59 research outputs found

    What Our Students Need

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    I have been an educator for over twenty years; this is long enough to know what works in the school system and what does not work. I have mentored rookies and peers, and I have mentored students in and out of school (I was a mentor for Big Brother Big Sister). Today’s students need a lot more than reading, writing and arithmetic. They need educators who are willing to go the extra mile and by educators I mean all those who purport to be working for our students like politicians, school board members, administrators, teachers, staff and anyone else who is in the mix

    Il laudario di Iacopone da Todi. Saggio di edizione critica e studio metrico

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    La tesi si compone di due parti dedicate rispettivamente ad alcune questioni metriche e all'edizione critica di alcune laude di Iacopone da Todi, introdotte da una breve esposizione dello stato dell'arte. Nella sezione dedicata alla metrica viene affrontata, attraverso diverse indagini che muovono da diversi presupposti, la questione dell’anisosillabismo iacoponico, di centrale importanza per comprendere tutte le gradazioni della sua versificazione. Si è proceduto infatti non solo alla valutazione del peso, in sede di scansione metrico-sillabica, della presenza di figure metriche, anche interversali, quali sinalefe, dialefe, dieresi e anasinalefe, ma anche alla registrazione dell’andamento prosodico e della distribuzione degli accenti, così da esaminare le diverse opportunità di lettura del verso che una diversa scansione metrica e una differente distribuzione degli accenti avrebbero inevitabilmente condizionato, implicando anche le scelte ecdotiche, che di queste differenze hanno sempre tenuto conto. Si è dunque proceduto al censimento di una casistica che permettesse di registrare gli usi iacoponici, così da limitare l’arbitrarietà individuale. Si ritiene infatti di primaria importanza uno sguardo d’insieme agli usi del poeta per poter eliminare nella maggior misura possibile la soggettività delle scelte. In quest’ottica, punto di partenza per l’analisi prosodica, al fine di evitare una lettura arbitraria della disposizione degli accenti, sono stati i lavori in questo campo avviati da Marco Praloran sulla metrica dei Fragmenta, il cui principio base è un lavoro di analisi e scansione verso per verso. A differenza però da quanto dichiarato da Praloran, il lavoro di scavo metrico non avviene in questo caso su un’edizione già compiuta ma su un’edizione in fieri, in cui il piano di ricostruzione ecdotica va di pari passo con il tentativo di restituire la dimensione originaria del metro. Le due componenti sono in continuo dialogo tra loro e la costruzione del testo tiene conto non solo delle scelte ecdotiche ma anche delle valutazioni metriche, entrambe condotte sulla base dei dati forniti dalla tradizione manoscritta. Nel secondo capitolo della tesi trova spazio, dunque, l’edizione delle laude 34 (47), 35 (48), 36 (49), 37 (34), 38 (35), 41 (38), 44 (41), 45 (42), 49 (46), ovviamente preceduta dall’indicazione dei criteri di edizione che fanno riferimento al metodo inaugurato dalle ricerche di Rosanna Bettarini e Lino Leonardi. I testi sono preceduti e seguiti da un prospetto di note critico-documentarie in cui trovano posto il riferimento alle edizioni e commenti precedenti; l’esposizione dei testimoni utilizzati e delle rubriche; una Nota metrica, in cui vengono fornite le indicazioni principali riguardo alla metrica di ogni lauda (schema rimico e consistenza sillabica), con una breve discussione dei luoghi rilevanti dal punto di vista metrico e della possibile collocazione che ogni lauda può avere nel panorama metrico-prosodico della versificazione del laudario, anche in rapporto alle altre laude e alle possibilità metriche a cui fa ricorso Iacopone, studiate in maniera approfondita nel capitolo riguardante la metrica; e una Nota testuale, in cui vengono discussi i raggruppamenti e l’articolazione della tradizione e vengono fornite le giustificazioni per le scelte ecdotiche operate, soprattutto quando queste divergono da quelle degli editori precedenti. Da questo saggio di edizione è possibile ricavare i primi risultati o, meglio, le prime conferme: viene infatti nuovamente comprovata l’articolazione delle quattro famiglie e, dal punto di vista testuale, non si è assistito ad un vero sconvolgimento di quanto riportato dalle edizioni Ageno e Mancini, convalidando l’obiettivo, precisato da Leonardi, di restituire uno Iacopone più fedele a quanto di lui ci lasci intravedere la tradizione manoscritta

    Nuove ipotesi sulla produzione e circolazione del manoscritto ambrosiano del «Roman de Troie» (D 55 sup.)

