21 research outputs found

    Surgical treatment of sporadic medullary thyroid carcinoma: strategy and outcome

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    Background. Medullary Thyroid Carcinoma (MTC) originates from the thyroid C cells and accounts for approximately 5-9% of all thyroid cancers. Aim of this study was to retrospectively evaluate the outcomes of 41 patients with MTC who underwent treatment at our institution. Patients and methods. We reviewed the records of 41 patients who underwent surgery between 1995 and 2004. The patients were divided into two groups: A) patients (n 30) without any previous surgery; B) patients (n 11) previously thyroidectomized and high calcitonin levels with or without radiological evidence of local regional or distant metastases. We performed total thyroidectomy with central compartment lymphoadenectomy and ipsilateral modified radical neck dissection in group A patients. Group B patients underwent re-excision of the central neck compartment and bilateral modified radical neck dissection if it had not been previously performed. Results. Most patients had major reduction in postoperative calcitonin levels. Compartmental dissection of the cervical node significantly improved the results of primary surgery and calcitonin returned to normal levels in approximately 60% of the patients in group A, but only the 30% of the patients in group B. Conclusions. The extent of the primary surgical resection and the evidence of local or distant metastases significantly influence the outcome of MTC patients. An extensive lymphadenectomy performed early in the treatment and re-operative cervical lymphadenectomy in patients with persistently high calcitonin levels after thyroidectomy significantly improved the outcome, although re-operation rarely results in normalized calcitonin levels and is associated with a higher incidence of complication

    Il trattamento chirurgico del sinus pilonidalis con trasposizione di lembo secondo Dufourmentel

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    In tale studio sono presi in considerazione 175 casi di sinus pilonidalis cronico, trattati con tre diversi tipi di tecnica radicale: 30 casi con metodo aperto, 48 casi con asportazione e sutura diretta sulla linea mediana, 97 casi con plastica di rotazione secondo Dufourmentel. L’analisi delle giornate di degenza, dei tempi medi di guarigione, della tollerabilità dei pazienti e delle percentuali di insuccessi e recidive consente di affermare che la tecnica secondo Dufourmentel è quella che più si avvicina ai criteri ideali, permettendo rapide guarigioni con minimi disagi e bassa percentuale di recidiva. Inoltre, la buona tollerabilità della tecnica e l’uso di recenti anestetici locali maggiormente efficaci ci hanno permesso di programmare un trattamento in day surgery con un buon risultato clinic

    La linfectomia nelle neoplasie differenziate della tiroide: nostra esperienza

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    Introduzione. Ancora oggi è motivo di dibattito quale sia la strategia terapeutica più adeguata per quanto concerne la entità della tiroidectomia e la estensione della linfectomia in caso di tumori differenziati della tiroide. Pazienti e metodi. Dal gennaio 2000 al dicembre 2005 sono stati eseguiti 334 interventi per patologia neoplastica. I tumori differenziati sono stati 304 (91%). La linfectomia laterocervicale e/o del comparto centrale è stata associata all’intervento di tiroidectomia in 124 casi (37%). Sono state praticate:79 linfectomie monolaterali con linfectomia del comparto centrale (LM e LCC) (64%), 11 linfectomie bilaterali con linfectomia del comparto centrale (LB e LCC) (8%) e 34 linfectomie del comparto centrale (LCC) (28%). Risultati. Dei 124 casi di linfectomia, in 44 (35,5%) si è riscontrata presenza di metastasi a carico dei linfonodi laterocervicali e del comparto centrale, in 10 (8%) assenza di metastasi nei linfonodi laterocervicali e nel comparto centrale, in 25 (20%) presenza di metastasi nei linfonodi laterocervicali ed assenza nei linfonodi del comparto centrale. Negli 11 casi di linfectomia bilaterale, in 5 (4%) si è avuta positività a carico dei linfonodi laterocervicali bilateralmente e del comparto centrale, mentre in 6 (5%) la positività dei linfonodi laterocervicali si è riscontrata omolateralmente alla neoplasia. Nei 34 casi di LCC si è dimostrata assenza di metastasi. La mortalità è stata pari a zero. Abbiamo registrato un caso (0,8%) di paralisi ricorrenziale bilaterale temporanea (PRBT), 4 (3,2%) di paralisi ricorrenziali monolaterali temporanee (PRMT), 2 (1,6%) di paralisi ricorrenziali monolaterali definitive (PRMD), 29 (23,5%) di ipoparatiroidismo temporaneo (IT) e 7 (5,5%) di ipoparatiroidismo definitivo (ID). Conclusioni. La linfectomia laterocervicale dovrebbe essere eseguita di necessità in presenza di linfonodi sospetti all’esame clinico od alle indagini diagnostiche pre-operatorie, mentre andrebbe eseguita di principio la linfectomia del comparto centrale

    Endometriosi esterna: patologia di esclusivo interesse ginecologico? Il punto di vista del chirurgo generale

