119 research outputs found

    Informativa di corredo. Informativa di settore e sulle operazioni con parti correlate.

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    L’informativa economico-finanziaria delle aziende è centrata, in prevalenza, sul bilancio, caratterizzato, peraltro, dai connotati di «sistematicità, periodicità, capacità di comunicazione verso l’ambiente esterno e di utilizzo per obiettivi di conduzione aziendale» 1. Non è certamente questa la sede per vagliare quali siano i destinatari del bilancio; tuttavia, è necessario precisare che il contenuto del bilancio appare cosa alquanto difficile da delineare rispetto agli obiettivi ad esso assegnati, i quali hanno subito nel tempo notevoli cambiamenti. In passato, l’informazione di bilancio era ripiegata esclusivamente sui prospetti di sintesi di reddito e di capitale e poco spazio era dedicato alla parte descrittiva e qualitativa degli andamenti aziendali. Ciò era giustificabile in un’ottica in cui il bilancio era un documento destinato prevalentemente ad un uso interno. Più recentemente, l’evoluzione dei mercati finanziari ed il processo di armonizzazione e di standardizzazione contabile hanno influito sulla tipologia dell’informativa. Inoltre, la platea degli utilizzatori del bilancio è mutata e le esigenze conoscitive sono accresciute. In altri termini, il bilancio è divenuto uno strumento orientato principalmente verso l’esterno, i cui lettori appartengono a varie categorie di soggetti che, a vario titolo, sono interessati alle vicissitudini economiche dell’azienda. Sicché, si è reso necessario rendere intelligibile gli eventi aziendali a svariati portatori di interessi

    La valutazione delle strategie: principi generali e nuove tendenze

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    valutazione delle strategie nell’ottica della creazione del valore e di esaminare le tendenze evolutive dei modelli impiegati a tal fine. Alcune delle più recenti teorizzazioni propongono di integrare i tradizionali modelli di valutazione delle strategie con la considerazione delle cosiddette opzioni reali che la strategia dischiude. La valutazione delle opzioni reali è alquanto ardua, tanto che talora si preferisce rinunciare ad approcci di carattere matematico-quantitativo, spesso basati sull’assimilazione delle opzioni reali alle opzioni finanziarie, preferendo una valutazione di tipo qualitativo; ciò in quanto sussistono alcune ineliminabili differenze tra opzioni finanziarie e opzioni reali. Il problema della valutazione delle opzioni reali viene, infine, inquadrato come un particolare aspetto del più ampio tema della valutazione strategica

    Pecking order and market timing theory in emerging markets: The case of Egyptian firms

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    Using a unique dataset of 1270 Egyptian listed firm-year observations over 2003-2014, we investigate whether the basic premises according to the pecking order or market timing theories provide an explanation for the capital structure mix of Egyptian firms. Current work has provided mixed evidence in regard to these capital structure theories in the Egyptian context. Our results show that the most profitable firms are less likely to resort to external financing. However, in case where financial deficits exist then equity issued appears to track the deficit rather than debt. Moreover, issuances appear to track deficit periods instead of market timing attempts. Results obtained support notion that the typical Egyptian firm follows revised pecking order theory, with the importance of the four conventional determinants, profitability, tangibility, size effect and growth opportunity in debt holdings. © 2017 Elsevier B.V

    The chief financial officer (CFO) profile and R&D investment intensity: evidence from listed European companies

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    urpose – This study aims to investigate whether the characteristics of the chief financial officer (CFO) have an impact on the intensity of the corporate research and development (R&D) investment. Design/methodology/approach – Based on hand-collected data for the CFOs of a sample of the largest European listed companies for the period 2013–2016, this study uses regression analyses to test empirically the association of CFO education, CFO gender and CFO age with R&D investment intensity. Findings – The presence of female CFOs, CFOs with a Master of Business Administration (MBA) or Doctor of Philosophy (PhD) degree and older CFOs is positively associated with the intensity of R&D investment. Research limitations/implications – This study relies on some observable characteristics of CFOs and focuses on large listed companies. Practical implications – The results of this study may help investors, stakeholders and practitioners to understand better which type of CFO characteristics are more likely to result in higher firm-level R&D investment intensity. Originality/value – This study offers the first insights into the impact of CFOs, as the most prominent C-suite executives, on the level of corporate investments in R&D activity

