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    Cistectomia radicale e neovescica ortotopica nella donna: risultati oncologici e funzionali

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    1.1 – Scopo della Tesi La cistectomia radicale è da molti anni l’intervento più efficace nel trattamento del carcinoma della vescica, ed è il trattamento di scelta sia nell’uomo sia nella donna. Il nostro studio vuole comparare i risultati oncologici e funzionali delle pazienti, sottoposte all’intervento di cistectomia radicale e ricostruzione di neovescica ortotopica secondo Studer presso il nostro Centro, con i risultati pubblicati in letteratura, dimostrandone la fattibilità e il buon impatto sulla qualità della vita. 1.2 – Materiali e Metodi Sono state prese in esame 11 pazienti di sesso femminile sottoposte a cistectomia radicale e ricostruzione di neovescica ortotopica secondo Studer presso la nostra unità operativa dal Gennaio 2001 a Luglio 2013. Tutte le pazienti avevano indicazione alla cistectomia radicale per carcinoma vescicale. Abbiamo sottoposto alle pazienti, sempre tramite colloquio telefonico, il questionario validato FACT-Bl per indagare la qualità della vita. Abbiamo recuperato gli esami uroflussometrici delle pazienti continenti e in minzione spontanea. Abbiamo confrontato i dati relativi alla mortalità, alle complicanze post-operatorie e alla funzionalità della neovescica con i dati presenti in letteratura. 1.3 – Risultati e Discussione L’età media delle 11 pazienti al momento dell’intervento era di 60,82 anni (43-79). Il follow-up medio è stato di 63,3 mesi (±37) con una mediana di 60 mesi (IQR 31,5). Il tempo di degenza delle pazienti è stato in media di 16 giorni (±0,7), con una mediana di 17 giorni. Nella nostra serie abbiamo avuto solo 3 (27,2%) complicanze, a fronte di risultati in letteratura che riportano un tasso di complicanze dal 22% al 62,8%. La sopravvivenza a 5 anni è del 77%; in letteratura si va dall’82,9% al 58%. La continenza globale a lungo termine è dell’81,8%, a fronte di dati in letteratura che riportano una continenza diurna dal 77% al 90% e notturna dal 57% all’83,8%. L’utilizzo di cateterismo intermittente nella nostra serie si attesta al 54,6%, in letteratura va dal 20% al 58%. Utilizzando il questionario validato FACT-Bl sono state acquisite informazioni sulla qualità della vita. Comparati al range di punteggi possibili, le pazienti mostrano buoni risultati per quanto riguarda il benessere fisico (PWB), sociale (SWB), funzionale (FWB) e per quanto riguarda le sequele dell’intervento chirurgico (BlCS, FACT-G, FACT-Bl). Meno buoni sono i risultati del benessere emotivo (EWB), con la maggior parte delle pazienti che mostra ancora preoccupazione nei confronti della malattia e della sua possibile evoluzione. Le pazienti che avevano più di 50 anni al momento dell’intervento presentano punteggi migliori di qualità della vita, e questa differenza è statisticamente significativa. 1.4 – Conclusioni Il nostro studio ha registrato una bassa incidenza di complicanze nel campione, probabilmente dovuto all’accurata selezione delle pazienti. I risultati funzionali mostrano un ottimo livello di continenza sia diurna che notturna. Abbiamo però un elevato numero di pazienti che necessitano del cateterismo intermittente per vuotare la neovescica (54,6%). Sono stati recuperati i risultati uroflussometrici delle pazienti continenti e in minzione spontanea che mostrano una buona funzionalità delle neovesciche, con valori soddisfacenti di flusso massimo e volume vuotato. Nel complesso i punteggi del questionario sulla qualità della vita sono discreti. I punteggi più alti sono stati registrati nelle pazienti più anziane. Questo, nei limiti dell’esiguità del campione, può essere dovuto al minore impatto dell’intervento sulla vita attiva di queste pazienti

    Matrix effects on the magnetic properties of a molecular spin triangle embedded in a polymeric film

