15 research outputs found

    A systematic review of case-series studies on the effectiveness of interventions to reduce polypharmacy and its adverse consequences in the elderly

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    Background. Aging is frequently accompanied by chronic diseases; as a consequence, older people are often exposed to polypharmacy that has been associated with negative health-consequences. The aim of this study is to conduct a systematic review of the literature reporting on the effectiveness of different approaches to reduce polypharmacy in the elderly. Methods. We conducted a comprehensive literature search of MEDLINE, Scopus and ISI Web of Knowledge databases. Eligible studies were case-series reporting outcomes of interventions aimed at reducing polypharmacy and its consequences in the elderly. A quality appraisal of the studies included was performed. Results. Nineteen studies were included, of which six conducted in community setting, seven in hospital setting, and six in nursing homes. Seventeen of them were judged as moderate quality, and two of them as poor quality. The majority of the interventions were carried out by pharmacists, alone (35%) or with other professionals (40%). Interventions consisted in pharmacotherapy reviews based on various tools and software; in some cases educational interventions were performed for review-performers and patients. Studies conducted in community-setting provided also a feedback to primary care physician. The outcomes included five categories: therapy’s characteristics (e.g. number of drugs, appropriate prescriptions), quality of life, health-related outcomes, costs, healthcare services’ utilization. Therapy-related outcomes were those more affected by all types of interventions. Conclusion. Interventions aimed at reviewing patients’ therapy are effective in optimizing the use of drugs, and could be considered also  in improving quality of life, healthcare costs, services’ utilization, and health-related outcomes

    Distance learning training in genetics and genomics testing for Italian health professionals: results of a pre and post-test evaluation

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    Background Progressive advances in technologies for DNA sequencing and decreasing costs are allowing an easier diffusion of genetic and genomic tests. Physicians’ knowledge and confidence on the topic is often low and not suitable for manage this challenge. Tailored educational programs are required to reach a more and more appropriate use of genetic technologies. Methods A distance learning course has been created by experts from different Italian medical associations with the support of the Italian Ministry of Health. The course was directed to professional figures involved in prescription and interpretation of genetic tests. A pretest-post-test study design was used to assess knowledge improvement. We analyzed the proportion of correct answers for each question pre and post-test, as well as the mean score difference stratified by gender, age, professional status and medical specialty. Results We reported an improvement in the proportion of correct answers for 12 over 15 questions of the test. The overall mean score to the questions significantly increased in the post-test, from 9.44 to 12.49 (p-value < 0.0001). In the stratified analysis we reported an improvement in the knowledge of all the groups except for geneticists; the pre-course mean score of this group was already very high and did not improve significantly. Conclusion Distance learning is effective in improving the level of genetic knowledge. In the future, it will be useful to analyze which specialists have more advantage from genetic education, in order to plan more tailored education for medical professionals

    Assistenza territoriale

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    Assistenza territoriale G. DAMIANI, M.B. MICHELAZZO Ormai da decenni, l’Assistenza Territoriale (anche nota come Assistenza Primaria) è considerata a livello internazionale un elemento cardine per il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo della “salute per tutti”. L’approccio della Primary Health Care si fonda sulla presa in carico di una determinata comunità terri- toriale attraverso un’azione multisettoriale che affronti i determinanti di salute, sull’empowerment individuale e comunitario, e sull’assistenza all’individuo durante tutte le età della vita. Sistemi sanitari che si costruiscano attor- no a questo approccio mostrano migliori risultati clinici, aumentata efficienza, migliore qualità dell’assistenza e aumentata soddisfazione dei pazienti. La scelta di questo tipo di impostazione si rivela, quindi, uno strumento essenziale per affrontare il cambiamento epidemiologico a cui si sta assistendo negli ultimi decenni, che vede un prolungamento dell’aspettativa di vita delle popolazioni, ma anche uno spostamento di burden dalle malattie acute a quelle cronico-degenerative: ci si trova davanti ad una popolazione mediamente più anziana e portatrice di pato- logie/condizioni che la accompagneranno lungo tutto l’arco della vit

