11 research outputs found

    Lavorare con alunni con autismo: I bisogni formativi degli insegnanti

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    Il presente contributo nasce da una riflessione su possibili percorsi formativi rivolti agli insegnanti di scuola primaria che hanno in classe alunni con autismo. In particolare, i dati riportati derivano da una fase della ricerca-azione promossa nell'ambito del progetto europeo Erasmus+ Transfom Autism Education (TAE) che ha coinvolto partner italiani, inglesi e greci e volta ad indagare la possibilità di riproporre un modello formativo specifico, già utilizzato in Inghilterra, anche in contesti con gradi differenti di inclusione scolastica

    Transform Autism Education - Final Report

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    The Transform Autism Education (TAE) project focused on the domain of ‘good autism practice’ in the education of pupils with autism in the UK, Greece and Italy with the overall objectives to: • Research good autism practice in education. • Create professional development programmes in Greece and Italy. • Enhance the knowledge and practice of school staff. • Facilitate the inclusion of autistic children in primary schools in those countries. Funded by the European Commission through Erasmus Plus Key Action 2, Strategic Partnerships scheme, and led by Principal Investigator Dr. Karen Guldberg, the project involved a range of Greek, Italian and UK partners. It employed the Autism Education Trust (AET) collaborative training schemes in the UK as a founding model. While the requirements of each country were distinct, and so necessitated careful adaptations of the materials to their specific needs, what united all aspects of the project was a desire to improve the educational inclusion of autistic children, as well as their general experiences in school and their outcomes

    Tessere la rete educativa. Un presupposto per l'inclusione

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    Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad una significativa evoluzione nelle ricerche relative all’inclusione degli alunni con disabilità e all’inevitabile spostamento del baricentro di attenzione in riferimento ai fattori che ne determinano la qualità . Da una realtà impostata, infatti, quasi unicamente su un’ottica di intervento di tipo individualistico ed unidirezionale, nella quale l’insegnante di sostegno risultava essere la risorsa prioritaria, se non l’unica, destinata a promuovere il processo di integrazione, si è passati alla prospettiva attuale che prevede la messa in gioco di tutte le risorse umane, organizzative e strutturali, operanti nella scuola. Quest’ultimo modello operativo richiede necessariamente la costruzione di una rete, in cui tutti gli elementi ed i loro reciproci legami associativi possano rivestire un ruolo significativo e centrale, ruolo che non può essere in alcun modo disatteso

    Dalla progettazione alla gestione dei servizi per l'infanzia: investire sulla formazione delle risorse umane. La realtà di Pulcini &Co.

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    Il paradigma della complessità permea in tutti i contesti di vita della persona e pertanto anche in quelli che si occupano di progettare percorsi educativi e formativi lungo tutto l’arco della vita. La formazione si riferisce all’agire concreto della persona, non esclusivamente finalizzato solo all'attività produttiva; esso deve essere considerato come risorsa permanente per la crescita e il benessere di ogni persona. Formare l’adulto non vuol dire semplicemente istruirlo, dargli la possibilità di avere gli strumenti professionali per essere in grado di svolgere la propria attività lavorativa, ma offrirgli l’opportunità, l’occasione di ripercorrere la personale esperienza, valorizzandola ed interpretandola per poter generare cambiamento. Essere in grado di rileggere i propri vissuti sia personali sia lavorativi, saper riconoscere le proprie competenze ed abilità e saper identificare le proprie criticità diventano quindi gli obiettivi principali che qualsiasi processo formativo dovrebbe consentire di raggiungere. Innovare da un punto di vista educativo e didattico significa, pertanto, proprio questo: promuovere un processo riflessivo individuale, supportato dal gruppo/équipe di appartenenza, che sappia accompagnare ciascun educatore verso una maggiore comprensione sia dei propri bisogni, sia di quelli dei soggetti, compresi quelli più fragili e vulnerabili, a cui si rivolge il proprio intervento educativo

    Progettare contesti di vita

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    Ogni luogo ha bisogno di un piano educativo per avere un senso compiuto e ogni modo di educare è fortemente influenzato dalle caratteristiche dell’ambiente in cui si realizza: il massimo comun denominatore diviene senza dubbio il progetto. I punti di contatto tra pedagogia e architettura sono molto più comuni di quanto si pensi, anzi costituiscono una chiave di volta per la realizzazione di contesti accessibili, accoglienti, dove il benessere di ciascuno, in un’ottica di reciprocità, sia l’autentica finalità di tutti coloro che li abitano. É proprio in questa dimensione di complementarità disciplinare che si innesta la riflessione, avviata in questo contributo, sull’importanza del tema del progetto di vita di ogni persona; vi è la consapevolezza che quest’ultimo non possa essere contraddistinto né da un carattere di accidentalità, né da elementi fatalistici, ma al contrario da una logica che chiama in causa competenza, sostenibilità e concretezza

