15 research outputs found

    Impatto del numero atteso di sinistri sulla strategia ottima di riassicurazione in un modello a tempo discreto basato su un processo di Poisson MA(1)

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    Il modello proposto, volto a determinare la politica di riassicurazione ottimale, è un modello di rischio a tempo discreto, in cui è introdotta una struttura di dipendenza tra il numero di sinistri per ogni periodo basandosi su un processo di Poisson a media mobile MA(1), sotto l’ipotesi che il premio sia calcolato con il principio della varianza. L’utilizzo di tale principio consente di dimostrare che la strategia di riassicurazione ottimale è una combinazione di un trattato in quota e di un trattato excess of loss e che il numero atteso di sinistri ha impatto nella determinazione della strategia riassicurativa ottimale

    The epidemiological analysis of maxillofacial fractures in Italy: The experience of a single tertiary center with 1720 patients

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    Maxillofacial fractures represent a serious public health problem. Their epidemiology is extremely variable, and its analysis is crucial to establish effective treatment and prevention of these injuries. However only two works have been published about maxillofacial fracture epidemiology in Italy

    Variabili geografiche e Profit Test nella tariffazione R.C. Auto

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    L'assicurazione di Responsabilità Civile Auto (R.C. Auto) è, nell'ordinamento giuridico italiano, una tipologia di assicurazione obbligatoria che garantisce il contraente dal rischio derivante dai danni procurati a persone o cose a causa della circolazione su strada dell'autoveicolo assicurato. L'obbligatorietà di questo tipo di assicurazione implica l'obbligo a contrarre per le imprese di assicurazione abilitate all'esercizio del Ramo Ministeriale 10 - Responsabilità Civile Autoveicoli Terrestri e determina una forte attenzione da parte del Regolatore per gli elementi tecnici e commerciali di definizione delle tariffe. In quest'ottica riveste particolare rilevanza la determinazione del premio assicurativo (tariffazione o pricing). L'obiettivo di questa tesi è studiare alcune tecniche utilizzabili per la tariffazione dell'assicurazione R.C. Auto. Con tali metodologie, sulla base delle osservazioni del rischio nel tempo e dell'esperienza assicurativa maturata su portafogli simili, si cerca di differenziare i premi per gli assicurati allo scopo di determinare un premio che rappresenti l'effettiva rischiosità di ogni assicurato, cioè un premio personalizzato. L'importanza per le imprese di assicurazione di determinare il premio individuale per ciascun assicurato risiede nel fatto che esse operano in un mercato competitivo e dunque gli assicurati scelgono l'impresa che offre il premio più _vantaggioso_: applicare un premio non personalizzato espone la compagnia di assicurazione al fenomeno di antiselezione dei rischi che può avere conseguenze negative sul risultato economico dell'impresa stessa. Va tenuto conto che la personalizzazione del premio può avvenire in due fasi: una fase, detta a priori, in cui i premi vengono differenziati in funzione di un insieme di caratteristiche specifiche dei rischi, basandosi sull'osservazione di portafogli di rischi simili a quello che si sta considerando, e una fase detta a posteriori che si basa sull'idea di _aggiustare_ il premio in base all'esperienza di sinistrosità dell'assicurato. Nel presente lavoro si analizzano tecniche idonee ad essere utilizzate per la prima di queste fasi, mentre non vengono approfondite le tematiche relative alla personalizzazione a posteriori del premio. Nell'ambito della personalizzazione a priori del premio, particolare attenzione è posta sull'utilizzo delle variabili territoriali, oggetto di recente interesse anche da parte del Regolatore italiano. Nella tesi ne verrà discussa la rilevanza in termini di apporto informativo e saranno proposti alcuni modelli statistici utilizzabili per la sua preliminare analisi e modellizzazione. Otre alla determinazione delle caratteristiche tecniche di una tariffa assicurativa, risulta fondamentale, nella sua definizione, per un'impresa studiarne la profittabilità prima della commercializzazione della stessa, in modo da comprendere l'impatto economico che lo stesso può avere sul business della Compagnia. A tal fine si propone un modello di profit test coerente con le logiche di misurazione del rischio, derivante dall'assunzione del nuovo business, definite dalla normativa europea in termini di Solvibilità entrata in vigore il 1°gennaio 2016 (Solvency II). Il presente lavoro è suddiviso in quattro capitoli in ognuno dei quali si è analizzato un metodo per affrontare il problema della personalizzazione del premio. I primi due capitoli trattano in modo sintetico alcuni noti modelli statistici utilizzabili per la tariffazione a priori per l'assicurazione R.C. Auto e per lo studio della variabile territoriale, usata come variabile tariffaria per la personalizzazione del premio. In particolare: . nel Primo Capitolo vengono sintetizzati i principali aspetti relativi all'Assicurazione di Responsabilità Civile Autoveicoli Terrestri, fornendo una panoramica generale del cotesto normativo di riferimento e soffermandosi su aspetti relativi alla definizione delle basi tecniche utilizzabili per la tariffazione e sui Modelli Lineari Generalizzati utilizzati per la definizione della tariffa. . nel Secondo Capitolo ci si sofferma invece sulle caratteristiche delle variabili territoriali, presentando le caratteristiche generali di questa tipologia di variabili e i seguenti modelli utilizzabili per la sua analisi: _ Modelli Lineari Generalizzati (GLM); _ Reti Neurali; _ Cluster Analysis; _ Kriging; _ Modello basato sull'uso congiunto di GLM e Teoria della Credibilità. Tali modelli rappresentano solo alcuni dei modelli statistici utilizzabili a tale scopo, potendo riferirsi, tra gli altri, al modello di Boscov e Verral, non considerato nel presente lavoro. Nel Terzo Capitolo, dopo una breve sintesi della normativa Solvency II con particolare attenzione alla definizione del modello standard di stima del Requisito Patrimoniale di Solvibilità, viene presentato un modello che permette di studiare la profittabilità del prodotto in ottica Solvency II. Infine nel Quarto Capitolo si presenta un'applicazione delle principali metodologie proposte per la definizione della tariffa e un'illustrazione dell'applicazione del modello di profit test definito nel terzo capitolo

