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Oltre la solitudine dell'Io
2010 - 2011I Frammenti Pneumatologici di F. Ebner e la Stella della Redenzione di F. Rosenzweig,
pubblicati entrambi nel 1921, delineano i contorni di un nuovo pensiero: il pensiero dialogico.
Questo si sviluppa nel contesto teoretico della crisi della ragione e della nietzscheana
destrutturazione del cogito. L'uomo conosce la lacerazione nel proprio intimo. Essa riguarda la
consapevolezza che ha di se stesso. Non si può nutrire più nessuna ingenua sicurezza dopo il
fallimento della storia e dopo la storia dei fallimenti delle molteplici visioni ideali. Tuttavia, fra i
dialogici e Nietzsche, c'è, a fare la differenza, l'esperienza diretta della fine di un mondo.
Nietzsche l'aveva preconizzata, ma i dialogici l'hanno vissuta. Per essi, sono gli avvenimenti
tragici della guerra a segnare l'uscita dal mondo delle certezze, dai saperi onnicomprensivi, dalle
ideologie risolutive. Al posto del nulla universale sono subentrati, scrive Rosenzweig, “ le
mille morti reali di mille morti reali”, che sono “mille nulla” reali, non un unico nulla
astratto.
Alla luce della fattualità , il nulla è più del suo concetto, ma di fronte a questi mille nulla
reali, emerge una forte domanda di senso. Essa, per i dialogici, contiene giĂ una risposta,
che non è rinvenibile in un'idea o in un sistema, ma piuttosto in un orientamento verso il Tu,
come scrive Ebner. Il pensiero dell'Io, di cui è massima espressione l'idealismo, è rimasto,
infatti, fermo al concetto di un Io che si riferisce a se stesso, credendo di trovare in sé la propria
sufficienza e assolutezza. Il nichilismo ne ha saggiato il limite e lo ha deposto, ma non è andato
oltre. Esso si è fermato all'io e alla sua solitudine.
Ebner, invece, intende andare oltre la solitudine dell'io.
Quello che rigetta, fin dall'inizio, è che l'Io non è né può divenire autarchico. La sua non
autosufficienza è strutturale. L'affermazione Io sono, non è né può essere intesa, quindi, nel
senso dell'autoaffermazione. Il confronto con l'esistenza mostra, infatti, che il soggetto si
afferma in maniera derivata: Io sono, non in modo assoluto, ma perché sono dato a me
stesso. Compresa nel suo significato originario, l'affermazione Io sono ha, quindi, un valore
di espressione che si dirige oltre l'io, in direzione del Tu. E' invocazione e grido di aiuto.
L'Io è costitutivamente direzionato e si dice in presenza di un Tu, di fronte ad un Tu.
L'aver dimenticato questo è il tratto comune del pensiero occidentale. Pertanto, la sua è la
storia di una dimenticanza, che non è quella dell'essere, come per Heidegger, ma quella del
Tu. Il Tu è l'assente della modernità !
Il nucleo di questa storia di dimenticanza è individuabile nel fatto che il pensiero moderno ha
pensato nei termini della centralità dell'io. L'io è diventato fondamentale sia sotto il profilo teoretico
sia sotto il profilo etico. Contestualmente, è andato perdendo i caratteri concreti legati alla prima
persona ed è stato posto come assoluto ed impersonale. Non a caso, lo si è riferito in terza persona.
Ne è scaturito come estrema conseguenza l'esclusivismo della ragione, che si è imposto tanto nei
sistemi idealistici, in cui il particolare è stato assorbito nell'universale, quanto nel determinismo
scientifico.
Questa riscoperta del Tu equivale in Ebner alla riproposizione dello spirituale. “Lo
spirituale nell'uomo, l'Io, ha bisogno per vivere del rapporto con il Tu”, ma “il vero tu dell'io
nell'uomo” non è altri che Dio – scrive. Pertanto, l'uomo è essenzialmente un cercatore di Dio.
