13 research outputs found

    Fernseherziehung in der Deutschschweiz: Eine Analyse des Einflusses von elterlichen Einstellungen und häuslichem Umfeld

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    Zusammenfassung: Welchen Einfluss Eltern auf die Fernsehnutzung ihrer Kinder nehmen und wie sie diese begleiten, ist breit erforscht. In den letzten Jahrzehnten wurden in internationalen Studien verschiedene Faktoren im häuslichen und familiären Umfeld des Kindes identifiziert, die das elterliche Fernsehbegleitverhalten beeinflussen. In der Deutschschweiz fehlt es jedoch bisher an Studien, die die von diesen Faktoren ausgehenden Einflüsse systematisch und in einer Untersuchung miteinander vergleichen. Die vorliegende Studie untersucht deshalb simultan die von elterlichen Einstellungen und Faktoren des familiären und häuslichen Umfelds ausgehenden Einflüsse auf das elterliche Fernsehbegleitverhalten. Dazu wurden 252 Eltern von Kindern im Alter zwischen 3 und 14 Jahren in der Deutschschweiz um Auskunft zu diesen Faktoren, ihrem Fernsehbegleitverhalten sowie der Fernsehnutzung ihrer Kinder gebeten. Die Ergebnisse bestätigen Befunde der internationalen Forschung: Die größte Bedeutung für elterliches Fernsehbegleitverhalten haben elterliche Einstellungen, das Familienklima sowie das Alter des Kindes. Sozial-strukturelle und soziodemographische Faktoren verlieren demgegenüber an Bedeutun

    FĂĽhren viele Wege nach Rom?: Berufssituation und Karrierestrategien des promovierten wissenschaftlichen Nachwuchses in der Kommunikations- und Medienwissenschaft

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    Zusammenfassungen: Im Fach Kommunikations- und Medienwissenschaft liegen bislang kaum empirische Daten zur Situation des promovierten wissenschaftlichen Nachwuchses vor. Diese Studie gibt Aufschluss über Beschäftigungssituation, Berufszufriedenheit, Betreuung sowie Karrierevorstellungen und -strategien der Post-Doktorandinnen und-Doktoranden des Faches. Die Ergebnisse einer Befragung im deutschsprachigen Raum zeigen, dass die Postdocs mit ihrer beruflichen Situation, vor allem mit den Arbeitsinhalten und der Flexibilität der Arbeitszeiten zufrieden sind und eine akademische Karriere anstreben. Die Konkurrenz und die Hürden auf dem Karriereweg werden allerdings als groß wahrgenommen. Zudem scheinen die als vielversprechend eingeschätzten Karrierestrategien wie das Publizieren in internationalen Fachzeitschriften nur schwer umsetzbar zu sein. Einzig jene Postdocs, die von ihrer/m vorgesetzten Professor/in beim Publizieren und beim Aufbau eines Netzwerks unterstützt und betreut werden, schaffen es, viel zu publizieren und international in Erscheinung zu treten. Hingegen sind zwei andere Gruppen weniger erfolgreich in der Umsetzung der eigenen Ziele bzw. verfolgen mit der Habilitation eher traditionelle Karrierestrategie

    A process model of the formation of spatial presence experiences

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    In order to bridge interdisciplinary differences in Presence research and to establish connections between Presence and “older” concepts of psychology and communication, a theoretical model of the formation of Spatial Presence is proposed. It is applicable to the exposure to different media and intended to unify the existing efforts to develop a theory of Presence. The model includes assumptions about attention allocation, mental models, and involvement, and considers the role of media factors and user characteristics as well, thus incorporating much previous work. It is argued that a commonly accepted model of Spatial Presence is the only solution to secure further progress within the international, interdisciplinary and multiple-paradigm community of Presence research

    FĂĽhren viele Wege nach Rom? Berufssituation und Karrierestrategien des promovierten wissenschaftlichen Nachwuchses in der Kommunikations- und Medienwissenschaft