    Epidemiological Analysis of Venous Malformation of the Orbit

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    Orbital venous malformation (OVM) is one of the most common orbital mass of adults, accounting for approximately 5% to 15% of all vascular abnormalities in the central nervous system and representing 9% of orbital lesions. Clinical presentation is variable from asymptomatic cases to symptomatic ones. The purpose of the authors' work is to analyze OVM incidence and prevalence in a cohort of patients referred over the last 40 years to the Orbital Unit, tertiary center for orbital diseases.Records of 224 patients diagnosed with CVM in a 40-year period were retrospectively reviewed extracting prevalence/year and incidence/year based on data obtained from Eurostat population statistics. Data were aggregate and analyzed with a Microsoft Excel (Microsoft Corporation, Redmond, WA) spread sheet.The incidence rate was measured as the number of new cases of OVM observed in Orbital Unit, a tertiary center. Incidence was about 1 case out (0.94) every 10 million people. The incidence rate was measured also as the number of new cases of OVM observed in Campania, considering in the latter case patients residents in this region (112 patients). Incidence was less than 1 case out (0.58) every 10 million people.The prevalence rate was measured as the proportion of individuals with OVM observed in our Orbital Unit and is equal to 5%. This indicator resulted to increase from 1977 to 2017.The management of OVM is still under discussion, but in agreement with data present in the literature the authors still believe that the surgical indication is only for symptomatic lesions

    Outcomes after eye-sparing surgery vs orbital exenteration in patients with lacrimal gland carcinoma

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    This study examined whether eye-sparing surgery is associated with better or worse outcomes than exenteration for the treatment of lacrimal gland carcinomas

