15 research outputs found

    Educomunicação e suas áreas de intervenção: Novos paradigmas para o diálogo intercultural

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    oai:omp.abpeducom.org.br:publicationFormat/1O material aqui divulgado representa, em essência, a contribuição do VII Encontro Brasileiro de Educomunicação ao V Global MIL Week, da UNESCO, ocorrido na ECA/USP, entre 3 e 5 de novembro de 2016. Estamos diante de um conjunto de 104 papers executivos, com uma média de entre 7 e 10 páginas, cada um. Com este rico e abundante material, chegamos ao sétimo e-book publicado pela ABPEducom, em seus seis primeiros anos de existência. A especificidade desta obra é a de trazer as “Áreas de Intervenção” do campo da Educomunicação, colocando-as a serviço de uma meta essencial ao agir educomunicativo: o diálogo intercultural, trabalhado na linha do tema geral do evento internacional: Media and Information Literacy: New Paradigms for Intercultural Dialogue

    A study about children's musical improvisation in an interactive/reflexive musical context: a study.

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    This paper introduces an study of the process of musical improvisation of two children in interactive/reflexive musical context. The data were collected in Italy within the MIROR Project (Music Interaction Relaying On Reflexion /Commission\ub4s Seventh Framework Programme of the European Union) polo at the University of Bologna. Several improvisational sessions were carried out in a primary school, with two 8 yearold children who played together a keyboard augmented with an interactive reflexive musical system, improved in the MIROR Platform. In this study, children played several games with and without the system that organized responses to the various children musical interventions (melodic, harmonic, rythmic) by imitating the children's musical style. The analysis was based on the observation of video recordings collected during the sessions (2011), and was considered the elements of the flow experience (emotion, concentration); the musical elements of the children\u2019s experience, (the exploration ways of playing, exploration of the keyboard); music improvisation (repetition, variation, musical ideas, elaboration, musical form, texture, musical gesture); and elements of social interaction between children. The results analysed so far indicate that the children engaging in interactive/reflective environments, and in the context of collective practice (in pairs), can generate a flow state, through intrinsic motivation and creative musical practice

    Stili e identit\ue0 musicali nell'infanzia in ambienti riflessivi

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    Lo stile musicale come strumento per studiare il rapporto tra i bambini e l\u2019arte. Il paradigma dell\u2019interazione riflessiva come dispositivo per valorizzare lo stile musicale del bambino.La ricerca sul rapporto tra infanzia e arte musicale si \ue8 rivolta soprattutto verso lo studio di tre aree che vedono il bambino ascoltatore e fruitore di musica. Queste tre aree riguardano rispettivamente il giudizio e l\u2019educazione estetica (cfr. Hargreaves 1986; Nieminen, et Al. 2012), le preferenze musicali (cfr. Hargreaves, 1986; Zenatti, 1991; Lamont, 2008) e le competenze stilistiche musicali possedute dai bambini (cfr. Gardner, 1972; Addessi, Luzzi, Tafuri, 1996; Marshall, Shibazaki, 2011). Meno spazio finora \ue8 stato dedicato al bambino come produttore di arte musicale. La maggior parte degli studi si \ue8 orientata verso l\u2019individuazione dei principi compositivi presenti nelle produzioni musicali (strumentali e vocali) dei bambini (cfr. Imberty, 1991; Mialaret, 1996; Sundin, 1998; Tafuri, 2006). La domanda che ci si pone \ue8 cosa possa significare parlare di arte nelle produzioni dei bambini e se sia legittimo guardare ai prodotti musicali dei bambini con la lente del concetto di \u201copera d\u2019arte\u201d, storicamente e geograficamente collocato. E\u2019 utile qui ricordare il noto modello di Delalande (1993), il quale utilizza il concetto di \u201ccondotta\u201d, intesa come un insieme di azioni coordinate da una finalit\ue0 (Jean Clapar\ue8de, Pierre Janet, Jean Piaget), per proporre una risposta a questa domanda. Secondo la prospettiva di Delalande, se i contenuti musicali cambiano tra la produzione musicale dell\u2019adulto e quella del bambino, ci\uf2 che \ue8 comune agli adulti e ai bambini sono le tre condotte musicali di base: quella senso-motoria, e cio\ue8 di manipolazione senso-motoria del suono e degli oggetti che lo producono; quella simbolica, di attribuzione di significati ai suoni; quella di regole, ovvero il gioco compositivo e organizzativo con i suoni. In questo articolo proponiamo un nuovo approccio allo studio dell\u2019arte musicale nell\u2019infanzia che passa attraverso il concetto di stile musicale. In particolare, si parler\ue0 dello stile musicale di ciascun bambino, come rappresentazione della sua identit\ue0, del suo modo di esprimersi con i suoni e con la musica e di relazionarsi musicalmente con gli altri, e di un particolare strumento che si \ue8 rivelato utile per sostenere e rafforzare lo stile musicale individuale di ciascun bambino e cio\ue8 il paradigma dell\u2019interazione riflessiva con la piattaforma MIROR. Arte, stili musicali, infanzia, tecnologie riflessive: un concetto che ha guidato la nostra ricerca su questi argomenti \ue8 quello del \u201cfattore di distanza\u201d tra i bambini e le tecnologie, vitale dal punto di vista estetico e pedagogico, esposto da Piero Bertolini e Marco Dallari al convegno \u201cIl giudizio estetico nell\u2019epoca dei mass-media\u201d (Bertolini, Dallari, 2003)