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    Molecular triangles with competing Heisenberg interactions and significant Dzyaloshinskii–Moriya interactions (DMI) exhibit high environmental sensitivity, making them potential candidates for active elements for quantum sensing. Additionally, these triangles exhibit magnetoelectric coupling, allowing their properties to be controlled using electric fields. However, the manipulation and deposition of such complexes pose significant challenges. This work explores a solution by embedding iron-based molecular triangles in a polymer matrix, a strategy that offers various deposition methods. We investigate how the host matrix alters the magnetic properties of the molecular triangle, with specific focus on the magnetic anisotropy, aiming to advance its practical applications as quantum sensors

    Scaling up Electronic Spin Qubits into a Three-Dimensional Metal-Organic Framework

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    Practical implementation of highly coherent molecular spin qubits for challenging technological applications, such as quantum information processing or quantum sensing, requires precise organization of electronic qubit molecular components into extended frameworks. Realization of spatial control over qubit–qubit distances can be achieved by coordination chemistry approaches through an appropriate choice of the molecular building blocks. However, translating single qubit molecular building units into extended arrays does not guarantee a priori retention of long quantum coherence and spin–lattice relaxation times due to the introduced modifications over qubit–qubit reciprocal distances and molecular crystal lattice phonon structure. In this work, we report the preparation of a three-dimensional (3D) metal–organic framework (MOF) based on vanadyl qubits, [VO­(TCPP-Zn2-bpy)] (TCPP = tetracarboxylphenylporphyrinate; bpy = 4,4′-bipyridyl) (1), and the investigation of how such structural modifications influence qubits’ performances. This has been done through a multitechnique approach where the structure and properties of a representative molecular building block of formula [VO­(TPP)] (TPP = tetraphenylporphyrinate) (2) have been compared with those of the 3D MOF 1. Pulsed electron paramagnetic resonance measurements on magnetically diluted samples in titanyl isostructural analogues revealed that coherence times are retained almost unchanged for 1 with respect to 2 up to room temperature, while the temperature dependence of the spin–lattice relaxation time revealed insights into the role of low-energy vibrations, detected through terahertz spectroscopy, on the spin dynamics

    A mesoionic carbene complex of manganese in five oxidation states

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    Reaction between a carbazole-based mesoionic carbene ligand and manganese(ii) iodide results in the formation of a rare air-stable manganese(iv) complex after aerobic workup. Cyclic voltammetry reveals the complex to be stable in five oxidation states. The electronic structure of all five oxidation states is elucidated chemically, spectroscopically (NMR, high-frequency EPR, UV-Vis, MCD), magnetically, and computationally (DFT, CASSCF).Fil: Wittwer, Benjamin. Universidad de Innsbruck; AustriaFil: Dickmann, Nicole. University of Paderborn; AlemaniaFil: Berg, Stephan. University of Paderborn; AlemaniaFil: Leitner, Daniel. Universidad de Innsbruck; AustriaFil: Tesi, Lorenzo. Universitat Stuttgart; AlemaniaFil: Hunger, David. Universitat Stuttgart; AlemaniaFil: Gratzl, Raphael. Universidad de Innsbruck; AustriaFil: van Slageren, Joris. Universitat Stuttgart; AlemaniaFil: Neuman, Nicolás Ignacio. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas. Centro Científico Tecnológico Conicet - Santa Fe. Instituto de Desarrollo Tecnológico para la Industria Química. Universidad Nacional del Litoral. Instituto de Desarrollo Tecnológico para la Industria Química; Argentina. Universitat Stuttgart; AlemaniaFil: Munz, Dominik. Universitat Saarland; Alemania. Universitat Erlangen Nuremberg; AlemaniaFil: Hohloch, Stephan. Universidad de Innsbruck; Austri

    A mesoionic carbene complex of manganese in five oxidation states

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    Reaction between a carbazole-based mesoionic carbene ligand and manganese(II) iodide results in the formation of a rare air-stable manganese(IV) complex after aerobic workup. Cyclic voltammetry reveals the complex to be stable in five oxidation states. The electronic structure of all five oxidation states is elucidated chemically, spectroscopically (NMR, high-frequency EPR, UV-Vis, MCD), magnetically, and computationally (DFT, CASSCF)
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