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A scoping review on the approaches for cannulation of reno-visceral target vessels during complex endovascular aortic repair
OBJECTIVES: The aim of this study was to assess the approaches to reno-visceral target vessels (TVs) cannulation during branched-fenestrated endovascular aortic repair, determine the evidence base that links these approaches to clinical outcomes and identify literature gaps. METHODS: A scoping review following the PRISMA Protocols Extension for Scoping Reviews was performed. Available full-text studies published in English (PubMed, Cochrane and EMBASE databases; last queried, 31 June 2022) were systematically reviewed and analysed. Data were reported as descriptive narrative or tables, without any statistical analysis nor quality assessment. RESULTS: Fourteen retrospective articles were included. Seven articles studied the use of upper extremity access (UEA) during branched-fenestrated endovascular aortic repair, 3 studied the use of steerable sheaths and 4 included both approaches. A left UEA was used in 757 patients (technical success: 99%, stroke rate: 1-3%) and a right UEA in 215 patients (technical success: 92-98%, stroke rate: 0-13%). Seven studies (1066 patients) described a surgical access only (technical success: 80-99%, stroke rate: 0-13%), while 3 studies (146 patients) described a percutaneous access only (technical success: 83-90%, stroke rate: 3%) and lastly 4 studies compared UEA versus use of steerable sheaths from the transfemoral approach (TFA) (UEA: 563 patients, technical success: 95-98%, stroke rate: 1-8%; TFA: 209 patients, technical success: 98-100%, stroke rate: 0-1%). CONCLUSIONS: Both UEA and TFA as cannulation approaches were associated with high technical success and low perioperative complications. Currently, there is a paucity of high-quality data to provide definitive indication. Optimal UEA in terms of side (left versus right) and approach (surgical versus percutaneous) needs further study
ESPERIENZA DI MONITORAGGIO MEDIANTE LASER SCANNER NELL’ISOLA DI VULCANO: RILIEVO MULTI TEMPORALE DELLA FORGIA VECCHIA
Il presente lavoro è stato realizzato con l’obiettivo di divulgare le conoscenze acquisite nell’ambito del
monitoraggio delle aree vulcaniche attive italiane mediante sistemi laser scanner terrestri.
Le sezioni INGV di Bologna, Roma, Napoli e Catania hanno lavorato congiuntamente sin dal 2007 per
sperimentare queste strumentazioni e valutarne l’efficacia per lo studio delle variazioni superficiali in aree
spesso caratterizzate da materiali a bassa riflettività e quindi non facili da rilevare. I primi esperimenti sono
stati realizzati sul Vesuvio nel 2007 e la ripetizione delle misure ha permesso di ottenere una serie temporale
di modelli digitali (DSM) che, analizzati e confrontati, hanno permesso di mappare i crolli di porzioni delle
pareti vulcaniche, misurare con precisione le variazioni dei volumi in gioco e di ideare (work in progress) un
sistema speditivo per riconoscere le frane attive ed eseguire in tempo reale il rilievo delle zone di interesse.
Nonostante l’esperienza vesuviana sia l’unica, per la ricchezza del data-base utilizzato, che al
momento ha portato alla produzione di vari lavori scientifici [Pesci et al., 2007; Pesci et al., 2008ab; Pesci et
al., 2009; Pesci et al., 2011a], è importante sottolineare che moltissime esperienze sono state fatte in questo
senso, in tutte le aree vulcaniche di interesse. Sebbene i dati acquisiti non siano ancora sufficienti per
realizzare un lavoro completo, hanno permesso di ampliare la conoscenza sulla metodologia e
strumentazione utilizzate, sulle caratteristiche morfologiche delle aree osservate e sulle criticità del rilievo in
ambiente vulcanico.
Con questo rapporto tecnico si vuole illustrare l’applicazione del sistema laser scanner per il rilievo del
fianco settentrionale del cono della Fossa di Vulcano e i risultati preliminari.
La Fossa è un piccolo edificio vulcanico formatosi in seguito a numerose eruzioni che hanno prodotto
un cono di materiale piroclastico (cenere, tufi e lapilli) negli ultimi 6000 anni [Keller, 1980; De Astis et al.,
2006]. Sebbene la maggior parte delle eruzioni sono avvenute nella parte centrale del cono, alcune hanno
interessato il suo fianco settentrionale, formando una sorta di cratere eccentrico, chiamato “La Forgia
Vecchia” che crea una forte depressione morfologica su quel versante. L’intero cono della Fossa è soggetto a
un’intensa erosione e alterazione provocata dalla circolazione di fluidi idrotermali. Già in passato il fianco
settentrionale del cono vulcanico è stato interessato da fenomeni di dissesto con una frana che, nel 1988, ha
riversato in mare circa 2.105 m3 di roccia nella zona antistante al porto di Levante provocando anche un
piccolo tsunami [Barberi et al., 1994; Tinti et al., 1999]. L’area sovrastante la Forgia Vecchia è affetta da
un’evidente instabilità gravitativa, aggravata dalla presenza dello stesso cratere eccentrico che ne accentua la
ripida morfologia e dalla presenza di un importante campo di fumarole che riscalda e altera i corpi rocciosi.
