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    Anisotropic Strong Coupling Calculation of the Local Electromagnetic Response of High-Tc Superconductors

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    The electromagnetic response of the CuO2-planes is calculated within a strong coupling theory using model tight binding bands and momentum dependent pairing interactions representing spin fluctuations and phonon exchange. The superconducting state resulting from these interactions has d-wave symmetry. With phonon exchange included the order parameter amplitude grows rapidly below Tc at elevated frequencies which leads to improved agreement with the observed temperature dependence of the penetration depth. Good agreement between theory and experiment can only be achieved if it is assumed that the strength of the quasiparticle interaction decreases with temperature in the superconducting state. The amount of this reduction depends sensitively on the momentum dependence of the interactions, the energy dispersion and the position of the Fermi line.Comment: 3 pages, LaTex, to be published in J.Phys.Chem.Solids, 1997, SNS Conf., Cape Co

    String Indexing for Patterns with Wildcards

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    We consider the problem of indexing a string tt of length nn to report the occurrences of a query pattern pp containing mm characters and jj wildcards. Let occocc be the number of occurrences of pp in tt, and σ\sigma the size of the alphabet. We obtain the following results. - A linear space index with query time O(m+σjloglogn+occ)O(m+\sigma^j \log \log n + occ). This significantly improves the previously best known linear space index by Lam et al. [ISAAC 2007], which requires query time Θ(jn)\Theta(jn) in the worst case. - An index with query time O(m+j+occ)O(m+j+occ) using space O(σk2nlogklogn)O(\sigma^{k^2} n \log^k \log n), where kk is the maximum number of wildcards allowed in the pattern. This is the first non-trivial bound with this query time. - A time-space trade-off, generalizing the index by Cole et al. [STOC 2004]. We also show that these indexes can be generalized to allow variable length gaps in the pattern. Our results are obtained using a novel combination of well-known and new techniques, which could be of independent interest

    RUOLO DELLA CHIRURGIA NEL TRATTAMENTO DEI PAZIENTI CON MESOTELIOMA PLEURICO MALIGNO:ANALISI RETROSPETTIVA E STUDIO PROSPETTICO RANDOMIZZATO SULLA CHIRURGIA DOPO CHEMIOTERAPIA VS SOLA CHEMIOTERAPIA

