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    Il monitoraggio sismico dei vulcani attivi della Campania: rete sismica ed analisi dei dati. (Luglio-Dicembre 2001

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    La Rete Sismica dell’Osservatorio Vesuviano (RSOV) è una rete regionale costituita da stazioni sismiche analogiche a corto periodo e stazioni digitali a larga banda con trasmissione continua dei segnali al Centro di Acquisizione (Fig. 1). La Rete è progettata per il monitoraggio delle aree vulcaniche attive della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) e fornisce informazioni relative alla sismicità a scala regionale rilevata dalla Rete Sismica Nazionale Centralizzata (INGV – Centro Nazionale per il Monitoraggio della Sismicità). Il miglioramento e la standardizzazione della Rete iniziato nella prima metà del 2000 è continuato nel 2001 con la ristrutturazione di alcune stazioni (SFT, HR9, OTV, SSB, SMC, SOR) e la conversione a tre componenti di due stazioni dell’area vesuviana (BKE e CPV). Particolare attenzione è stata posta nel miglioramento dell’accoppiamento sismometrobasamento al fine di migliorare il rapporto segnale-rumore, comunque elevato a quasi tutte le stazioni a causa dell’alto grado di urbanizzazione delle aree monitorate. E’ stata completata, inoltre, la ristrutturazione del Ponte Radio Centralizzato posto presso la sede di Via Manzoni. Questa operazione ha comportato la sostituzione di tutti gli apparati radio riceventi, obsoleti o inadeguati, e la ridistribuzione del sistema delle antenne di ricezione. Futuri miglioramenti ed espansioni della Rete sono inseriti nel Piano Triennale delle attività dell’I.N.G.V. e prevedono la conversione in larga banda di alcune stazioni analogiche e la ridondanza dei sistemi di trasmissione (telemetria UHF e telefonica digitale) per garantire la continuità dell’acquisizione dei segnali.INGV Sezione di NApoli "Osservatorio Vesuviano"Published1IT. Reti di monitoraggio e sorveglianz

    Il monitoraggio sismico dei vulcani attivi della Campania: rete sismica ed analisi dei dati

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    La Rete Sismica dell’Osservatorio Vesuviano (RSOV) è una rete regionale costituita da stazioni sismiche analogiche a corto periodo e stazioni digitali a larga banda con trasmissione continua dei segnali al Centro di Acquisizione (figura 1). La Rete è progettata per il monitoraggio delle aree vulcaniche attive della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) e fornisce informazioni relative alla sismicità a scala regionale in collaborazione con la Rete Sismica Nazionale Centralizzata (INGV – Centro Nazionale per il Monitoraggio della Sismicità). Il miglioramento e la standardizzazione della Rete iniziato nella prima metà del 2000 è continuato nell’anno in corso con la ristrutturazione di alcune stazioni (SFT, HR9, OTV, SSB, SMC) e la conversione a tre componenti di due stazioni dell’area vesuviana (BKE e CPV). Particolare attenzione è stata posta nel miglioramento dell’accoppiamento sismometrobasamento al fine di migliorare il rapporto segnale-rumore; il rumore di fondo rimane comunque elevato a quasi tutte le stazioni a causa dell’alto grado di urbanizzazione delle aree monitorate. E’ stata completata, inoltre, la ristrutturazione del Ponte Radio Centralizzato posto presso la sede di Via Manzoni. Questa operazione ha comportato la sostituzione di tutti gli apparati radio riceventi, obsoleti o inadeguati, e la ridistribuzione del sistema delle antenne di ricezione. Futuri miglioramenti ed espansioni della Rete sono inseriti nel Piano Triennale delle attività dell’I.N.G.V. e prevedono la conversione in larga banda di alcune stazioni analogiche e la ridondanza dei sistemi di trasmissione (telemetria UHF e satellitare) per garantire la continuità dell’acquisizione dei segnali.INGV Sezione di Napoli "Osservatorio Vesuviano"Published1IT. Reti di monitoraggio e sorveglianz

    The real-time multiparametric network of Campi Flegrei and Vesuvius

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    Volcanic processes operate over a wide range of time scale that requires different instruments and techniques to be monitored. The best approach to survey a volcanic unrest is to jointly monitor all the geophysical quantities that could vary before an eruption. The monitoring techniques are sometimes peculiar for each volcano, which has its own behavior. The simultaneous investigation of all the geophysical and geochemical parameters improves the sensibility and the understanding of any variation in the volcanic system. The Osservatorio Vesuviano is the INGV division charged of the Campi Flegrei and Vesuvius monitoring, two of the highest risk volcanic complexes in the world due to the large number of people living on or close to them. Each of them have peculiarities that increase the monitoring challenge: Campi Flegrei has high anthropic noise due to people living within its numerous craters; Vesuvius has a sharp topography that complicates the data transmission and analysis. The real time monitoring of the two areas involves several geophysical fields and the data are transmitted by a wide data-communication wired or radio infrastructure to the Monitoring Centre of Osservatorio Vesuviano: - The seismic network counts of 20 station sites in Campi Flegrei and 23 in Vesuvius equipped with velocimetric, accelerometric and infrasonic sensors. Some of them are borehole stations. - The GPS network counts of 25 stations operating at Campi Flegrei caldera and 9 stations at Vesuvius volcano. All the procedures for remote stations managing (raw data downloading, data quality control and data processing) take place automatically and the computed data are shown in the Monitoring Centre. - The mareographic network counts of 4 stations in the Campi Flegrei caldera coast and 3 close to the Vesuvius that transmit to the Monitoring Centre where the data are elaborated. - The tiltmetric network consist of 10 stations distributed around Pozzuoli harbor, the area of maximum ground uplift of Campi Flegrei, evidenced since 2005, and 7 stations distributed around the Vesuvius crater. Each tiltmetric station is also equipped with a temperature and magnetic sensor. The signals recorded are sent to the Monitoring Centre. - The 4 marine multiparametric stations installed in the Pozzuoli gulf send accelerometric, broad band, hydrophonic and GPS data to the Monitoring Centre. - The geochemical network counts of 4 multiparametric stations in the fumarolic areas of Campi Flegrei and 2 stations in the Vesuvius crater (rim and bottom) with data transmission to the Monitoring Centre. They collect soil CO2 flux, temperature gradient and environmental and meteorological parameters and transmit them directly to the Monitoring Centre. - The permanent thermal infrared surveillance network (TIRNet) is composed of 6 stations distributed among Campi Flegrei and Vesuvius. The stations acquire IR scenes at night-time of highly diffuse degassing areas. IR data are processed by an automated system of IR analysis and the temperatures values are sent to the Monitoring CentrePublishedVienna, Austria1IT. Reti di monitoraggio e sorveglianz