Quanto a Dio, in nessun modo potrĂ essere confuso con un'idea o con un'entitĂ astratta. Dio
non è esprimibile in terza persona, perché è un Tu, non un Egli. “Dio non è, ma Tu sei”,
quindi.
Anche su questo punto troviamo una stupefacente consonanza con Rosenzweig, per il quale i l
religioso abbandona il suo ruolo classico, "confessionale", per assumere un ruolo centrale,
addirittura ontologico. Vale come tessuto connettivo dell'essere, coincidendo con le pulsazioni
profonde della vita. In nome di questo Rosenzweig articola la proposta di una veritá forte ed osa
indicare una via d'uscita religiosa dalla crisi irreversibile della modernitá.
Ebner non si ferma ad enunciare lo spirituale in astratto. Egli si sforza di riscontrarlo, per
così dire, fenomenologicamente, nel suo darsi, nel suo realizzarsi in quelle realtà spirituali che,
non a caso, compaiono già nel titolo dell'opera (“La parola e le realtà spirituali. Frammenti
pneumatologici”). Il rischio che lo spirituale sfumi in concettosità o in sentimentalità priva di
concretezza gli è senz'altro presente. Rinviene, quindi, l'estrinsecazione del rapporto dell'Io verso
Dio nella parola e nell'amore. “L'Io e il Tu - vale a dire in ultima istanza l'uomo e Dio - queste
realtà della vita spirituale trovano nella «parola» la loro esistenza «oggettiva», come nell'amore
quella «soggettiva»” - scrive. Parola e amore “vanno assieme”. Entrambi liberano dalle
preclusioni mentali. Entrambi conducono oltre la solitudine dell'io. Fra essi si dĂ , anzi,
complementarietà , perché quanto è “oggettivamente-dato-nella-parola”, riceve “la sua
sussistenza «soggettiva» nell'amore”. La parola istituisce un medium, una relazione che unisce
l'uomo a Dio e l'uomo all'altro uomo. L'amore invera la parola. Le dà spessore, perché la parola,
sgombrato il campo da ogni possibile equivoco, è amore. Essa nel suo significato ultimo è la
Parola-Logos che “era in principio presso Dio ed era Dio” e che “si fece carne e venne a
mettere le tende in mezzo a noi”, come scrive Giovanni nel Prologo del suo Vangelo.
L'amore è il motivo di Dio ed è il senso di tutto. Nel rispetto dell'uomo concreto, esso
realizza la forma di comunicazione piĂą profonda, che supera la distanza che divide
dall'altro, dilatando l'io al di là del proprio mondo chiuso. Nell’amore l’altro diventa il
prossimo, che chiama a fare esodo dall'egoismo, a superare le barriere dell’incomunicabilitĂ
e della diffidenza, a infrangere la prigionia dell'individualitĂ .
Rosenzweig, similmente, individua la parola e l'amore quali elementi fondamentali della
rivelazione e della redenzione. Con la rivelazione Dio promuove l'uomo a suo tu, facendogli
dono del linguaggio e costituendolo persona, ossia individuo non immerso nella specie. Con la
redenzione l'amore si dilata, coinvolgendo e comprendendo tutti gli uomini e tutte le creature.
Infine, l'amore indica “l'eterna vittoria sulla morte”.
Il “timore della morte” è ciò che muove la filosofia. Essa pretende di vincere la morte con il
sapere, ma non riesce, perché, finché l'uomo vive sulla terra è destinato a “ rimanere in questa
paura”. Tutto, infatti, accade sotto il marchio della morte, compresa ogni nuova nascita, che
non fa che accrescere “il numero di ciò che deve morire”. Ma la morte non ha l’ultima parola né
è l’ultima realtà . Alla morte, infatti, “l'amore dichiara battaglia”. E, se la morte è “chiave di
volta dell'oscura voluta della creazione”, l'amore è “la pietra di fondamento della luminosa
dimora della rivelazione”. “La creazione, che la morte corona e conclude, non può tener testa
all'amore, deve arrendersi ad esso ogni istante e perciò, alla fine, anche nella pienezza di tutti
gli istanti, nell'eternità ”.
