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    La processione del 2 giugno nella Napoli aragonese e la cappella di S. Maria della Pace in Campovecchio

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    [ITALIANO] La processione del 2 giugno commemorava la presa di Napoli da parte di Alfonso il Magnanimo, avvenuta nel 1442 dopo sette anni di guerra contro Renato d’Angiò. La processione, che come confermano nuove attestazioni documentarie ebbe luogo regolarmente in età aragonese, si ispirò a modelli iberici, ebbe un carattere prevalentemente militare al tempo di Alfonso, cortigiano al tempo del figlio Ferrante. Essa partiva dall’interno della città si chiudeva con una celebrazione liturgica nella chiesa di S. Maria della Pace in Campovecchio, nella pianura a oriente di Napoli, dove il Magnanimo era accampato. Particolare attenzione è data alle suggestioni di cui si caricò Campovecchio nei giorni stessi dell’assedio e all'importanza economica dell'intera area, occupata materialmente e simbolicamente dalla Corona. Viene contestata la tradizionale identificazione della chiesa, fondata dallo stesso Magnanimo e scomparsa già a metà Cinquecento, con quella omonima che ancora oggi si trova all’interno dell’ospedale cittadino dell’Annunziata. / [ENGLISH] The procession of 2nd of June commemorated the 1442 conquest of Naples by Alfonso the Magnanimous, after a seven years war against René of Anjou. The procession started from inside the city and ended after a Mass in the church of S. Maria della Pace in Campovecchio, in the eastern lowlands of Naples, where Alfonso had camped. Documentary evidence proves that the procession took place regularly during the Aragonese times. It derived from Spanish models; it had a military character under Alfonso, and a more courtly one under Ferrante. This paper focuses on the symbolic meanings of Campovecchio during the siege and on the economic wealth of Naples’ eastern lowlands, which were symbolically and materially occupied by the Crown. The church of S. Maria della Pace was founded by the Magnanimous and was destroyed in mid of 16th century. The author rejects the traditional identification of the church with the homonymous one that still exists within the Hospital of the Annunziata

    Callisto III nelle corrispondenze diplomatiche italiane. La documentazione sui Borgia nell'Archivio di Stato di Siena

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    Català: Inventari descriptiu i contextualització històrica de la documentació sobre el papa Calixt III conservada als Arxius d'Estat italians, amb especial atenció a l'Archivio di Stato de Siena, on també es conserven papers sobre els seus nebots els germans Pere Lluís i Roderic de Borja. English: Description and historical contextualisation of registers about Pope Callixtus III kept at many Italian State Archives (Archivi di Stato), with particular attention to the Archivio di Stato of Siena, where it is possible to find also letters sent by his nephews, the brothers Pere Lluís and Roderic de Borja. Italiano: Inventario analitico e contestualizzazione storica della documentazione relativa a papa Callisto III conservata negli Archivi di Stato italiani, con particolare attenzione all'Archivio di Stato di Siena, nel quale si conservano lettere dei suoi nipoti, i fratelli Pere Lluís e Rodrigo Borgia

    Capys, Decio Magio e la nuova Capua nel Rinascimento

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    Ancient history played an important role for the cultural identity of Capuan élites during the Renaissance. The new Capua, founded by the Lombards in the 9th century, exploited the material and immaterial heritage of the ancient Capua (nowadays Santa Maria Capua Vetere), which in late Middle Ages and Modern Ages was a rural settlement belonging to the Capuan district. The illumination of the founder Capys was used in a juridical manuscript of 1480, a ‘pocket book’ exhibited in the courts of the Kingdom of Naples in order to defend the town’s privileges. Historical and mithological information about the ancient Capua, althought not deeply discussed, were quoted in a legal apology which supported the right of Capua to precede Aversa in public ceremonies (ante 1513). Decio Magio, the symbol of civic virtue and fidelity, was celebrated in the flamboyant entry of emperor Charles V (1536)

    Nella corte e nella vita di Orso Orsini, conte di Nola e duca d’Ascoli

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    Grazie a un inedito registro patrimoniale di Orso Orsini, conte di Nola e duca di Ascoli (1462-79), e ad altri registri amministrativi e contabili dei suoi ufficiali, viene ricostruita la corte del barone, la sua biblioteca, la sua attività economica e il suo profilo istituzionale. In appendice è ricostruita la sua corte ed è pubblicato un interessante elenco dei libri manoscritti e a stampa conservati nel palazzo napoletano nel 1476

