107 research outputs found

    Galectin-3 gene deletion results in defective adipose tissue maturation and impaired insulin sensitivity and glucose homeostasis

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    Adiposopathy is a pathological adipose tissue (AT) response to overfeeding characterized by reduced AT expandability due to impaired adipogenesis, which favors inflammation, insulin resistance (IR), and abnormal glucose regulation. However, it is unclear whether defective adipogenesis causes metabolic derangement also independently of an increased demand for fat storage. As galectin-3 has been implicated in both adipocyte differentiation and glucose homeostasis, we tested this hypothesis in galectin-3 knockout (Lgal3 12/ 12) mice fed a standard chow. In vitro, Lgal3 12/ 12 adipocyte precursors showed impaired terminal differentiation (maturation). Two-month-old Lgal3 12/ 12 mice showed impaired AT maturation, with reduced adipocyte size and expression of adipogenic genes, but unchanged fat mass and no sign of adipocyte degeneration/death or ectopic fat accumulation. AT immaturity was associated with AT and whole-body inflammation and IR, glucose intolerance, and hyperglycemia. Five-month-old Lgal3 12/ 12 mice exhibited a more mature AT phenotype, with no difference in insulin sensitivity and expression of inflammatory cytokines versus WT animals, though abnormal glucose homeostasis persisted and was associated with reduced \u3b2-cell function. These data show that adipogenesis capacity per se affects AT function, insulin sensitivity, and glucose homeostasis independently of increased fat intake, accumulation and redistribution, thus uncovering a direct link between defective adipogenesis, IR and susceptibility to diabetes

    Diabete tipo 2 e obesità pediatrica: rassegna a cura dei Gruppi di Studio Obesità Infantile e Diabete della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica

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    L’obesità pediatrica è una condizione a elevato rischio di alterazioni del metabolismo glicidico, che con il tempo possono evolvere in diabete tipo 2 (T2D). Tali condizioni, prevalentemente caratterizzate in età pediatrica da alterata glicemia a digiuno e/o ridotta tolleranza al glucosio, sono definite come “prediabete”. Un panel di esperti dei gruppi di studio Obesità Infantile e Diabete della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia pediatrica ha condotto una revisione delle più recenti evidenze scientifiche sulla condizione di prediabete e di diabete tipo 2 nell’obesità pediatrica. In questa rassegna sono descritti i fattori di rischio del prediabete e del T2D, l’epidemiologia, la diagnosi, il trattamento, le complicanze associate e la prevenzione. La prevenzione e la cura dell’obesità pediatrica rappresentano obiettivi di fondamentale importanza al fine di ridurre le alterazioni del metabolismo glicidico associate. Studi futuri dovranno identificare marcatori predittivi di T2D, in aggiunta al dato anamnestico della familiarità, che rimane di grande supporto per tale diagnosi

    Diabete tipo 2 e obesit\ue0 pediatrica: rassegna a cura dei Gruppi di Studio Obesit\ue0 Infantile e Diabete della Societ\ue0 Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica

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    L\u2019obesit\ue0 pediatrica \ue8 una condizione a elevato rischio di alterazioni del metabolismo glicidico, che con il tempo possono evolvere in diabete tipo 2 (T2D). Tali condizioni, prevalentemente caratterizzate in et\ue0 pediatrica da alterata glicemia a digiuno e/o ridotta tolleranza al glucosio, sono definite come \u201cprediabete\u201d. Un panel di esperti dei gruppi di studio Obesit\ue0 Infantile e Diabete della Societ\ue0 Italiana di Endocrinologia e Diabetologia pediatrica ha condotto una revisione delle pi\uf9 recenti evidenze scientifiche sulla condizione di prediabete e di diabete tipo 2 nell\u2019obesit\ue0 pediatrica. In questa rassegna sono descritti i fattori di rischio del prediabete e del T2D, l\u2019epidemiologia, la diagnosi, il trattamento, le complicanze associate e la prevenzione. La prevenzione e la cura dell\u2019obesit\ue0 pediatrica rappresentano obiettivi di fondamentale importanza al fine di ridurre le alterazioni del metabolismo glicidico associate. Studi futuri dovranno identificare marcatori predittivi di T2D, in aggiunta al dato anamnestico della familiarit\ue0, che rimane di grande supporto per tale diagnosi

    Ketogenic diet in a patient with congenital hyperinsulinism: a novel approach to prevent brain damage

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    BACKGROUND: Congenital hyperinsulinism (CHI) is the most frequent cause of hypoglycemia in children. In addition to increased peripheral glucose utilization, dysregulated insulin secretion induces profound hypoglycemia and neuroglycopenia by inhibiting glycogenolysis, gluconeogenesis and lipolysis. This results in the shortage of all cerebral energy substrates (glucose, lactate and ketones), and can lead to severe neurological sequelae. Patients with CHI unresponsive to medical treatment can be subjected to near-total pancreatectomy with increased risk of secondary diabetes. Ketogenic diet (KD), by reproducing a fasting-like condition in which body fuel mainly derives from beta-oxidation, is intended to provide alternative cerebral substrates such ketone bodies. We took advantage of known protective effect of KD on neuronal damage associated with GLUT1 deficiency, a disorder of impaired glucose transport across the blood-brain barrier, and administered KD in a patient with drug-unresponsive CHI, with the aim of providing to neurons an energy source alternative to glucose. METHODS: A child with drug-resistant, long-standing CHI caused by a spontaneous GCK activating mutation (p.Val455Met) suffered from epilepsy and showed neurodevelopmental abnormalities. After attempting various therapeutic regimes without success, near-total pancreatectomy was suggested to parents, who asked for other options. Therefore, we proposed KD in combination with insulin-suppressing drugs. RESULTS: We administered KD for 2 years. Soon after the first six months, the patient was free of epileptic crises, presented normalization of EEG, and showed a marked recover in psychological development and quality of life. CONCLUSIONS: KD could represent an effective treatment to support brain function in selected cases of CHI

    Cerebral ischemic damage in diabetes: an inflammatory perspective

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    El MERCOSUR Agropecuario a principios de 1996

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    Viaggio nel Silicio

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    Realizzare una comunicazione biunivoca: i linguaggi del progetto “energie”

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    Comunicare il concetto di “energia” attraverso differenti linguaggi: questo lo scopo del progetto “Energie”, organizzato in: - corso di aggiornamento, con lezioni frontali, esperimenti e visite guidate ad impianti innovativi, per insegnanti di scuola superiore riguardante l’intero panorama delle forme di produzione di energia e dell’innovazione tecnologica collegata. Era inoltre previsto l’utilizzo del laboratorio allestito presso il Museo con exhibit interattivi e banchi sperimentali; - realizzazione, da parte degli insegnanti, di unità didattiche sulle energie, progettate durante il corso e sviluppate in classe con gli studenti dopo la visita al Museo; - concorso per gli istituti superiori per promuovere un concreto approccio scientifico alla produzione di energia, al risparmio energetico ed al corretto utilizzo delle energie. I prodotti in concorso sono stati oggetto di una mostra e di una giornata di presentazione al pubblico in cui i ragazzi “comunicavano” la loro esperienz
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