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    Nel presente contributo vengono esposte nuove ipotesi circa la provenienza e la storia antica del manoscritto ambrosiano del Roman de Troie (Milano, Biblioteca Ambrosiana, D 55 sup.) formulate dopo un’attenta analisi del codice stesso e di numerose fonti d’archivio. In particolare nuovi spunti vengono offerti dal ritrovamento di un documento autografo di Plombeolo de’ Plombeoli, autore della nota di possesso a c. 196v, e dalla scoperta della firma erasa di Jacopo Plombeoli, finora mai notata, all’interno del manoscritto. Grazie allo studio delle miniature e al confronto di queste con altri apparati decorativi si offre una nuova ipotesi circa il luogo di produzione del manufatto, che andrebbe collocato in area crociata e più precisamente ad Antiochia.In this contribute new hypotheses about the origins and ancient history of the Ambrosian Roman de Troie manuscript (Milan, Biblioteca Ambrosiana, D 55 sup.) are presented. These were formulated after a very careful analysis of the codex itself and studying several archival evidences. In particular, new insights are offered by the discovery of an autograph document by Plombeolo de Plombeoli, author of the note of ownership a. c. 196, and by the presence of Jacopo Plombeoli scraped off signature inside the document, never noticed before. The accurate study of the miniatures and their comparison with other decorations of the same time and context arise a new hypothesis about the codex place of production. According to it, the origins of the manuscript should be located in the crusader area and more precisely in Antioch.

    Pediatric visceral leishmaniasis in Western Sicily, Italy: a retrospective analysis of 111 cases

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    The clinical and epidemiological characteristics of 111 consecutive cases of visceral leishmaniasis identified from 1980 to 2000 in a Sicilian pediatric hospital were analyzed retrospectively. The mean age of the patients was 1.7 years. All children were HIV negative, but 15% were severely malnourished. Fever and splenomegaly were present in all cases and hepatomegaly in 101 (90.1%) cases. Thrombocytopenia and anemia were both observed in 78 (70.2%) cases and leukopenia in 47 (42.3%) cases. A bone marrow aspirate was obtained in all cases; Leishmania amastigotes were detected in 89 (80.2%) cases. Initial treatment consisted of meglumine antimoniate in 99 (89.2%) patients and amphotericin B in 12 (10.8%) patients. Only two children treated with meglumine antimoniate relapsed. The findings highlight the differences between the cases of visceral leishmaniasis observed in the Mediterranean basin and those observed in other regions. The use of the term "Mediterranean visceral leishmaniasis", rather than the term "kala-azar", is proposed for cases observed in the Mediterranean are

    L’importanza della comunicazione aumentativa alternativa e il suo impatto nella qualità di vita dei pazienti affetti da SLA.

