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    Influence of cardiac phase on myocardial native T1 values by a segmental approach

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    Abstract Funding Acknowledgements Type of funding sources: None. Background. Native T1 values are usually assessed in the end-diastole to minimize motion artifacts while the systolic data acquisition offers the advantage of a thicker myocardium, with reduced partial-volume effects. Higher myocardial T1 values have been detected in diastole at both 1.5T and 3T but the dependence of this difference on myocardial segments or gender has not been fully explored. Aim. We provided a systematic comparison of myocardial native T1 values in diastole and systole, by considering separately myocardial segments and dividing males and females. Methods. Sixty-one healthy subjects (46.0 ± 14.1 years, 32 males) underwent CMR at 1.5T (Signa Artist; GE Healthcare). Three short-axis slices of the left ventricle acquired in diastole and systole using a Modified Look–Locker Inversion Recovery sequence. Image analysis was performed with a commercially available software package. T1 value was assessed in all 16 myocardial segments and global value was the mean. Results. Table 1 shows the comparison between T1 values calculated from maps obtained in diastole and systole. Systolic T1 values were significantly lower in the basal anterolateral segment, in all medium segments except for the medium inferior segment, and in all apical segments. The percentage difference between diastolic and systolic T1 values was considered to compensate for the higher T1 values in females, and a significantly higher value was detected in females for the majority of medium segments, for all apical segments, and for the global value. Conclusion. The diastolic-systolic discrepancy was more pronounced for the females and at the apical level, supporting the hypothesis that, besides the physiologic variations in myocardial blood volume during the cardiac cycle, the partial volume-effect may be a strong additional contributing factor. Native T1 values should be obtained always in the same cardiac phase to avoid a potential bias in the discrimination between healthy and pathologically affected myocardium

    L'intelligenza artificiale al servizio dell'uomo e il controllo etico dell'algoritmo

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    Stiamo vivendo un cambiamento epocale. La vitalità, i valori e lo spirito sono quelli di sempre, ma l’evoluzione tecnologica sta andando velocemente oltre gli schemi sino ad oggi conosciuti, e noi ci sentiamo un po’ disallineati rispetto al mondo che gira sempre più veloce, con sistemi massivi che non riusciamo a governare appieno. È nostro dovere essere informati e “formati”, al fine di affrontare uno sviluppo inarrestabile con un approccio necessariamente antropocentrico ed un controllo “etico” che tuteli noi e le generazioni che verranno, nell’eterno antagonismo tra la libertà di iniziativa privata (art. 41 Cost.) e la necessaria regolazione del fenomeno, al fine di salvaguardare i diritti fondamentali dell’uomo e quelli del consumatore finale. In un momento in cui è centrale porre in essere tutte le azioni possibili per salvaguardare il pianeta in un’ottica di sostenibilità ed economia circolare, fin dalla fase di progettazione dei prodotti, l’Intelligenza Artificiale può rappresentare l’occasione di non perdere l’opportunità di salvare il pianeta dalla fame, dall’inquinamento, dai cambiamenti climatici, dalla povertà, dalle barbarie. Sebbene, infatti, la capacità di una macchina di mettere in correlazione grandi quantità di informazioni e dati, elaborarli secondo una determinata formula preconfezionata (l’algoritmo) e dare il risultato previsto e richiesto, può dirsi essere assimilabile all’intelligenza umana, è fuori di dubbio che alla stessa manchi la capacità del c.d. “discernimento”. Vale a dire, la capacità, tutta umana, di valutare e adattarsi alle molteplici variabili impreviste e/o imprevedibili. Conseguentemente, il giurista è chiamato a “interpretare” e “regolare” tale fenomeno, vieppiù tenuto conto della inevitabile dicotomia tra libertà di iniziativa economica privata e salvaguardia dei diritti inviolabili dell’uomo. È intuibile ed evidente che - nonostante la potenza elaborativa, la precisione e la velocità di esecuzione delle macchine consentirà un progresso esponenzialmente nei prossimi anni in quasi tutti i settori (i.e. sanità, medicina, agricoltura, ambiente, finanza, impresa, sicurezza, mobilità) - potranno determinarsi non trascurabili stravolgimenti e problematiche connessi, tra l’altro, al pericolo del cd. digital divide, al diritto del lavoro, alla cybersecurity, alla privacy ecc. Occorre, quindi, necessariamente riflettere e considerare la necessità di un “controllo etico” dell’algoritmo nonché di una sua “regolazione”. Ed invero, già vi sono ad oggi, pronunce dei giudici amministrativi (Cons. Stato, Sez. VI; Sent. 8 aprile 2019, n. 2270) che hanno confermato la necessità di trasparenza, accessibilità e “giustiziabilità” dell’algoritm

    Covalently linked hopanoid-lipid A improves outer-membrane resistance of a Bradyrhizobium symbiont of legumes

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    International audienceLipopolysaccharides (LPSs) are major components of the outer membrane of Gram-negative bacteria and are essential for their growth and survival. They act as a structural barrier and play an important role in the interaction with eukaryotic hosts. Here we demonstrate that a photosynthetic Bradyrhizobium strain, symbiont of Aeschynomene legumes, synthesizes a unique LPS bearing a hopanoid covalently attached to lipid A. Biophysical analyses of reconstituted liposomes indicate that this hopanoid-lipid A structure reinforces the stability and rigidity of the outer membrane. In addition, the bacterium produces other hopanoid molecules not linked to LPS. A hopanoid-deficient strain, lacking a squalene hopene cyclase, displays increased sensitivity to stressful conditions and reduced ability to survive intra-cellularly in the host plant. This unusual combination of hopanoid and LPS molecules may represent an adaptation to optimize bacterial survival in both free-living and symbiotic states
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