    Prostatic perfusion in the dog using contrast-enhanced Doppler ultrasound

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    Ultrasonography has become the imaging modality of choice for evaluation of the prostate gland in the dog. Unfortunately, despite providing excellent images, it may be difficult to differentiate the common canine prostatic diseases with ultrasound because many have a similar ultrasonographic appearance. Real-time contrast-enhanced ultrasound was used to monitor and characterise the normal perfusion pattern and perfusion dynamics of the canine prostate gland when using a micro bubble contrast agent. In all contrast studies, the prostatic artery, entered the prostate gland on the dorso-lateral surface then tunnelled into the prostatic capsule and branched into many small parenchymal arteries which were directed medially towards the urethra to supply the body of the prostate gland. The flow of the contrast medium into the prostatic parenchyma was visible after 15 s. During the wash-in phase, there was an homogenous enhancement of the prostatic parenchyma. During the wash-out phase, an homogenous decrease of the echogenicity was visible in all cases

    Long-Term Ventilation in Children with Medical Complexity: A Challenging Issue

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    Children with medical complexity (CMCs) represent a subgroup of children who may have congenital or acquired multisystemic disease. CMCs are frequently predisposed to respiratory problems and often require long-term mechanical ventilation (LTMV). The indications for LTMV in CMCs are increasing, but gathering evidence about indications, titration, and monitoring is currently the most difficult challenge due to the absence of validated data. The aim of this review was to examine the clinical indications and ethical considerations for the initiation, continuation, or withdrawal of LTMV among CMCs. The decision to initiate long-term ventilation should always be based on clinical and ethical considerations and should be shared with the parents

    Complications after orthognathic surgery: our experience on 423 cases

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    Introduction Orthognathic surgery is widely used to correct dentofacial discrepancies. However, this procedure presents numerous possible complications. The aim of our study is to review intraoperative and postoperative complications related to orthognathic surgery based upon a 10-year period in the Maxillofacial Surgery Department of Federico II University of Naples. Materials and methods Medical records of 423 patients who undergone orthognathic surgery in a 10-year period were retrospectively analyzed and complications was noted. Statistical analysis was conduced in order to understand if the type of surgical procedure influenced complications rate. Results One hundred eighty-five complications in 143 (33.8%) of the 423 treated patients were reported. Complications detected were nerve injury (49 cases, 11.9%), infections (10 cases, 2.4%), complications related to fixation plates or screws (30 cases, 7.1%), bad split osteotomy (8 cases, 1.9%), secondary temporo-mandibular joint disorders (36 cases, 8.5%), dental injuries (21 cases, 5%), condilar resorption (2 cases, 0.5%), and necessity of a second-time surgery (24 cases, 5.7%). Conclusions Serious complications seem to be quite rare in orthognathic surgery. Some of the surgical complications found are related to the surgeon experience and not strictly to the risks of the operation itself. Understanding potential complications allows the surgeon to guarantee safe care through early intervention and correctly inform the patient in the preoperative colloquy

    The epidemiological analysis of maxillofacial fractures in Italy: The experience of a single tertiary center with 1720 patients

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    Purpose Maxillofacial fractures represent a serious public health problem. Their epidemiology is extremely variable, and its analysis is crucial to establish effective treatment and prevention of these injuries. However only two works have been published about maxillofacial fracture epidemiology in Italy. Materials and methods The records of 1720 patients diagnosed with maxillofacial fractures in a 15-years period (2001â\u80\u932015) in our department were retrospectively reviewed. Results A total of 1108 male and 612 female patients were included in the study. The most frequent aetiology of fracture was road traffic injuries (57.1%), followed by assault (21.7%), falls (14.2%), work accidents (3.5%), sport accidents (3.3%) and other causes (0.2%). Significant variations of aetiology were detected between males and females and between Italians and individuals from other countries. The most frequently observed fracture involved the mandible (861 cases, 36%), followed by zygoma (489 cases, 20.4%), orbital walls (386 cases, 16.1%) and maxilla (282 cases, 11.8%). Conclusion Road traffic legislation enforcement and continuous public education regarding the use of security devices remain an ongoing problem in our region and should be encouraged. In the same way, as migration flows influence and change the epidemiology of facial traumas, it is crucial to establish social support programs that avoid these disadvantaged categories of victims of violence and crime
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