827 research outputs found

    La partecipazione dei privati al servizio sanitario nazionale

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    Questo lavoro si occupa di descrivere le forme di partecipazione dei privati al servizio sanitario nazionale. Dopo un attenta ricerca dei principali interventi legislativi che hanno riguardato la materia, dalle prime leggi di unificazione amministrativa al d.lgs.229/1999, passando per la l.833/78 e per il d.lgs.502/1992, si arriva ad una descrizione in generale del servizio sanitario nazionale e delle sue aperture verso il "mercato dei soggetti privati". L'aspetto centrale della tesi verterĂ  quindi sulla descrizione della cd. "sequenza delle tre A", ovvero sulla sequenza di atti (autorizzazione, accreditamento istituzionale, accordo contrattuale) individuata dal d.lgs. 229/1999 come mezzo necessario per permettere a soggetti ed istituzioni di carattere privato di venir inseriti, all'interno del S.s.n, nel sistema di erogazione e fornitura alla collettivitĂ  di prestazioni in campo sanitario

    Le tracce del terremoto del 1908 nell'ambiente naturale

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    Importanti sconvolgimenti, conseguenti il terremoto di Messina del 26 dicembre 1908, segnarono il paesaggio in una vasta parte della Calabria e della Sicilia, e in modo particolarmente incisivo nell’area delle maggiori distruzioni. Il censimento sistematico di questi effetti mette in evidenza la grande vulnerabilità dell’area dello Stretto, l’assenza di fenomeni interpretabili in modo certo come effetti di fagliazione superficiale e suggerisce, in particolare per le aree della Sicilia centro–meridionale e occidentale, la presenza di particolari effetti di amplificazione (effetti di sito) in correlazione con forti terremoti come l’evento sismico avvenuto il 28 dicembre 1908

    Cento anni di studi scientifici sul terremoto e maremoto del 1908

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    Il terremoto del 28 dicembre 1908 è stato un importante oggetto di studio nel corso del tempo da parte di un gran numero non solo di geologi e sismologi, ma anche di architetti, urbanisti, storici e medici. Un bilancio complessivo degli studi sul terremoto del 1908, come oggetto ispiratore, dovrebbe quindi comprendere un arco disciplinare molto vasto, mentre la bibliografia qui presentata comprende solo studi sviluppati nel campo delle scienze della Terra, focalizzati su questo evento o, più in generale, studi nei quali questo terremoto costituisce un elemento importante delle analisi sviluppate. Sono state selezionate 281 pubblicazioni, tra articoli scientifici e studi monografici, suddivisi per anno di pubblicazione. Una bibliografia relativa a un secolo di pubblicazioni sul grande evento sismico, evidenzia che quello del 1908 è il caso più studiato in Italia dalla sismologia e dalla geologia, ma anche un oggetto di studi di interesse internazionale. Dai primissimi lavori di Mercalli, Baratta, Taramelli, agli “storici” contributi del sismologo giapponese Omori, e fino agli ultimi agguerriti studi di ingegneria e di geologia, per valutare la pericolosità sismica dello Stretto, questo terremoto è ancora un centro nevralgico di analisi, calcoli e ipotesi, un vero e proprio laboratorio

    Subculture politiche territoriali o geografia elettorale?

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    Le subculture politiche territoriali in via di ridefinzione offrono lo spunto per la rivisitazione del concetto e un esame delle attribuzioni che le aree tradizionalmente associate alla presenza subculturale dimostrano nel processo di mutamento sociale, economico e politico. In particolare, si affronta l’ipotesi del venir meno di tratti subculturali nelle regioni rosse di Italia, a seguito del venir meno della forza identitaria e organizzativa del partito politico dominante. A differenza di analisi fondate sulla geografia elettorale e di altre letture che vedono trasferirsi alle istituzioni il potere direttivo precedentemente esercitato dai partiti della sinistra, si affronta ed esamina la prospettiva storica sociologica e politologica del decadere della subcultura politica rossa. In questo senso la persistenza elettorale di una particolare maggioranza viene ricondotta a un colore politico, ma non più a tratti culturali propri di un sistema sociale e politico con connotati propri.The socio-economical change in the italian society gives the opportunity to rethink the features and meanings of territorial political subculture (white and red areas). These are living a deep reshaping process. The paper examines the failure of subcultural features in the “red regions”, following the weakening of identity and organization of mainstream political party. Moving from a critique to the analysis based on electoral geography, and to the perspective that institutions move to the power steering previously exercised by the parties of the left, the author addresses the historical perspective and examines sociological and political studies of the decay of political red subculture. The author suggests the persistence of electoral stability without cultural continuity, in the context of never full accomplished modernization in Italy

    Labour Activism and Social Movement Unionism in the Gig Economy. Food Delivery Workers Struggles in Italy

