61 research outputs found

    I licheni epifiti del Parco Naturale di Paneveggio-Pale di San Martino

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    Da molti anni, nel Parco di Paneveggio-Pale di San Martino sono in corso ricerche sui licheni che hanno permesso di realizzare un inventario delle specie e di apportare contributi originali alle conoscenze sulla loro ecologia. Il Parco di Paneveggio ha una missione molto importante nella conservazione dei licheni: nel suo territorio ne sono noti quasi 650, pari al 50% dei licheni del Trentino-Alto Adige, che è la regione italiana con il maggior numero di specie note. Tuttavia, una stima realistica della biodiversità lichenica del Parco potrebbe essere di circa 900 specie! Il Parco ha commissionato al Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Trieste la realizzazione di una guida interattiva ai licheni epifiti, che al momento include 242 specie e che è consultabile in rete dal sito del Parco o da quello del progetto Dryades (www.dryades.eu). L'identificazione dei macrolicheni (licheni fruticosi, fogliosi e squamulosi) può essere effettuata anche senza l'uso del microscopio,ed è quindi più facile. Al contrario, per l'identificazione dei licheni crostosi è spesso indispensabile osservare caratteri anatomici al microscopio, soprattuto quelli relativi alle spore

    Guida alla flora delle Alpi Carniche meridionali (Ampezzo - Sauris)

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    This book is a guide to the vascular plants occurring in the sector of the southern Carnic Alps (NE Italy) that stretches from Ampezzo to Sauris (Province of Udine), plus the adjoining area in the Province of Belluno which includes M. Bivera, M. Tiarfin and the subalpine meadows around Casera Razzo (1244 infrageneric taxa). The general introduction is followed by an original dichotomous key produced using software FRIDA, illustrated by photographs and ecological-biogeographical notes for all species. The appendix contains some elementary notions of Botany and an index of the scientific names associated with those of the respective families.Il volume è una guida alle piante vascolari sinora note per il settore delle Alpi Carniche meridionali che si estende da Ampezzo alla Conca di Sauris (UD), comprendendo anche un’area in provincia di Belluno che include il M. Bivera, il M. Tiarfin e i pascoli subalpini nei dintorni di Casera Razzo (1244 tra specie e sottospecie). L’introduzione generale è seguita da una chiave dicotomica originale, prodotta utilizzando il programma FRIDA, illustrata da fotografie e note ecologico-biogeografiche per tutte le specie. L’appendice contiene alcune nozioni di botanica elementare e l’indice dei nomi scientifici delle piante associati a quelli delle rispettive famiglie

    Paesaggio come risorsa da progettare

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    For the first time, the Voyage pittoresque of Saint-Non offered an image of landscapes suited to the romantic perception of the sublime, the result of a peculiar interpenetration between the work of man and a very varied and magnificently “wild” nature. Today, much of that perception is compromised, if not irretrievably lost. Will it be possible to recover, revitalizing a landscape so characterized and fascinating? Will it be possible to reconcile the recovery of historical perception with the demands of modernity? To do this we must consider the landscape as a resource to be designed with wisdom. This design wisdom must consist in considering local conditions not as constraints but as useful suggestions: starting from the place, from the geomorphological and landscape context, to give the project a territorial scale with ecological connotations, in a philosophical meaning extended to a social and historical vision of the landscape.Il Voyage pittoresque del Saint-Non offrì per la prima volta un’immagine di paesaggi consoni alla percezione romantica del sublime, frutto di una peculiare compenetrazione tra l’opera dell’uomo e una natura quanto mai variegata e magnificamente “selvaggia”. Oggi, gran parte di quella percezione è compromessa, se non irrimediabilmente perduta. Si potrà recuperare, rivitalizzando un paesaggio così caratterizzato e affascinante? Si potrà conciliare il recupero della percezione storica con le istanze della modernità? Per far questo bisogna considerare il paesaggio una risorsa da progettare con sapienza. Tale sapienza progettuale deve consistere nel considerare le condizioni locali non come vincoli ma utili suggerimenti: partire dal luogo, dal contesto geomorfologico e paesaggistico, per attribuire al progetto a scala territoriale connotati ecologici, in una accezione filosofica estesa a una visione sociale e storica del paesaggio

    Il ruolo di un atmospheric river nell'evento di precipitazione estrema dell'ottobre 2018 in Italia

