59 research outputs found

    Novel perspectives in redox biology and pathophysiology of failing myocytes: modulation of the intramyocardial redox milieu for therapeutic interventions - A review article from the Working Group of Cardiac Cell Biology, Italian Society of Cardiology

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    The prevalence of heart failure (HF) is still increasing worldwide, with enormous human, social, and economic costs, in spite of huge efforts in understanding pathogeneticmechanisms and in developing effective therapies that have transformed this syndrome into a chronic disease. Myocardial redox imbalance is a hallmark of this syndrome, since excessive reactive oxygen and nitrogen species can behave as signaling molecules in the pathogenesis of hypertrophy and heart failure, leading to dysregulation of cellular calcium handling, of the contractile machinery, of myocardial energetics and metabolism, and of extracellular matrix deposition. Recently, following new interesting advances in understanding myocardial ROS and RNS signaling pathways, new promising therapeutical approaches with antioxidant properties are being developed, keeping in mind that scavenging ROS and RNS tout court is detrimental as well, since these molecules also play a role in physiological myocardial homeostasis

    Dinamiche temporali della mortalità per asbestosi in coorti di lavoratori del cemento- amianto in Italia

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    Introduzione Il cemento amianto è un settore lavorativo che ha comportato un’esposizione occupazionale ad elevate concentrazioni di fibre di amianto. Tra i dipendenti del cemento amianto si riporta la presenza di un certo numero di lavoratori affetti da asbestosi, una malattia polmonare occupazionale causata dall'inalazione e dalla deposizione di fibre di amianto nel tessuto polmonare, la cui progressione determina disabilità, insufficienza respiratoria e morte prematura. Nei paesi occidentali il tasso di mortalità per asbestosi è associato al passato consumo di amianto e segue dinamiche temporali correlate alla latenza. Obiettivi L’obiettivo dello studio è valutare le dinamiche temporali e i determinanti associati con la mortalità per asbestosi tra le 21 coorti osservate, costituite da lavoratori del cemento amianto esposti ad alte concentrazioni di fibre di amianto. Metodi La mortalità per asbestosi è stata analizzata in una coorte di 13076 addetti al cemento amianto (18.1% donne). Per ogni lavoratore è stata calcolata l’esposizione cumulativa sulla base della storia personale e i valori di esposizione diciascuna azienda per anno pesando per la diversa varietà mineralogica sulla base della frazione di amianto utilizzato (Hodgson e Darnton 2010). Sono state condotte tre diverse analisi, basate su Rapporti Standardizzati di Mortalità (RSM), modello Età- Periodo-Coorte (EPC) attraverso un modello di Poisson e analisi composizionale della mortalità per malattie asbesto correlate (tumore primitivo pleurico e peritoneale, tumore del polmone e asbestosi). In tutte e tre le analisi si è considerata l'esposizione cumulativa. Gli RSM sono stati calcolati utilizzando i tassi di mortalità di riferimento per regione, sesso, calendario e limitati al calcolo delle persone-anno ad eventi dopo il 1970. Risultati Le analisi si basano su 512117 anni-persona (388914 anni-persona dal 1970). La mortalità per asbestosi raggiunge valori elevati soprattutto tra le donne (uomini RSM: 508; donne: 1027). I valori dei RSM per asbestosi aumentano rapidamente all'aumentare dell'esposizione cumulativa e con il tempo trascorso dalla prima esposizione. L'analisi EPC riporta un chiaro contributo dell'età sulla mortalità con un andamento crescente a partire dai 60 anni ed con un picco di mortalità a 75-80 anni; i rischi relativi confermano l’associazione con esposizione cumulativa ed è un minore rischio tra le donne.Tra i lavoratori più pesantemente esposti, l'asbestosi diventa la prima causa di morte per malattie asbesto-correlate tra le persone più anziane. Conclusioni Si conferma che la mortalità da asbestosi è stata determinata principalmente dall'esposizione cumulativa. La differente composizione delle malattie asbesto correlate è attribuibile all'esposizione ad amianto e alla diversa abitudine al fumo tra generi. Come conseguenza del declino delle esposizioni dopo il 1980, il numero di morti per asbestosi è destinato a diminuire drasticamente nei prossimi decenni

    Dinamiche temporali della mortalit\ue0 per asbestosi in coorti di lavoratori del cemento- amianto in Italia.