Già all’inizio degli anni ’90 un forte incremento delle temperature e dell’intensità di emissione delle
fumarole fu accompagnato da una significativa deformazione dell’intero versante sovrastante la Forgia
Vecchia, con l’apertura di crack distensivi sul bordo craterico settentrionale, a corona del versante in
movimento. Tale deformazione è fortemente correlata con l’andamento delle temperature alle fumarole, ed è
stata interpretata come parzialmente dovuta all’espansione termoelastica del corpo roccioso che ha a sua
volta aggravato l’incipiente instabilità del versante, innescando un ulteriore movimento verso valle
[Bonaccorso et al., 2010].Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)Published1.3. TTC - Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attiverestricte
Kinematics and strain analyses of the eastern segment of the Pernicana Fault (Mt. Etna, Italy) derived from geodetic techniques (1997-2005)
This paper analyses the ground deformations occurring on the eastern part of the Pernicana Fault from 1997 to 2005. This segment of the fault was monitored with three local networks based on GPS and EDM techniques. More than seventy GPS and EDM surveys were carried out during the considered period, in order to achieve a higher temporal detail of ground deformation affecting the structure. We report the comparisons among GPS and EDM surveys in terms of absolute horizontal displacements of each GPS benchmark and in terms of strain parameters for each GPS and EDM network. Ground deformation measurements detected a continuous left-lateral movement of the Pernicana Fault. We conclude that, on the easternmost part of the Pernicana Fault, where it branches out into two segments, the deformation is transferred entirely SE-wards by a splay fault
Global positioning system survey data for active seismic and volcanic areas of eastern Sicily, 1994 to 2013
This work presents and describes a 20-year long database of GPS data collected by geodetic surveys over the seismically and volcanically active eastern Sicily, for a total of more than 6300 measurements. Raw data were initially collected from the various archives at the Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Catania-Osservatorio Etneo and organized in a single repository. Here, quality and completeness checks were performed, while all necessary supplementary information were searched, collected, validated and organized together with the relevant data. Once all data and information collections were completed, raw binary data were converted into the universal ASCII RINEX format; all data are provided in this format with the necessary information for precise processing. In order to make the data archive readily consultable, we developed software allowing the user to easily search and obtain the needed data by simple alphanumeric and geographic queries.The work of S. Fagone and C. Giardina was supported by the
Servizio Civile Nazionale ‘Terra in movimento: monitoraggio geodetico delle aree a rischio vulcanico e
sismico della Sicilia’ 2012/2013 Project.PublishedID 1600621IT. Reti di monitoraggio e OsservazioniJCR Journalope
LA PRIMA ESPERIENZA LASER SCANNER PER IL RILIEVO DEL CRATERE DELL’ISOLA DI VULCANO: LA CREAZIONE DEL MODELLO A SCALA VARIABILE PER INTEGRAZIONE CON RILIEVI AEROFOTOGRAMMETRICI
Il laser scanner, o laser a scansione terrestre (TLS), è uno strumento di rilievo non distruttivo che permette di
misurare una grande quantità di punti (milioni) distribuiti sulle superfici fisiche osservate. Per ogni punto si
ottengono le coordinate geometriche cartesiane x, y e z e un valore d’intensità, generalmente fornito
nell’intervallo [0, 255], cioè nella scala di grigi. L’intensità è una variabile strettamente correlata alla
rugosità dei materiali e alle condizioni di umidità al momento del rilievo e, in certi casi, fornisce indicazioni
sullo stato di alterazione delle superfici [Pesci e al., 2007; Franceschi et al., 2009]. Il risultato di una singola
scansione, cioè la nuvola di punti, è quindi composto dall’insieme delle coordinate e delle intensità (x, y, z, I)
di tutti i punti misurati nello stesso sistema di riferimento. I sistemi laser a scansione terrestre (TLS) sono
ormai largamente diffusi ed utilizzati nelle più diverse applicazioni. Essi vengono impiegati per rilievi sia
ambientali, (per esempio in aree di dissesto idrogeologico o in aree vulcaniche e montane), che architettonici,
principalmente in ambiente urbano, e sono ancora molti altri i campi di applicazione. Per esempio: nel rilievo
del territorio, grazie alla rapida acquisizione di una elevata quantità punti, è facile la creazione di sezioni,
curve di livello e volumetrie; in ambito geologico, anche nelle zone inaccessibili, il sistema permette di
definire dei precisi modelli di riferimento (DEM) per lo studio della stabilità dei versanti ed il monitoraggio
dei fenomeni di dissesto [Pesci et al., 2011a]; in architettura, grazie all’alta risoluzione ed alla possibilità di
integrare l’informazione TLS all’informazione ottenuta dalle immagini digitali (RGB) di fotocamere
calibrate è possibile ottenere modelli molto accurati e dettagli morfologici per il restauro, la progettazione,
etc..(vedi per esempio: www.centrorestaurovenaria.it). In particolare, è possibile associare ad ogni punto sia
il valore di intensità nella scala di grigi, sia il contenuto di colore dell’immagine acquisita (RGB) ed
utilizzare una informazione più completa per lo studio della superficie in esame [Pesci et al., 2010].
