19 research outputs found

    Long-term home ventilation of children in Italy: A national survey.

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    BACKGROUND: Improved technology, as well as professional and parental awareness, enable many ventilator-dependent children to live at home. However, the profile of this growing population, the quality and adequacy of home care, and patients' needs still require thorough assessment. OBJECTIVES: To define the characteristics of Italian children receiving long-term home mechanical ventilation (HMV) in Italy. METHODS: A detailed questionnaire was sent to 302 National Health Service hospitals potentially involved in the care of HVM in children (aged <17 years). Information was collected on patient characteristics, type of ventilation, and home respiratory care. RESULTS: A total of 362 HMV children was identified. The prevalence was 4.2 per 100,000 (95% CI: 3.8-4.6), median age was 8 years (interquartile range 4-14), median age at starting mechanical ventilation was 4 years (1-11), and 56% were male. The most frequent diagnostic categories were neuromuscular disorders (49%), lung and upper respiratory tract diseases (18%), hypoxic (ischemic) encephalopathy (13%), and abnormal ventilation control (12%). Medical professionals with nurses (for 62% of children) and physiotherapists (20%) participated in the patients' discharge from hospital, though parents were the primary care giver, and in 47% of cases, the sole care giver. Invasive ventilation was used in 41% and was significantly related to young age, southern regional residence, longer time spent under mechanical ventilation, neuromuscular disorders, or hypoxic (ischemic) encephalopathy. CONCLUSIONS: Care and technical assistance of long-term HMV children need assessment, planning, and resources. A wide variability in pattern of HMV was found throughout Italy. An Italian national ventilation program, as well as a national registry, could be useful in improving the care of these often critically ill children

    Osservatorio territoriale droga e tossicodipendenze. Il fenomeno delle dipendenze sul territorio della ASL MI 2. Anno 2008- IX Rapporto

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    Report on the state of legal and illegal substances use in the territory of the Local Healthcare Service-Mi 2, Province of MilanIl report analizza il fenomeno delle dipendenze nel territorio della ASL Milano 2. La descrizione del fenomeno si sviluppa intorno all\u27analisi degli indicatori individuati dall\u27Osservatorio Europeo delle Dipendenze di Lisbona (OEDT): 1-uso di sostanze nella popolazione generale (questo indicatore va a rilevare i comportamenti nei confronti di alcol e sostanze psicoattive da parte della popolazione generale); 2-prevalenza d\u27uso problematico delle sostanze psicoattive; 3-domanda di trattamento degli utilizzatori di sostanze; 4-mortalit? degli utilizzatori di sostanze; 5-malattie infettive. Altri due importanti indicatori che si stanno sviluppando, e che vengono qui illustrati, sono l\u27analisi delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) e gli indicatori relativi alle conseguenza sociali dell\u27uso di droghe (criminalit? droga correlata). Inoltre sono state applicate diverse metodologie standard di stima sia per quantificare la quota parte sconosciuta di utilizzatori di sostanze che non afferiscono ai servizi, sia per identificarne alcune caratteristiche

    Osservatorio Territoriale droga e tossicodipendenze. Il fenomeno delle dipendenze sul territorio della ASL MI 2. Anno 2007 - VIII Rapporto