    Aisstenza territoriale

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    Assistenza territoriale G. DAMIANI, M.B. MICHELAZZO Ormai da decenni, l’Assistenza Territoriale (anche nota come Assistenza Primaria) è considerata a livello internazionale un elemento cardine per il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo della “salute per tutti”. L’approccio della Primary Health Care si fonda sulla presa in carico di una determinata comunità terri- toriale attraverso un’azione multisettoriale che affronti i determinanti di salute, sull’empowerment individuale e comunitario, e sull’assistenza all’individuo durante tutte le età della vita. Sistemi sanitari che si costruiscano attor- no a questo approccio mostrano migliori risultati clinici, aumentata efficienza, migliore qualità dell’assistenza e aumentata soddisfazione dei pazienti. La scelta di questo tipo di impostazione si rivela, quindi, uno strumento essenziale per affrontare il cambiamento epidemiologico a cui si sta assistendo negli ultimi decenni, che vede un prolungamento dell’aspettativa di vita delle popolazioni, ma anche uno spostamento di burden dalle malattie acute a quelle cronico-degenerative: ci si trova davanti ad una popolazione mediamente più anziana e portatrice di pato- logie/condizioni che la accompagneranno lungo tutto l’arco della vita

    Assistenza territoriale

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    L’Assistenza Territoriale (AT), come qualsiasi sistema complesso, evolve e si modella contestualmente con lo scenario socio-demografico, economico e politico di riferimento. Scopo di questo Capitolo è fornire un’istantanea dell’AT a livello nazionale che, sebbene incorporata in una cornice definitoria e operativa allineata al contesto contemporaneo, attraverso raccomandazioni basate sull’evidenza scientifica, possa anche risultare antesignana di possibili, nuove configurazioni organizzative. Nella corrente Edizione di questo Capitolo, in particolare, si descrive e caratterizza un sistema alla vigilia di profondi cambiamenti strutturali e funzionali. Partendo dalla definizione e cercando di fare chiarezza sulla ter- minologia, per AT si intende un sistema di Assistenza Primaria rivolto ad una popolazione residente in una deter- minata area geo-politica (1). I due termini risultano, pertanto, sostanzialmente sovrapponibili. L’Assistenza Primaria si configura come un sistema complesso di offerta di salute a destinatario individuale e comunitario, caratterizzato da relazioni evolutive tra assistito, stakeholder comunitari e diversi attori coinvolti nei vari setting assistenziali. Un’Assistenza Primaria volta al primo contatto (con il trattamento dell’acuzie non complessa, la for- mulazione di un sospetto diagnostico e il gatekeeping a livelli specialistici ulteriori), ma indirizzata, soprattutto, alla presa in carico di condizioni croniche di salute, attraverso un approccio life-course. Nello specifico, per “presa in carico” si intende un processo in cui, accanto all’accesso amministrativo, organizzativo e di primo trattamento, si garantisce una continuità dell’assistenza secondo una dimensione relazionale, informativa e gestionale per con- dizioni croniche di salute che non riguardano solo stati di malattia, ma includono anche condizioni di fragilità, disabilità e di esposizione a fattori di rischio. A tal proposito, si sottolinea la necessità di inserire la presa in carico dell’individuo in una logica ben più ampia di presa in carico dell’intera comunità di riferimento, in cui la gover- nance di sistema, secondo un approccio di Population Medicine, definisca strategie e interventi calibrati per sot- togruppi di popolazione individuati sulla base di una valutazione stratificata e integrata dei bisogni sociali e di salute. Da ciò può conseguire una risposta mirata e anticipatoria anche verso i bisogni del singolo, attraverso il reclutamento proattivo ed elettivo dei soggetti pre-classificati per i quali équipe multiprofessionali e multidisci- plinari, sulla base di una valutazione multidimensionale, formulano, attivano, monitorano e adattano Piani Assistenziali Individualizzati

