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    Primordial Non-Gaussianity and Primordial Tensor Modes

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    The discoveries in observational cosmology of the last two decades led to a tremendous progress in cosmology. From a theory with mainly qualitative ideas about the expanding universe originated from a state with high density and temper- ature (Hot Big Bang cosmological model), cosmology rapidly evolved to a quantita- tive science that culminated with the formulation of the so-called ΛCDM model in which the composition and the evolution of the universe are known well enough to make very detailed predictions for a large number of observables on many different scales. Nonetheless, the ΛCDM model lacks in giving a satisfactory explanation of the initial conditions that are necessary to explain the subsequent evolution of the uni- verse. The inflationary paradigm elegantly solves this problem, furthermore it pro- vides a solution for other issues that affect the standard cosmology such as the horizon and the flatness problems. Although the basic framework of inflationary cosmology is now well-established, the microphysical mechanism responsible for the accelerated expansion remains a mystery. In this thesis, we describe how the physics underlying inflation can be probed using the higher-order correlations of primordial density perturbations (non-Gaussianity). In particular, we focus on those correlation functions that involve primordial gravity waves (tensor modes). The importance of primordial tensor modes lies in their theoretical robustness: while scalar perturbations are sensitive to many details, tensor modes are much more model independent. In this thesis we start by stressing this robustness, focussing on tensor non-gaussianity. We show that in single-field models of inflation (i.e. within the framework of the Effective Field Theory of Inflation) the predictions for the correlation functions that involve tensor modes are pretty model independent: tensor bispectra can assume very few shapes. After having discussed the prediction of the simplest models we focus on the squeezed limit of the tensor-scalar-scalar 3-point function. The leading behaviour of this correlator is fixed by the so-called Tensor Consistency Relation in many inflationary theories. This model independent prediction is very robust and can be violated only in theories where there is an additional helicity-2 state besides the graviton or in models that enjoy a symmetry pattern different from the standard one. In the last part of this thesis we explore both these possibilities. First we intro- duce a set of rule that allow us to include light particles with spin in the Effective Field Theory of Inflation, then focussing on the phenomenology that arises from an additional light spin-2 field. Finally, we describe a model of inflation which is very peculiar and cannot be incorporated in the context of the Effective Field Theory of Inflation: Solid Inflation. Here the “stuff” that drives inflation has the same sym- metry as an ordinary solid. We show that even in solids some consistency relations among the non-gaussian correlators can still be derived

    Gait analysis from encrypted video surveillance traffic

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    This thesis proposes an original video-based gait analysis technique, different from others existing in the literature. We leverage deep learning techniques to analyze video sequence packet size both in a virtual and real environment. Moreover, we address the case in which encryption mechanisms are adopted and we conclude the study proposing an incremental learning framework to render the system suitable to real life applications where training data becomes progressively available over time.ope