    La creativit\ue0 musicale e motoria dei bambini in ambienti riflessivi: proposte didattiche con la piattaforma MIROR

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    Questo volume offre la prima raccolta di attivit\ue0 didattiche con la piattaforma MIROR, un dispositivo tecnologico per la creativit\ue0 musicale e motoria dei bambini e delle bambine, implementato nell\u2019ambito del progetto europeo MIROR-Musical Interaction Relying On Reflexion (ICT-FP7, Technology-Enhanced Learning) e basato sul nuovo paradigma di \u201cinterazione riflessiva\u201d, che consente all\u2019utente di interagire con una copia virtuale di se stesso. Il progetto MIROR \ue8 stato coordinato dal curatore del volume. Oltre a illustrare le tre applicazioni che costituiscono la piattaforma \u2013 il MIROR-Impro, dedicato all\u2019improvvisazione; il MIROR-Compo, dedicato alla composizione; il MIROR-Body Gesture, dedicato alla creativit\ue0 musicale e motoria \u2013 il volume traccia il quadro teorico-pedagogico dell\u2019\u201cinterazione riflessiva\u201d e propone una ricca serie di proposte didattiche e percorsi creativi. Le attivit\ue0, elaborate per diversi contesti (nido, scuola dell\u2019infanzia, scuola primaria, scuole di musica, scuole di danza, formazione degli insegnanti, in famiglia) e rivolte sia a bambini di diversa et\ue0 (principalmente dai 2 ai 10 anni) sia ad adulti (ad esempio insegnanti), sono presentate dai ricercatori che hanno partecipato al progetto MIROR e che hanno contribuito all\u2019implementazione della piattaforma stessa. \u201cIl progetto MIROR \ue8 una pietra miliare per lo sviluppo delle tecnologie musicali. Servir\ue0 come punto di riferimento e fonte d\u2019ispirazione per nuove iniziative in questo settore di ricerca. \u2026 (I risultati) dimostrano che un approccio interdisciplinare e la collaborazione tra scienze dure e morbide sono fattibili e che lo sviluppo della tecnologia in un contesto psico-pedagogico pu\uf2 essere reciprocamente fruttuoso\u201d (Commissione Europea, Technical Review Report, 2013) SOMMARIO: Introduzione (7-20) Anna Rita Addessi; Introduction (21-32) Anna Rita Addessi; La piattaforma MIROR come \u201cdispositivo\u201d per la creativit\ue0 musicale e motoria dei bambini (33-64) Anna Rita Addessi; Il MIROR-Impro nella scuola dell\u2019infanzia: scenari di esplorazione e improvvisazione musicale (65-78) Laura Ferrari, Anna Rita Addessi; Improvvisazioni con la piattaforma MIROR (79-86) Rosane Cardoso de Ara\ufajo; Attivit\ue0 di preparazione per il MIROR Body-Gesture (87-106) Marina Maffioli, Filomena Anelli; \u201cUn giorno con Gionata\u201d: story-telling con il MIROR-Composition (107-120) Anna Rita Addessi, Luisa Bonfiglioli; Improvvisare con e senza la componente MIROR-Impro della piattaforma MIROR: proposte di partiche con i bambini secondo un approccio task-based (121-138) Luc Nji, Marc Leman; La componente MIROR-Impro nel setting musicoterapico: un percorso di musicoterapia di gruppo con bambini (139-152) Luisa Bonfiglioli; Insegnare ad improvvisare con il MIROR-Impro (153-166) Diber Benghi e Anna Rita Addessi; Bambini e educatrici giocano nel nido d'infanzia con il MIROR-Impro (167-176) Laura Ferrari; Dialoghi riflessivi tra musica, movimento e tecnologia (177-191) Marina Maffioli, Filomena Anelli, Anna Rita Addessi; Set-up alternativi (193-200) Fabio Regazzi e Diber Benghi; La piattaforma MIROR nella formazione degli adulti e degli insegnanti (201-216 Anna Rita Addessi; Note sugli Autor

