8 research outputs found

    International Visibility of Bulgarian Memory Research

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    Contemporary neuroscience is characterized by intensive internationalization of basic and applied memory research. A scientometric analysis of the publications by Bulgarian authirs abstracted in MEDLINE from 1966 till 2004 was carried. A total of 94 papers authored by 61 Bulgarian authors and published between 1980 and 2004 became internationally 'visible' through this widely used data-base. Four Bulgarian journals contain 38 articles but 25 foreign ones from 10 countries - 56 articles. A total of 50 papers were published in 22 mono-disciplinary journals from 11 countries, 36 - in 4 two-disciplinary journals from 4 countries, and 7 - in 2 journals from two countries. In 11 journals containing the term 'pharmacology' in their title a total of 65 papers by Bulgarian authors were published. Acta Physiologica et Pharmacologica Bulgarica (Bulgaria) contained 32, Methods and Findings in Experimental and Clinical Phamracology (Spain) - 15 and European Neuropsychopharmacology - 5 papers. International collaboration resulted in 5 papers published in Bulgarian and in 12 papers published in foreign journals. V. D. Petkov and V. V. Petkov from the Institute of Physiology of the Bulgarian Academy of Sciences (Sofia) were the most productive authors in this field with 36 and 30 papers, respectively. Recently, there is a trend of gradually improving international visibility of Bulgarian pharmacology dealing with memory in man and animals

    Betweenness Centrality as a Driver of Preferential Attachment in the Evolution of Research Collaboration Networks

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    We analyze whether preferential attachment in scientific coauthorship networks is different for authors with different forms of centrality. Using a complete database for the scientific specialty of research about "steel structures," we show that betweenness centrality of an existing node is a significantly better predictor of preferential attachment by new entrants than degree or closeness centrality. During the growth of a network, preferential attachment shifts from (local) degree centrality to betweenness centrality as a global measure. An interpretation is that supervisors of PhD projects and postdocs broker between new entrants and the already existing network, and thus become focal to preferential attachment. Because of this mediation, scholarly networks can be expected to develop differently from networks which are predicated on preferential attachment to nodes with high degree centrality.Comment: Journal of Informetrics (in press

    Modes of Collaboration in Modern Science - Beyond Power Laws and Preferential Attachment

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    The goal of the study is to determine the underlying processes leading to the observed collaborator distribution in modern scientific fields, with special attention to non-power law behavior. Nanoscience is used as a case study of a modern interdisciplinary field, and its coauthorship network for 2000-04 period is constructed from NanoBank database. We find three collaboration modes that correspond to three distinct ranges in the distribution of collaborators: (1) for authors with fewer than 20 collaborators (the majority) preferential attachment does not hold and they form a log-normal "hook" instead of a power law, (2) authors with more than 20 collaborators benefit from preferential attachment and form a power law tail, and (3) authors with between 250 and 800 collaborators are more frequent than expected because of the hyperauthorship practices in certain subfields.Comment: Accepted for publication in JASIS