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    Report on the state of legal and illegal substances use in the territory of the Local Healthcare Service-Mi 2, Province of Milan.L\u27analisi del fenomeno delle dipendenze nel territorio della Azienda Sanitaria Locale Provincia di Milano Due rappresenta l\u27ottavo rapporto pubblicato dall\u27OTDT del Dipartimento delle Dipendenze. Come avviene da anni, le analisi e gli approfondimenti contenuti contribuiranno in modo importante a rendere questo strumento utile alla programmazione territoriale di settore e al sistema di controllo di gestione aziendale. La maggior parte delle analisi epidemiologiche e tutti gli aspetti non convenzionali ed innovativi sono stati possibili grazie alla collaborazione con il CNR di Pisa, che ringrazio per l\u27impegno personale dei suoi esperti anche al di l? dei compiti definiti. Devo segnalare con piacere l\u27ampia partecipazione di operatori delle varie Unit? Operative del Dipartimento alla riflessione e poi alla stesura del rapporto. Non voglio entrare nel merito della illustrazione dei capitoli del rapporto e mi limito ad alcune considerazioni. Il rapporto, basato sui dati 2006 con alcune importanti escursioni nel 2007, appare veramente completo. Nell\u27invitare il lettore al diretto approfondimento dei suoi contenuti, mi limito a sottolineare alcuni elementi rappresentativi dell\u27evolvere del fenomeno sul territorio. Aumentano ancora i soggetti in cura alle UO SerT per uso di cocaina: tra i nuovi utenti, questi superano oramai il 50% e sopravanzano i nuovi utenti da eroina del 20% circa. L\u27impatto dei servizi alcologici sul territorio ? sempre pi? evidente, con un progressivo incremento dell\u27utenza in carico. Queste informazioni vanno per? lette alla luce delle stime di prevalenza, condotte anche quest\u27anno, che confermano una forte presenza di consumatori problematici di alcol, eroina e cocaina sul territorio della ASL MI2 e alla luce delle indagini di popolazione condotte dal CNR, qui pubblicate in forma di confronto tra la nostra zona e le tendenze regionali e nazionali. Anche queste indagini, ricche di informazioni e suggestioni, confermano che tra la popolazione generale e giovanile i consumi di sostanze sia legali che illegali sono diffusi e preoccupanti e meritano l\u27attenzione dei programmatori di politiche sanitarie e di educazione alla salute. Il lettore potr? farsi una idea della complessit? dei fenomeni di consumo, abuso e dipendenza, e delle loro relazioni intrinseche ed esterne. L\u27analisi ? organizzata dalla valutazione delle tendenze dei fenomeni sul territorio fino agli interventi di prevenzione cura e riabilitazione. Questo continuum rappresenta la chiave per affrontare con una visione realistica il "che fare". Il rapporto illustra chiaramente quanto "si faccia" nel territorio della ASL MI2 e richiama tutti i soggetti istituzionali a concorrere alla tutela dei cittadini con problemi di abuso e dipendenza da sostanze o comportamenti additivi. L\u27Osservatorio ha raggiunto un elevato standard di servizio utile per rappresentare la base per la redazione del Piano annuale di programmazione del Dipartimento recepito ampiamente nel fondamentale atto di programmazione e coordinamento dei servizi sanitari e socio sanitari curato dalla Azienda Sanitaria Locale. L\u27ampio spazio dedicato alle "regole" regionali e alla riorganizzazione della direzione sociale della ASL giunge in un momento delicato. Mentre scrivo inizia la fase applicativa della delibera di giunta regionale n. 5509 del 10 ottobre 2007 che accelera l\u27applicazione di alcuni principi cardine della filosofia regionale per il settore e i servizi accreditati. Ebbene ai professionisti dei servizi spetta attestare, con l\u27impegno e la competenza, il sostegno alle pi? moderne prassi di lettura dei fenomeni, il supporto operativo ad avanzate procedure istituzionali e l\u27intervento preventivo e clinico. Dott. Prof. Alfio Lucchini Direttore del Dipartimento tecnico funzionale delle Dipendenz

    "Osservatorio territoriale droga e tossicodipendenze. Il fenomeno delle dipendenze nel territorio della ASL MI 2. Anno 2009- X Rapporto"