    The Omicron Lineages BA.1 and BA.2 (<i>Betacoronavirus</i> SARS-CoV-2) Have Repeatedly Entered Brazil through a Single Dispersal Hub

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    Brazil currently ranks second in absolute deaths by COVID-19, even though most of its population has completed the vaccination protocol. With the introduction of Omicron in late 2021, the number of COVID-19 cases soared once again in the country. We investigated in this work how lineages BA.1 and BA.2 entered and spread in the country by sequencing 2173 new SARS-CoV-2 genomes collected between October 2021 and April 2022 and analyzing them in addition to more than 18,000 publicly available sequences with phylodynamic methods. We registered that Omicron was present in Brazil as early as 16 November 2021 and by January 2022 was already more than 99% of samples. More importantly, we detected that Omicron has been mostly imported through the state of São Paulo, which in turn dispersed the lineages to other states and regions of Brazil. This knowledge can be used to implement more efficient non-pharmaceutical interventions against the introduction of new SARS-CoV variants focused on surveillance of airports and ground transportation

    Ações extensionistas e o diálogo com as comunidades contemporâneas.

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    As possibilidades que o tema desta segunda edição da Coleção Extensão e Sociedade oportuniza são muitas, porque o diálogo é a condição essencial da Extensão Universitária, a ponto de ser um princípio determinante. Portanto, quando a chamada foi lançada para que os autores submetessem textos oriundos de ações extensionistas, já se esperava que as submissões desenhassem um quadro de diversidade ampla. A expectativa foi cumprida. O que se poderá observar nesta coletânea é como o princípio do diálogo ocorre em campos diversos. Sobre tal aspecto, há de se observar que para a extensão, o diálogo deve ocorrer entre diferentes grupos. A Universidade é, de modo geral, um grupo e a sociedade, abarca todos os demais. Isto, diga-se logo, sob um ponto de vista amplo, porque quanto mais o olhar se aproxima dos fatos, encontram-se no primeiro grupo, muitos outros, tão diversos entre si quanto o são aqueles que se resolveu reunir em uma categoria imensa: a sociedade. Portanto, os influxos desejáveis no processo dialógico são esperados dentro e entre os grupos e é, possivelmente, a maior energia que uma atividade extensionista possa gerar: a ebulição de ideias (nem sempre convergentes) que o diálogo entre os diversos, internos e externos, acaba gerando no processo de interação. E como não há extensão sem interação, vamos aceitar que quando os dois universos, o acadêmico e a sociedade, aproximam-se, nem sempre é possível saber quais os planetas, de cada dimensão, que orbitarão no processo interativo

    Complete genome sequence of the sugarcane nitrogen-fixing endophyte gluconacetobacter diazotrophicus PAL5

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    17 p. : il.Background: Gluconacetobacter diazotrophicus Pal5 is an endophytic diazotrophic bacterium that lives in association with sugarcane plants. It has important biotechnological features such as nitrogen fixation, plant growth promotion, sugar metabolism pathways, secretion of organic acids, synthesis of auxin and the occurrence of bacteriocins. Results: Gluconacetobacter diazotrophicus Pal5 is the third diazotrophic endophytic bacterium to be completely sequenced. Its genome is composed of a 3.9 Mb chromosome and 2 plasmids of 16.6 and 38.8 kb, respectively. We annotated 3,938 coding sequences which reveal several characteristics related to the endophytic lifestyle such as nitrogen fixation, plant growth promotion, sugar metabolism, transport systems, synthesis of auxin and the occurrence of bacteriocins. Genomic analysis identified a core component of 894 genes shared with phylogenetically related bacteria. Gene clusters for gum-like polysaccharide biosynthesis, tad pilus, quorum sensing, for modulation of plant growth by indole acetic acid and mechanisms involved in tolerance to acidic conditions were identified and may be related to the sugarcane endophytic and plant-growth promoting traits of G. diazotrophicus. An accessory component of at least 851 genes distributed in genome islands was identified, and was most likely acquired by horizontal gene transfer. This portion of the genome has likely contributed to adaptation to the plant habitat. Conclusion: The genome data offer an important resource of information that can be used to manipulate plant/bacterium interactions with the aim of improving sugarcane crop production and other biotechnological applications
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