Looking for the vector of the latest discovered geminivirus genus, Capulavirus. [P.48]

Viral metagenomics studies based on virion-associated nucleic acid extraction, sequence-independent amplification and next generation sequencing proved to be effective for discovering three highly divergent geminiviruses in South Africa, France and Finland. Although these geminiviral sequences were isolated from different continents, hemispheres and plant families, including Euphorbia caput-medusae (Euphorbiaceae), Medicago sativa (Fabaceae) and Plantago lanceolata (Plantaginaceae), they were clustered in the same phylogenetic group and were highly divergent from all the sequences classified in the seven established geminivirus genera. Based on sequence relatedness and genome organization, these new highly divergent geminivirus species were provisionally classified in a new geminivirus genus, tentatively named "Capulavirus". To estimate the epidemiological potential of these new geminiviruses but also to confirm their classification according to the criteria defined by the International Committee on Taxonomy of Viruses, including insect vector and host range, further studies were done with two capulaviruses available in our laboratory: Euphorbia caput medusae latent virus (EcmLV) from South Africa (Bernardo et al. 2013) and a capulavirus isolated from alfalfa in France provisionally named Alfalfa leaf curl virus (ALCV) according to the symptoms observed on infected plants. ALCV may cause yield losses because the infected plants exhibited stunting and distorted growth. ALCV was detected in Camargue, Provence Alpes Côte d'Azur, Languedoc Roussillon and Midi-Pyrénées. An infectious clone of EcmLV was prepared and used to determine the host range of EcmLV and test various phloem feeding insects reared in our laboratory, for vector transmission. Potentially infectious clones are presently prepared for ALCV for similar tests. In the meantime, a naturally infected alfalfa plant was transferred to a growth chamber and used as source plant for vector transmission. Potential vectors were also collected from infected alfalfa fields for testing ALCV transmission to alfalfa seedlings prepared in insect proof conditions. (Résumé d'auteur

Neogeography and seismic risk perception : a comparison between two case studies : Calabria, Southern Italy and Malta

Geography of perception aims at clarifying human behaviour by studying the concepts and images of the real world that a person elaborates on by considering the psychological and social aspects of man’s behaviour within an environment. In this context, a questionnaire was given to primary and middle school pupils in an area of Calabria (Southern Italy), which has recently been affected by an on-going seismic sequence widely felt by the local population. The same questionnaire was given to students in Malta (Central Mediterranean), an area considered to have a low-to-moderate seismic hazard, and where earthquake awareness is not culturally strong. In this way, the knowledge effectively possessed by the students (relating to age, experience and area of origin) are analysed; their analogous and differing perceptions on earthquakes in different areas are highlighted. The data collected can be used to project and create new informative tools through which students will become “geographic information volunteers” studying natural risks such as earthquakes, and augmenting the territory’s level of resilience.peer-reviewe

Percepire e rappresentare il rischio sismico nell’antropocene confronto tra due casi-studio : Mottafollone (Calabria) e Malta

La Terra, mite ed ospitale per diecimila anni, da circa due secoli è entrata nell’Antropocene, una nuova epoca geologica che si distingue per l’impatto dell’uomo sul clima e sull’ambiente. Secondo Sandro Calvani (2013), è certo che viviamo per la prima volta in un sistema planetario di relazioni tra umanità e natura in cui l’umanità controlla tutte le altre variabili ed è responsabile di tutte le conseguenze. Il genere umano è in grado per la prima volta di distruggere o salvare il suo futuro. Per questi motivi, da alcuni anni, in Italia, sta crescendo l’interesse per la Geoetica (Peppoloni e Di Capua, 2012) che si occupa delle implicazioni etiche, sociologiche e culturali delle Scienze della Terra, ampliando le prospettive e le aspettative delle Geoscienze ed evidenziando il ruolo fondamentale svolto dagli studi geologici e geografci nel trovare soluzioni ai problemi pratici della vita dell’uomo, compatibilmente con la preservazione della natura e del Pianeta. Infatti, l’uomo costituisce sempre parte attiva anche nei fenomeni catastrofci in quanto può fungere da amplifcatore del danno e delle dinamiche naturali. D’altra parte, per quanto tali fenomeni risultino solo parzialmente prevedibili, comunque si può intervenire sui parametri del rischio dipendenti dall’antropizzazione quali la vulnerabilità e valore esposto che segnano il discrimine tra evento e calamità. Attraverso l’informazione e la conoscenza del rischio è, quindi, possibile contenere al minimo i danni, affnando le tecniche di previsione e prevenzione. Nell’ambito di ricerca che riguarda la percezione dei rischi naturali, si collocano storicamente gli studi di tipo geografco orientati all’approfondimento degli elementi di natura descrittiva e all’analisi del comportamento sociale di fronte al verifcarsi di rischi naturali generati da fonti assunte date ed esogene (Gatto e Saitta, 2009). In tale contesto, è stato somministrato un questionario agli studenti della secondaria di primo grado di Mottafollone, in provincia di Cosenza, nell’area del Pollino, che costituisce un’area sismicamente attiva, e nell’isola di Malta, che costituisce, invece, un’area di bassa-moderata pericolosità sismica in cui la consapevolezza del rischio sismico non è culturalmente solida. Le isole maltesi hanno, tuttavia, risentito storicamente di una serie di terremoti, i cui epicentri furono in Sicilia orientale, nel Canale di Sicilia o nell’Arco Ellenico. Alcuni di questi terremoti hanno prodotto notevoli danni.N/