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    This article aims to explore the forms of collective actions that are emerging in new sectors of digital capitalism. In particular, it enquires into the mobilisation of food delivery workers that has been developing since 2016 in four Italian cities: Milan, Turin, Bologna and Florence. Despite the high level of precarisation and atomisation that characterise this subset of gig economy jobs, the so-called riders were able to organise into self-organised workers' collectives, which not only gave rise to many protest events, but also drew the attention of the institutions and the media. What are the conditions and the strategies that made this possible? And, more broadly, what does this case tell us about the possibility of labour activism in gig economy work? We argue that the high level of activation of food delivery workers is to be related to their capability to provide resources for reconstructing social ties among workers and, in turn, for translating them into political engagement and contentious action. This is realised through the combination of three factors that will be scrutinised in the paper. The analysis points out that although precarisation creates significant obstacles to organisation and mobilisation, collective action does actually take place also in the gig economy, in certain conditions

    Fisiopatologia della risposta fotoparossistica nella Epilessia Mioclonica Giovanile: studio EEG e Risonanza Magnetica funzionale

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    L'Epilessia Mioclonica Giovanile (JME) è una sindrome elettro-clinica, classificata tra le epilessie generalizzate genetiche, che presenta esordio tipicamente in età giovanile ed è caratterizzata da crisi miocloniche, tonico-cloniche e talora assenze tipiche. Le anomalie elettroencefalografiche di più frequente riscontro sono rappresentate da complessi punta/polipunta-onda a 3-6 Hz. La fotosensibilità è un fenotipo particolarmente frequente nei pazienti JME, con prevalenza variabile fra il 30% e il 90% a seconda delle casistiche (Wolf & Goosses, 1986; Appleton et al. 2000). Con approcci neurofisiologici classici, la fisiopatologia della fotosensibilità nella JME non è ancora stata chiarita. L’utilizzo di un approccio innovativo e multimodale, quale l’associazione di EEG e Risonanza Magnetica funzionale (EEG-fMRI) consente di mappare l’attivazione funzionale (tramite misura del c.d. segnale blood-oxygen-level-dependent- BOLD) specifica di aree cerebrali in concomitanza temporale con anomalie elettroencefalografiche selezionate dallo sperimentatore: un’analisi del pattern di attivazioni/deattivazioni in relazione allo stimolo luminoso e alle anomalie epilettiformi foto-indotte può aiutare a chiarire i networks coinvolti nella generazione della scarica epilettiforme. Per il presente studio sono stati reclutati venti soggetti, dieci pazienti JME e dieci controlli sani. Gli obiettivi sono rappresentati da: (1) caratterizzazione delle mappe fMRI in pazienti e controlli in risposta a un protocollo di stimolazione luminosa intermittente (SLI) a bassa luminanza; (2) identificazione dell’andamento temporale del segnale BOLD, nel sottogruppo di pazienti foto-sensibili, in relazione alla comparsa di risposta fotoparossistica nel tracciato EEG. Come ulteriore sotto-analisi, abbiamo validato il nostro metodo di SLI a bassa luminanza e luce rossa (lunghezza d’onda = 680 nm), effettuata durante la risonanza tramite occhialini LCD RM-compatibili, rispetto al protocollo di stimolazione con luce stroboscopica convenzionalmente utilizzato durante EEG di routine. Nei controlli sani abbiamo rilevato, in corrispondenza della stimolazione luminosa, l’attivazione delle aree visive striate ed extrastriate e del putamen, e la deattivazione di aree cerebrali deputate alla preparazione ed attuazione del movimento. Nei pazienti si è identificato l’attivazione della aree visive, in maniera meno marcata rispetto ai controlli, e la deattivazione delle aree costituenti il c.d. default mode network. Il task di stimolazione luminosa a bassa luminanza ha determinato la comparsa di risposta fotoparossistica (PPR) nel tracciato EEG nel 70% dei pazienti. In tali soggetti, l’analisi temporale del segnale BOLD in intervalli antecedenti e successivi alla risposta fotoparossistica (PPR) ha mostrato l’attivazione del putamen prima della PPR, seguita dall’attivazione di aree motorie e del talamo poco dopo l’anomalia; successivamente, sono stati osservati soprattutto fenomeni di deattivazione a carico di aree motorie, caudato-putamen bilateralmente e default mode network nella sua componente anteriore. Nella sotto-analisi comparativa delle metodiche di stimolazione luminosa, la tecnica a bassa luminanza con luce rossa è risultata più provocativa della metodica SLI convenzionale, confermando l’utilità di tale approccio per questa categoria di pazienti. I risultati da noi ottenuti suggeriscono che, nel contesto dell’alterazione della connettività funzionale tra aree visive e aree motorie, recentemente identificata nella JME, un ruolo significativo possa essere svolto dai circuiti dei nuclei dalla base. La complessa sequenza di attivazioni e deattivazioni, riscontrata in corrispondenza delle risposte fotoparossistiche, potrebbe rappresentare la manifestazione dell’alterazione della connettività del sistema striato-talamo-corticale, verosimile base fisiopatologica della JME