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    Studi recenti evidenziano una stretta correlazione esistente tra gli eventi di precipitazione estrema e la presenza di atmospheric river (AR). Si tratta di estese strutture filamentose di concentrazione anomala di vapore acqueo collocate nei primi 3 km della troposfera e legate alla formazione di un intenso low-level jet posizionato davanti al fronte freddo di un ciclone extra-tropicale. Gli effetti degli AR sulle precipitazioni sono stati ampiamente descritti in letteratura limitatamente alla West Coast americana, alle regioni lungo le coste atlantiche europee e recentemente al Giappone e all'India. Nel seguente lavoro di tesi viene individuata per la prima volta nel bacino del Mediterraneo la presenza di un AR che ha condizionato in modo determinante l'intenso evento meteorologico del 27-30 ottobre 2018 in Italia. Le simulazioni numeriche effettuate con il modello numerico meteorologico BOLAM e l'utilizzo di specifici algoritmi hanno permesso di individuare l'AR, il quale trasporta vapore acqueo dall'Atlantico sub-tropicale, attraverso il continente africano, transitando sull'Algeria fino al Mediterraneo centrale lungo una traiettoria di circa 3000 km. Inoltre, l'utilizzo di una specifica diagnostica per il calcolo del budget di acqua in atmosfera ha consentito una caratterizzazione quantitativa del ruolo dell'AR e degli altri contributi di umidità presenti sul Mediterraneo. A questo proposito, è stato valutato l'impatto dell'evaporazione dal mare sulle piogge sul Nord e Centro Italia, attraverso un confronto con i contributi di umidità trasportati da sorgenti remote. Questa analisi è stata approfondita mediante l'utilizzo di esperimenti numerici di sensibilità. Infine, è stato evidenziato il possibile impatto dell'AR sulla ciclogenesi esplosiva osservata sul Mediterraneo, che ha caratterizzato la seconda fase dell'evento

    STUDIO DI ATTREZZATURE E REALIZZAZIONE DI PROVE SPERIMENTALI PER L'ANALISI DEL COMPORTAMENTO A COMPRESSIONE DI MATERIALI COMPOSITI IN CFRP

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    Il seguente lavoro di tesi ha come oggetto uno studio sperimentale sulla risposta a compressione di materiali compositi in CFRP (Carbon Fiber Reinforced Polymers), una classe di materiali di largo impiego nel settore aerospaziale e nell’ingegneria odierna in genere. Più che incentrarsi sulla caratterizzazione del materiale, questo studio si focalizza sull’analisi delle problematiche incontrate durante la realizzazione delle prove e sulle soluzioni adottate per il miglioramento delle stesse. Dopo una breve introduzione sui materiali compositi e le principali applicazioni in campo aerospaziale, si illustra la prova di compressione e i suoi sviluppi. In seguito si mostrano i provini analizzati e la strumentazione utilizzata per l’esecuzione delle prove. Nell’ultimo capitolo si discutono in dettaglio, con l’ausilio di immagini ed opportuni grafici, le prove più interessanti sia dal punto di vista dell’esecuzione che dei risultati. The subject of this dissertation is an experimental survey about the compressive response of CFRP composite materials, a class of materials widely employed in aerospace and, in general, in today engineering today. Rather than focusing on the material characterization, this survey deals with the analysis of the problems found during the execution of tests and the solutions adopted for their improvement. After a brief introduction about to composite materials and their main uses in aerospace, the compressive test and its historical developments are shown showed. Then, the analyzed specimens and the instrumentation used for the test execution are displayed. In the last chapter the most interesting tests in terms of execution and results are discussed in detail supported by, showing images and graphs

    Geomorfologia della Cordillera de la Sal (deserto di Atacama, Cile)

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    Nella seguente tesi si è trattato di come l'archiviazione, elaborazione e analisi dei dati geografici, ottenuti tramite la tecnica del telerilevamento satellitare, riesca a restituire un modello che espliciti le forme geomorfologiche dell'area di studio. La Cordillera de la Sal nel Deserto di Atacama (Cile) rappresenta un contesto estremamente arido, privo di vegetazione e dotata di morfologie macroscopiche ben evidenti, dove la tecnica di telerilevamento satellitare può esprimere a pieno tutte le sue potenzialità. Sono state costruite delle carte geomorfologiche che mirano a mettere in evidenza la relazione tra idrografia superficiale e quella sotterranea

    Presenza di Setina irrorella (Linnaeus, 1758) in Italia meridionale e di Setina roscida (Denis & Schiffermüller, 1775) in Abruzzo; considerazioni sulle specie europee del genere Setina Schranck (Lepidoptera: Arctiidae, Lithosiinae)