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    Introduzione Il Mesotelioma Pleurico Maligno (MPM) \ue8 un tumore primitivo della pleura raro ma estremamente aggressivo, con un\u2019incidenza di circa 2000 \u2013 3000 casi annui negli Stati Uniti. La sopravvivenza mediana dal momento della diagnosi \ue8 di circa 4-16 mesi, con meno del 5% di pazienti vivi a 5 anni. Il trattamento chemioterapico di scelta prevede la combinazione del cisplatino con il pemetrexed, che ha dimostrato un incremento della sopravvivenza di circa 3 mesi rispetto ai precedenti schemi chemioterapici. Attualmente il trattamento di scelta per i pazienti in stadio iniziale, candidabili ad intervento chirurgico, \ue8 il trattamento multimodale con l\u2019associazione di chemioterapia, radioterapia e resezione chirurgica (pleuropneumonectomia extrapleurica o pleurectomia/decorticazione). Ad oggi non \ue8 ancora ben chiaro l\u2019impatto della terapia multimodale e del tipo di trattamento chirurgico sulla sopravvivenza. Attualmente c\u2019\ue8 una controversia su quale sia il migliore trattamento chirurgico per i pazienti con MPM. La pleurectomia decorticazione (P/D) presenta gli stessi risultati in termini di sopravvivenza globale rispetto alla pleuropneumonectomia extrapleurica (EPP) con una mortalit\ue0 e morbidit\ue0 postoperatoria minori, mantenendo l\u2019intento citoriduttivo nel contesto di un trattamento multimodale. Lo scopo del nostro studio, chiamato PASS (Pleural Mesothelioma Strategy Study), \ue8 quello di valutare l\u2019impatto della chirurgia nei pazienti con MPM, dopo aver analizzato i fattori prognostici favorevoli per la sopravvivenza, validati in due casistiche retrospettive indipendenti. Lo studio PASS \ue8 uno studio randomizzato controllato di fase III che si propone di confrontare la sola chemioterapia versus l\u2019associazione di chemioterapia preoperatoria seguita dalla pleurectomia decorticazione nei pazienti portatori di mesotelioma pleurico maligno con malattia stabile e resecabile. Per disegnare lo studio e garantire che ai pazienti fosse offerto un trattamento adeguato e sicuro in termini di risultati a breve termine e a distanza, sono stati prima analizzati i soggetti con MPM, diagnosticati e trattati o con terapia medica o con chirurgia presso sei centri italiani di Chirurgia Toracica tra il 1982 e il 2012 (Spedali Civili Brescia, Ospedale Maggiore della Carit\ue0 Novara, Ospedale San Luigi Orbassano (Torino), Ospedale Policlinico Milano, IRCCS San Martino Genova, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori Milano), analizzando i fattori prognostici preoperatori ed intraoperatori e mettendo a confronto i risultati a distanza della terapia medica (palliativa e chemioterapia) e della chirurgia inserita nel contesto della terapia trimodale, confrontando in maniera specifica i risultati della extrapleuropneumonectomia e della pleurectomia decorticazione in termini di mortalit\ue0 e morbidit\ue0 postoperatoria e di risultati a lungo termine. I fattori prognostici sono inoltre stati analizzati e rivalidati in una serie indipendente contemporanea di pazienti trattati con chemioterapia a base di cisplatino e pemetrexed al Memorial Sloan Kettering Cancer Center. Dopo di che \ue8 stato condotto uno studio pilota per valutare la fattibilit\ue0 e la sicurezza del trattamento chemioterapico neoadiuvante seguito da pleurectomie/decorticazione, che \ue8 utilizzato nello studio prospettico PASS. Materiali e metodi Nel periodo compreso tra il Settembre 1982 ed il Settembre 2012 sono stati analizzati retrospettivamente 1365 pazienti consecutivi con diagnosi istologica di mesotelioma pleurico maligno (MPM) che sono stati sottoposti a biopsia pleurica a cielo aperto o toracoscopica presso sei strutture italiane di Chirurgia Toracica. Inoltre \ue8 stata condotta un\u2019analisi retrospettiva dei dati clinici di pazienti con diagnosi istologica di mesotelioma pleurico maligno che furono esaminati e trattati con chemioterapia secondo lo schema cisplatino e pemetrexed al Memorial Sloan Kettering Cancer Center (MSKCC) tra il Gennaio 2000 ed il Dicembre 2013. I pazienti con mesotelioma peritoneale, i pazienti trattati presso altri centri, ed i pazienti persi al follow up furono esclusi dall\u2019analisi. In quanto mancano dati sulla fattibilit\ue0 e sulla tollerabilit\ue0 del trattamento