61 research outputs found

    Attorno al Maestro di Viboldone. Scultura gotica lombarda tra le province di Milano, Pavia, Como, Lecco e Monza

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    Il presente lavoro è volto a indagare la figura dello scultore anonimo, attivo a Milano tra il quinto e il sesto decennio del XIV secolo, etichettato dalla critica come "Maestro di Viboldone", del quale si propone per la prima volta la compilazione di un catalogo ragionato. Per inquadrare meglio questo artista, operoso nell'età di Giovanni Visconti, la ricerca si è estesa sul territorio lombardo, con un'attenzione speciale verso le province di Milano, Pavia, Como, Lecco e Monza. Ne è derivata la compilazione di un catalogo topografico relativo alle sculture lapidee di epoca gotica presenti in questi territori e la messa a fuoco di diverse personalità artistiche

    Saro Zagari, Giuseppe Prinzi e la scultura in Sicilia dal Neoclassicismo al Realismo

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    Saro Zagari e Giuseppe Prinzi sono due scultori siciliani accomunati dai medesimi contesti di formazione artistica, Messina e Roma di primo Ottocento. L'evoluzione del loro stile sarà però differente. Il loro operato viene contestualizzato con l'arte siciliana a loro contemporanea

    Gli Ipogei di Wignacourt a Rabat

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    Santu Lussurgiu: dalle origini alla "Grande Guerra". 2: Società e cultura

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    Il secondo volume si apre col santo cavallerizzo Lussorio, citato in una pergamena del 1184, oggi smarrita. E' venerato in una cinquantina di paesi, in Sardegna, Corsica, Toscana, Lombardia. Ma Santu Lussurgiu rappresenta l'unico centro che vanta il nome del santo martire "cavaglieri de altu gradu". Vengono studiate alcune chiese: quella romanica di San Leonardo, la parrocchiale di San Pietro, Santa Maria degli Angeli col convento francescano, nonché altre scomparse, ma sempre vive nel ricordo del paese. Si sottolinea inoltre l'antichità e la straordinaria vitalità nei secoli delle confraternite. Nelle fonti degli archivi riguardanti Santu Lussurgiu si trovano migliaia di notizie inedite, sulla vita sociale, economica, culturale del paese, una autentica miniera tutta da esplorare, con tanti filoni di ricerca. Un campo in cui Santu Lussurgiu da sempre brilla è quello dell'allevamento; basti pensare ai cavalli, al "bue rosso", al "casizolu". L'Ottocento è stato centrale in questo e in altri settori, e per questo è oggetto di diverse trattazioni

    Bernardo da Venezia, architetto alla corte dei Visconti

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    La tesi ha come oggetto la ricostruzione della vicenda biografica e artistica di Bernardo da Venezia, magister a lignamine e architetto attivo tra Pavia e Milano negli ultimi anni del XIV secolo e i primi del successivo XV secolo. A lungo Bernardo è stato considerato l'architetto ufficiale del potere visconteo dopo i fondamentali lavori di Giovanni Mariacher e, soprattutto, di Angiola Maria Romanini. Bernardo da Venezia, secondo la visione riportata in tutti gli studi svolti dagli anni Sessanta ad oggi, avrebbe infatti preso parte a tutti i principali cantieri attivi in Lombardia durante la signoria prima e il ducato poi dei Visconti, prima come intagliatore di legno e poco tempo dopo come inzignerius, fino a divenire in poco tempo progettista e direttore dei lavori di cantieri prestigiosissimi, primo tra tutti logicamente quello della Certosa di Pavia. Tuttavia, la ricostruzione operata da Mariacher e Romanini, in cui Bernardo da Venezia veniva descritto come un architetto nel senso più moderno del termine, in grado di progettare in modo integrale un edificio e di portarne a termine la costruzione in maniera del tutto autonoma, necessitava di una completa revisione, in quanto non corrispondeva al contesto socio-culturale e artistico della Lombardia Viscontea. Si è quindi proceduto a condurre una revisione completa delle citazioni documentarie di Bernardo, attraverso lo spoglio sistematico dei principali archivi storici milanesi e pavesi, al termine del quale è stato possibile inoltre trovare alcuni brani inediti, qui per la prima volta pubblicati. Si è quindi proceduto a ricostruire la vicenda biografica e artistica di Bernardo a partire dai soli documenti rintracciati, al termine del quale si è giunti a delineare la figura di un inzignerius certamente importante entro la corte viscontea di Pavia, ma lontana da quella ricostruita da Mariacher e Romanini e assai più corrispondente a quella che doveva essere la figura professionale dell'architetto nella Milano di fine Trecento-inizio Quattrocento, epoca caratterizzata ancora fortemente da un processo progettuale fortemente collegiale, costantemente passibile di modifiche anche sostanziali, e dove l'iter per arrivare alla carica di inzignerius era tutt'altro che definito. Dopo aver proposto una nuova ricostruzione della vicenda biografica di Bernardo da Venezia, la tesi si concentra inoltre sul presentare alcune riflessioni riguardanti quei cantieri che la storiografia riferiva normalmente a Bernardo, ma che in realtà non paiono a lui riconducibili. Diverse nuove proposte sono quindi avanzate circa il Castello Visconteo di Pavia, alla chiesa del Carmine di Milano e a quella omonima di Pavia