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    L’endometriosi esterna o extrauterina è la localizzazione in sede ectopica di tessuto endometriale funzionante. L’osservazione incidentale di casi asintomatici o paucisintomatici da parte del chirurgo generale è in aumento, grazie anche al diffondersi delle tecniche laparoscopiche. Per la sede in cui si localizza e le espressioni anatomo-patologiche che assume, è talora responsabile di un quadro clinico di puro interesse chirurgico; in tali casi, in considerazione della scarsità di sintomatolgia specifica, difficilmente viene inquadrata in fase preoperatoria, ponendo problemi di diagnostica differenziale nonché di strategia chirurgica ed imponendo, talora, un’attenta valutazione dell’estensione della demolizione chirurgica, trattandosi sovente di donne giovani che desiderano conservare la propria fertilità. Gli Autori presentano 7 casi giunti alla loro osservazione: un caso di endometriosi inguinale, una localizzazione ombelicale, tre casi parieto-cicatriziali, un caso a localizzazione intestinale, peraltro plurifocale e maligno ed emerso clinicamente con un quadro di addome acuto, ed infine un caso di pneumotorace catameniale con endometriosi diaframmatica. Tali casi rappresentano un vero catalogo delle possibili espressioni con le quali questa patologia può coinvolgere il chirurgo generale e gli Autori analizzano, alla luce anche di una revisione della letteratura, le implicazioni diagnostico-terapeutiche ad esse connesse. In particolare, prendendo spunto dalla loro esperienza, gli Autori pongono l’attenzione sui problemi posti, in caso di plurifocalità, dall’estensione della demolizione chirurgica e, in assoluto, sui rischi, da non sottovalutare, circa la possibile trasformazione maligna dell’epitelio endometriosico e la possibile endometriosi secondaria parieto-cicatriziale

    Breast surgery and sentinel node biopsy. Our experience

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    Massive campaigns of screening of breast pathologies improved early diagnosis of breast cancers. Most of these cancers are small- sized (T1) and seldom show intraoperative nodal involvement. Sentinel node biopsy is the elective choice in the abovementioned cases because, if negative, it avoids axillary dissection. International literature reports rates of false negative sentinel node biopsy ranging among 4,5 and 12%; results in our experience account for almost 6%. As a consequence, there is the definite risk of potentially positive axillas that will not be dissected with subsequent risk of axillary recurrence within 24 months. The reason of that could be related to the fact that in Referral Centers this technique is performed in strictly selectioned patients, so as to gain a diagnostic accuracy of 98%. The rate of axillary recurrences does not justify the routinary axillary dissection, since this is just a staging, not a therapeutic procedure. In case of doubt, it can be recommended a close and careful follow-up of the axilla

    Microcarcinoma tiroideo: nostra esperienza

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    I tumori differenziati della tiroide hanno ottima prognosi; sempre più frequente è la diagnosi di neoplasie differenziate sottocentimetriche (microcarcinomi). L?evoluzione clinica di questi ultimi può essere sostanzialmente diversa, dal solo reperto autoptico all? interessamento linfonodale locoregionale, alla metastatizzazione a distanza. Numerosi fattori prognostici , sia clinici che genetici, sono stati considerati al fine di predire la maggiore o minore aggressività di queste neoplasie. Nella nostra casistica dal 2001 al 2004 abbiamo sottoposto ad intervento chirurgico 74 pazienti con diagnosi di microcarcinoma (MCT). Si è quindi proceduto alla valutazione dei principali fattori di rischio e delle procedure chirurgiche adottate. La multifocalità e le dimensioni sembrano essere gli elementi maggiormente indicativi di maggiore aggressività. Il nostro atteggiamento terapeutico è quello di eseguire sempre la tiroidectomia totale anche nelle patologie benigne e la tiroidectomia totale con linfectomia del comparto centrale in caso di diagnosi pre-operatoria di MCT. English version Differentiated thyroid cancer had an excellent prognosis; the diagnosis of sub-centimetric differentiated cancer (microcarcinoma) is more and more frequently. Clinical evolution of microcarcinoma could be various: microcarcinoma can represent an autoptic finding or can evolve with locoregional lymph node involvement or metastasis. Various clinical and genetic factors have been considered to predict the aggressiveness of this neoplasm. From 2001 to 2004, 74 patients with diagnosis of thyroid microcarcinoma underwent surgical treatment. By a retrospective survey we evaluated risk factors and the choice of surgical treatment. The aggressiveness appear to be related mainly to multifocality and size. Our therapeutic strategy is to perform total thyroidectomy for benign pathologies, total thyroidectomy with lymphadenectomy in cases with preoperative diagnosis of microcarcinoma

    Mastite granulomatosa: problemi di diagnosi e terapia. Presentazione di un caso e revisione della letteratura

