29 research outputs found

    La poesia “al femminile” di GĂ«zim Hajdari

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    GĂ«zim Hajdari viene da una terra, l’Albania, dove per secoli i popoli si sono scontrati ma sono anche riusciti a coabitare: testimone ne Ăš il nome, GĂ«zim, parola albanese che significa gioia, e il cognome, Hajdari, che in arabo significa leone e appartiene alla confraternita mistica dei Bektashi di provenienza iraniana. Egli Ăš nato nel 1957 a Hjdaraj, un piccolo villaggio tra le colline della provincia di DarsĂŹa nell’Albania settentrionale, un luogo mistico, segnato dalla presenza misteriosa ..

    “Là ‘ve il vocabol suo diventa vano / arriva’ io forato nella gola”: riprese e rielaborazioni dantesche nella poesia di Mario Luzi

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    O poeta Mario Luzi (1914-2005) confrontou-se com a poesia de Dante desde o inĂ­cio de sua atividade literĂĄria, tanto que ao longo do tempo os seus versos assumiram o carĂĄter de uma moderna viagem dantesca, cheia de incertezas, dĂșvidas e enganos. Luzi ficou profundamente fascinado tanto pela mens poĂ©tica de Alighieri, que consegue reunir as mĂșltiplas experiĂȘncias dos casos humanos, quanto pela “unidade da ideia”: uma unidade que tambĂ©m era fĂ©, teologia, uma ideia que se cinde em inĂșmeras personagens, em um eu que, embora se materialize em inĂșmeras pessoas, permanece si prĂłprio. Por meio de alguns exemplos intertextuais, este estudo procura demonstrar de que maneira as retomadas e as reelaboraçÔes dantescas dos versos da Commedia sĂŁo o testemunho de uma presença constante da obra de Dante nas coletĂąneas de Luzi, Ă s vezes de maneira bastante explicita, noutras vezes de maneira mais velada. O PurgatĂłrio mostra ser o canto de referĂȘncia, sendo a Ășnica em que o tempo vige, e portanto a que representa a condição humana, que Ăš uma experiĂȘncia de dor e de ressarcimento possĂ­vel que se dĂĄ in corpore vivi. O conceito de poema “em andamento”, “em ação”, assim como Ă© a Commedia para Luzi, corresponde tambĂ©m a seu sentir, Ă  sua poĂ©tica, a ponto de tornar-se o texto ao qual apelar continuamente, sobretudo nos momentos de transformação de sua escrituraIl poeta Mario Luzi (1914-2005) si Ăš confrontato con la poesia di Dante sin dagli esordi della sua attivitĂ  letteraria, tanto che nel tempo i suoi versi hanno assunto il carattere di un moderno viaggio dantesco, pieno d’incertezze, dubbi, inganni. Luzi Ăš rimasto profondamente affascinato sia dalla mens poetica dell’Alighieri, che riesce a tenere insieme le molteplici esperienze della casistica umana, sia dall’“unitĂ  dell’idea”: un’unitĂ  che era anche fede, teologia, e un’idea che si scinde in tanti personaggi, in un io che, pur materializzandosi in tante persone, rimane comunque se stesso. Attraverso alcuni esempi intertestuali, il presente studio cerca di dimostrare in che modo le riprese e le rielaborazioni dantesche dei versi della Commedia testimonino di una presenza continua dell’opera di Dante nelle raccolte di Luzi, a volte in maniera piĂč esplicita, a volte invece in modo piĂč velato. La cantica di riferimento risulta il Purgatorio, l’unica in cui vige il tempo, e quindi quella che rappresenta la condizione umana, che Ăš un’esperienza di dolore e di risarcimento possibile compiuta in corpore vivi. Il concetto di poema “in atto”, “in azione”, qual Ăš per Luzi la Commedia, corrisponde anche al suo sentire, alla sua poetica, tanto da diventare testo a cui fare appello continuamente, e soprattutto nei momenti di trasformazione della sua scritturaThe poet Mario Luzi (1914-2005) was faced with Dante’s poetry from the beginning of his literary activity, so that over time his verses have taken on the character of a modern Dantesque journey, full of uncertainties, doubts and pitfalls. Luzi was deeply impressed by the poetic mens of Dante, that managed to hold together multiple human experiences, as well as by the “unity of the idea”: a unit that was also faith, theology, and an idea which divides itself into several characters, into an I that, even though it materializes in so many persons, always remains itself. Through some intertextual examples, this study seeks to show how the return to the Commedia and the reworking of its verses demonstrate the consistent presence of Dante’s work in Luzi’s poetic collections, sometimes explicitly and sometimes covertly hidden. For Luzi, the reference is the lyric of Purgatory, the one where time exists, and so the one that represents the human condition, which is an experience of pain and of possible compensation, lived in corpore vivi. The concept of ‘in progress’, ‘in action’, which corresponds to his perception of the Commedia, also corresponds to his feeling and poetics, to the point that it becomes the text to recall permanently, especially in turning points of his writin

