12 research outputs found

    Il testo e le fonti del Liber pandectarum medicinae di Matteo Silvatico

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    Il Liber medicinae pandectarum di Matteo Silvatico, medico e professore di medicina, attivo a Salerno e Napoli tra il 1297 e il 1342, fu dedicato al re di Napoli Roberto d’Angiò nel 1332 e conobbe un grande successo in tutta Europa. Dopo l’editio princeps napoletana del 1474, numerose edizioni a stampa si susseguirono ancora nel secolo successivo. La struttura dell’opera è quella di un grande lessico alfabetico i cui lemmi, catalogati secondo denominazione latina, greca e araba, sono i nomi di semplici d’uso medicinale e alimentare, di organi del corpo umano, di malattie, di preparazioni farmaceutiche. Obiettivo di questo contributo è illustrare, sulla base di alcuni esempi, i problemi emersi durante il lavoro di preparazione ad una futura edizione critica di quest’opera, che ancor oggi si può leggere soltanto nelle antiche edizioni a stampa : tra questi, in particolare l’identificazione delle fonti utilizzate da Silvatico e di conseguenza il riconoscimento dell’apporto dell’autore, l’individuazione dei riferimenti alla diretta esperienza dell’autore, la trasformazione dell’assetto dell’opera (indici, numerazione dei lemmi, ecc.) e la stratificazione delle aggiunte al testo dai manoscritti alle stampe.The Liber medicinae pandectarum or Pandectae of Mattheus Silvaticus, physician and medicine professor, active in Naples and Salerno 1297-1342, was dedicated to the king Robert of Anjou in 1332 and enjoyed great success all over Europe. After the editio princeps (Naples 1474), many other editions followed all over the 16th century. The Pandectae is an ample alphabetical lexicon whose entry words are names of simplicia used in medicine and alimentation, of human organs, of diseases, of pharmaceutical preparations: all these are catalogued according to their Latin, Greek or Arabic denominations. Purpose of this essay is both to illustrate the transformation of Silvaticus’ work during the different phases of transmission, from the manuscripts to the printed editions (e.g. addition of indexes, numbering of the lemmata as chapters, addition of informations inside of the lemmata) and to point out the specific problems encountered during the preliminary studies for a future critical edition, which has never been done. Among these problems, particularly complex are the identification of the sources used by Silvaticus, the evaluation of author’s contributions and the references to personal experiences

    Una miscellanea di ispirazione boeziana nell’Abbazia di Saint-Amand. Il ms. Valenciennes, Bibliothèque Municipale, 298

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    This essay aims to illustrate the case of a miscellaneous manuscript written at Saint-Amand abbey in the 11th century, whose collected texts, apparently heterogeneous, show on closer observation affinities of themes and inspiration. The hypothesis that is proposed is that the collection can be traced back - for many reasons - to a unique and well-defined personality, that of Folcuinus, a monk and prior of the same abbey, author of a poem of undoubted Boethian inspiration, in the form of a dialogue between a discipulus and a magistra or musa: Thalia

    Hybrid Cultures in Medieval Europe

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    Kulturen sind keine monolithischen Blöcke. Sie sind hybrid, setzen sich also aus Elementen verschiedenster Herkunft zusammen und bringen aus ihnen Neues hervor. Das DFG-Schwerpunktprogramm "Integration und Desintegration der Kulturen im europäischen Mittelalter" hat sich zum Ziel gesetzt, die Geschichte Europas im Mittelalter vom permanenten Kontakt und Austausch her zu denken und die sich daraus ergebenden Prozesse kultureller Innovationen zu analysieren. Auf einer "International Spring School" im April 2008 präsentierte sich das Schwerpunktprogramm einer breiten wissenschaftlichen Öffentlichkeit. Der Band vereint die dort gehaltenen Vorträge und Workshops. Das Phänomen der Hybridität von Kulturen und die Differenzen der mittelalterlichen Welt zwischen Island und der Levante, zwischen Skandinavien und Nordafrika werden aus den Blickwinkeln verschiedener Disziplinen (Byzantinistik, Skandinavistik, Mediävistik, Germanistik, Kunstgeschichte, Orientalistik, Judaistik, Osteuropäische Geschichte) und Wissenschaftsnationen (Ungarn, Italien, Niederlande, Russland, Frankreich, Israel, Griechenland, USA, Island, Deutschland) beleuchtet

    "Così è morto Nerone". Un aneddoto storiografico in un manoscritto di Valenciennes

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    Questa indagine prende spunto dal reperimento, in due manoscritti di Valenciennes, provenienti dalla biblioteca del monastero di Saint-Amand, di una versione aneddotica della morte dell'imperatore Nerone, nella tradizione medievale primo persecutore dei Cristiani e precursore dell'Anticristo. Il racconto, intitolato "De obitu Neronis" o aperto semplicemente dall'incipit: "Nero Claudius ita obiit", si ritrova come glossa in commenti alla "Consolatio philosophiae" di Boezio. L'inedito rappresenta un interessante incrocio di tradizioni: il presente lavoro si propone quindi di ricostruire il testo, sulla base dei testimoni individuati. In secondo luogo sarà necessario utilizzare i dati dell'analisi dei mss. per cercare di stabilire le circostanze della tradizione: area di diffusione, datazione, Mitüberlieferung. In ultima analisi si cercherà di portare alla luce il tessuto delle fonti storiche rintracciabili nel testo

    Froumundus Tegernseensis mon.

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    Su identificazione, attribuzione e tradizione manoscritta dei testi di Froumund di Tegernse
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