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    Introduzione Il cemento amianto \ue8 un settore lavorativo che ha comportato un\u2019esposizione occupazionale ad elevate concentrazioni di fibre di amianto. Tra i dipendenti del cemento amianto si riporta la presenza di un certo numero di lavoratori affetti da asbestosi, una malattia polmonare occupazionale causata dall'inalazione e dalla deposizione di fibre di amianto nel tessuto polmonare, la cui progressione determina disabilit\ue0, insufficienza respiratoria e morte prematura. Nei paesi occidentali il tasso di mortalit\ue0 per asbestosi \ue8 associato al passato consumo di amianto e segue dinamiche temporali correlate alla latenza. Obiettivi L\u2019obiettivo dello studio \ue8 valutare le dinamiche temporali e i determinanti associati con la mortalit\ue0 per asbestosi tra le 21 coorti osservate, costituite da lavoratori del cemento amianto esposti ad alte concentrazioni di fibre di amianto. Metodi La mortalit\ue0 per asbestosi \ue8 stata analizzata in una coorte di 13076 addetti al cemento amianto (18.1% donne). Per ogni lavoratore \ue8 stata calcolata l\u2019esposizione cumulativa sulla base della storia personale e i valori di esposizione di ciascuna azienda per anno pesando per la diversa variet\ue0 mineralogica sulla base della frazione di amianto utilizzato (Hodgson e Darnton 2010). Sono state condotte tre diverse analisi, basate su Rapporti Standardizzati di Mortalit\ue0 (RSM), modello Et\ue0- Periodo-Coorte (EPC) attraverso un modello di Poisson e analisi composizionale della mortalit\ue0 per malattie asbesto correlate (tumore primitivo pleurico e peritoneale, tumore del polmone e asbestosi). In tutte e tre le analisi si \ue8 considerata l'esposizione cumulativa. Gli RSM sono stati calcolati utilizzando i tassi di mortalit\ue0 di riferimento per regione, sesso, calendario e limitati al calcolo delle persone-anno ad eventi dopo il 1970. Risultati Le analisi si basano su 512117 anni-persona (388914 anni-persona dal 1970). La mortalit\ue0 per asbestosi raggiunge valori elevati soprattutto tra le donne (uomini RSM: 508; donne: 1027). I valori dei RSM per asbestosi aumentano rapidamente all'aumentare dell'esposizione cumulativa e con il tempo trascorso dalla prima esposizione. L'analisi EPC riporta un chiaro contributo dell'et\ue0 sulla mortalit\ue0 con un andamento crescente a partire dai 60 anni ed con un picco di mortalit\ue0 a 75-80 anni; i rischi relativi confermano l\u2019associazione con esposizione cumulativa ed \ue8 un minore rischio tra le donne.Tra i lavoratori pi\uf9 pesantemente esposti, l'asbestosi diventa la prima causa di morte per malattie asbesto-correlate tra le persone pi\uf9 anziane. Conclusioni Si conferma che la mortalit\ue0 da asbestosi \ue8 stata determinata principalmente dall'esposizione cumulativa. La differente composizione delle malattie asbesto correlate \ue8 attribuibile all'esposizione ad amianto e alla diversa abitudine al fumo tra generi. Come conseguenza del declino delle esposizioni dopo il 1980, il numero di morti per asbestosi \ue8 destinato a diminuire drasticamente nei prossimi decenni

    Validation of proposed prostate cancer biomarkers with gene expression data: a long road to travel

