178 research outputs found

    Naissance d’une notion. La première réception du film d’art français en Italie

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    L’auteur propose une première exploration des discours relatifs au film d’art français dans la presse cinématographique italienne entre 1908 et 1912. Non seulement la réception des premiers films d’art français en Italie influence le développement de nouvelles stratégies de promotion des produits de l’industrie cinématographique, mais elle contribue aussi à l’émergence d’un discours critique jusqu’alors superficiel, en plaçant au centre la question de l’acteur. Le film d’art français offre en outre au cinéma italien un modèle culturel et de production. Derrière les éloges adressés par la presse italienne au Film d’Art ou à la SCAGL se profile un projet de légitimation esthétique du nouveau médium et de consolidation de son public sur une base interclassiste. Dans ce projet, l’expérience française, pour avoir réussi à obtenir une reconnaissance sociale sur le plan du travail intellectuel, de l’intermédialité, du droit d’auteur ou de l’intégration de différentes couches de public, représente une source d’émulation et d’inspiration décisive.The author proposes to explore the discourses on French “film d’art” in the Italian film between 1908 and 1912. Not only did the reception of the first French “films d’art” in Italy influence the development of new publicity strategies for film industry products, it also contributed to the emergence of a critical discourse, previously very superficial, by focusing on the question of the actor. The French “film d’art” moreover provided Italian cinema with a cultural model of production. Behind the praise given to Film d’Art and to SCAGL by the Italian press emerged a project both of cultural legitimisation for the new medium and of consolidation of the audience across class lines. In this project, the French experience, by gaining social recognition in terms of intellectual labour, intermediality, artistic rights and the integration of different social classes in audience, represented a decisive source of emulation and inspiration

    Giovanni Pastrone. I sogni della ragione

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    L'occhio sensibile. Cinema e scienze della mente nell'Italia del primo Novecento

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    Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento il sistema dei media e il sapere neuroscientifico vivono un comune destino di epocale modernizzazione: da un lato, il cinema si afferma rapidamente come la più popolare esperienza comunicativa e spettacolare dell’Occidente, dall’altro gli sviluppi della ricerca neurologica, psicologica e psichiatrica consolidano la conoscenza dei fenomeni percettivi e mentali. Anche in Italia, così come in Francia, in Germania e negli Stati Uniti, le scienze della mente si mostrano da subito interessate a studiare il cinema e i suoi spettatori. Il nuovo medium è quindi posto al centro di una riflessione scientifica poliforme ma tutt’altro che occasionale: psicologi come Mario Ponzo, Agostino Gemelli, Sante De Sanctis e Cesare Musatti, neurologi come Giuseppe D’Abundo e Liborio Lojacono, fisiologi come Carlo Foà e Mariano Luigi Patrizi, psichiatri come Giuseppe Vidoni, Guglielmo Mondio e Fabio Pennacchi, studiano gli aspetti percettivi ed emozionali della ricezione spettatoriale, il ruolo assunto nella visione in sala dall’illusione di realtà, dalla memoria e dall’attenzione, i problematici effetti psichici e sociali prodotti dal cinema, ma anche le sue promettenti potenzialità pedagogiche. Il presente volume, corredato da un’antologia di testi d’epoca, si propone di offrire un contributo lla conoscenza e allo studio di queste riflessioni della comunità scientifica italiana, maturate in un periodo decisivo non solo per la storia delle scienze psichiche e per la storia del cinema ma anche, e soprattutto, per la problematica costruzione della moderna soggettività novecentesca

    Naissance d’une notion. La première réception du film d’art français en Italie

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    L’auteur propose une première exploration des discours relatifs au film d’art français dans la presse cinématographique italienne entre 1908 et 1912. Non seulement la réception des premiers films d’art français en Italie influence le développement de nouvelles stratégies de promotion des produits de l’industrie cinématographique, mais elle contribue aussi à l’émergence d’un discours critique jusqu’alors superficiel, en plaçant au centre la question de l’acteur. Le film d’art français offre en outre au cinéma italien un modèle culturel et de production. Derrière les éloges adressés par la presse italienne au Film d’Art ou à la SCAGL se profile un projet de légitimation esthétique du nouveau médium et de consolidation de son public sur une base interclassiste. Dans ce projet, l’expérience française, pour avoir réussi à obtenir une reconnaissance sociale sur le plan du travail intellectuel, de l’intermédialité, du droit d’auteur ou de l’intégration de différentes couches de public, représente une source d’émulation et d’inspiration décisive.The author proposes to explore the discourses on French “film d’art” in the Italian film between 1908 and 1912. Not only did the reception of the first French “films d’art” in Italy influence the development of new publicity strategies for film industry products, it also contributed to the emergence of a critical discourse, previously very superficial, by focusing on the question of the actor. The French “film d’art” moreover provided Italian cinema with a cultural model of production. Behind the praise given to Film d’Art and to SCAGL by the Italian press emerged a project both of cultural legitimisation for the new medium and of consolidation of the audience across class lines. In this project, the French experience, by gaining social recognition in terms of intellectual labour, intermediality, artistic rights and the integration of different social classes in audience, represented a decisive source of emulation and inspiration

    «In verità le sue didascalie furono una palla di piombo». La collaborazione tra d’Annunzio e Pastrone alla luce di una nuova fonte d’archivio

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    Alla luce di alcuni inediti documenti d’archivio il contributo propone una nuova lettura del rapporto tra Gabriele d’Annunzio e Giovanni Pastrone nell’intricata lavorazione del film Cabiria (1914)

    La scuola dove si vede. Cinema ed educazione nell'Italia del primo Novecento. Con una antologia di testi d'epoca

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    Tra la crisi di fine secolo e la Prima guerra mondiale il cinema diventa anche in Italia un’esperienza sociale diffusa, capace di attirare spettatori di ogni età, genere e classe. Negli stessi anni la scuola italiana prova a rinnovarsi, e la riflessione pedagogica vive una fase di maturazione critica, sviluppando un confronto intenso e profondamente radicato nella società. La scuola che si vede vuole raccontare l’intreccio tra queste due stagioni per molti aspetti straordinarie nella storia dei media e dell’educazione in Italia. La possibilità che le immagini animate assumano un ruolo decisivo nell’azione educativa alimenta un confronto febbrile, animato da ministri giolittiani, massoni, sacerdoti progressisti, liberali conservatori, radicali repubblicani, gesuiti, socialisti, giovani maestre, direttori didattici, professori universitari, giornalisti, economisti ecc. I numerosi interventi sul tema (di cui si propone una rappresentativa selezione) mettono a fuoco i problemi cruciali di un paese che sta costruendo la sua strada verso la modernità, ma non solo: dal dibattito emerge anche una riflessione profonda sul cinema, attenta a raccordare la funzione sociale del medium con la ricerca delle sue specificità espressive
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