    Co-authorship e reti di collaborazione: un caso di studio

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    L’oggetto del lavoro di ricerca si pone nell’ambito delle analisi sulla produzione scientifica. Il lavoro è volto ad analizzare le collaborazioni accademiche attraverso uno specifico indicatore: la co-authorship, ovvero quelle collaborazioni che si concretizzano nella scrittura di un contributo da parte di due o più autori. Il lavoro si è concentrato sulla collaborazione scientifica di uno specifico contesto ovvero degli appartenenti all’ambito disciplinare sociologico afferenti ai dipartimenti della “Sapienza”, prendendo in analisi tutti i prodotti della ricerca scientifica scritti in co-authorship, estratti dal portale pubblico IRIS Sapienza. Il lasso di tempo preso in considerazione è dal 2004 al 2014. Il lavoro oltre a tenere in considerazione gli eventuali cambiamenti dovuti all’introduzione dei meccanismi della valutazione della ricerca (VQR 2004-2010), considera rilevanti anche le dinamiche legate alle prime due tornate dell’ASN (Abilitazione Scientifica Nazionale), ed anche le normative e le politiche che hanno coinvolto l’università, e che potrebbero aver avuto delle ripercussioni anche sulle pratiche e le strategie di ricerca dei singoli ricercatori. Il lavoro di ricerca si articola in sei capitoli: i primi tre forniscono un inquadramento teorico, attraverso un’estesa analisi della letteratura nazionale e internazionale sull’argomento. Negli ultimi tre capitoli si è definito il piano di indagine e si sono illustrati i risultati raggiunti. Nel primo capitolo dal titolo La collaborazione accademica: tra i cambiamenti in atto nella scienza e nell’università, l’obiettivo è stato descrivere i cambiamenti che si sono succeduti negli ultimi anni nel campo della scienza, ricostruendo le principali tappe che hanno portato la pratica scientifica ad essere non più un entità isolata e individualista, ma un processo condiviso di conoscenze e idee e un percorso di apprendimento collettivo. Agli sviluppi che si sono succeduti in questo settore, si affiancano anche i cambiamenti avvenuti nei sistemi di higher education. Il cambiamento più rilevante è stata l’introduzione della valutazione della produzione scientifica (aggregata e individuale) e la nascita del benchmarking nella gestione della scienza in cui le principali parole chiave sono: ranking, qualità, eccellenza. Inoltre, sono state presentate le definizioni e le caratteristiche principali della collaborazione, individuando anche quei fattori che avrebbero inciso sul suo aumento. Il secondo capitolo dal titolo Lo studio della collaborazione accademica analizzato attraverso la co-authorship, si è posto l’obiettivo di descrivere la collaborazione accademica attraverso il co-autoraggio, che rappresenta l’indicatore con cui viene convenzionalmente misurata. Inoltre, nel capitolo, si fa riferimento anche ad un tipo di collaborazione informale, ossia una forma meno “visibile”, che ritroviamo in “note” presenti prevalentemente negli articoli, atte a esprimere la gratitudine degli autori verso coloro che hanno finanziato il lavoro, o che hanno dato suggerimenti o contribuito indirettamente alla ricerca. Uno dei problemi del co-autoraggio, è la ripartizione del credito tra gli autori quindi, come viene affrontata la responsabilità intellettuale del contributo. Sussistono infatti diversi metodi di ripartizione del credito che sono stati esplicitati dettagliatamente nel corso del capitolo. Nel terzo capitolo dal titolo La produzione scientifica nelle scienze sociali: limiti e problemi legati alle diverse tipologie di prodotti della ricerca e alla copertura dei database bibliometrici, è stata analizzata nello specifico la collaborazione e la co-authorship nel campo delle scienze sociali. Presentandone le caratteristiche e le consuetudini, legate al tipo di contributo prescelto e al numero di autori con cui si preferisce collaborare, anche in questo caso facendo riferimento alla letteratura sull’argomento. Si è osservato come la produzione scientifica nelle scienze sociali sia molto eterogenea, poiché prevede l’uso sia di articoli (su libro e rivista) sia di monografie, ma anche di proceedings e di curatele. È stato dato ampio spazio al problema della copertura degli archivi (nazionali e internazionali) usati per l’analisi della valutazione della ricerca nelle scienze umane e sociali, poiché non esistono database pensati e costruiti in funzione della letteratura scientifica prodotta per questi specifici ambiti. Nel quarto capitolo dal titolo Caso di studio sulle reti di collaborazione nei dipartimenti “Sapienza”: dalla costruzione del disegno della ricerca, alle caratteristiche della Social Network Analysis, sono state descritte le fasi che hanno portato alla strutturazione e realizzazione del lavoro di ricerca, in cui sono state definite le domande cognitive e gli obiettivi da perseguire. Domande volte a rispondere ai seguenti interrogativi: • La co-authorship nell’ambito sociologico analizzato è davvero aumentata così come presentato in letteratura? • Ci sono prodotti della ricerca nei quali si instaura maggiormente una collaborazione? • Se effettivamente si è osservato un aumento della collaborazione, vuol dire che si sono modificate anche le consuetudini di lavoro di un singolo autore? Anche in questo caso, le politiche di valutazione della ricerca hanno una qualche responsabilità? Gli obiettivi erano rivolti principalmente a verificare nel corso del decennio preso in esame (2004-2014), l’evoluzione della collaborazione nei dipartimenti “Sapienza” ed osservare se in relazione ai mutamenti ed alle spinte istituzionali (VQR e ASN), sono aumentati i prodotti scritti in co-autoraggio. Un altro obiettivo era individuare la presenza o meno di diversità riguardo alla collaborazione, a partire dall’uso delle differenti metodologie di ricerca (standard/non standard). Inoltre è stata osservata la scelta fatta dai singoli sociologi sul tipo di prodotto (monografia/articolo su rivista) utilizzato per comunicare i propri risultati di ricerca. Altri obiettivi era rivolti ad osservare se nei prodotti scritti in collaborazione prevalga un ordine alfabetico o non alfabetico nella lista dei nomi, oppure ad osservare se la collaborazione possa variare in base all’appartenenza del settore scientifico disciplinare, o in base alle differenze di genere o alla qualifica ricoperta dagli autori. Inoltre, un altro obiettivo era individuare quelle tematiche scelte dagli autori per collaborare assieme. Nel capitolo inoltre, si fa riferimento alla metodologia adottata, che è rivolta ad analizzare il fenomeno della collaborazione scientifica sia attraverso l’analisi standard e sia attraverso tecniche di Social Network Analysis (SNA). I due approcci sono da intendersi almeno per l’analisi di questo fenomeno e in questo specifico caso, tra loro “complementari” poiché l’uso combinato produce un quadro conoscitivo essenziale e di particolar efficacia per il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel piano di indagine ed anche per osservare il fenomeno della collaborazione accademica nella sua interezza. Nel quinto capitolo dal titolo La collaborazione accademica in area sociologica: presentazione dei risultati del caso di studio, sono stati presentati i risultati relativi alla collaborazione in ambito sociologico e dove possibile, è stata svolta anche una comparazione con i prodotti scritti in mono-autorialità, in modo da verificare se nel corso del decennio preso in esame si sono riscontrati dei cambiamenti anche per questa pratica di lavoro accademico. Nell’ultimo capitolo dal titolo L’analisi delle reti applicata agli studi sulla co-authorship in sociologia, sono stati illustrati i risultati raggiunti in merito alla formazione di reti di co-autoraggio, attraverso l’applicazione di tecniche di Social Network Analysis (SNA). Per “mappare” le reti si è usato il software NodeXL, che ha consentito non solo l’esplorazione e visualizzazione della rete (e il suo mutamento diacronico), ma anche di individuare i tre super hub ovvero i nodi con il maggiore numero di legami all’interno della rete. I risultati raggiunti da questo lavoro hanno permesso di evidenziare tre aspetti importanti: a) una produzione scientifica (sia per i singoli sia per gli autori collettivi) che ha visto l’aumento di articoli in rivista, confermando una produzione variegata e maggiormente in linea con gli standard internazionali (pensiamo anche all’aumento di contributi in lingua inglese) b) un aumento del co-autoraggio, in concomitanza con una maggiore densità ed estensione delle reti di collaborazione c) le policies implementate nell’università e i meccanismi di valutazione della ricerca (individuale e aggregata), hanno effettivamente modificato i valori, le pratiche discorsive e persino le strategie di diffusione della produzione scientifica, e il senso stesso del lavoro accademico
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