chemioterapico neoadiuvante seguito da pleurectomia/decorticazione, prima di cominciare lo studio PASS, dal Settembre 2012 ad Agosto 2014 i pazienti sottoposti a chemioterapia neoadiuvante secondo lo schema cisplatino e pemetrexed seguita da pleurectomia decorticazione presso la Struttura Complessa di Chirurgia Toracica dell\u2019istituto Nazionale dei Tumori furono valutati prospetticamente, analizzando i risultati postoperatori, in termini di morbidit\ue0 e mortalit\ue0, ed i risultati a distanza. Dopo aver analizzato i dati retrospettivi e valutato la sicurezza del regime terapeutico proposto, lo studio PASS, studio prospettico randomizzato multicentrico di fase III, \ue8 stato aperto e la fase di arruolamento \ue8 tutt\u2019ora aperta. Saranno inclusi nello studio 120 pazienti con mesotelioma pleurico maligno, in stadio clinico T1-3 N0-1, che al termine del trattamento chemioterapico standard con 4 cicli di cisplatino e pemetrexed presenteranno una malattia in regressione e/o stabile o localmente avanzata ma ancora resecabile. Previo consenso informato per la partecipazione allo studio, questi pazienti verranno randomizzati in due gruppi: braccio chirurgico e braccio di controllo. \uc8 stato inoltre creato un registro prospettico europeo per i pazienti portatori di mesotelioma trattati chirurgicamente ma non arruolati in nessuno studio prospettico chirurgico, al fine di ottenere un numero maggiore di risultati circa l\u2019impatto della chirurgia sui risultati a distanza. Risultati Un totale di 1365 pazienti consecutivi furono inclusi nell\u2019analisi retrospettiva italiana multicentrica. La maggior parte dei pazienti erano di sesso maschile (68.1%) e la variante istologica pi\uf9 frequente fu quella epiteliomorfa (57.9%). Cinquecento tre pazienti furono sottoposti ad intervento chirurgico resettivo di Pleurectomia/Decorticazione, P/D (n=202) o di PleuroPneumonectomia Extrapleurica, EPP (n=301). La mortalit\ue0 a 30 e 90 giorni fu del 2.6% e 6% dopo P/D, e del 4.1% e 6.9% dopo EPP, rispettivamente. Fu osservata una differenza statisticamente significativa nel tasso di complicanze postoperatorie, pi\uf9 elevato dopo EPP (p<0.001). Al momento dell\u2019analisi, la durata del follow up fu di 6.7 anni (intervallo 0.1-14.8 anni). Duecento trenta (17.7%) pazienti erano vivi al momento dell\u2019analisi. Cinquecento ventidue (40.3%) pazienti morirono entro il primo anno dalla diagnosi. La sopravvivenza mediana dell\u2019intera populazione in studio fu di 14.5 mesi (95%IC 13.5-15.2 mesi). La sopravvivenza mediana dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico e terapia adiuvante fu significativamente pi\uf9 lunga rispetto ai pazienti sottoposti a sola chemioterapia: 19.8 mesi vs. 11.7 mesi. I pazienti sottoposti a P/D mostrarono una sopravvivenza mediana di 20.5 mesi (intervallo 18.2-23.1 mesi) ed una sopravvivenza a 2 e 5 anni del 40% (95%CI 0.32-0.48) e del 10% (95%CI 0.06-0.16). I pazienti sottoposti ad EPP ebbero una sopravvivenza mediana di 18.8 mesi (intervallo 17.2-20.9 mesi), e un tasso di sopravvivenza a 2 e 5 anni del 37% (95%CI 0.31-0.42) e del 12% (95%CI 0.07-0.17). Analizzando i 3 gruppi di pazienti prima e dopo l\u2019introduzione del pemetrexed come agente chemioterapico standard di prima linea per il trattamento del mesotelioma, ci fu un miglioramenteo della sopravvivenza in tutti e tre i gruppi. In base all\u2019analisi multivariate l\u2019et\ue0, la variante istologica e il trattamento chirurgico furono confermati come fattori prognostici indipendenti associati con la sopravvivenza. I pazienti con un\u2019et\ue0 inferiore ai 70 anni, e con un mesotelioma epiteliomorfo, trattati con chemioterapia dimostrarono la miglior sopravvivenza sia nel gruppo non chirugico che in quello chirurgico. Quando l\u2019impatto della chirurgia sulla sopravvivenza fu valutato solo nel sottogruppo di pazienti con prognosi migliore (pazienti di et\ue0 inferiore ai 70 anni, con meostelioma epiteliomorfo, sottoposti a chemioterapia; n=313) il gruppo P/D ha dimostrato la miglior sopravvivenza (24.6 mesi, 95%CI: 20.5-29.0), seguito dal gruppo EPP (20.9 mesi, 95%CI: 17.6-23.4 months) e dai pazienti non chirurgici (18.6 months, 95%CI: 16.2-24.9). Comunque la differenza in termini di sopravvivenza non fu statisticamente significativa (p-value=0.596) In seguito sono poi stati analizzati 