    Innovation & Performance Measurement: An Adapted Balanced Scorecard

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    The aim of this paper is to offer an adaptation of the Balanced Scorecard (BSC) to improve performance measurement within research-intensive network. The paper employs the case study of the network Campania Bioscience to develop an innovation-oriented BSC to show the practical potential of this integrated theoretical approach to innovation, measurement, and control. The study develops specific key performance areas and indicators to enrich each of the four perspectives with the innovation elements (only implicitly considered in the original model). The paper shows the potential of the BSC to achieve a practical and effective interplay between innovation and control. The value of the paper lies in its ability to propose a new innovative-oriented BSC, capable to act as a means of dialogue and mediation in complex organizations, such as research-intensive networks.</p

    Ethics in risk management practices: insights from the Italian mutual credit co-operative banks

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    This paper explores the role of ethical values within Enterprise Risk Management practices. For the purpose of our analysis, we refer to the Italian mutual credit cooperative banks, as ethical banks, since they are managed according to the distinguishing principles of economic and social profitability. This paper attempts to make a contribution to existing literature, giving evidence to the role of ethics in risk management practices as a new driving value for business activities. Moreover, this study provides “lessons” for the international community, concerning the possibility for mutual credit cooperative banks to make profits not via the achievement of high financial spreads but through the creation of services for the community

    Modelli progrediti di controllo dei costi: target e kaizen costing

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    Il lavoro è articolato in quattro capitoli ed ha come suo principale scopo quello di sottolineare, in maniera graduale, i vantaggi che possono derivare dall’impiego – anche congiunto – delle suddette metodologie, sia rispetto a strumenti più tradizionali di analisi dei costi, sia con riguardo a strumenti più innovativi, considerando il continuo proliferare di nuove proposte e il vivace fermento che ha caratterizzato la materia negli ultimi anni. Specificatamente, il primo capitolo analizza l’importanza degli strumenti di analisi che hanno per oggetto i costi nell’ambito dei sistemi di pianificazione e controllo e, più precisamente, nell’ambito della contabilità direzionale. Quindi, si delinea il contesto economico ed evolutivo in cui il target costing e il kaizen costing hanno trovato ampia diffusione, evidenziando gli elementi caratterizzanti e ponendo enfasi sulle mutate esigenze informative e gestionali, che hanno reso necessaria l’introduzione di strumenti innovativi e che hanno alla fine condotto all’affermazione del cost management. Ultimo aspetto, su cui tale capitolo si sofferma, riguarda le radici culturali alla base del target costing e del kaizen costing, ossia gli elementi che distinguono la contabilità direzionale delle imprese che hanno adottato per prime questi strumenti, precisando sin da subito che si tratta di due metodologie che trovano origine primariamente nell’ambito della cultura imprenditoriale nipponica. Il secondo e il terzo capitolo affrontano più dettagliatamente le due metodologie trattandole singolarmente. Nel secondo capitolo, dopo aver esaminato la genesi e i principi ispiratori alla base del target costing, si procede ad un’analisi piuttosto tecnica del funzionamento di tale strumento mettendo in risalto soprattutto il profondo legame tra questo e l’attività di progettazione di nuovi prodotti. Il capitolo prosegue con l’osservazione degli elementi fondamentali a supporto del target costing, quali gli strumenti gestionali dell’analisi funzionale e delle tavole dei costi. Il terzo capitolo, invece, ha per oggetto il kaizen costing e segue, sostanzialmente, il medesimo schema logico del secondo, quale l’analisi della filosofia alla base della suddetta metodologia, il c.d. approccio kaizen, gli aspetti tecnici alla base del suo funzionamento e, infine, il confronto con il target costing. Quest’ultima parte è particolarmente importante, in quanto affronta la possibilità di un impiego congiunto e interattivo dei due strumenti, possibilità che consente sicuramente, tramite l’utilizzo del kaizen costing in fase operativa, di completare e sfruttare al meglio i vantaggi derivanti dal processo di target costing. Il quarto e ultimo capitolo propone una serie di strumenti da impiegare per l’applicazione del target costing e del kaizen costing, con l’obiettivo di supportare con casi pratici quanto esposto nelle sezioni precedenti in una prospettiva teorica. Più specificamente, dopo aver sottolineato l’utilità di una gestione basata sui flussi di lavoro, si propone un esempio per il target costing che ripercorre le varie fasi esposte nel secondo capitolo. Si illustrano, altresì, alcuni utili strumenti di analisi che il management può praticamente impiegare per supportare il processo di miglioramento continuo
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