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Oncogenic processes
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Moda e arte: Mundos da cultura em constante processo de transformação
Resenha de Ensaios sobre moda, arte e globalização cultural. Crane, Diana (organizadora: Maria Lucia Bueno). São Paulo: Ed. Senac, 2011, 272p
L'INFLUSSO DEI MARCATORI SOMATICI SUI PROCESSI COGNITIVI: EVIDENZE COMPUTAZIONALI E SPERIMENTALI
2003/2004L'influsso delle emozioni sulla cognizione centrale è stato ampiamente documentato nelle neuroscienze cognitive. La principale spiegazione al riguardo è la cosiddetta ipotesi del marcatore somatico (Damasio, 1994; 1996), che estende la cosiddetta teoria di James-Lange sull'origine somatica delle emozioni. Secondo D amasi o ( 1994 ), le emozioni nascono dalla percezione dei mutamenti degli stati corporei che costituiscono le reazioni primarie agli stimoli emotigeni. Queste reazioni rimangono poi associate alle rappresentazioni degli stimoli stessi, diventandone marcatori somatici. Questi marcatori possono poi venire riattivati in presenza di situazioni simili a quelle che li hanno originati. La maggior parte delle conferme di questa congettura, come anche alcuni risultati ad essa contrari, proviene da una serie di esperimenti condotti con un paradigma di decisione noto come Gambling Task (Bechara, Damasio, Tranel & Anderson, 1994). In questo compito, i partecipanti devono compiere delle scelte ripetute da un insieme di quattro mazzi di carte. Ogni scelta porta ad una vincita certa, la cui grandezza dipende dal mazzo. In maniera imprevedibile e stocastica, alcune vincite possono essere seguite da perdite monetarie più o meno intense. Le perdite sono predisposte strategicamente, in modo che i mazzi associati alle vincite immediate maggiori siano anche quelli che, in virtù di perdite superiori, sono più svantaggiosi nel lungo periodo. Bechara et al ( 1994) hanno mostrato che, mentre i partecipanti san1 finiscono per scegliere dai mazzi più vantaggiosi, a dispetto delle loro minori vincite immediate, i pazienti con lesioni orbitofrontali perseverano in una condotta svantaggiosa da punto di vista razionale. L'ipotesi del marcatore somatico spiega la prestazione dei partecipanti normali e di pazienti ipotizzando (l) che la parte orbitofrontale della corteccia sia necessaria all'acquisizione dei marcatori e. che (2) questi svolgano un ruolo implicito nel guidare il comportamento delle persone. A riprova di quest'ultimo assunto, Bechara et al. (1997) hanno mostrato che alcune risposte fisiologiche, interpretate come indici dell'attività dei marcatori somatici, si manifestano nei partecipanti sani prima dell'esecuzione di scelte svantaggiose, e prima che gli individui diano prova di possedere conoscenze esplicite della strategia da adottare. Per analizzare l'ipotesi del marcatore somatico è utile dividerla in due componenti. La prima è una spiegazione dell'origine delle emozioni a partire dalle rappresentazioni somatiche, e costituisce una versione moderna della teoria di James (1884). La seconda concerne il modo in cui emozione e processi cognitivi interagiscono, con particolare riguardo al supposto ruolo implicito (e dunque inconscio) svolto dai marcatori, e alla specifica funzione svolta dalla parte orbitofrontale della corteccia. Quest'ultima componente non riesce a rendere conto dei risultati degli esperimenti di Tomb, Hauser, Deldin & Caramazza (2002) e di Maia & McClelland (2004) che, a differenza di quanto postulato nell'ipotesi di Damasio (1994), hanno mostrato come le prestazioni dei partecipanti normali nel Gambling Task dipendano più dalle conoscenze esplicite del compito che essi hanno acquisito, che dalla supposta azione implicita dei marcatori somatici. Tutti questi risultati possono essere spiegati ricorrendo ad una revisione della teoria del marcatore somatico. Ho ipotizzato che il ruolo della corteccia orbitofrontale fosse quello di creare associazioni contestuali tra la rappresentazione delle azioni e le loro conseguenze e, soprattutto, che questa maggiore associazione faciliti il recupero automatico e spontaneo di informazioni su eventuali esiti negativi. L'effetto delle emozioni si manifesterebbe, quindi, senza alcun ricorso alla cognizione implicita. Al contrario, esso faciliterebbe la rappresentazione esplicita di eventuali esiti negativi, rendendone più rapida l'elaborazione e l'integrazione in strategie di decisione. Partendo da questa ipotesi di lavoro, ho realizzato un modello computazionale funzionale - implementato nell'architettura cognitiva ACT-R (Anderson & Lebiere, 1998) - che permette di spiegare in maniera estensiva le prestazioni ottenute nel Gambling Task sia dai partecipanti sani, sia da pazienti con diversi tipi di lesione. Ho paragonato i risultati delle simulazioni con i dati comportamentali riportati In letteratura, mostrando come essi siano qualitativamente e quantitativamente simili. In particolare, il modello permette di simulare la prestazione dei partecipanti