413 pazienti con MPM trattati al MSKCC tra Gennaio 2000 e Dicembre 2013; 191 pazienti furono inclusi nello studio. Il follow up medio fu di 13.2 mesi, 14 pazienti erano ancora in vita all\u2019ultimo follow up, e la sopravvivenza mediana fu di 13.4 mesi. All\u2019analisi multivariata, solo la variante istologica, la conta piastrinica e le condizioni generali furono fattori prognostici indipendenti per la sopravvivenza. I pazienti che ebbero un beneficio clinico in termini sintomatologici o radiologici dalla chemioterapia mostrarono una sopravvivenza mediana di 16.8 mesi (95% CI 14.8 \u2013 20.1) ed un tasso di sopravvivenza ad un anno del 70% rispetto ai pazienti che non ebbero nessun beneficio clinico dalla chemioterapia, con una sopravvivenza mediana di 6.5 mesi (95% CI 5.4 \u2013 8.5) e un tasso di sopravvivenza ad un anno del 22%. I pazienti che ricevettero pi\uf9 di una linea di chemioterapia mostrarono una migliore sopravvivenza rispetto ad i pazienti che ricevettero una sola linea chemioterapica con una sopravvivenza mediana di 14.2 mesi (95% CI 12.1 \u2013 16.8) vs 8.7 mesi (95% CI 6.6 \u2013 11.0) ed un tasso di sopravvivenza ad un anno del 60% vs 37%, rispettivamente. Tra i pazienti che dimostrarono un beneficio dalla chemioterapia di prima linea (n=99), 60 (61%) ricevettero una seconda linea di chemioterapia. I pazienti che vennero trattati con radioterapia a dosaggi curativi (n=25) mostrarono un significativo miglioramento della sopravvivenza (p=0.013) rispetto ai pazienti trattati con sola chemioterapia: sopravvivenza mediana di 17.1 mesi (95% CI 14.8 \u2013 30.6) vs 10.4 mesi (95% CI 8.6 \u2013 12.6). I pazienti in buone condizioni generali mostrarono una risposta clinica nel 64% dei casi rispetto al 36% dei pazienti con condizioni generali scadute (p=0.001). Il 63% dei pazienti con mesotelioma epiteliomorfo ed il 45% dei pazienti con mesotelioma sarcomatoide mostrarono un miglioramento clinico dopo la prima linea di chemioterapia e ricevettero pi\uf9 di due cicli di trattamento (p=0.012). Un aumentato numero di linfociti (> 1.4 K/mcL) fu associato con un miglioramento clinico nei pazienti sottoposti a chemioterapia (p=0.010): 67% dei pazienti con linfociti > 1.4 K/mcL vs 46% dei pazienti con linfociti < 1.4 K/mcL mostrarono una risposta clinica alla chemioterapia e ricevettero pi\uf9 di due cicli di chemioterapia. Prima di cominciare l\u2019arruolamento dello studio PASS, lo studio pilota arruol\uf2 sedici pazienti consecutivi trattati chirurgicamente tra Settembre 2012 e Agosto 2014 presso l\u2019Istituto Nazionale dei Tumori. Tutti i pazienti vennero sottoposti a chemioterapia neoadiuvante: pemetrexed e cisplatino in 14 pazienti, carboplatino e pemetrexed in 1 paziente e pemetrexed come monoterapia in 1 paziente. I pazienti ricevettero in media 4 cicli di chemioterapia (intervallo 3-8), e poi vennero sottoposti ad intervento di pleurectomia/decorticazione. Non ci fu nessuna mortalit\ue0 postoperatoria e la morbidit\ue0 postoperatoria fu del 37%. La sopravvivenza mediana della popolazione in esame fu di 22.8 mesi (95% CI 19.4 -26.1), con una sopravvivenza ad 1 e 3 anni del 93% e del 51% rispettivamente. All\u2019ultimo follow up 4 pazienti erano deceduti per mesotelioma, 12 pazienti erano ancora viventi con un follow up medio di 11 mesi (range 4 \u2013 22 mesi). Tra i 12 pazienti ancora vivi, 3 erano liberi da malattia a 10, 11 e 15 mesi dall\u2019intervento. I restanti 9 pazienti recidivarono con un intervallo libero di malattia di circa 6 mesi: sei pazienti presentarono una recidiva locale a livello pleurico, e 3 pazienti presentarono una recidiva a distanza a livello osseo (n=2) e a livello gengivale (n=1). Lo studio PASS ha cominciato l\u2019arruolamento a Dicembre 2013, al Febbraio 2015 sono stati valutati 20 pazienti e ne sono stati arruolati 12 nello studio. Sei pazienti sono stati sottoposti a chemioterapia e P/D e sei pazienti a sola chemioterapia e sono attualmente seguiti con regolare follow up. Il registro europeo del mesotelioma, basato su pazienti non arruolati in studi prospettici sul trattamento chirurgico, si avvale di una raccolta retrospettiva di dati di circa 3000 casi. Inoltre 11 centri hanno deciso di prendere parte al registro del mesotelioma compilando i dati in maniera prospettica. Conclusioni Alla luce dei dati emersi dalla nostra analisi