561 research outputs found

    Accordi FIAT, clausola di pace sindacale e limiti al diritto di sciopero = FIAT agreements, union peace clause and limits to the right to strike. WP C.S.D.L.E. "Massimo D'Antona" .IT - 117/2011

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    The article explores two innovative contractual clauses introduced in the collective agreements signed between June and December 2010 for employees of Fiat (Pomigliano-NA) and Mirafiori (TO), where there has been the introduction of restrictions on the right of workers to strike. In particular, the first clause takes care of Trade union and illegitimate the consequent inability of the Company to claim rights or to exercise the powers under the Agreement establishing penalties against union signatory. The second clause, instead, deals with the behaviour of individual workers, having as result disciplinary sanctions. Both terms however, establish the indivisibility of all terms of the collective agreement and leave the disciplinary hypothesis in, by workers in violation of the obligation undertaken by trade unions (alias, in violation of the union peace clause). The issue is complex and difficult for two reasons: -the first one is a union reason, because the agreements were not signed by FIOM-CGIL union (which represents the majority among the union workers) even if they have passed the scrutiny of the referendum among the workers concerned. -The second question is purely legal since in Italy the introduction of limits on the right to strike of the individual worker, using the clauses of collective agreements, is subject to conflicting interpretation solutions, notwithstanding the provisions of article 40 of the Constitution. The analysis proposed in the article, aims to demonstrate the limits of the strike introduced by the terms of the agreements in question, even when involving the individual worker effects, not on the level of the individual contract and disciplinary sanctions, but only on trade unions. The latter, in fact are responsible for the behaviour of individual workers in place in breach of the union peace clause

    Cittadinanza nella Costituzione di Weimar. Costruiamo una città

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    Testo dell'intervento di Ronald Car al seminario: Cittadinanza e politica nell'età di Weimar (Pisa, 7 maggio 2018)

    La nozione di “esigibilità'” negli accordi FIAT e la funzione negoziale del diritto di sciopero = The notion of "collectability" in FIAT agreements and the negotiating function of the right to strike. WP C.S.D.L.E. “Massimo D’Antona”.IT – 225/2014

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    This paper analyses the liability clauses within the collective agreements applicable in the Fiat company, in order to verify the capability of such instruments to ensure the stability and mutual reliability of the commitments under the contract. The A. tries to border the concept of chargeability (or collective agreements enforceability), which doesn’t match neither with the category of “subjective field of the effectiveness” nor with the statutory general definition of enforceability. Further on, after reporting the different thoughts of the best scholars, the A. examines the consequences of the introduction of liability clauses which could lead to a violation of the right to strike. The author develops his reasoning inquiring the problem of responsibility of trade unions for collective or individual violations of the liability clauses. Finally, the A. focus on the deep structural and functional differences of the classic no-strike clauses compared to the clauses drawn up under the Fiat collective agreements, taking in consideration the new "trade unions and collective agreements system" outlined by the recent agreements between the confederative trade unions and the confederative employer associations

    Persona, libertà e giustizia in Giorgio La Pira

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    Davanti all’esecuzione dei modelli legali, può ancora dirsi che la ‘persona’ è riconosciuta nella sua peculiarità? Il valore della persona umana sta nel suo essere differente dalle altre persone? E, sotto il profilo giuridico, che non è quello ne’ dei social ne’ del marketing, la persona è ancora tale ed è ancora portatrice di una particolarità del caso giuridico? O, invece, tutte le persone sono uguali secondo identità numerica e non uguaglianza sostanziale, e quindi tutti i casi sono parimenti uguali in quanto identici o simili? Insomma, la ‘casistica’, termine che ormai ricorre da troppo tempo, tradendo anche quel ‘senso comune’ delle istituzioni giuridiche romaniste, riguarda anche le persone ed ha sconvolto il mondo delle ‘istituzioni’ giuridiche? Oggi si assiste all’ab-uso dell’ufficio di ‘giurista’: che ne è, dopo le ‘istituzioni’ classiche della giuridicità, della persona del giurista? Essere giurista: tutti si ‘improvvisano’ giuristi, dai rappresentanti dell’economia a quelli della politica; e ciò accade, per certi versi, persino nello scadere di alcuni ambienti giudiziari, dove si pronunciano i giudizi giuridici, e non di altro tipo. Chi sono queste ‘persone’? Cos’hanno e cosa conservano della ‘persona’ umana? Chi è oggi il giurista? Per La Pira l’esser giurista è un abito intrinseco, se ci è consentito di usare questa non scorretta terminologia della teologia scolastica, è una radicazione caratteriale che permette al soggetto una lettura tutta puntuale e tutta peculiare del mondo

    Liberazione anticipata e “riduzione controllata” del sovraffollamento carcerario

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    L'autore inquadra l'istituto della liberazione anticipata speciale nell'ambito delle strategie di contrasto al sovraffollamento carcerario messe in opera dallo Stato italiano dopo la decisione della Corte europea per i diritti dell'uomo Torreggiani contro Itali

    Palermo: il Parco fluviale dell'Oreto come centralità catalizzatrice di questioni e opportunità