sani e dei pazienti orbitofrontali (Bechara et al., 1994), dei pazienti con lesioni all'amigdala (Bechara, Damasio, Damasio & Lee, 1999) e, infine dei pazienti con lesioni alla parte dorsolaterale della corteccia prefrontale (Bechara, Damasio, Tranel & Anderson, 1998). In quest'ultimo caso, il modello che ho realizzato permette di riprodurre la doppia dissociazione tra prestazioni in compiti di memoria di lavoro e prestazioni nel Gambling Task che si osserva tra tali pazienti e quelli affetti da lesioni orbitofrontali. Infine, la funzione della corteccia orbitofrontale che il modello sottende è compatibile anche con i risultati sperimentali ottenuti da Camille et al. (2004) in un diverso compito di scelta, dove veniva evidenziata una specifica insensibilità dei pazienti orbitofrontali a provare sentimenti di rammarico, a fronte di reazioni normali a perdite e vincite. Nell'ultima parte della tesi, ho messo a confronto le differenti implicazioni del modello proposto e dell'ipotesi del marcatore somatico in due esperimenti condotti su partecipanti sani. Il primo esperimento permette di determinare se il contributo dei marcatori somatici nei compiti di scelta si manifesti durante la codifica degli esiti delle scelte intraprese, oppure nel processo di recupero degli esiti che si suppone avvenire durante la fase di scelta. Il modello prevede che la fase critica sia quella di codifica, e che, una volta codificate e opportunamente associate, il recupero delle informazioni sia pressoché automatico, almeno in presenza degli indizi contestuali opportuni. Questa previsione è confermata dai risultati dell'esperimento, in cui si osserva come un compito interferente influisca negativamente sulla codifica, ma non abbia effetti significativi sui processi di recupero. Anche le latenze dei partecipanti si conformano alle previsioni del modello, risultando minori in seguono ad una peggiore codifica. Il secondo esperimento permette di analizzare, tramite una procedura di dissociazione, il decorso temporale del diverso impatto delle emozioni sulla cognizione implicita ed esplicita. I risultati confermano quanto già affermato da Maia & McClelland (2004 ), vale a dire che le conoscenze acquisite dai partecipanti sono di natura esplicita, in netto disaccordo con quanto ipotizzato da Bechara et al. (1997). Tuttavia, un'analisi più sensibile ha messo in luce una significativa tendenza dei partecipanti a perseverare sui mazzi considerati vantaggiosi -tendenza che sfugge al controllo volontario. L'esistenza di questa propensione implicita è in contrasto con quanto sostenuto da Maia & McClelland (2004). È invece compatibile (e, anzi, ne costituisce una previsione) con l'ipotesi che ha ispirato il modello, vale a dire l'esistenza di una fase automatica di recupero delle conoscenze, influenzata dalle associazioni in precedenza create dalla corteccia orbitofrontale. L'ipotesi del marcatore somatico è in conflitto con alcuni risultati sperimentali, ma è possibile rivederla in modo da renderla compatibile con essi. A differenza di quanto postulato da Bechara et al. (1997), ho ipotizzato che le tracce emotive codificate sotto forma di marcatori somatici non agiscono implicitamente, ma, anzi, permettono l'elaborazione cosciente delle informazioni. Questa modifica della teoria è legata ad una revisione del ruolo della corteccia orbitofrontale, e permette anche di specificare in maggior dettaglio il processo per cui le emozioni influenzano la cognizione, relegando i processi impliciti alla fase di recupero degli esiti precedente. La congruenza di questa nuova ipotesi con i dati sperimentali già acquisiti è stata sondata per mezzo di simulazioni al calcolatore, mentre alcune sue conseguenze sono state testate e confermate sperimentalmente.XVII Ciclo1976Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea
Resolving community conflicts with public participation: A case study of a southwestern Ontario community
This qualitative case study of a southern Ontario urban fringe community demonstrates that unresolved community conflict continues to be played out in the political arena by different actors in on-going disputes. A macro, meta and micro level of analysis reveals that negative patterns of interaction have contributed to a fatalistic attitude to community problem solving. Furthermore, the study confirms that the traditional processes did not address the needs and fears of the residents, thus contributing to the entrenchment and impasses the community faced.
Eramosa Township was chosen for its highly conflictual nature and its extensive public participation practices. Participants from various parts of the township included both long time residents and newcomers. A purposeful snowball sample of 26 participants provided the primary source of information while secondary sources such as newspapers and council minutes were used to compile the historical context
La autotraducción en la poesía mapuche contemporánea : entrevista a la autora Liliana Ancalao
Fil: Stocco, Melisa.
Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnica
Potencia visibilizadora e intensidad testimonial en la autotraducción: la poesía mapuche de Adriana Paredes Pinda
Desde el marco conceptual que habilitan Deleuze y Guattari con la noción de literatura menor, es posible comprender el carácter testimonial y visibilizador que asumen, desde su agenciamiento como dispositivo de enunciación colectivo, las literaturas producidas por autores que marcan su pertenencia a un pueblo originario. El hecho de que esta producción literaria sea, en muchos casos, escrita en forma bilingüe, en castellano y en una determinada lengua indígena, da un rasgo de fuerte desterritorialización al uso de las lenguas. En este contexto, la autotraducción se vuelve una cuestión de interés central en tanto procedimiento que habilita la expresión doble. En el caso particular de la poesía mapuche y en especial en el de Adriana Paredes Pinda, una autora que aprende la lengua de sus antepasados en la adultez como parte de un movimiento de recuperación y reafirmación identitarias, el trabajo de la autotraducción comprende la forma de agenciarse en un lugar de sujeto en la frontera, al igual que la “nueva mestiza” de Gloria Anzaldúa: un ser cuyo cuerpo vive transido por las huellas que deja una vida en el entre-medio de dos culturas en permanente conflicto
Las Comunidades Terapéuticas para el Tratamiento de la Drogodependencia en Europa
Después de una breve introduccción sobre el concepto de drogodependencia que se podría entender como un modo de auto curación y un modo errado de resolver problemas personales y de relación y después de brindar una visión panorámica sobre el consumo de sustancias en Europa, el artículo aborda el tema de los tratamientos de rehabilitación en las comunidades terapéuticas y brinda un panorama general sobre la evolución de los escenarios terapéuticos de los tratamientos residenciales en las comunidades.Por lo tanto, se desarrolla el tema de los tratamientos de rehabilitación para personas con problemas de abuso de sustancias estupefacientes brindados por sistemas socio-sanitarios de ocho países europeos que, en el 2006, tenían la tasa más alta de preponderancia en el consumo de drogas (Reino Unido, España, Italia, Alemania, Francia, Austria, República Checa y Grecia). Según los informes nacionales de estos ocho países, los tratamientos terapéuticos ambulatorios están aumentando en número y capacidad, mientras que los recursos dedicados a los tratamientos residenciales están disminuyendo progresivamente.Según el autor, dentro el preocupante escenario dado el incremento del uso de estupefacientes en Europa, las comunidades terapéuticas pueden aún representar un recurso útil en cuanto a la oferta de servicios de calidad y tratamientos de rehabilitación personalizados
Is Mercosur an optimum currency area?
We find that generalized purchasing power parity does not hold for Mercosur, and thus that the South American trade group does not constitute an optimum currency area. We also find that the role of the United States cannot be neglected in the region, and that high short run volatility of real exchange rates is accompanied by slow adjustment processes of between 2 and 16 years (PPP puzzle).generalized purchasing power parity; optimum currency area; Mercosur; PPP puzzle
Acetylcholine-Based Entropy in Response Selection: A Model of How Striatal Interneurons Modulate Exploration, Exploitation, and Response Variability in Decision-Making
The basal ganglia play a fundamental role in decision-making. Their contribution is typically modeled within a reinforcement learning framework, with the basal ganglia learning to select the options associated with highest value and their dopamine inputs conveying performance feedback. This basic framework, however, does not account for the role of cholinergic interneurons in the striatum, and does not easily explain certain dynamic aspects of decision-making and skill acquisition like the generation of exploratory actions. This paper describes basal ganglia acetylcholine-based entropy (BABE), a model of the acetylcholine system in the striatum that provides a unified explanation for these phenomena. According to this model, cholinergic interneurons in the striatum control the level of variability in behavior by modulating the number of possible responses that are considered by the basal ganglia, as well as the level of competition between them. This mechanism provides a natural way to account for the role of basal ganglia in generating behavioral variability during the acquisition of certain cognitive skills, as well as for modulating exploration and exploitation in decision-making. Compared to a typical reinforcement learning model, BABE showed a greater modulation of response variability in the face of changes in the reward contingences, allowing for faster learning (and re-learning) of option values. Finally, the paper discusses the possible applications of the model to other domains
The torus one-point block of 2d CFT and null vectors in
This thesis is divided into two parts, where in the first part we investigate
the computation of Virasoro 1-point blocks on the torus in the framework of
Zamolodchikov's recursion relation. It is widely accepted that this recursion
relation contains unphysical poles in the central charge . At each order we
conjecture how the pole free expressions depend on the internal and external
conformal dimensions and central charge, and propose how to compute it
numerically. In this thesis, we have calculated the pole free expression up to
order 4. In the second part we introduce a conformal field theory with an extra
symmetry, described by highest weight representations of the affine Lie algebra
. At level 1, we determined a universal
basis-independent 'null operator', which generates null
vectors in the usual sense. The 'null operators' are generalized objects and
can be applied to any state of the horizontal representation, yielding null
vectors and are therefore independent from the choice of horizontal
representations
- …