possiamo concludere che il mesotelioma pleurico maligno continua a rappresentare una sfida per il chirurgo toracico in quanto il trattamento migliore non \ue8 ancora stato definito e quindi la scelta su quale trattamento adottare spesso \ue8 legata all\u2019esperienza individuale e alle valutazioni soggettive del chirurgo e dell\u2019oncologo. I fattori prognostici di sopravvivenza confermati dal nostro studio includono l\u2019et\ue0 (solo nello studio italiano multicentrico), le condizioni cliniche generali, la conta piastrinica, ma soprattutto l\u2019istotipo. Questi fattori sono stati validati anche nei soli pazienti trattati con il pemetrexed in combinazione con il platino. Questo studio \ue8 stato, inoltre, il primo a valutare fattori prognostici di risposta clinica alla chemioterapia: buone condizioni generali, la variante epiteliomorfa ed un elevata conta linfocitaria sono correlati ad una miglior risposta alla chemioterapia. Il disegno retrospettivo della prima parte del progetto con la conseguente variabilit\ue0 dei sistemi stadiativi e dei trattamenti nel corso degli anni ha reso difficile esprimere un parere definitivo circa il ruolo della chirurgia e della terapia multimodale nel trattamento del mesotelioma pleurico maligno. Sicuramente oltre ad i limiti della chirurgia nel trattamento del mesotelioma pleurico maligno, ad oggi non c\u2019\ue8 un trattamento sistemico efficace nel controllare la neoplasia. Lo studio pilota ha evidenziato come la chemioterapia preoperatoria, secondo lo schema cisplatino pemetrexed, nei pazienti con mesotelioma \ue8 fattibile senza un incremento del rischio di morbidit\ue0 o mortalit\ue0 postoperatoria dopo pleurectomia / decorticazione. Per queste ragioni, lo studio prospettico randomizzato di fase III PASS ed il registro prospettico sono le risposte alla mancanza di dati prospettici che ci permetteranno di analizzare il reale impatto dei diversi trattamenti, ed il ruolo dei nuovi fattori prognostici emersi in questi ultimi anni, come il SUVmax alla PET e la misura volumetrica del tumore.Background Malignant pleural mesothelioma (MPM) is a rare and aggressive disease with approximately 2500 newly diagnosed cases each year in USA and about 5000 in Western Europe. Median survival is 6 to 9 months from the diagnosis, and 6-month, 1 and 5-year overall survival are 55%, 33%, and 5%, respectively. Chemotherapy alone for advanced stages, or in combination with surgery and/or radiotherapy for resectable disease, is the mainstay of treatment. Surgery with pleurectomy / decortication (P/D) or extrapleural pneumonectomy (EPP) can be an option for selected patients with resectable malignant pleural mesothelioma (MPM). Since 2003, the combination of pemetrexed and cisplatin has been the standard first-line treatment based on the results of a phase III trial showing almost a 3 month improvement in median survival over treatment with cisplatin alone. Various prognostic factors for survival in MPM have been described. Previous prognostic scoring systems for MPM included patients managed surgically and predated the use of pemetrexed. The most significant prognostic factor remains histology: epithelioid mesothelioma is the subtype with the best prognosis. The aim of this study was to investigate the impact of pleurectomy decortication on the outcome of patients with MPM. A randomized phase III multicenter controlled trial, called PASS trial was established to compare neoadjuvant chemotherapy followed by pleurectomy decortication versus chemotherapy alone. Also, a European Registry was created to collect data on surgical patients with mesothelioma not enrolled in any trials. Before enrolling patients in the PASS trial, we analyzed prognostic factors in a retrospective cohort of patients treated with chemotherapy or surgical resection and in a contemporary cohort of patients with unresectable MPM who received pemetrexed-based chemotherapy. Moreover a pilot study was conducted to evaluate the feasibility and the safety of the naodjuvant chemotherapy followed by pleurectomy/decortication. Methods We retrospectively reviewed data from 1365 consecutive patients with histologically proven MPM, treated from 1982 to 2012 in six Italian Institutions (Spedali Civili Brescia, Ospedale Maggiore della Carit\ue0 Novara, San Luigi Hospital Orbassano (Torino), Policlinico