    La trasformazione della cultura politica degli italiani nel 2017

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    The political culture, as a longue durée phenomenon, could be considered only along the years or the decades. But one can assume a year as hypothesis of a turning point. So I will take the 2017 as such turning point in Italy. Moreover, because in a political system exist not one, but some political cultures, I’ll show six kind of these. The first, better the two first are disappeared: I mean the «Red» and the «White» territorial subcultures, which were, right or wrong, the piers of the First Republic. The second, on the contrary, is surviving and diffuse not only in the South, but it may identified in the whole Italian system: I mean the clientelism. The other four are right-wing or extreme right-wing cultures. On the right, or on the centre-right, is placed after thirty years the berlusconismo, which has renewed ancient features of the Italians and therefore it is still present. The people of the Lega have slid to the right, following the choice of the leader for racism and intolerance. In the same 2017 the M5S has inclined to the right, proposing issues as the criticism of the representative institutions or the refusal to receive immigrants to which his followers agree. Finally we have the declared fascists, growing in numerous organisations, but also present in Parliament. They form a veritable political culture in the year 2017. We have here some hypotheses to be verified in the future. The international constellation seems, nevertheless, to favour the concrete perspective

    Accuratezza della TC con imaging spettrale nella diagnosi di epatocarcinoma: confronto con TC convenzionale in pazienti cirrotici sottoposti a trapianto di fegato

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    Scopo Valutare retrospettivamente la qualità e l’accuratezza nella diagnosi di epatocarcinoma (HCC) delle diverse modalità di visualizzazione (immagini policromatiche, monocromatiche a 70keV e “iodio-acqua”) ottenibili con TC a doppia energia e imaging spettrale in pazienti cirrotici sottoposti a trapianto ortotopico di fegato (TOF) e confrontare tali risultati con quelli ottenuti con TC multidetettore a singolo fascio di energia in un’analoga serie di pazienti. Materiali e Metodi Sono stati identificati i pazienti cirrotici sottoposti a TOF da Maggio 2012 a Dicembre 2014 meno di 120 giorni dopo esecuzione di esame TC multidettetore con apparecchiatura in grado di eseguire acquisizioni con imaging spettrale e dotato di tecnologia ASIR (Discovery CT750 HD; GE Healthcare, Wisconsin, USA). Dalle acquisizioni in imaging spettrale sono state ottenute tre serie di immagini: policromatiche a 140kVp (gruppo A), monocromatiche a 70-keV (gruppo B) e “iodio-acqua” dopo processo di decomposizione dei materiali (gruppo C). Tali serie e quelle ottenute con TC a singolo fascio (gruppo D) sono state retrospettivamente valutate da due radiologi indipendenti in termini di qualità (scala 1-5), numero di HCC (secondo criteri AASLD) e loro livello di detezione (scala 1-3). Nel contesto delle lesioni è stato calcolato il rapporti contrasto-rumore (CNR). Utilizzando come gold-standard i rilievi anatomo-patologici su fegato espiantato sono stati calcolati e confrontati sensibilità, specificità, valori predittivi e accuratezza diagnostica delle diverse serie di immagini. Risultati Lo studio ha incluso 164 pazienti (maschi/femmine: 132/32; età media: 52,8±7,9 anni; intervallo TC-TOF: 61,3±36,5 giorni); 96 (58,5%) pazienti sono stati studiati con tecnologia a singolo fascio e i rimanenti 68 (41,5%) con imaging spettrale. I dati clinici dei due gruppi sono risultati sovrapponibili. La DLP (dose-lenght-product) è risultata incrementata nel gruppo con imaging spettrale di circa il 30%. All’esame anatomo-patologico, sono stati identificati 76 HCC in 59 pazienti (35,9%) con diametro massimo medio di 19,5 ± 10 mm (range 10-60 mm). Le immagini monocromatiche sono risultate di qualità significativamente superiore (4,87±0,37) rispetto alle restanti serie di immagini (gruppo A 4,71±0,57, P=0.02; gruppo C 4,59±0,65, P<.0001; gruppo D 4,61±0,58, P<.0001). Il punteggio relativo alla detezione delle lesioni è risultato significativamente superiore (P<0.05) per i gruppi B (2,78±0,41) e C (2,82±0,38) rispetto ai gruppo A (2,53±0,54) e D (2,54±0,50). Il CNR medio è stato significativamente più elevato per il gruppo C (4,6±2,9) rispetto ai gruppi A (2,48±1,76, P<0,0001), B (3,27±1,75, P=0.002) e D (2,5±1,34, P<0,0001). La concordanza inter-osservatore per la identificazione di HCC è stata da buona a ottima (k=0,70-0,87). Il gruppo C ha dimostrato la maggiore accuratezza diagnostica sia all’analisi per nodulo (AUC 0,90-0,92) che per paziente (0,91-0,96) con differenza statisticamente significativa (P<0.05) in tutti i casi rispetto ai gruppi A e D e per il solo Revisore 1 rispetto al gruppo B. Conclusioni La DECT con imaging spettrale fornisce immagini di buona qualità, in grado di implementare la detezione delle lesioni ipervascolari epatiche, migliorando l’accuratezza nella diagnosi di HCC. In particolare, le serie “iodio-acqua” risaltano le strutture a contenuto iodico fornendo immagini con elevato CNR che incrementano la sensibilità della metodica nella diagnostica del HCC (> 80%) senza inficiarne la specificità
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