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    INTRODUCTION The aim of this research is verifying how the use of Alternative Augmentative Communication (AAC) aids allow patients with Amyotrophic Lateral Sclerosis (ALS) to interact with environment and interlocutors, improving their quality of life. MATERIALS AND METHODS Eleven patients with ALS were examined. The AAC Device Trial Checklist & Rubric test was administered at t0 and after six months to all patients. The test evaluates the patients’ ability to use the available CAA system, with different both communication environments and partners. RESULTS Accordingly to scientific evidences, this study revealed the patients benefited from AAC aids. The assessments carried out show better results (100% of cases) in the use of the AAC system in two environments and with at least 2 communication partners. 82% of cases show improvements in the use of AAC for requesting objects and actions. 72.7% of cases show improvements in the use of AAC for communication purposes related to the expression of emotions and / or to attract the attention of the communication partner. DISCUSSION The research underlines through the results how important the use of AAC systems is in people with expressive language disabilities and how fundamental the role of the speech therapist in the AAC project is. The speech therapist, in fact, extends his/her professional action to the evaluation of neurolinguistic functions, thus being able to greatly contribute to the knowledge of the individual characteristics of the person's disability CONCLUSIONS A correct multidisciplinary management includes an assessment of the subject's communication skills and the choice of the most appropriate AAC aid in order to make the person's speech is intelligible. This improves the interaction and involvement of the person with different communication partners and external environment, as well as the person's quality of life.INTRODUZIONE Questo lavoro di ricerca prende in esame pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), con l’obiettivo di verificare come l’utilizzo di ausili di comunicazione aumentativa alternativa (CAA) consentono alla persona di interagire con l’ambiente e con i vari partner comunicativi, migliorando la loro qualità di vita. MATERIALI E METODI Sono stati presi in esame n.11 pazienti con diagnosi di SLA, ai quali è stato somministrato il test AAC Device Trial Checklist & Rubric, ripetuto a distanza di sei mesi. Il test consente di valutare la capacità da parte del paziente di utilizzare il sistema di comunicazione aumentativa alternativa di cui dispone, in uno o più ambienti comunicativi e con uno o più partner comunicativi. RISULTATI I risultati della ricerca, in linea con le evidenze scientifiche di settore, hanno rivelato che i pazienti presi in esame hanno tratto beneficio dall’utilizzo di ausili di comunicazione aumentativa alternativa. Dalle valutazioni effettuate si riscontrano risultati migliori (100% dei casi) nell’utilizzo del sistema di CAA in due ambienti e con almeno 2 partner comunicativi. L’82% dei casi mostra dei miglioramenti nell’utilizzo della CAA per la richiesta di oggetti e azioni. Il 72,7% dei casi mostra miglioramenti nell’utilizzo della CAA per gli scopi comunicativi legati all’espressione di emozioni e/o per richiamare l’attenzione del partner comunicativo. DISCUSSIONE La ricerca sottolinea attraverso i risultati quanto sia importante l’utilizzo dei sistemi di CAA in persone con disabilità del linguaggio espressivo e di quanto risulti fondamentale il ruolo del logopedista nel progetto di CAA. Il logopedista, infatti, estende la propria azione professionale alla valutazione delle funzioni neurolinguistiche potendo così contribuire grandemente alla conoscenza delle caratteristiche individuali della disabilità della persona. CONCLUSIONI Una corretta presa in carico multidisciplinare, che includa una valutazione delle competenze comunicative del soggetto e la scelta dell’ausilio di CAA più adeguato, nelle condizioni in cui l’eloquio della persona risulti essere intellegibile, migliora l’interazione e il coinvolgimento della persona con i diversi partner comunicativi e l’ambiente esterno, migliorando di conseguenza la qualità di vita della person

    Multi-use of the sea as a sustainable development instrument in five eu sea basins

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    This paper examines the concept of maritime multi-use as a territorial/SPATIAL governance instrument for the enhancement of sustainable development in five EU sea basins. Multi-use (MU) is expected to enhance the productivity of blue economy sectors, as well as deliver additional socio-economic benefits related to the environmental and social dimensions of sustainable development. The paper provides a definition of maritime multi-use and identifies the multi-uses with the highest potential in EU sea basins. In each sea basin, multi-use plays a different role as concerns sustainable development. For the Eastern Baltic Sea, the Mediterranean Sea and the Black Sea, the MU focus should remain on the environmental pillar of sustainable development. In the North Sea, North Atlantic and Western Baltic Sea, addressing social sustainability seems a key precondition for success of MU in enhancement of sustainable spatial development at sea. Moreover, it has been suggested to introduce MU key global strategies such as SDGs or Macroregional strategies and action plans and to supplement maritime spatial planning with sectoral incentives and educational efforts as key vehicles supporting MU. The paper concludes by identifying aspects which, in order to inform maritime spatial planning and maritime governance regarding a more conscious application of the aforementioned concept, require further investigation. Key tasks are related to: more profound evaluation of performance of policies supporting MUs, researching the impact of MU on societal goals and on the MU costs and benefits, including external ones, and finally identifying the impact of MU on the development of various sectors and regions on land

    Le focus attentionnel dans la thérapie par exposition : le rôle de l'imagerie schématique et non schématique