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    # The Author(s) 2014. This article is published with open access at Springerlink.com Abstract Biomarkers are important for early detection of can-cer, prognosis, response prediction, and detection of residual or relapsing disease. Special attention has been given to diagnostic markers for prostate cancer since it is thought that early detection and surgery might reduce prostate cancer-specific mortality. The use of prostate-specific antigen, PSA (KLK3), has been debated on the base of cohort studies that show that its use in preventive screenings only marginally influences mortality from prostate cancer. Many groups have identified alternative or additional markers, among which PCA3, in order to detect early prostate cancer through screening, to distinguish potentially lethal from indolent prostate cancers, and to guide the treatment decision. The large number of markers proposed has led us to the present study in which we analyze these indicators for their diagnosti

    Esposizione ambientale e occupazionale a silice libera cristallina: ieri, oggi e domani

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    La silicosi \ue8 una malattia polmonare incurabile causata dall'inalazione di polveri contenenti silice cristallina libera. Nonostante sia un pericolo per la salute ben conosciuto, colpisce ancora decine di milioni di lavoratori in molte occupazioni e uccide migliaia di persone ogni anno, in ogni parte del mondo. Con la sua capacit\ue0 di causare invalidit\ue0 fisica progressiva e permanente, la silicosi continua a essere una delle malattie professionali pi\uf9 importanti del mondo , , e rimane una situazione di rischio per la salute anche per le nuove generazioni , come ha segnalato di recente l\u2019ETUI (European Trade Union Institute)

    Esposizione ambientale e occupazionale a silice libera cristallina: ieri, oggi e domani

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    L'impatto sulla salute dell'esposizione a silice libera cristallina viene consuetamente espresso in termini di mortalit\ue0 per silicosi e di riconoscimento di malattia professionale. I settori pi\uf9 colpiti sono rappresentati da attivit\ue0 estrattive, lavorazione delle pietre, industria ceramica, edilizia, fonderie. Per pervenire ad una stima pi\uf9 valida del carico di patologie associate a silice, occorrerebbe disporre di dati esaurienti sul cancro polmonare e le malattie autoimmuni silico-correlate. L'esposizione cumulativa a silice che tiene conto di entit\ue0 e durata dell'esposizione, \ue8 la variabile predittiva pi\uf9 importante nei riguardi della comparsa della malattia. Il libro curato da C.Minoia et al., presentando una trattazione coerente ed aggiornata dei molti temi in esame, consente all'operatore di sanit\ue0 pubblica di orientarsi in una materia complessa e tuttora in divenire

    Nano carbon black-based screen printed sensor for carbofuran, isoprocarb, carbaryl and fenobucarb detection: application to grain samples

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    An electrochemical screening assay for the detection of phenyl carbamates (i.e. carbaryl, carbofuran, isoprocarb and fenobucarb) was developed and applied to grains samples (i.e. durum wheat, soft wheat and maize). Nano carbon black (CB) was strategically employed to realize an effective, reproducible, fouling resistant, low cost, delocalisable screen printed sensor (CB-SPE). CB-SPEs morphology (SEM and FEM) and electrochemical property (CV and EIS) were studied. The final pesticides analysis protocol consist of: (i) extraction of the analyte (just by mixing), (ii) alkaline hydrolysis (10 min R.T.), (iii) DPV detection directly of 100 µL of extract on the CB-SPE surface. Linear range between 1.0 × 10−7and 1.0 × 10−4mol L−1, good determination coefficients (R2≥ 0.9971) and satisfactory sensitivity (≥ 3.90 × 10−1A M−1cm−2) and LODs (≤ 8.0 × 10−8mol L−1) were obtained for all the analytes. Excellent recoveries (78–102%) and accuracy (relative error vs. HPLC-MS/MS between 9.0% and −7.8%) resulted from the analysis of grains samples. The proposed CB-SPE based approach has demonstrated to be able to detect carbaryl at Maximum residue limits levels (MRLs), allowing class selective detection of commonly employed phenyl carbamates in food samples
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    corecore