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    La mastite granulomatosa è una rara affezione infiammatoria della mammella di origine sconosciuta. La diagnosi viene ottenuta solo con lo studio istolopatologico. Gli Autori riportano il caso di una donna di 41 anni, che si è presentata con multiple tumefazioni della mammella, fortemente dolenti, con ulcerazioni superficiali e secrezioni siero-ematiche; era associata linfoadenopatia ascellare omolaterale. L'iter diagnostico (ecografia, mammografia, agoaspirati multipli delle lesioni, coltura cellulare e profilo ormonale completo) ha evidenziato un quadro infiammatorio aspecifico e la presenza di cellule atipiche nelle secrezioni del capezzolo e negli agoaspirati delle lesioni periareolari. È stata eseguita la biopsia escissionale. La diagnosi istopatologica ha individuato una mastite granulomatosa, confermando la validità delle scelte diagnostiche e terapeutiche. La biopsia escissionale ha evitato un trattamento eccessivo, salvaguardando inoltre l'aspetto estetico

    Antiproliferative effects of ruthenium-based nucleolipidic nanoaggregates in human models of breast cancer in vitro: insights into their mode of action

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    Looking for new metal-based anticancer treatments, in recent years many ruthenium complexes have been proposed as effective and safe potential drugs. In this context we have recently developed a novel approach for the in vivo delivery of Ru(III) complexes, preparing stable ruthenium-based nucleolipidic nanoaggregates endowed with significant antiproliferative activity. Herein we describe the cellular response to our ruthenium-containing formulations in selected models of human breast cancer. By in vitro bioscreens in the context of preclinical studies, we have focused on their ability to inhibit breast cancer cell proliferation by the activation of the intrinsic apoptotic pathway, possibly via mitochondrial perturbations involving Bcl-2 family members and predisposing to programmed cell death. In addition, the most efficient ruthenium-containing cationic nanoaggregates we have hitherto developed are able to elicit both extrinsic and intrinsic apoptosis, as well as autophagy. To limit chemoresistance and counteract uncontrolled proliferation, multiple cell death pathways activation by metal-based chemotherapeutics is a challenging, yet very promising strategy for targeted therapy development in aggressive cancer diseases, such as triple-negative breast cancer with limited treatment options. These outcomes provide valuable, original knowledge on ruthenium-based candidate drugs and new insights for future optimized cancer treatment protocols

    Triple Negative Breast Cancer Preclinical Therapeutic Management by a Cationic Ruthenium-Based Nucleolipid Nanosystem

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    Based on compelling preclinical evidence concerning the progress of our novel ruthenium-based metallotherapeutics, we are focusing research efforts on challenging indications for the treatment of invasive neoplasms such as the triple-negative breast cancer (TNBC). This malignancy mainly afflicts younger women, who are black, or who have a BRCA1 mutation. Because of faster growing and spreading, TNBC differs from other invasive breast cancers having fewer treatment options and worse prognosis, where existing therapies are mostly ineffective, resulting in a large unmet biomedical need. In this context, we benefited from an experimental model of TNBC both in vitro and in vivo to explore the effects of a biocompatible cationic liposomal nanoformulation, named HoThyRu/DOTAP, able to effectively deliver the antiproliferative ruthenium(III) complex AziRu, thus resulting in a prospective candidate drug. As part of the multitargeting mechanisms featuring metal-based therapeutics other than platinum-containing agents, we herein validate the potential of HoThyRu/DOTAP liposomes to act as a multimodal anticancer agent through inhibition of TNBC cell growth and proliferation, as well as migration and invasion. The here-obtained preclinical findings suggest a potential targeting of the complex pathways network controlling invasive and migratory cancer phenotypes. Overall, in the field of alternative chemotherapy to platinum-based drugs, these outcomes suggest prospective brand-new settings for the nanostructured AziRu complex to get promising goals for the treatment of metastatic TNBC

    Non-recurrent inferior laryngeal nerves and sympathetic-inferior laryngeal anastomotic branches: 6 years' personal experience

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    The incidence and possible association of inferior laryngeal nerve and sympathetic anastomotic branch anomalies were evaluated in this study. Non-recurrent inferior laryngeal nerves stem from vascular anomalies involving the right subclavian artery and aortic arches during embryological development. These anomalies usually have no functional consequences (except for occasional dysphagia), but are potentially dangerous during thyroid surgery, occurring in about 1% of cases. Sympathetic-inferior laryngeal anastomotic branches are described in about 1.5% of cases, and may be confused with non-recurrent inferior laryngeal nerves. 1473 patients submitted to total thyroidectomy for benign disease over the period 2001-2006 were evaluated. Four non-recurrent inferior laryngeal nerves (incidence: 0.27%) and 11 sympathetic-inferior laryingeal anastomotic branches (incidence: 0.74%) were observed. Out of a total of 25 definitive inferior laryngeal nerve lesions, 1 occurred in a case of non-recurrent inferior laryngeal nerve. Awareness of the anatomical anomalies described and accurate surgical technique, including a constant search for the inferior laryngeal nerve, are the requirements for identification of non-recurrent inferior laryngeal nerves and sympathetic-inferior laryngeal anastomotic branches. During the pre-operative workup, ultrasonographic study of the right subclavian artery may be advisable in order to rule out alterations of its origin and course
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