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    FIRST RECORD OF SeTina irrorella (LINNAEUS, 1758) IN SOUTHERN ITALY AND SeTina roScida (DENIS SCHIFFERMÜLLER, 1775) IN ABRUZZO (CENTRAL ITALY); CONSIDERATIONS ON THE EUROPEAN SPECIES OF THE GENUS SeTina SCHRANCK (LEPIDOPTERA: ARCTIIDAE, LITHOSIINAE). Setina species are typically glacial relicts confined to the mountain of Southern Europe. In this work, we report the first capture of Setina roscida on Gran Sasso (Passo delle Capannelle and Mt. S. Francesco, Abruzzo, Central Italy) as well as the first observation of Setina irrorella in South Italy (Basilicata, Mt. Pollino: Serra Dolcedorme and Serra delle Ciavole). A survey of the six species of Setina present in Europe (i. e. Setina roscida ([Denis Schiffermueller], 1775), S. flavicans (Geyer, [1836]), S. cantabrica de Freina Witt, 1985, S. irrorella (Linnaeus, 1758), S. alpestris Zeller, 1865 and S. aurita (Esper, 1787)) is also provided. A new taxonomic grouping of European Setina species is suggested on the basis of morphological evidence drawn from the male genitalia. The S. irrorella group (S. irrorella, S. alpestris, S. aurita) has a sping clasper, whereas the S. roscida group (S. roscida, S. cantabrica, S. flavicans) has a concave clasper. This new arrangement also is supported by ecological features. Key words: Setina, faunistic record, Southern Italy. Il genere Setina comprende un ristretto numero di specie a geonemia Euroasiatica, tipicamente di alta montagna, che si sono espanse nel corso delle glaciazioni, al termine delle quali sono rimaste delle popolazioni relitte nelle zone di alta montagna. Il rinvenimento di due specie appartenenti al contingente sibirico giunto in Italia peninsulare a seguito dell'ultima glaciazione: Setina roscida sul Massiccio del Gran Sasso (Passo delle Capannelle e Monte San Franco) e Setina irrorella, sul Massiccio del Pollino (Serra Dolcedorme e Serra delle Ciavole), che costituiscono le stazioni più meridionali lungo gli Appennini per le due specie, ci ha indotto a fare una messa a punto di quanto noto a tutt’oggi sulle specie europee del genere Setina, avanzando una ipotesi filogenetica sulla base della biologia e delle caratteristiche morfologiche del clasper nelle armature genitali maschili. Parole chiave: Setina, segnalazioni faunistiche, Italia meridionale

    Gimme shelter: endangered waterbirds in the coastal area between Timavo and Tagliamento river mouths

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    Il presente contributo analizza lo stato dell’avifauna nidificante nella zona costiera del Friuli Venezia Giulia. Se per lo svernamento e la sosta durante le migrazioni la zona considerata è da ritenersi molto vocata con un numero di specie ed individui paragonabile alle altre zone umide maggiori dell’Alto Adriatico, per la nidificazione il valore locale risulta minore. Nel periodo riproduttivo la scarsa o nulla mobilità dei soggetti nidificanti deve essere compensata da condizioni di idoneità ambientale e di elevata tranquillità. La semplificazione territoriale seguita all’antropizzazione, in particolare alle bonifiche, unita al disturbo diretto da parte delle molteplici attività umane deprime le potenzialità dell’area. La nidificazione coloniale di Ciconiformi e Caradriformi è concentrata in porzioni molto ridotte di territorio (con l’eccezione del Gabbiano reale mediterraneo), talora al di fuori di ogni vincolo di tutela, mentre una serie di impatti naturali ed antropici mette a rischio il mantenimento di alcune popolazioni nidificanti. Fatta salva la conservazione dell’esistente, risulta necessario intraprendere alcune azioni volte a rallentare i fenomeni in atto e a ricostruire gli ambienti scomparsi. La ricostruzione delle barene in laguna di Marano e di un mosaico di zone umide d’acqua dolce con diverse tipologie (canneti, boschi umidi, prati temporaneamente allagati e pascolati) nelle zone perilagunari, insieme ad una gestione “integrata” di alcune delle valli da pesca estensive di maggiori dimensioni, potrebbero incrementare il valore delle zone umide regionali per gli uccelli acquatici nidificanti.This study analyses the state of conservation of breeding waterbirds in the coastal areas of the Region Friuli Venezia Giulia. Such areas are very important for wintering and resting during migrations, with species and individual numbers comparable to those of the other main Northern Adriatic wetlands. However, breeding waterbirds are not as abundant and diverse. Indeed, during the reproductive season the presence of breeding individuals is related to good environmental conditions and to low levels of disturbance. The loss of habitats caused by human interventions, in particular wetland reclaiming, and the disturbance deriving from human activities, have drastically decreased the area potentials. Colonial breeding of Ciconidae and Caradridae is concentrated in very small territories (with the exception of the Yellow Legged Gull), that in some cases are not even protected, whereas a series of natural and human impacts places at risk the maintenance of some breeding populations. The efforts should thus be devoted both to the conservation of habitats and species that are already presents, and to the restoration of habitats that have disappeared. Saltmarsh rebuilding in Marano lagoon and the creation of a variety of freshwater wetlands (reedbeds, riveline woodlands, flooded and grazed meadows) in the perilagoonal areas, together with the integrated management of some extensive fishfarms, could increase the value of regional wetlands for breeding waterbirds
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