561 research outputs found

    Prochlorococcus, Synechococcus and picoeukaryotic phytoplankton abundance climatology in the global ocean from quantitative niche models.

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    Dataset: phytoplankton climatologyProchlorococcus, Synechococcus and picoeukaryotic phytoplankton estimated mean cell abundance (cells/ml) in 1-degree grids for 25 layers from 0m to 200 m depth. Cell abundance was estimated with quantitative niche models for each lineage (Flombaum et al., 2013; Flombaum et al., 2020), inputs from the monthly mean of temperature and nitrate from the World Ocean Atlas, and PAR from MODIS-Aqua Level-3 Mapped Photosynthetically Available Radiation Data Version 2018. For a complete list of measurements, refer to the full dataset description in the supplemental file 'Dataset_description.pdf'. The most current version of this dataset is available at: https://www.bco-dmo.org/dataset/811147NSF Division of Ocean Sciences (NSF OCE) OCE-1848576, Agencia Nacional de Promoción Científica y Tecnológica () PICT-2017-3020, Universidad de Buenos Aires () UBACyT 20020170100620B

    Variables affecting HEK293 cells PEI-mediated transient transfection for Gag-GFP VLP production

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    Le particelle simil-virali (virus-like particles, VLPs) sono candidati molto promettenti per lo sviluppo di nuovi vaccini. Gli approcci per la produzione in larga scala di HIV-1 Gag VLPs si sono focalizzati principalmente nel sistema di espressione basato sui baculovirus. In questo lavoro, le HIV-1 Gag VLPs sono state prodotte utilizzando un protocollo di espressione transiente, precedentemente sviluppato e ottimizzato dal gruppo di ricerca, in coltura in sospensione di cellule di mammifero. Lo scopo di questo lavoro è di studiare le principali variabili presenti nel processo per capire quale effetto possano avere sulla trasfezione transiente delle cellule e sulla produzione stessa delle VLPs. Per facilitare la quantificazione delle VLPs, la proteina Gag viene espressa in fusione con la eGFP (enhanced Green Fluorescence Protein), generando così VLPs fluorescenti che possono essere quantificate per fluorimetria. Da studi precedenti eseguiti dal gruppo di ricerca, la grande maggioranza delle Gag-eGFP prodotte e presenti nel sopranatante della coltura sono correttamente assemblate in VLPs le quali mostrano la morfologia e le dimensioni previste, simili a quelle delle particelle virali immature dell’HIV-1. Il medium di coltura utilizzato è stato precedentemente ottimizzato per lo scopo, utilizzando il disegno di esperimenti (Design of Experiments, DoE). Il risultato è un medium di coltura supplementato con componenti di derivazione non-animale i quali comprendono proteine ricombinanti e lipidi sintetici in grado di aumentare la crescita cellulare e la produzione delle VLPs. Le cellule utilizzate sono una linea di cellule di rene di embrione umano (Human Embryonic Kidney 293, HEK293) che, in queste condizioni, crescono fino a una concentrazione di 4,8 milioni di cellule per ml se coltivate in batch. La migliore performance di produzione si ottiene quando le cellule sono trasfettate durante la loro fase di crescita esponenziale, con ricambio del medium di coltura con medium fresco al momento della trasfezione ed utilizzando concentrazioni standard di DNA plasmidico e polietilienimina (PEI). Utilizzando questo metodo, mediamente, la metà delle cellule in coltura viene trasfettata positivamente e vengono prodotti circa 2,7 miliardi di VLPs per ml. Il problema intrinseco del metodo consiste nella variabilità dell’efficienza di trasfezione che porta anche ad una variabilità nella quantità di produzione delle VLPs. In questo lavoro, i risultati ottenuti mantengono questa tendenza. Grazie a una migliore comprensione delle variabili presenti, è possibile ridurre la variabilità osservata ed aumentare la produttività. Le variabili testate sono state diverse: variabili che influenzano la formazione dei poliplessi di DNA e PEI, altre che influenzano la procedura di trasfezione ed anche variabili che non dipendono dal protocollo di trasfezione. Per quanto riguarda la formazione dei poliplessi, è stato studiato l’effetto dell’utilizzo di medium supplementato come solvente per la soluzione di DNA e PEI comparato con l’utilizzo di medium non supplementato; l’effetto della temperatura di tale medium e l’effetto del “vortex-step”. Riguardo la procedura di trasfezione sono stati studiati l’effetto dello stress cellulare dovuto al ricambio di medium e l’effetto dell’età delle beute utilizzate per il coltivo in batch. Da ultimo si è studiato l’effetto del passo cellulare, della concentrazione e della fase del ciclo cellulare al momento della trasfezione. Per studiare l’effetto della concentrazione cellulare sono stati adattati metodi di concentrazione e metodi di trasfezione alternativi. Mentre, per studiare l’effetto del ciclo cellulare sono state ottenute colture cellulari sincronizzate. Per raggiungere questo scopo due composti antineoplastici sono stati utilizzati. Di questi è stata studiata la tossicità, con saggi MTT, e il potere antineoplastico, grazie alla citometria di flusso. Per conoscere i tempi di trasfezione è stata effettuata una ricerca bibliografica i cui risultati hanno permesso di trasfettare con le tempistiche corrette le colture sincronizzate ottenute. Grazie agli studi effettuati è stato possibile concludere che il protocollo di trasfezione è robusto e non influenzato dai fattori operativi. Inoltre, è stato possibile definire un effetto positivo del medium supplementato usato per la preparazione dei poliplessi sulla vitalità cellulare ed è stata sottolineata l’importanza dello stato fisiologico delle cellule per poter ottenere buoni risultati di trasfezione e produzione. L’effetto da densità cellulare (cell density effect) è stato incontrato quando sono stati svolti esperimenti di trasfezione con concentrazione della coltura, benché, finora questo effetto sia stato descritto solamente in colture di baculovirus, tale effetto è stato evitato adattando un metodo di trasfezione alternativo. Lo studio della fase del ciclo cellulare ha posto in relazione una particolare fase del ciclo con la trasfezione, rivelando che cellule che si trovano nella fase G2/M sono più recettive alla trasfezione. Questi ultimi studi hanno evidenziato un forte effetto sulla trasfezione e sulla produzione del ricambio del medium precedente alla trasfezione, al riguardo del quale saranno necessari ulteriori approfondimenti. In chiusura vengono proposti esperimenti per risolvere i dubbi evidenziati dagli studi effettuati. Si propone nel dettaglio uno studio di microscopia confocale per ricavare i tempi precisi di trasfezione nel sistema utilizzato. Viene illustrato un metodo per eliminare l’effetto del cambio di medium negli studi sulle colture sincronizzate ed da ultimo metodi alternativi per lo studio dell’effetto della fase del ciclo cellulare.ope