    “Un’esperienza in corpore vivi”: la condizione purgatoriale di Mario Luzi

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    Confini di-versi

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    This book is dedicated to the poetics in the Italian language that have spread around Italy over the last thirty years, also as a consequence of the migratory waves from the South-East to the North-West of the world. After years of research, the authors have selected a sample of twelve poets, who for different reasons have adopted Italian as the language of their literary expression. These authors come from the Balkans (Bosnia and Herzegovina, Albania), from Eastern Europe (Romania, Poland), from central-northern Europe (Austria, Germany), but also from Latin American countries (Brazil, Argentina , Chile), the Middle East (Iran and Iraq), and the Africa (Senegal). This volume features a long critical introduction and an updated bibliography, and studies the issue of migration from a cultural, literary and linguistic perspective, further investigating the work of individual poets in relation to their culture of origin and their use of the language (or languages), touching current and complex notions and issues such as otherness, interculturality, evolution of identity, migration and relationship between the multicultural and multilingual writing and the contemporary Italian poetic tradition and its canon. The unpublished interviews concluding the volume were made at the authors’ places of residence and reconstruct their biographical and artistic path and their idea of language, translation, literature, home country and nationality

    La PeligĂČrga di GĂ«zim Hajdari : « regina degli esuli in fuga »

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    Ossessionato dal destino tragico della propria terra, l’Albania, che come Medea divora i propri figli, GĂ«zim Hajdari, esule in Italia, compone versi in albanese e in italiano che feriscono come « spine » e sanguinano come « stigmate ». Nell’ultima raccolta, PeligĂČrga, pubblicata nel 2007, egli Ăš attorniato da una galleria di figure-simbolo di segno opposto, prevalentemente femminili, che rinviano ad un mondo mitologico tragico e malvagio ma, allo stesso tempo, vitale e luminoso. Nel lungo poemetto finale, Contadino della tua vigna, un dialogo a due voci tra il poeta ed una fanciulla, Hajdari opera una sorta di sintesi trasversale tra tutta la tradizione della poesia d’amore e le immagini muliebri che popolano il suo universo facendole convergere verso un unico centro, l’eros, da cui nasce e rinasce la vita

    “Dal fondo delle campagne”: dantismi di Mario Luzi

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    Mario Luzi first approached Dante’s poetry at the very beginning of his literary career. Therefore, over the course of time, his lines have assumed the character of a modern Dantesque journey, full of uncertainties, doubts, and deceits. This article explores a series of rewritings and refigurations of the Commedia, especially the Purgatorio, in the context of questions of time and of the human condition as an experience of pain and possible compensation

    “Un’esperienza in corpore vivi”: la condizione purgatoriale di Mario Luzi

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    La PeligĂČrga di GĂ«zim Hajdari : « regina degli esuli in fuga »

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    Ossessionato dal destino tragico della propria terra, l’Albania, che come Medea divora i propri figli, GĂ«zim Hajdari, esule in Italia, compone versi in albanese e in italiano che feriscono come « spine » e sanguinano come « stigmate ». Nell’ultima raccolta, PeligĂČrga, pubblicata nel 2007, egli Ăš attorniato da una galleria di figure-simbolo di segno opposto, prevalentemente femminili, che rinviano ad un mondo mitologico tragico e malvagio ma, allo stesso tempo, vitale e luminoso. Nel lungo poemetto finale, Contadino della tua vigna, un dialogo a due voci tra il poeta ed una fanciulla, Hajdari opera una sorta di sintesi trasversale tra tutta la tradizione della poesia d’amore e le immagini muliebri che popolano il suo universo facendole convergere verso un unico centro, l’eros, da cui nasce e rinasce la vita

    : itinerari tra XV e XXI secolo

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