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    Im Fach Kommunikations- und Medienwissenschaft liegen bislang kaum empirische Daten zur Situation des promovierten wissenschaftlichen Nachwuchses vor. Diese Studie gibt Aufschluss über Beschäftigungssituation, Berufszufriedenheit, Betreuung sowie Karrierevorstellungen und -strategien der Post-Doktorandinnen und-Doktoranden des Faches. Die Ergebnisse einer Befragung im deutschsprachigen Raum zeigen, dass die Postdocs mit ihrer beruflichen Situation, vor allem mit den Arbeitsinhalten und der Flexibilität der Arbeitszeiten zufrieden sind und eine akademische Karriere anstreben. Die Konkurrenz und die Hürden auf dem Karriereweg werden allerdings als groß wahrgenommen. Zudem scheinen die als vielversprechend eingeschätzten Karrierestrategien wie das Publizieren in internationalen Fachzeitschriften nur schwer umsetzbar zu sein. Einzig jene Postdocs, die von ihrer/m vorgesetzten Professor/in beim Publizieren und beim Aufbau eines Netzwerks unterstützt und betreut werden, schaffen es, viel zu publizieren und international in Erscheinung zu treten. Hingegen sind zwei andere Gruppen weniger erfolgreich in der Umsetzung der eigenen Ziele bzw. verfolgen mit der Habilitation eher traditionelle Karrierestrategien

    Parental Mediation of Television: Test of a German-speaking scale and findings on the Impact of parental attitudes, sociodemographic and Family factors in German-speaking Switzerland

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    In the present study a German-speaking scale for measuring parental mediation of television is tested and various factors influencing television mediation are investigated. 252 German-speaking Swiss parents of children aged 3 to 14 answered questions about their mediation behavior and possible determinants. The results confirm international research findings. Active and restrictive mediation as well as coviewing are identified as important mediation styles in German-speaking Switzerland. Though in detail the mediation styles show different determinant patterns, altogether parental attitudes toward television, family interaction patterns, and children's age prove to be central determinants of television mediation styles. Sociodemographic and structural factors seem to become less important