    Le pergamene di Ascoli Satriano: dal quotidiano alla storia della salvezza

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    Presentazione del volume Le pergamene di Ascoli Satriano conservate nella Biblioteca di Montevergine (994-1354), a cura di T. COLAMARCO, Codice Diplomatico Pugliese XXXVI, Bari 201

    Natale 1437. Alfonso Il Magnanimo a Giugliano

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    Il 25 dicembre 1437 l’esercito di Alfonso d’Aragona, accampato a Giugliano in Campania, fu attaccato a tradimento dal cardinale Giovanni Vitelleschi, patriarca di Alessandria, e dal condottiero Giacomo Caldora, sostenitori del rivale di Alfonso, Renato d’Angiò. Dopo aver passato in rassegna le fonti disponibili (lettere, cronache volgari, opere umanistiche in latino e altre scritture), si ricostruisce l’episodio in tutti i dettagli, osservando come Alfonso lo sfruttò sapientemente capovolgendo una sconfitta militare in una vittoria politica, e come l’efficace “propaganda” della sua corte abbia influenzato i posteri

    Chapter Introduzione

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    The paper introduces the volume, focuses the purposes of the research, summarizes the essays and their historiographical framework. If you study the archives of Southern Italy’s feudal lords, you are studying the nature of seigniorial power and the strategies of the aristocratic memory

    Chapter Signorie personali nel Mezzogiorno (secoli XIV-XVI)

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    The paper presents some examples of rural lordship in Southern Italy, mainly in Campania, using primary sources of different kind: public and private records, books of the Lord’s chancery, dossiers for the feudal relief, administrative correspondences. It seems that some characteristics of rural lordship of the high middle ages were present also in late middle and early modern Southern Italy: the seigneurial estates were heterogeneous, had no territorial continuity and passed frequently from a Lord to another; there were men who depended on a Lord although they were free and who had to give corvées (but receiving a payment) and symbolic honours to the Lord and to the King; there was still a connection between manorial dependence, fiscal exemption, and immigration

    Per una tipologia delle scritture prodotte e conservate dalle cancellerie signorili

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    ITALIANO: Non è possibile individuare un discrimine netto fra la documentazione delle signorie rurali più grandi e quella dei principati territoriali nell’Italia tardo-medievale. In entrambi i casi esistevano cancellerie più o meno articolate che producevano documenti in forma cancelleresca (“autoritativi”). Anche la storia dei loro archivi è simile. In questo saggio si propone una tipologia delle scritture prodotte da e per i signori. L’Impero, la Chiesa e le monarchie influenzarono probabilmente la forma delle litterae patentes e clausae signorili, nonostante che esistessero varianti specifiche. Le altre scritture, come i registri cancellereschi di vario genere, sono invece legate alle differenti tradizioni regionali. / ENGLISH: There is no real difference between the records of the biggest rural Lords and those of the Principalities in late medieval Italy. Both ones had a more or less organised chancery and produced documents in chancery form. Their archival history too is similar. The paper proposes and discusses the documentary typology of the documents made by and for the Lords. The Empire, the Holy See, the Kingdoms may have influenced the form of seigneurial litterae patentes and clausae, although there were individual nuances. The other documents, as registers and other chancery books were influenced by different regional traditions

    Gli archivi delle universitates meridionali: il caso di Capua ed alcune considerazioni generali.

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    Il saggio, considerando l'archivio come fonte, ricostruisce la storia e i caratteri degli archivi delle università meridionali italiane. Il tema è affrontato in prospettiva generale (tra Medioevo ed età moderna e per tutto il Meridione d'Italia), sulla base di un caso eccezionale ma emblematico, quello di Capua (oggi in provincia di Caserta), città demaniale di grande rilievo. Ciò perchè l'Archivio cittadino di Capua è uno dei più ricchi dell'intero meridione. Dopo aver definito da un punto di vista giuridico e storico l'universitas, il saggio studia le pratiche di registrazione ed archiviazione di Capua dal XIV al XVIII secolo, ricostruendole su una documentazione inedita, e comparandole con altri centri piccoli e grandi del meridione. La tipologia di scritture prodotte è giustificata dalla normativa e dalla prassi documentaria di antico regime, con particolare riferimento alla validità legale degli atti nel regno di Napoli. In appendice si fornisce la prima descrizione a stampa dell'archivio cittadino di Capua con la presentazione delle principali chiavi d'accesso antiche (manoscritte e a stampa
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