Ora, per il cristiano, Ebner tutto questo si è realizzato in Cristo. Sulla croce la Kenosi di
Dio, la sua compromissione con il mondo, ha raggiunto il suo punto culminante. Essa non
indica solo l'assunzione della sofferenza e della morte da parte di Dio nella persona del
Figlio, ma precisamente la vittoria dell'amore sulla morte, l'intronizzazione di un amore tale
da vincere la morte. [a cura dell'autore]X n.s
Basilar Artery Occlusion: Clinical Management and Therapy
Basilar artery occlusion is a potentially life-threatening subset of the larger category of posterior circulation strokes, carrying > 80% fatality rate without treatment. This condition accounts for about 1% to 4% of all ischemic strokes and is generally related to local atherothrombosis or cardioembolism.
Diagnosis can be challenging because presenting symptoms are often non focal, such as headache, dizziness, and vertigo. The onset of the symptomatology can be abrupt without preceding events, abrupt with prodromal symptoms, or progressive and stuttering. Finally, the severity of clinical presentation may range from isolated cranial nerve palsies to tetraplegia, locked-in state, or coma.
If basilar artery occlusion is readily recognized and confirmed with the aid of neuroimaging, intravenous thrombolysis or endovascular treatment can be undertaken immediately in order to recanalize the occluded artery and thus reduce mortality and improve outcome
The Development of an International Student Advisor: A Grounded Theory Study
This qualitative study explored the professional experience of international student advisors. The statement of problem for this research was that the professional role of international student advisors has not been clearly defined or understood within U.S. higher education. The research questions asked (1) what encompassed the lived experience of international student advisors, (2) what emergent concerns might be important in the experiences of international student advisors, and (3) in what way have the personal constructs of professionalism and professional identity for international student advisors been developed? This studied utilized a grounded theory methodology, a systematic but flexible inductive approach to analyzing data to create theory specific to the studied phenomenon. Theory, in this study, was defined as a way of understanding or making sense of the world in order to have the practical insight needed to guide action. The research tool of interviews was used with international student advisors across the United States in a variety of institutions profiles. The findings were organized into three major thematic categories; the student first; not being invited to the table; and they don't get what we do. The first theme, the student first, reflected the connection of the participants to the student population they served. All the participants had had a transformative international experience prior to entering the field which was the catalyst in seeking a career grounded in commitment to international students. Not being invited to the table emerged as a way to understand the common experience of disenfranchisement across interviews. The final theme, they don't get what we do suggested that the overly regulatory, paper-focused, administrative side of working with international students is what many participants felt kept the advisor invisible and undervalued on campus. The findings indicated the participants demonstrated a clear commitment to the student population they served, but it is oftentimes when the advisor is off campus and interacting with other international student advisors that he or she experiences a true sense of community. The recommendations suggest international student advisors invest the time and money to participate in professional organizations.Ed.D., Educational Leadership and Management -- Drexel University, 201
Assessment of Multiple Sclerosis Disability Progression Using a Wearable Biosensor: A Pilot Study
The evaluation of walking activity of people with multiple sclerosis (pwMS) is desirable. We evaluate the power of the correlation of motor parameters detected by the accelerometer in the Samsung Gear S2 smartwatch with multiple sclerosis (MS) disability measures and patient reported outcomes (PROs)
Serotoninergic receptor ligands improve Tamoxifen effectiveness on breast cancer cells