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    Le but de ce mémoire est d'investiguer le rôle de l'imagerie schématique et non schématique dans la thérapie par exposition. En effet, les recherches montrent des résultats contradictoires sur le rôle de la distraction (versus le focus attentionnel) dans les thérapies par exposition. Le modèle de Foa et Kozak (1986) ainsi que le modèle de l'apprentissage par inhibition suggèrent que la distraction durant les thérapies par exposition a un effet délétère sur l'efficacité de celles-ci. A l'inverse le modèle de Rachman (1976) suggère que la distraction peut avoir un effet bénéfique sur l'efficacité de ces thérapies. De plus, la méta-analyse de Podină et al. (2013) investiguant le rôle du focus attentionnel dans les thérapies par exposition n'a rapporté aucun effet délétère quant au rôle de la distraction durant les thérapies par exposition. L'expérience présentée dans ce mémoire fait suite à la précédente étude réalisée par Dethier et al. (2015). Deux hypothèses principales ont été avancées : (1) la nature des concepts activés a un effet sur la diminution de la détresse au moment de l'exposition, (2) la nature des concepts activés joue un rôle sur le maintien de la réduction de la détresse à long terme. Afin de tester ces hypothèses, trois conditions "Imagerie" ont été créées : (1) imagerie schématique, (2) imagerie non schématique à valence négative et (3) imagerie non schématique à valence positive. Selon la condition qu'il leur était attribuée, les participants à cette étude devaient se représenter mentalement différents mots tout en étant exposés à des images d'araignée ainsi qu'à des images neutres. Cette étude se déroulait en deux séances durant lesquelles des mesures physiologiques et auto-rapportées ont été effectuées à plusieurs reprises. Une mesure comportementale a également été réalisée à la fin de la seconde séance. Nos résultats n'ont permis de confirmer que notre première hypothèse. En effet, la condition "imagerie non schématique à valence positive" a montré une diminution de la détresse plus importante que les deux autres conditions lors de l'exposition. Cependant, contrairement à ce qu'avance notre seconde hypothèse, les trois conditions ont montré un retour de la détresse similaire.Master [120] en sciences psychologiques, Université catholique de Louvain, 201

    Conceptualisation de cas d'une patiente présentant un trouble anxieux

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    Etude de cas d'une patiente ayant un trouble anxieux.Master de spécialisation conjoint en cliniques psychothérapeutiques intégrées, Université catholique de Louvain, 201

    Genotype-, aging-dependent abnormal caspase activity in Huntington disease blood cells.

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    Huntington's Disease (HD) is caused by trinucleotide CAG repeat expansion >36 in huntingtin (htt), a protein with several documented functions. The elongated polyglutamine (polyQ) stretch in the N-terminal region of htt leads to dysfunctional and degenerative events in neurons and peripheral tissues. In this study, by extending the analysis to several caspase activities (i.e. caspase 2, 3, 6, 8 and 9), we describe genotype- and time- dependent caspase activity abnormalities, decreased cell viability and a large set of alterations in mitochondria morphology, in cultured blood cells from HD patients. Patients homozygous for CAG repeat mutations and heterozygous with high size mutations causing juvenile onset (JHD) presented significantly increased caspase 2, 3, 6, 8 and 9 activities, decreased cell viability and pronounced morphological abnormalities, compared with cells carrying low mutation size and controls. After cyanide treatment, all caspases increased their activities in homozygous and highly expanded heterozygous cells, caspase 8 and 9 increased also in those cells carrying low-size mutations, remarking their key role as 'caspase initiators' in HD. The remarkable ageing-dependent abnormalities in peripheral cells carrying particularly toxic mutations (i.e. homozygotes' and JHD's blood cells) points out the potential dependence of clinical HD development and progression on either mutated htt dosage or missing wild type htt. Peripheral tissues (i.e. blood cells) may theoretically represent an important tool for studying HD mechanisms and searching for new biomarkers, according to the patients' genotype

    Updates in paediatric cholesteatoma

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    PURPOSE OF REVIEW: The management of paediatric patients with cholesteatoma is complex, as the disease process is more aggressive in children than adults. New technologies and practice adaptations currently help optimize the surgical management and monitoring of these challenging patients. RECENT FINDINGS: Several options of surgical management are available and are associated with equal if not improved outcomes. Technologic advancements in endoscopic ear surgery, the discovery of chemical-assisted dissection of cholesteatoma and advanced imaging protocols have enabled surgeons to better care for patients with this complex disease process. SUMMARY: The advances in endoscopic ear surgery, the discovery of Mesna as a chemically assisted dissection agent to improve recidivism rates and the use of specific diffusion-weighted MRI protocols enable the otologic surgeon to better care for these paediatric patients
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