hospital Milan, IRCCS San Martino Genova, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori Milan). Patients received chemotherapy alone (n=172) or best supportive care (n=690) or surgical treatment (n=503), by either P/D (n=202) or EPP (n=301) with or without chemotherapy. Then a single institution analysis included MPM patients managed non-surgically from 2000-2013 at Memorial Sloan Kettering Cancer Center (MSKCC). Variables correlated with overall survival (OS) included sex, performance status (PS), asbestos exposure, tumor laterality, histology, clinical stage, initial PET maximum Standardized Uptake Value (SUVmax), hemoglobin, platelet, lymphocyte, white cell (WBC) and neutrophil counts, treatment type, and clinical benefit from treatment. The pilot study included patients receiving induction pemetrexed-based chemotherapy, followed by pleuectomy decortication from September 2012 and August 2014. Postoperative morbidity and mortality and OS were analyzed. The PASS trial is a multicentric randomized trial with 2 arms. Patients were randomized at the end of the chemotherapy in 2 groups: follow up group and surgical group (pleurectomy/decortication). OS was analyzed by Kaplan-Meier method, and significance (p<0.05) of prognostic factors was analyzed by log-rank test and Cox regression. Results: After a median follow-up of 6.7 years (range 1.1-14.8), 230 (16.8%) patients were alive in the Italian retrospective study; median survival for patients who received palliative treatment or chemotherapy alone, P/D and EPP were 11.7 (95%CI: 10.5-12.5), 20.5 (95%CI: 18.2-23.1), and 18.8 (95%CI: 17.2-20.9) months, respectively. The 30 day mortality was 2.6% after P/D and 4.1% after EPP (p=0.401). According to multivariate analysis (n=1227) age < 70, epithelial histology and chemotherapy were independent favourable prognostic factors. In the subset of 313 (25.5%) patients with all favourable prognostic factors median survival was 18.6 months after medical therapy alone, 24.6 months after P/D, and 20.9 months after EPP (p=0.596). In the MSKCC contemporary series191 patients were included: median age 71 years (range 46-90), 147 (77%) male, 128 (67%) epithelioid tumors, 157 (82%) stage III-IV. Median OS for all patients was 13.4 months. By univariate analysis, histology (p450,000 p or 648.1, p=0.037), and lymphocyte counts (p=0.019) were associated with OS. By multivariable analysis, only histology, platelet count and PS were independent prognostic factors. Epithelioid histology, PS and elevated lymphocyte count at diagnosis were significantly associated with clinical benefit from first-line chemotherapy. Patients who experienced clinical benefit from chemotherapy had a better median OS of 16.8 months (95% CI 14.8 \u2013 20.1) and 1-year survival rate of 70% compared to patients who did not demonstrate clinical benefit, with a median OS of 6.5 months (95% CI 5.4 \u2013 8.5) and 1-year survival rate of 22%. In the pilot study 16 patients were included and treated at the Fondazione IRCCS istituto Nazionale dei Tumori. All patients received neoadjuvant chemotherapy: cisplatin and pemetrexed (n=14), carboplatin and pemetrexed (n=1) or pemetrexed alone (n=1). Median number of chemotherapy cycles was 4 (range 3-8), followed by pleurectomy and decortication. Postoperative mortality was nil and the morbidity was 37%. The median OS was 22.8 months (95% CI 19.4 -26.1), with 1 and 3-year survival of 93% and 51%, respectively. During the follow up 4 paients died for mesothelioma, 12 patints were still live with a median follow up of 11 months (range 4 \u2013 22 months). Among the 12 patients still alive, 3 were free of disease at 10, 11 and 15 months from the surgery. The remaining 9 patients recurred with a median interval of 6 months: 6 presented with a pleural local recurrence and 3 with a distant recurrence with bone metastasis (n=2) and gengival metastasis (n=1). Pass trial started in Secember 2013, until February 2015 20 patients had been evaluated and 12 were enrolled. Six patients underwent chemotherapy followed by pleurectomy decortication and 6 patients were treated with only chemotherapy and all of them are still under regular follow up. The European registry of mesothelioma, based on patients not involved in prospective studies on surgical treatment for mesothelioma, collected 3000 cases ret