    Church Fathers and images

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    Obiettivo del lavoro è quello di indagare l’atteggiamento della chiesa delle origini verso le immagini, attraverso: una lettura ad ampio raggio dei testi dei padri della Chiesa greca e latina dal II al V secolo; il confronto dei dati desunti dalle fonti con le testimonianze storico-artistiche. La maggior parte degli studi dedicati a questo problema non hanno infatti tentato una lettura di questo tipo, ma si sono basati su una selezione di brani dei Padri offerta da alcuni studiosi tedeschi all'inizio del '900. Al tempo stesso la tesi si propone di analizzare l’interpretazione che di questa fase del confronto fra la chiesa e le immagini è stata data durante l’iconoclastia, nei secoli VIII e IX. Difensori e oppositori delle immagini, infatti, nelle loro opere citano e commentano molti testi dei Padri sulle immagini, e l'interpretazione che ne hanno dato ha, sotto alcuni aspetti, anticipato e orientato le vedute del dibattito moderno. La tesi si compone di quattro capitoli, preceduti da una premessa nella quale si offre uno status quaestionis degli studi del XX secolo sul rapporto fra la chiesa e le immagini. Nel primo capitolo, dedicato all’età precostantiniana, trova ampio spazio il confronto dei Padri con le immagini pagane. La durissima polemica condotta verso di esse appare motivata da una profonda preoccupazione per la loro capillare diffusione nella società tardo antica. I Padri conoscono bene questo repertorio: le tipologie di manufatti da loro menzionate trovano ampio riscontro nelle testimonianze materiali giunte fino a noi. I timori per il pericolo di idolatria non devono tuttavia portare a concludere ad un’ostilità generalizzata e incondizionata verso le immagini. Negli scritti dei Padri si possono rilevare numerosi indizi di una considerazione positiva delle immagini e delle attività artistiche, oltre alle più antiche menzioni di rappresentazioni cristiane, di carattere non solo simbolico, ma anche iconico. Il secondo capitolo tratta del periodo che va da Costantino alla prima metà del V secolo. Sono prese in esame alcune figure chiave: Eusebio di Cesarea, che offre una testimonianza articolata e problematica, accettando alcune tipologie di immagini e rifiutandone altre; i Cappadoci, i quali, portatori di un'attitudine pienamente iconofila, svolgono una meditazione raffinata e ricca di sfumature sulle arti visive; padri come Asterio di Amasea, Giovanni Crisostomo, Agostino, che sembrano oscillare fra accettazione e diffidenza verso le immagini; Epifanio di Salamina, l'atteggiamento iconofobo del quale rappresenta un caso a sé stante e non una posizione ampiamente condivisa nella chiesa del IV secolo. Vengono quindi prese in esame le prime testimonianze riguardo all’emergere di un vero e proprio culto cristiano delle immagini e di nuove argomentazioni nella difesa delle medesime: il riferimento al dogma dell’Incarnazione e il fiorire di storie su immagini di origine miracolosa o protagoniste di eventi prodigiosi. Nel terzo capitolo si passano in rassegna i testi di età iconoclasta che citano e discutono testimonianze patristiche sulle immagini, dai più antichi florilegi iconofili, alle Orationes di Giovanni Damasceno, agli Atti del Concilio Niceno II, agli scritti di Niceforo e Teodoro Studita. Vengono messe in evidenza le linee generali condivise e le predilezioni specifiche che i difensori delle immagini mostrano nella selezione e nell'interpretazione dei passi. Il quarto capitolo intende mettere a fuoco in maniera trasversale alcune problematiche di particolare rilevanza sia presso i Padri che presso gli iconofili dei secoli VIII e IX: le relazioni fra la riflessione sull’immagine in sede teologica e la difesa delle immagini propriamente dette; la lettura che i Padri prima e gli iconofili poi hanno dato del rapporto fra immagini pagane e cristiane; il ruolo dell’immagine imperiale nella teoria iconodula; la sottolineatura della capacità delle immagini di suscitare il coinvolgimento emotivo dello spettatore, in particolare per quanto riguarda le rappresentazioni di martirio; il problema dell'esistenza di molteplici immagini di Cristo. La tesi è completata da ampi apparati documentari: una ricca antologia di testi patristici sulle immagini, nella quale, accanto ai testi originari greci e latini, si offre una traduzione italiana eseguita dalla stessa candidata; la traduzione di alcune porzioni della Refutatio et Eversio di Niceforo di Costantinopoli, opera che non è stata ancora tradotta in alcuna lingua moderna; un repertorio dei termini greci sulle immagini.The thesis aims to investigate Early Christian attitudes towards images, through a wide ranging analysis of greek and latin Church Fathers, from second century to the first half of the fifth, and through a joint examination of late antique and early christian art. Many studies were devoted to this topic, but almost all of them were based on a selection of patristic quotations offered by some German scholars at the beginning of the 1900s. At the same time the work means to analyze the interpretation that defenders and opponents of images gave, during Iconoclastic Controversy in the 8th and 9th centuries, about the relationship between Early Christian Church and art. Iconophiles and Iconoclasts, in their works, quote and comment on many patristic texts concerning images, and the interpretation that they gave has, in some respects, foreshadowed the views of the modern debate.The thesis consists of four chapters, preceded by a premise which provides a status quaestionis of 20th century studies about early christian attitudes towards images. In the first chapter, devoted to precostantinian age, I discuss Church Fathers strong attacks against pagan images. The bitter polemic they carries on seems motivated by a deep concern for widespread dissemination of pagan deite's images in late antique society. The Fathers feared very much the danger of idolatry, but we must not come to the conclusion that they absolutely refused every kind of image. In their writings we can discover many clues of a positive view of images and artistic activities, as well as the most ancient concerning Christian images, both symbolic and figurative ones. The second chapter deals with the period from Constantine to the first half of the 5th century. I discuss some key figures: Eusebius of Caesarea, who offers a complex and problematic testimony, by accepting some types of images and refusing others; the Cappadocian Fathers, who fully accept images and whose thought on the issues of visual arts is very deep and fine; fathers as Asterius of Amasea, John Chrysostom, Agostinus, who seem to waver between acceptance and mistrust towards images; Epiphanius of Salamis, whose iconophobic ideas are an exception and not a widely shared opinion in the Church of the IV century. I also take under consideration the first traces concerning: the emerge of Christian cult of images, : the reference to the dogma of the incarnation as a new and chief topic in the defence of images, the flourishing of stories on images of miraculous origin or protagonists of amazing events.The third chapter is about writings of the iconoclast era which quote and discuss patristic texts on images: the oldest iconophile florilegia, the three Orations by John of Damascus, the Acts of the II Nicene Council, the works of the monk Theodore Studite and of Nicephorus patriarch of Constantinopole. In discussing these writings, I stress the general guidelines and the specific choices showed by iconophiles and iconoclasts in the selection and interpretation of patristic quotations. Fourth chapter intends to focus on certain issues of particular relevance for the Fathers and for iconophiles of the VIII and IX centuries: relations between the reflection on the image in theological thought in and the defence of artistic handworks; the interpretation of the relationship between images Pagan and Christian images; the role of the emperor image in the iconodule theory; the power of images in provoking emotional involvement of the viewers, especially with regard to the representations of martyrdom; the problem of the existence of many different images of Christ.The thesis is complemented by extensive documentary equipment: a rich anthology of patristic texts on images, which, beside the texts in Greek and Latin, offers an Italian translation by myself; the translation of some portions of the Refutatio et Eversio of Nicephorus of Constantinople, a work that has not t been translated into any modern language yet; a repertoire of Greek terms on images.Dottorato di ricerca in Memoria e materie delle opere d'arte attraverso i processi di produzione, storicizzazione, conservazione, musealizzazion
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