    The ‘go digital’ Bristol experience

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    Power Converters for Accelerators

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    Particle accelerators use a great variety of power converters for energizing their sub-systems; while the total number of power converters usually depends on the size of the accelerator or combination of accelerators (including the experimental setup), the characteristics of power converters depend on their loads and on the particle physics requirements: this paper aims to provide an overview of the magnet power converters in use in several facilities worldwide.Comment: 30 pages, contribution to the 2014 CAS - CERN Accelerator School: Power Converters, Baden, Switzerland, 7-14 May 201

    Breast Reconstruction Approach to Conservative Surgery

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    Manejo del efluente en el tambo

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    Trabajo final integrador. (Area de Consolidación Sistemas de Producción Pecuarios)--UNC- Facultad de Ciencias Agropecuarias, 2015.En el siguiente trabajo experimental se realizó una descripción del manejo de los efluentes en dos establecimientos lecheros ubicados en las provincias de Córdoba y Santa Fe. El objetivo del trabajo fue comprender la importancia del tratamiento, además de evaluar y comparar la calidad de los efluentes generados con los límites máximos admisibles para la descarga de efluentes líquidos a cuerpos de agua superficial descriptos en la legislación vigente de cada provincia. Fueron estimadas la cantidad de heces en corrales de espera y la demanda de agua en las distintas operaciones realizadas durante el ordeño. Se tomaron muestras de las lagunas de tratamiento, analizando la calidad fisicoquímica y microbiológica. Los resultados obtenidos expresan que se produce diariamente por vaca en ordeño alrededor de 30 litros de efluente y quedan en las instalaciones un total de 35000 Kg de materia seca de excretas anualmente. Las lagunas de almacenamiento no resultaron eficientes ya que no lograron al final del tratamiento ser compatibles con la normativa de vertido para evitar la contaminación de cursos de agua. Se encontraron diferencias significativas (p<0.05) entre el inicio y final de los tratamientos, mostrando variabilidad de los parámetros analizados, relacionado a las diferentes características de las lagunas. Las necesidades de una gestión ambiental adecuada en los sistemas de producción animal, requiere de un manejo apropiado de estos residuos dentro del mismo establecimiento. Por lo cual se realizaron propuestas para cada establecimiento a fin de mejorar el tratamiento de los efluentes generados

    La vulnerabilidad económico-productiva en el departamento Garay - Santa Fe: el caso de la ganadería de islas

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    Este trabajo tiene como objetivo examinar la relación entre algunos cambios productivos recientes y el riesgo hídrico en el departamento Garay (Pcia. Santa Fe) desde las perspectivas de la Escuela de la Vulnerabilidad y la Teoría Social del Riesgo. Interesa indagar en las modificaciones que se han producido en la actividad ganadera del área, determinar qué formas de vulnerabilidad social se involucran en estos procesos, y la serie de estrategias de sobrevivencia de los productores ganaderos ante la ocurrencia de un evento peligroso en marzo- abril del 2007. Para cumplir tales objetivos se han realizado tareas de relevamiento y sistematización de bibliografía, fuentes estadísticas y cartografía y se ha producido información primaria a través de la realización de entrevistas a agentes vinculados con la actividad. Como resultados de la indagación se pueden nombrar el preocupante crecimiento de la actividad ganadera en áreas ambientales frágiles; la acumulación de vulnerabilidades tomando como eje la dimensión económica vinculada a la ausencia de políticas y capacitación técnica, persistencia de prácticas tradicionales; y la particular interacción entre conocimientos “autóctonos” de los productores con los escasos intentos “oficiales” en cuanto a prevención y asistencia ante la ocurrencia de un desastre.Fil: Combin, Diego. Universidad Nacional del Litoral. Facultad de Humanidades y Ciencias. Departamento de Geografia; ArgentinaFil: Schmidt, Carolina. Universidad Nacional del Litoral. Facultad de Humanidades y Ciencias. Departamento de Geografia; ArgentinaFil: Visintini, María Laura. Universidad Nacional del Litoral. Facultad de Humanidades y Ciencias. Departamento de Geografia; Argentina. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas. Centro Científico Tecnológico Conicet - Santa Fe; Argentin
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