    Angiogenic role of extracellular vesicles in human platelet lysate

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    Il principale ruolo delle piastrine è conosciuto in processi quali l’emostasi e la trombosi, ma esse svolgono la loro funzione anche come principali regolatori dell'angiogenesi, costituita da fasi di proliferazione endoteliale, germinazione e neo-angiogenesi1-3. L'angiogenesi è un processo chiave per la rigenerazione dei tessuti e il ruolo emergente delle piastrine nel migliorare l'angiogenesi deriva dalla loro interazione con l'endotelio, ad esempio durante il danno vascolare dove agiscono per preservare l'integrità e l'omeostasi dei vasi 2. Inoltre, le piastrine mostrano un profilo secretorio unico composto da molteplici fattori di crescita, citochine, microRNA, piccole molecole solubili e proteine con un doppio ruolo pro e antiangiogenico 3-5. Questa combinazione equilibrata di mediatori è principalmente contenuta in vescicole extracellulari (EV), oggi concepite come segnalosomi o vettori biologici delle quali le piastrine rappresentano la fonte più abbondante dell’organismo umano 6,7. Le EV possono essere di dimensioni e composizione eterogenee (esosomi, microparticelle, macrovesicle) ed è stato riportato che rispecchiano le proprietà emostatiche delle piastrine8. Il coinvolgimento delle piastrine e delle EV nei processi angiogenici in cellule endoteliali ha incoraggiato una migliore comprensione del loro potenziale terapeutico per applicazioni di tipo rigenerativo in cui il ripristino o il miglioramento dell'angiogenesi rappresenta l’obiettivo clinico da raggiungere9. Di conseguenza anche il preparato clinico conosciuto come lisato piastrinico (LP) è in grado di potenziare e riflettere le proprietà angiogeniche delle piastrine4. La pletora di fattori, molecole solubili ed EV altamente concentrati in questo emoderivato è considerata la principale responsabile della sua capacità angiogenica, ma la modalità con cui l'EV derivate dal LP potrebbero regolare l'angiogenesi deve ancora essere affrontata in modo completo. A tal proposito, lo scopo del mio studio è confermare che LP Mesengen®, (brevetto No.WO2013042095) rappresenta una fonte di EV biodisponibile e quindi validare il ruolo individuale delle EV in relazione alla capacità di mediare l'angiogenesi in cellule endoteliali. Inoltre, vogliamo dimostrare quali meccanismi molecolari ed azioni biologiche mediate dal LP e dalle sole EV derivate dal LP possono contribuire al ripristino dell’ endotelio dopo insulto e quindi aprire una nuova strada sull’impiego del LP come strumento per la rigenerazione vascolare nell’ambito delle cell-free therapy. I risultati ottenuti mostrano che il LP contiene EV, ottenute mediante tecnica di ultracentrifugazione (100000g per 1h) e caratterizzate in base a dimensione, fenotipo e morfologia10. Infatti, grazie all’ausilio di filtri 0,8 e 0,22 m e beads a dimensione nota, l’analisi citofluorimetrica FACS ha dimostrato la presenza di classi di EV eterogenee con diametro di >800 nm, compreso tra 800 nm e 200 nm e < 200 nm. Le EV sono state caratterizzate ulteriormente valutando il loro fenotipo, risultato principalmente positivo per il CD41 (marcatore proteico della membrana piastrinica o glicoproteina IIb, 50,61% ) e un espressione molto bassa del doppio positivo CD41/CD61(canonico marcatore esosomiale, 0,76%) 11,12. L’osservazione morfologica tramite TEM ha rivelato la presenza delle medesime vescicole dimensionalmente eterogenee, a forma tondeggiante ed elettrondense, fattore che indica la presenza di un contenuto vescicolare11. I nostri risultati in vitro, su HUVEC (Human Umbilical Vein Endothelial Cell) trattate con EV derivate dal 10%LP per 24h, hanno dimostrato la loro interazione a livello citoplamatico. Inoltre, le diverse filtrazioni del LP, pur non influenzando migrazione e proliferazione, sono in grado di alterare l’attività angiogenica delle cellule endoteliali. In particolar modo abbiamo osservato una diminuzione significativa della capacità di formare loop nel saggio Matrigel (p<0.001) dopo la somministrazione del LP 0,22, contenente quindi EV inferiori a 200nm. Per confermare che le sole EV sono responsabili dell’effetto angiogenico sono state estratte e somministrate alle HUVEC durante il medesimo saggio Matrigel10. I risultati ottenuti hanno dimostrato che le EV 0,22 hanno ridotto significativamente l'effetto angiogenico rispetto al 10% EV (p=0,04), che è stato a sua volta in grado di aumentare il numero di loop rispetto alla condizione senza siero ( EBM p=0,015) , ma ancora