Background: Serotonin (or 5-Hydroxytryptamine, 5-HT) signals in mammary gland becomes dysregulated in cancer, also contributing to proliferation, metastasis, and angiogenesis. Thus, the discovery of novel compounds targeting serotonin signaling may contribute to tailor new therapeutic strategies usable in combination with endocrine therapies. We have previously synthesized serotoninergic receptor ligands (SER) with high affinity and selectivity towards 5-HT2A and 5-HT2C receptors, the main mediators of mitogenic effect of serotonin in breast cancer (BC). Here, we investigated the effect of 10 SER on viability of MCF7, SKBR3 and MDA-MB231 BC cells and focused on their potential ability to affect Tamoxifen responsiveness in ER+ cells. Methods: Cell viability has been assessed by sulforhodamine B assay. Cell cycle has been analyzed by flow cytometry. Gene expression of 5-HT receptors and Connective Tissue Growth Factor (CTGF) has been checked by RT-PCR; mRNA levels of CTGF and ABC transporters have been further measured by qPCR. Protein levels of 5-HT2C receptors have been analyzed by Western blot. All data were statistically analyzed using GraphPad Prism 7. Results: We found that treatment with SER for 72 h reduced viability of BC cells. SER were more effective on MCF7 ER+ cells (IC50 range 10.2 ÎĽM - 99.2 ÎĽM) compared to SKBR3 (IC50 range 43.3 ÎĽM - 260 ÎĽM) and MDA-MB231 BC cells (IC50 range 91.3 ÎĽM - 306 ÎĽM). This was paralleled by accumulation of cells in G0/G1 phase of cell cycle. Next, we provided evidence that two ligands, SER79 and SER68, improved the effectiveness of Tamoxifen treatment in MCF7 cells and modulated the expression of CTGF, without affecting viability of MCF10A non-cancer breast epithelial cells. In a cell model of Tamoxifen resistance, SER68 also restored drug effect independently of CTGF. Conclusions: These results identified serotoninergic receptor ligands potentially usable in combination with Tamoxifen to improve its effectiveness on ER+ BC patients
H2s donors and their use in medicinal chemistry
Hydrogen sulfide (H2S) is a ubiquitous gaseous signaling molecule that has an important role in many physiological and pathological processes in mammalian tissues, with the same importance as two others endogenous gasotransmitters such as NO (nitric oxide) and CO (carbon monoxide). Endogenous H2S is involved in a broad gamut of processes in mammalian tissues including inflammation, vascular tone, hypertension, gastric mucosal integrity, neuromodu-lation, and defense mechanisms against viral infections as well as SARS-CoV-2 infection. These results suggest that the modulation of H2S levels has a potential therapeutic value. Consequently, synthetic H2S-releasing agents represent not only important research tools, but also potent therapeutic agents. This review has been designed in order to summarize the currently available H2S donors; furthermore, herein we discuss their preparation, the H2S-releasing mechanisms, and their-biological applications
Design, Synthesis and Evaluation of Novel Molecular Hybrids between Antiglaucoma Drugs and H2S Donors
Glaucoma is a group of eye diseases consisting of optic nerve damage with corresponding loss of field vision and blindness. Hydrogen sulfide (H2S) is a gaseous neurotransmitter implicated in various pathophysiological processes. It is involved in the pathological mechanism of glaucomatous neuropathy and exerts promising effects in the treatment of this disease. In this work, we designed and synthetized new molecular hybrids between antiglaucoma drugs and H2S donors to combine the pharmacological effect of both moieties, providing a heightened therapy. Brinzolamide, betaxolol and brimonidine were linked to different H2S donors. The H2S-releasing properties of the new compounds were evaluated in a phosphate buffer solution by the amperometric approach, and evaluated in human primary corneal epithelial cells (HCEs) by spectrofluorometric measurements. Experimental data showed that compounds 1c, 1d and 3d were the hybrids with the best properties, characterized by a significant and long-lasting production of the gasotransmitter both in the aqueous solution (in the presence of L-cysteine) and in the intracellular environment. Because, to date, the donation of H2S by antiglaucoma H2S donor hybrids using non-immortalized corneal cells has never been reported, these results pave the way to further investigation of the potential efficacy of the newly synthesized compounds
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