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    Report on the state of legal and illegal substances use in the territory of the Local Healthcare Service-MI 2, Province of Milan.Il Report analizza il fenomeno delle dipendenze nel territorio della ASL Milano 2. La descrizione del fenomeno si sviluppa intorno all\u27analisi degli indicatori individuati dall\u27Osservatorio Europeo delle Dipendenze di Lisbona (OEDT): 1-uso di sostanze nella popolazione generale (questo indicatore va a rilevare i comportamenti nei confronti di alcol e sostanze psicoattive da parte della popolazione generale); 2-prevalenza d\u27uso problematico delle sostanze psicoattive; 3-domanda di trattamento degli utilizzatori di sostanze; 4-mortalit? degli utilizzatori di sostanze; 5-malattie infettive. Altri due importanti indicatori che si stanno sviluppando, e che vengono qui illustrati, sono l\u27analisi delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) e gli indicatori relativi alle conseguenza sociali dell\u27uso di droghe (criminalit? droga correlata). Inoltre sono state applicate diverse metodologie standard di stima sia per quantificare la quota parte sconosciuta di utilizzatori di sostanze che non afferiscono ai servizi, sia per identificarne alcune caratteristiche

    72nd Congress of the Italian Society of Pediatrics

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    Conservation of earthen constructions

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    Earthen constructions, built in many European, American, Asian and African countries, represent an interesting and important architectural heritage, whose conservation is necessary in order to make possible the transmission of a technological culture which keeps values of the uniqueness of the landscape as well as of their history. A study of the conditions of preservation of many unplastered earthen buildings revealed the need to set-up and test out treatments for the protection of the walls of such kind of buildings, which are still in good conditions, in order to improve their resistance against the aggressive action of external agents. The preservation of this heritage calls for the definition of effective techniques able to mitigate and, if possible, to prevent processes of alteration and ruin in order to guarantee their long-term conservation. Accordingly, it was deemed worthwhile to carry out activities designed to assess the effectiveness of different surface protection methods whose intent is to prevent the arising of defects. The application of plasters on earthen constructions, even if it makes it difficult to appreciate their real material consistence, it can guarantee their adequate safeguard. Used since ancient times, it certainly is the protection method more diffused worldwide. A testing campaign was conducted on different plasters prepared mixing earth and gypsum (the so-called plaster of Paris) or earth, gypsum and additives, real sacrifice surfaces which, trying to guarantee the readability of the actual aspect of the walls, intend to offer an effective way of protection against the atmospheric agents characterising the environment in which the constructions to be protected are located. The testing campaign, including chemical and mineralogical characterization (XRD and FTIR), colour evaluation (spectrophotometry) and performance tests as capillary absorption, erosion spray tests and Geelong tests made it possible to assess effectiveness and performances of the different plasters

    Helmet CPAP vs. oxygen therapy in severe hypoxemic respiratory failure due to pneumonia

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    Purpose: The efficacy of noninvasive continuous positive airway pressure (CPAP) to improve outcomes in severe hypoxemic acute respiratory failure (hARF) due to pneumonia has not been clearly established. The aim of this study was to compare CPAP vs. oxygen therapy to reduce the risk of meeting criteria for endotracheal intubation (ETI). Methods: In a multicenter randomized controlled trial conducted in four Italian centers patients with severe hARF due to pneumonia were randomized to receive helmet CPAP (CPAP group) or oxygen delivered with a Venturi mask (control group). The primary endpoint was the percentage of patients meeting criteria for ETI, including either one or more major criteria (respiratory arrest, respiratory pauses with unconsciousness, severe hemodynamic instability, intolerance) or at least two minor criteria (reduction of at least 30 % of basal PaO2/FiO2 ratio, increase of 20 % of PaCO2, worsening of alertness, respiratory distress, SpO2 less than 90 %, exhaustion). Results: Between February 2010 and 2013, 40 patients were randomized to CPAP and 41 to Venturi mask. The proportion of patients meeting ETI criteria in the CPAP group was significantly lower compared to those in the control group (6/40 = 15 % vs. 26/41 = 63 %, respectively, p < 0.001; relative risk 0.24, 95 % CI 0.11-0.51; number needed to treat, 2) two patients were intubated in the CPAP group and one in the control group. The CPAP group showed a faster and greater improvement in oxygenation in comparison to controls (p < 0.001). In either study group, no relevant adverse events were detected. Conclusions: Helmet CPAP reduces the risk of meeting ETI criteria compared to oxygen therapy in patients with severe hARF due to pneumonia. © 2014 Springer-Verlag
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