    La Méditerranée au futur : des impacts du changement climatique aux enjeux de l'adaptation

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    Sommaire 1. Introduction 2. Ce que la science du climat nous dit... et ce qu'elle ne nous dit pas 3. Panorama des impacts attendus du changement climatique en Méditerranée 4. L'adaptation au changement climatique : éléments de cadrage 5. Éléments de bilan des efforts actuels en matière d'adaptation en Méditerranée 6. Conclusion. http://www.abhatoo.net.ma/content/download/13897/238639/version/1/file/mediterranee_futur_impacts_chang_clim_enjeux_adaptation.pd

    Automatic Differentiation for Inverse Problems in X-ray Imaging and Microscopy

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    Computational techniques allow breaking the limits of traditional imaging methods, such as time restrictions, resolution, and optics flaws. While simple computational methods can be enough for highly controlled microscope setups or just for previews, an increased level of complexity is instead required for advanced setups, acquisition modalities or where uncertainty is high; the need for complex computational methods clashes with rapid design and execution. In all these cases, Automatic Differentiation, one of the subtopics of Artificial Intelligence, may offer a functional solution, but only if a GPU implementation is available. In this paper, we show how a framework built to solve just one optimisation problem can be employed for many different X-ray imaging inverse problems

    Intelligent Self-Repairable Web Wrappers

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    The amount of information available on the Web grows at an incredible high rate. Systems and procedures devised to extract these data from Web sources already exist, and different approaches and techniques have been investigated during the last years. On the one hand, reliable solutions should provide robust algorithms of Web data mining which could automatically face possible malfunctioning or failures. On the other, in literature there is a lack of solutions about the maintenance of these systems. Procedures that extract Web data may be strictly interconnected with the structure of the data source itself; thus, malfunctioning or acquisition of corrupted data could be caused, for example, by structural modifications of data sources brought by their owners. Nowadays, verification of data integrity and maintenance are mostly manually managed, in order to ensure that these systems work correctly and reliably. In this paper we propose a novel approach to create procedures able to extract data from Web sources -- the so called Web wrappers -- which can face possible malfunctioning caused by modifications of the structure of the data source, and can automatically repair themselves.\u

    Faucets as a reservoir of endemic Pseudomonas aeruginosa colonization/infections in intensive care units

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    Objective: To evaluate the role of faucets as a reservoir for Pseudomonas aeruginosa colonization/infection of patients hospitalized in intensive care units (ICUs). Design: Prospective epidemiological investigation performed during a nonepidemic period of 1year. The inner part of the ICU faucets were swabbed for P. aeruginosa. Data were recorded on all patients with at least one culture of a clinical specimens positive for P. aeruginosa. Pulsed-field gel electrophoresis was used to characterize the strains. Setting: Five ICUs of a university hospital which are supplied by two separate water distribution networks. Patients: During a 1-year period 132 cases were investigated. Results: In 42% of cases (56/132) there were isolates identical to those found in the faucets, with a total of nine different genotypes. Among the nine genotypes isolated from both patients and faucets one of them, the most prevalent, was isolated in the two networks and in 30 cases. The other eight genotypes were recovered almost exclusively from either one (three genotypes in 12 cases) or the other (five genotypes in 12 cases) network and from the patients in the corresponding ICUs. Conclusions: These results suggest that the water system of the ICUs was the primary reservoir of patient's colonization/infection with P. aeruginosa in a substantial proportion of patients, although the exact mode of acquisition could not be determine
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