    Gli Spinola conti di Tassarolo: committenza e collezionismo tra XVI e XIX secolo

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    The Spinolas from Tassarolo belong to one of the most ancient aristocratic Genoese families and constitute a branch settled in Southern Piedmont. Deeply linked to the Empire, during the sixteenth century they distinguished themselves for a high number of artistic commissions \u2013 almost never seen \u2013 with the decoration of their castle. The pictorial cycle devoted to Ulysses, attributed to Luca Cambiaso and his workshop, dominates the vaults of the castle\u2019s hall and celebrates the members of the family, according to the proposed iconological reading. In the following century, the Spinolas became fervent art collectors. Through a wise marriage policy and by weaving networks with the most up-to-date collectors of the time, they formed two conspicuous galleries which unfortunately went lost at the death of the founders. During the Eighteenth century, their interest in art seemed to fade but at the end of the century, thanks to a series of lucky circumstances, the Spinolas became owners of some of the most renown Genoese palaces. Simultaneously, Massimiliano Spinola, an entomologist, developed a passion for ancient paintings. This research is the result of an accurate archival survey, carried out first in the family\u2019s private archive with a particular attention to the genealogical data as well as to the critical history and the relevant bibliography

    Scale e risalite nella Storia della Costruzione in età Moderna e Contemporanea

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    Il tema delle scale (e delle loro controparti contemporanee, quali scale mobili, ascensori, rampe), affrontato alle sue radici dall’indimenticato convegno internazionale che si svolse a Tours nel 1979 (edito in “L’escalier dans l’architecture de la Renaissance”, Picard 1985), poi dal più recente “L’Escalier en Europe 1450-1800. Formes, Fonctions, Décors” (dir. Gady, 2016), vuole essere approfondito, secondo la logica del cantiere e delle tecniche, dall’età moderna a quella contemporanea, in questo secondo volume dei Quaderni di Storia della Costruzione edito dal Construction History Research Center del Politecnico di Torino. Il volume in oggetto prende le sue mosse dalla due giornate di studi sul tema di “Scale e risalite nella Storia della Costruzione in età Moderna e Contemporanea” (Politecnico di Torino, 17-18 febbraio 2022) e qui mette a sistema ricerche che riguardano la costruzione delle scale attraverso un più ampio respiro a livello nazionale ed internazionale: dalla presentazione di singoli casi - eccezionali o anche ordinari - analizzati nella loro consistenza costruttiva, all’analisi di tipi costruttivi ripetuti, quali le scale palladiane o le “geometric staircases”; dal rapporto tra scale e risalite e l’uso di determinati materiali (la pietra, il ferro, il cemento armato, etc), alle conseguenze costruttive dell’impiego di determinate forme. Nel volume si portano inoltre all’attenzione sistemi storici di calcolo, verifica ed evoluzioni normative nel rapporto che questi hanno avuto con le pratiche del costruire. La “fine della scala” e la sua sostituzione, o il suo affiancamento con altri sistemi di risalita – con ciò che comporta in termini di macchinari e impianti, in una prospettiva storica - è un altro tema suscettibile di esplorazioni in questo volume

    Notizie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli: le tre riedizioni settecentesche della guida di Carlo Celano

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    Questa ricerca si propone di analizzare la fortuna della guida di Carlo Celano "Notizie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli" (Napoli, 1692) nelle sue tre riedizioni settecentesche (1724; 1758-59; 1792), partendo anzitutto dal realizzare un'edizione critica digitale delle stesse. Per ciascuna edizione si indagano le vicende relative al contesto storico di nascita, e le 'maestranze' che concorsero su ciascun cantiere editoriale: ovvero si raccolgono informazioni sull'attività e sul profilo degli editori, dei curatori del testo e degli illustratori, oltre che sulle qualità materiali dell'opera (aggiornamenti grafici etc). Parallelamente alle vicende storiche, per ogni edizione si quantificano e si classificano per tipologia le parti aggiuntive che aggiornano il testo nel corso del Settecento. Le più rilevanti aggiunte sono pertanto analizzate con particolare riferimento all'ambito storico-artistico, confrontate con testi coevi, e interpretate per le loro qualità documentarie, mirando sia alla comprensione della realtà storica napoletana, sia alla comprensione della guida stessa
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