current asthma symptoms (i.e. wheezing) and cough or phlegm, and to examine the validity of self-reported traffic exposure. METHODS: The survey was conducted in 2002 in 12 centers in Northern, Center and Southern Italy, different in size, climate, latitude and level of urbanization. Standardized questionnaires filled in by parents were used to collect information on health outcomes and exposure to traffic among 33,632 6-7 and 13-14 years old children and adolescents. Three questions on traffic exposure were asked: the traffic in the zone of residence, the frequency of truck and of car traffic in the street of residence. The presence of a possible response bias for the self-reported traffic was evaluated using external validation (comparison with measurements of traffic flow in the city of Turin) and internal validations (matching by census block, in the cities of Turin, Milan and Rome). RESULTS: Overall traffic density was weakly associated with asthma symptoms but there was a stronger association with cough or phlegm (high traffic density OR = 1.24; 95% CI: 1.04, 1.49). Car and truck traffic were independently associated with cough or phlegm. The results of the external validation did not support the existence of a reporting bias for the observed associations, for all the self-reported traffic indicators examined. The internal validations showed that the observed association between traffic density in the zone of residence and respiratory symptoms did not appear to be explained by an over reporting of traffic by parents of symptomatic subjects. CONCLUSION: Children living in zones with intense traffic are at higher risk for respiratory effects. Since population characteristics are specific, the results of validation of studies on self-reported traffic exposure can not be generalized
Teatro educazione e curricolo. Una questione aperta
What is the place of theatre-education within the curriculum? How is the relationship between teacher and theatre educator? These two theme refer to two specific positions, and, ultimately, to two theoretical positions: “one that recognizes theatre as an instrument of knowledge in a broad sense, and the other for which theatre would be essentially an aesthetic, creative, psychomotor experience and above all affective” (Guerra & Militello, 2011, p. 42). The observatory represented by the theatrical-performance themed projects carried out between 2018 and 2019 with the three-year plan of the arts (Legislative Decree 60/2017) can provide some indications to try to outline the contours of these two issues at the centre of the debate in the field of theatre-education. The data show the difficulty of inserting theatre-education into the curriculum, but also an impact on the daily way of doing school in the direction of strengthening laboratory teaching.Qual è il posto riservato al teatro educazione all’interno del curricolo? Come si configura il rapporto fra docente e formatore teatrale? Si tratta di due temi che vedono affrontarsi posizioni specifiche, che fanno riferimento a posizioni teoriche: “una che riconosce il teatro come strumento di conoscenza in senso lato, e l’altra per cui il teatro sarebbe essenzialmente un’esperienza estetica, creativa, psicomotoria e soprattutto affettiva” (Guerra & Militello, 2011, p. 42). L’osservatorio rappresentato dai progetti a tema teatrale-performativo realizzati fra il 2018 e il 2019 con il Piano triennale delle arti (D. Lgs 60/2017) può fornire alcune indicazioni per provare a delineare i contorni di queste due questioni al centro del dibattito nel campo del teatro educazione. I dati mostrano la difficoltà a inserire a pieno titolo il teatro educazione nel curricolo, ma anche un impatto sul quotidiano modo di fare scuola in direzione di un rafforzamento della didattica laboratoriale
Teachers’ training: an empirical study on training needs and digital skills
Starting from the results of an empirical research on digital skills and training needs of Italian teachers involved in the National Operational Programme 2007-2013 “Skills for Development” (ESF), this paper debates the teachers’ expertise in order to identify their training needs. The research is focused on four areas of interest: the perception of self-efficacy as unexpressed need, the obstacles that prevent the well-being using the teaching methodology and digital technology, the behaviour related to the use of technology in classroom and the training need expressed by teachers.
La formazione del personale docente: un’indagine empirica sul fabbisogno formativo e le competenze digitali
A partire da un’indagine sul fabbisogno formativo e le competenze digitali del personale docente coinvolto nel PON 2007-2013 “Competenze per lo sviluppo” (FSE), il presente lavoro intende esplorare l’expertise del personale docente al fine di intercettare il suo fabbisogno formativo. Sono stati individuati quattro ambiti di analisi: la percezione della self-efficacy (bisogno inespresso), gli ostacoli che impediscono di sentirsi “a proprio agio” con metodologie didattiche e tecnologie digitali, il comportamento relativo all’uso delle ICT in classe e il bisogno formativo espresso
“Pòlemos Is Father to All Things”: Elaborating and Enacting Conflict Through Theatre-Education
Since its debut theatre has brought conflict to the stage: with oneself, the other and the context. Theatre configures itself as a place that keeps away the background noises. It represents an instrument of authenticity, made up of acts and relationships, which are conveyed by a corporeality that involves in the daily school scene, typical scene of conflict mediation. Referring to experiences conducted in the last ten years, we highlight some pedagogical strategies to improve of relationships and to the personal development. Theatre face discomfort also through paralinguistic strategies and speeches providing tools to learn about and manage emotional states