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    La progettazione e pianificazione di un parco non può agire limitando le sue azioni di regolamentazione e salvaguardia entro i soli confini amministrativi o fisici, essa è sempre più spesso intesa quale occasione per la progettazione di una parte di città e del territorio che il parco attraversa, è un progetto di conservazione di frammenti di paesaggio esistenti ma anche di definizione di nuovi paesaggi della contemporaneità; è un progetto di attraversamenti, aperture, connessioni, di opportunità da cogliere, di “sinergie” e di relazioni da innescare. L’esperienza del progetto di riqualificazione territoriale attuata in sinergia con l’attività formativa della Facoltà di Architettura di Palermo della Valle dell’Oreto alimenta queste considerazioni e intende rispondere alle principali domande di trasformazione del territorio della valle attraverso soluzioni produttrici di qualità delle trasformazioni che siano in grado di risolvere le criticità relative alla qualità ecologico-ambientale e dei valori paesaggistici, di identità territoriale, alla qualità urbanistica in termini di accessibilità e sicurezza e alla qualità morfologica dei tessuti urbani. La valorizzazione integrata delle risorse del Parco dell’Oreto ed il potenziamento dell’offerta di qualità (ambientale, culturale, energetica, infrastrutturale, edilizia) ad essa connessa richiede per un’efficace attuazione l’avvio di un processo di pianificazione strategica del sistema metropolitano di contesto nonché, in ambito più specificamente urbano, di affrontare questioni strategiche per lo sviluppo della città nel suo complesso quali la riqualificazione delle aree urbane marginali, la ricucitura dei tessuti sfrangiati e non pianificati della città diffusa e la riqualificazione delle aree di waterfront connesse alla foce e delle grandi aree dismesse. L’articolazione in “ambiti di trasformazione integrata”, cioè in cluster territoriali omogenei per criticità e questioni, è da considerarsi una opportuna base per l’attivazione di interventi integrati e per la focalizzazione di diversi strumenti, azioni e politiche per la soluzione delle criticità nella direzione della qualità

    Non essere ancora all’altezza del tempo. Ernst Bloch su una fotografia

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    What does a photographic image show? How can a photography, being an image, be connected with life, showing us unknown and mysterious aspects of our existence? Starting from a sport accident fixed in a Polaroid, Ernst Bloch thinks about the role of pictures broadcast by mass media that is in tension between hope and desperation, emancipation and enslavement, aesthetic deepening and anesthesia. Bloch in a few pages sums up his thought about our relationship with technical devices, pointing out its dual nature: on the one side the shock of the senses, on the other side the messianic salvation.

    Dissociazione del rischio dal voto nella sollecitazione di deleghe ed efficientamento dell’allocazione dei costi

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    Il lavoro affronta il tema della scissione del rischio economico dall'esercizio del diritto di voto principalmente nell’ambito della sollecitazione di deleghe di voto, analizzando in primis l’evoluzione storica del quadro giuridico sia della rappresentanza assembleare sia, in particolare, della sollecitazione di deleghe di voto. Dopo una premessa di carattere generale, volta ad inquadrare l’istituto in parola nel più ampio contesto legislativo europeo e statunitense, l’attenzione viene rivolta all’approfondimento di due differenti questioni frutto della declinazione della dicotomia rischio-voto nel contesto delle proxy fights. Da una parte, si intraprende il tentativo, che a quanto consta non è stato ancora affrontato in maniera organica perlomeno in Italia, di sistematizzare le forme di sollecitazione. In particolare, si propongono due distinte categorizzazioni: sulla base di chi detiene l’iniziativa (emittente, soci e/o terzi); ovvero con riguardo alle modalità di sollecitazione (per mezzo di intermediari, banche depositarie, gestioni fiduciari e/o consulenti in materia di voto). Dall'altra, si tratta, invero, delle problematiche dogmatiche connesse a certi tipi di sollecitazione, con specifico riferimento a quelle in cui l’emittente si fa promotore, nonché delle possibili soluzioni attraverso l’argomentazione di tecniche allocative dei costi in capo all'emittente, beneficiaria di ultima istanza di ogni legittima sollecitazione. Per meglio valutare i punti di tensione in cui la frattura tra il rischio economico ed il diritto di voto inerenti alle posizioni giuridiche soggettive dei singoli soci diviene patologica, l’indagine si sofferma sui possibili limiti in cui dovrebbero incorrere gli amministratori nella promozione di una sollecitazione per il tramite dell’emittente e, viceversa, i margini in cui sarebbe plausibile un rimborso delle spese sostenute dall’azionista o dal terzo a carico dell’emittente. La ricostruzione sviluppata della vigente disciplina, arricchita dall'analisi della dottrina, nonché da talune pronunzie giudiziali, ha messo in evidenza che l’odierna architettura del sistema assembleare, improntata ad un meccanismo di informativa pre-assembleare tale da incentivarne la partecipazione, si incrina a causa dell’uso distorto di taluni istituti, quali la rappresentanza assembleare, che seppur pienamente legittimi sono facilmente manipolabili con forte rischio di subornazione del socio. In conclusione, il lavoro intende dimostrare come la garanzia di parità di accesso ai fondi societari possa contribuire all'eguaglianza di trattamento tra gli amministratori e gli azionisti, da una parte, e tra azionisti di maggioranza e quelli di minoranza, dall'altra. E dunque possa anche riuscire ad appianare la dissociazione del rischio economico dall'esercizio del diritto di voto perlomeno nel contesto della sollecitazione di deleghe, ripercorrendo alcune proposte di regolazione della disciplina dell’allocazione dei costi nell'ambito dell’intenso dibattito formatosi sul tema perlopiù nei paesi anglosassoni
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