    Effectiveness of educational interventions to improve genomic competency in non-­‐geneticist medical doctors: a systematic review of the literature

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    Background. Given rapid advances in genomics, continuing medical education of medical doctors (MDs) is crucial for appropriate integration of human genome discoveries into healthcare and disease prevention. This work presents a systematic review of educational interventions aimed at improving genomic competency in non‐geneticist MDs, with consideration of how outcomes are affected by intervention type (face-to-face learning, distance learning, decision aids and information provision). Methods.  We performed a systematic search of MEDLINE, ISI Web of Science, and SCOPUS databases for the relevant studies on educational interventions and genomic competency, published in English language between January, 1st, 2001 and March, 31th, 2017. In order to synthesize the results of the eligible studies, we evaluated the effect of education on knowledge, management and confidence, and we compared the outcomes between different intervention types. Results.  We included sixteen studies including different educational interventions. The majority of studies reported significant effects on at least one component of genomic competency. When the improvement in clinical application of genomic knowledge was evaluated, moderate or null effect has been reported for the different intervention types. Conclusions. The majority of studies included reported a positive impact of genomic education on non‐geneticist MDs genomic competency. However, no clear conclusion can be drawn given the heterogeneity of the studies in terms of methods, intervention types and outcome measurements. Future studies considering effectiveness of interventions with a focus on long-term outcomes are recommended

    The prevention of hereditary breast cancer in Italy: towards the implementation of the national prevention plan in the Italian regions

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    Breast cancer is the malignant cancer with highest incidence in females, representing 29% of all cancers, followed by colorectal cancer (13%), lung cancer (6%), thyroid cancer (5%), and uterine body cancer (5%). It has been estimated that in Italy almost 48,000 women were be affected in 2015. The majority of breast cancers shows a multifactorial pathogenesis, however 5-7% shows a strong hereditary component, namely genetic factors that follow mendelian inheritance mechanisms. In fact, among affected woman, almost 2% of breast cancers is determined by genetic variants of BRCA1 and BRCA2 (\u201cBRCA genes\u201d), that show an high penetrance pattern of hereditary predisposition. Nevertheless, when considering only affected women younger than 40 years, the percentage of carriers of pathogenic variants BRCA genes rises up to 10%. The prevalence of pathogenic variants of BRCA genes in the Caucasians is around 1/400. When applying this frequency to the whole Italian resident population in 2015, it can be estimated that in our country almost 152,000 people are carriers of these variants, and can therefore be at higher risk to develop breast cancer. In fact, the median estimate of cumulative risk of breast cancer in 70 years-old women is 57% for carriers of BRCA1 variants and 49% for BRCA2. Moreover, carriers of pathogenic variants show a tendency to develop breast cancer at earlier age, and are also at increased risk of ovarian cancer (lifetime risk is 40% and 18% for carriers of BRCA1 and BRCA2 variants, respectivel

    Medicina di famiglia e assistenza primaria. Al crocevia del cambiamento della societĂ 

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    I moderni ambulatori dei medici di famiglia e i Centri di assistenza primaria stanno affrontando i problemi dell’aumento della globalizzazione e della migrazione. Allo stesso tempo, una cultura della paura sta nuocendo ai principi di solidarietà e giustizia sociale su cui si basano i sistemi sanitari. Gli ambulatori, e in particolare i medici e I professionisti sanitari di domani, hanno bisogno di una nuova visione per il futuro. Dagli anni ‘70, l’Assistenza primaria è diventata la pietra angolare dell’assistenza sanitaria, con una posizione fondamentale nella Medicina di famiglia. Medicina di famiglia e Assistenza primaria analizza questo sviluppo, e lo esamina in prospettiva sullo sfondo della società di oggi e di domani in rapido cambiamento. Basandosi su testimonianze concrete e un’analisi di casi clinici, questo libro fornisce una risposta ai più urgenti quesiti degli attuali medici di famiglia
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