    Percorsi di prevenzione del disagio e di promozione del benessere professionale dell\u2019educatore al nido. Prospettive di intervento pedagogico e psicologico

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    Il benessere professionale \ue8 ritenuto, in misura crescente, un elemento fondamentale sul quale ogni realt\ue0, pubblica o privata, \ue8 chiamata a far leva, sia per implementare la produttivit\ue0 in termini di efficacia e di efficienza, sia per consentire la realizzazione di ogni operatore coinvolto, come riconosciuto anche dalla specifica normativa sulla valutazione del rischio stress lavoro-correlato (D. Lgls 81/08). \uc8 evidente come tutto ci\uf2 assuma significati e valori ulteriori se applicato a quelle realt\ue0 lavorative, tra cui strutture educative quali gli asili nido, che potrebbero essere definite generatori di output complessi (Borzaga, Musella, 2003), ossia produttori di beni e servizi relazionali e per i quali la qualit\ue0 delle risorse umane costituisce l\u2019effettivo fattore critico di successo

    Star bene educando al nido: un'indagine esplorativa sul benessere lavorativo di educatori nella fascia 0-3 anni

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    Il benessere lavorativo ha acquisito in tempi recenti una rilevanza sempre maggiore in ambito scientifico e normativo. Il D.Lgs 81/08, richiamando l'accordo europeo dell'8 ottobre 2004, ha posto l'attenzione su un tema cos\uec complesso, rendendo obbligatoria in ogni contesto lavorativo l'analisi del livello di benessere dei professionisti e le possibili azioni di miglioramento. Differenti sono i lavori di ricerca che hanno indagato, a livello nazionale ed internazionale, il costrutto della demotivazione al lavoro e delle sue possibili implicazioni. Tuttavia, nel contesto italiano risulta essere ridotto, il numero di studi dedicati alla comprensione dello stato di benessere di educatori e docenti che operano in ambito prescolare. In tale ottica si inserisce il presente progetto di ricerca-azione, realizzato dal Centro Studi e Ricerche sulla Disabilit\ue0 e la Marginalit\ue0 dell'Universit\ue0 Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Gemeaz Elior, nella sua divisione di servizi educativi per la prima infanzia. L'indagine ha avuto lo scopo di rilevare il livello di benessere individuale di 98 professionisti che prestano servizio all'interno del network di nidi e di identificare possibili strategie di miglioramento organizzativo, specifiche per ciascuna struttura. Lo studio, anche sulla base della rilevazione dei bisogni formativi, ha favorito la riflessione in merito allo sviluppo di interventi pedagogici ad hoc, a supporto del lavoro di cura nella fascia 0-3 anni

    I presupposti per realizzare l’inclusione a scuola

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    Questo Kit dimostra come sia possibile proporre in classe buone prassi utili per l'educazione e l'inclusione scolastica degli allievi con autismo. Frutto di un'esperienza internazionale unica nel suo genere, è nato dalla collaborazione tra istituti di ricerca e formazione attivi in Inghilterra, Grecia e Italia. Il progetto Transform Autism Education (TAE) si è basato su una metodologia comunicativa, collaborativa e partecipativa rispettosa delle buone pratiche già in uso in ciascun Paese coinvolto, cercando di mantenere costantemente un equilibrio tra l'identità nazionale e la necessità di ampliare la qualità della risposta rispetto al bisogno degli insegnanti. L'offerta formativa ed i materiali presentati nei capitoli del presente volume (linee guida e indicatori di qualità) sono stati sviluppati in pieno rispetto del contesto di appartenenza, permettendo di instaurare un modello sostenibile di intervento e favorendo un ampliamento delle conoscenze e delle abilità dei soggetti protagonisti del progetto a livello locale, nazionale e internazionale

    Sostenere la famiglia che vive la disabilit\ue0 di un figlio: il ruolo dell\u2019associazionismo familiare

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    The family plays a very important role in the education process of a child with disability. In recent years, studies have increasingly highlighted its significant role not only in terms of care, but also as a protagonist of a network of support services. The whole community is, therefore, called upon to take responsibility in front of the awareness that family is central and needs support: only through becoming capable of listening and understanding the parents\u2019 needs, the community will offer support to rebuild the parental identity and to accompany the child with disability along the life path. One of the main resources is certainly the family association reality, a form of solidarity and support, which in recent decades is acquiring a growing relevance and social visibility. The group dimension, which is essential for every human being, thus acquires an higher value when the link between its members is represented by experiences of struggle and crisis: the group becomes the place where the family is listened and respected, in cooperation and solidarity with the community providing support and solutions. Based on these aspects, the article aims to analyze some emerging dimensions in recent pedagogical studies on family education in the presence of disability or frailty conditio
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