    Rendiconto di sorveglianza sismica anno 2002

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    La Rete Sismica dell’Osservatorio Vesuviano (RSOV) è una rete regionale costituita da stazioni sismiche analogiche a corto periodo e stazioni digitali a larga banda con trasmissione continua dei segnali al Centro di Acquisizione (fig. 1). La rete è progettata per il monitoraggio delle aree vulcaniche attive della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) e fornisce informazioni relative alla sismicità a scala regionale rilevata dalla Rete Sismica Nazionale Centralizzata (INGV – Centro Nazionale per il Monitoraggio della Sismicità). Il miglioramento e la standardizzazione della rete iniziato nella prima metà del 2000 è continuato nel 2002. In particolare è stata effettuata l'installazione di adeguate protezioni elettriche per proteggere la strumentazione da sovratensioni e scariche atmosferiche. Futuri miglioramenti ed espansioni della rete sono inseriti nel piano triennale delle attività dell’I.N.G.V. e prevedono la conversione in larga banda di alcune stazioni analogiche e la ridondanza dei sistemi di trasmissione (telemetria UHF e telefonica digitale) per garantire la continuità dell’acquisizione dei segnali.INGV Sezione di NApoli "Osservatorio Vesuviano"Published1IT. Reti di monitoraggio e sorveglianz

    Rendiconto di sorveglianza sismica anno 2003

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    La Rete Sismica dell’Osservatorio Vesuviano (RSOV) è costituita da stazioni sismiche analogiche a corto periodo e stazioni digitali a larga banda con trasmissione continua dei segnali al Centro di Acquisizione (Fig. 1). La Rete è progettata per il monitoraggio delle aree vulcaniche attive della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) e fornisce informazioni relative alla sismicità a scala regionale in collaborazione con la Rete Sismica Nazionale Centralizzata (INGV – Centro Nazionale Terremoti). La ricezione dei dati delle stazioni della RSOV è centralizzata presso la sede OV di via Manzoni. Nel mese di Marzo 2003 un cedimento strutturale ha reso inagibile l'edificio che ospitava detta sede. La necessità di individuare una soluzione alternativa nel più breve tempo possibile ha portato allo spostamento di tutto il sistema di centralizzazione ed acquisizione presso l'edificio adiacente, nei locali occupati dal Dipartimento di Urbanistica del Comune di Napoli. I limiti e la precarietà della nuova installazione hanno determinato per alcune stazioni un aumentato dei disturbi e delle interferenze sui segnali radio. Per questo motivo molti degli interventi effettuati sulla rete sismica durante l'anno sono stati indirizzati a cercare di ridurre questo inconveniente per migliorare la qualità dei segnali. Sulla base di tale esperienza è in programma una ristrutturazione della rete che prevede la centralizzazione dei segnali con sistemi ridondanti ed indipendenti.INGV Sezione Di Napoli "Osservatorio Vesuviano"Published1IT. Reti di monitoraggio e sorveglianz

    Genetic traceability of Asti Spumante and Moscato d’Asti mustsand wines using nuclear and chloroplast microsatellite markers

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    The final characteristics of a wine are strongly influenced by must varietal composition. Further, wine quality and value can be heavily modified if grape varieties other than those expected/allowed are used, especially in the case of monovarietal wines. ‘Moscato bianco’, which is one of the main grape varieties grown in Piedmont (northwestern Italy), is used for the production of two renowned monovarietal sparkling wines: Asti Spumante and Moscato d’Asti. Here, the genetic traceability of these wines was assessed using a simple sequence repeat (SSR or microsatellite) DNA-based method. Must and wine samples from two local wineries were collected at different winemaking steps: after grape crushing and pressing, without the skins (must sample 1, M1); after static clarification or flotation (M2); halfway through fermentation (M3); and finished wines. A DNA extraction protocol was developed, and samples were analysed using a set of 9 nuclear (nSSR) and 7 chloroplast (cpSSR) markers. The application of nSSR markers was successful for M1 and M2, but was inadequate for M3 and wines. CpSSR gave better results as amplifications were achieved using DNA extracted from M1, M2 and wines, despite the lack of amplification in M3. Furthermore, the amplified cpSSR loci showed high polymorphism, allowing the identification of 5 distinct chlorotypes among 7 muscat-flavoured and 2 non-aromatic grapevines. Altogether, these results suggest that this technique could be extended to wine quality and authenticity control, as well as origin protection
    corecore