Il laser scanner ILRIS-ER, che è la versione più potente del modello ILRIS-3D (www.optech.ca) ha delle
precise specifiche tecniche fornite nelle brouchure ufficiali (Fig.1) della casa madre Optech (inc), ma
riassumendo al massimo si isolano 3 parametri fondamentali: portata, divergenza e passo di campionamento.Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (ING)Published1.3. TTC - Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attiveope
Peri-Operative Management of Patients Undergoing Fenestrated-Branched Endovascular Repair for Juxtarenal, Pararenal and Thoracoabdominal Aortic Aneurysms: Preventing, Recognizing and Treating Complications to Improve Clinical Outcomes
The advent and refinement of complex endovascular techniques in the last two decades has revolutionized the field of vascular surgery. This has allowed an effective minimally invasive treatment of extensive disease involving the pararenal and the thoracoabdominal aorta. Fenestrated-branched EVAR (F/BEVAR) now represents a feasible technical solution to address these complex diseases, moving the proximal sealing zone above the renal-visceral vessels take-off and preserving their patency. The aim of this paper was to provide a narrative review on the peri-operative management of patients undergoing F/BEVAR procedures for juxtarenal abdominal aortic aneurysm (JAAA), pararenal abdominal aortic aneurysm (PRAA) or thoracoabdominal aortic aneurism (TAAA). It will focus on how to prevent, diagnose, and manage the complications ensuing from these complex interventions, in order to improve clinical outcomes. Indeed, F/BEVAR remains a technically, physiologically, and mentally demanding procedure. Intraoperative adverse events often require prolonged or additional procedures and complications may significantly impact a patient’s quality of life, health status, and overall cost of care. The presence of standardized preoperative, perioperative, and postoperative pathways of care, together with surgeons and teams with significant experience in aortic surgery, should be considered as crucial points to improve clinical outcomes. Aggressive prevention, prompt diagnosis and timely rescue of any major adverse events following the procedure remain paramount clinical needs
Monitoraggio geodetico delle deformazioni del suolo in area sismogenetica: la rete GPS dello Stretto di Messina
Il terremoto del 1908 che ha distrutto le
città di Reggio Calabria e Messina costituisce il
primo esempio in cui, attraverso l’utilizzo di
dati geodetici, è stato possibile ricostruire il
campo di deformazione verticale collegato al
catastrofico evento. In questo lavoro vengono
riassunti i principali risultati della ricerca incentrata
sulla caratterizzazione cinematica dell’area
dello Stretto di Messina e vengono presentati i
primi risultati della rete misurata con modalità
GPS nel corso del 2001 e del 2003 nella stessa
area. Questi risultati confermano l’importanza
dell’approfondimento delle attività di monitoraggio
geodetico tra il complesso peloritano
calabro e quello siciliano, anche allo scopo di
chiarire le numerose ambiguità riscontrate, in
questi anni, nella definizione delle strutture che
hanno originato il terremoto del 1908.Published1-18ope
Interaction Coverage Meets Path Coverage by SMT Constraint Solving
Abstract. We present a novel approach for generating interaction combinations based on SMT constraint resolution. Our approach can generate maximal inter-action coverage in the presence of general constraints as supported by the un-derlying solver. It supports seeding with general predicates, which allows us to combine it with path exploration such that both interaction and path coverage goals can be met. Our approach is motivated by the application to behavioral model-based testing in the Spec Explorer tool, where parameter combinations must be generated such that all path conditions of a model action have at least one combination which enables the path. It is applied in a large-scale project for model-based quality assurance of interoperability documentation at Microsoft.
The state of research into children with cancer across Europe : new policies for a new decade
Overcoming childhood cancers is critically dependent on the state of research. Understanding how, with whom and what the research
community is doing with childhood cancers is essential for ensuring the evidence-based policies at national and European level to support
children, their families and researchers. As part of the European Union funded EUROCANCERCOMS project to study and integrate
cancer communications across Europe, we have carried out new research into the state of research in childhood cancers. We are very
grateful for all the support we have received from colleagues in the European paediatric oncology community, and in particular from
Edel Fitzgerald and Samira Essiaf from the SIOP Europe office. This report and the evidence-based policies that arise from it come at a
important junction for Europe and its Member States. They provide a timely reminder that research into childhood cancers is critical and
needs sustainable long-term support.peer-reviewe