in misura minore rispetto al 10% LP (p=0,0198). È interessante notare che, in condizioni di ipossia l’effetto angiogenico è stato conservato in tutte le condizioni. Inoltre, abbiamo corroborato questa osservazione tramite il 3D bioprinting con fibre di idrogel in grado di incorporare le HUVEC sottoposte al trattamento con i diversi terreni EGM-2 (controllo positivo), EBM (controllo negativo), 10%LP, LP 0,8 e LP 0,22. È stato quindi dimostrato che le strutture simili a vasi, risultanti dal 3D bioprinting, presentano una percentuale maggiore dell'area endoteliale CD31+/vWF + nei trattamento 10%LP rispetto a LP 0,22 (p=0,0382). Inoltre il mezzo condizionato con LP 0,8 e LP 0,22 diminuisce significativamente i livelli di perossido di idrogeno (H2O2) rispetto a 10% LP. Poiché Nox4 è considerato la principale e specifica isoforma NADPH responsabile della produzione diretta di H2O2 nelle cellule endoteliali13,14, abbiamo studiato il suo potenziale coinvolgimento, notando che LP 0,22 è in grado di migliorare i livelli di mRNA Nox4 rispetto al 10% LP (p=0,0021) . Il condizionamento ipossico è stato in grado di equalizzare i livelli espressione di Nox4 in tutte le condizioni (p>0,05 tutto ). A questo punto, abbiamo nuovamente trattato le colture direttamente con le EV ultracentrifugate e i risultati hanno mostrato che l'intero pool del 10%EV ha ridotto i livelli di mRNA di Nox4 rispetto al 10% LP (p=0,04), ma la rimozione della frazione di EV>200nm dall'intero pool di EV non ha modificato questo scenario, suggerendo che l'intero pool di vescicole probabilmente contribuisce alla modulazione di Nox4. È interessante notare che l' ipossia ha ribaltato questo scenario, appiattendo queste differenze tra le condizioni (p>0,05 tutte). Inoltre, data la presenza in letteratura di studi sulla funzionalità piastrinica mediata da microRNA e il loro trasporto correlato a funzioni vescicolari, abbiamo analizzato, per la prima volta, il miRNoma del LP tramite RNA Seq. Ne è risultato un contenuto di RNA, rappresentato da miRNA (43%), seguito da Y RNA (17%), RNA antisenso (10%) e lincRNA (8 %). Successive analisi in silico, ci hanno permesso di selezionare miRNA altamente espressi e coerenti tra i 4 replicati di LP analizzati e di correrali, grazie a database di ontologia genica, a miRNA noti coinvolti nell’ attivazione endoteliale, nella vasculogenesi e nell’ossidazione NADPH . Cosi da ottenere una lista di 5 miRNA: miR-320a; miR-148b-3p; miR-25-3p; miR-26b-5p; miR-152-3p. Inoltre, abbiamo scoperto che miR126 , noto anche come angiomiRNA ed espresso selettivamente sulle cellule endoteliali15, era tra i primi 40 miRNA espressi nel LP. Di conseguenza, abbiamo validato la sua presenza nel nostro LP riscontrando livelli di miR 126 tramite Real Time PCR che aumentano in modo proporzionale alla quantità di LP testato (p=0,043). In conclusione possiamo affermare che il LP Mesengen contiene EV di origine pistrinica con dimensioni differenti ed eterogenee che possiedono attività angiogeniche. Il nostro LP è in grado di modulare lo stato ossidativo di cellule endoteliali attraverso l’interazione con il pathway della Nox4. Importanti analisi di Small RNA seq hanno fatto emergere la presenza nel LP di miRNA, espressi in modo omogeneo, verosimilmente correlati a funzioni endoteliale, vascolari e stato ossidativo NADPH. Abbreviazioni LP= Lisato piastrinico; EV= vescicole extracellulari; LP 0,8= lisato piastrinico al 10% filtrato 0,8 m; LP 0,22= lisato piastrinico al 10% filtrato 0,22 m; EV 0,8= vescicole extracellulari al 10% filtrate 0,8 m; EV 0,22= vescicole extracellulari filtrate 0,22 m

    The Freak and ‘Disabled’ Multiculturality

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    Differently from positive visions of multiculturality as the richness of American diversity, in this article I tackle multiculturalism as one of the elements of the category of the freak, where cultural, ethnic and racial difference coincided with disability and both concocted to fence off diversity in American society. I understand the freak as a critical multicultural field because of its recruitment processes, as evidenced by the case of the Italian Tocci brothers, but also as a place of confinement and exoticization of American citizens who, as a consequence of their disability, came to inhabit a transnational category used to police concepts of ‘normal’ American masculinity and femininity. In this reading, multiculturality is understood hence as a fabrication that veils processes of enfreakment
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