The distribution of lichens on some stoneworks in the surroundings of Rome

34 floristic releves concerning epilithic lichens have been carried out in 6 archaeological sites in the surroundings of Rome, on different types of substrate. 52 lichen species have been recorded. The matrix of the releves and of the species has been submitted to programs of multivariate analysis (classification and ordination); the results allow to distinguish 5 main community-types and to order the species according to their degrees of acidophytism and nitrophytism

Applicazione di tecniche di fluorescenza clorofilliana per il monitoraggio degli effetti dei trattamenti contro i licheni: un caso di studio dall\u2019Athenaion di Paestum (Salerno).

Il lavoro illustra l'applicazione di tecniche di fluorescenza clorofilliana per il monitoraggio delle superfici lapidee colonizzate da licheni epilitici e degli effetti dei trattamenti con biocidi al fine di rimuoverli

Monumenti e manufatti in parchi e ambienti rurali.

Monumenti e manufatti in parchi e in ambienti rurali

La componente biologica dell'aria come potenziale biodeteriogeno. L'aerobiologia applicata ai Beni Culturali.

Si descrive la componente biologica dell'aria nelle sue potenzialità di biodeterioramento nei Beni Culturali e l'importanza dello studio aerobiologico in questo campo

Nuove metodiche di devitalizzazione applicate alla specie lichenica epilitica Verrucaria nigrescens per il contenimento della colonizzazione delle superfici pavimentali del Tempio di Cerere.

Il tempio di Atena o Athenaion (Paestum, Salerno), monumento tra i pi\uf9 famosi del paesaggio archeologico campano, \ue8 rimasto per lunghissimo tempo esposto agli eventi meteorici, privo dell\u2019originaria copertura di malta di finitura. Nel tempo tutte le superfici litiche sono state colonizzate da organismi, in prevalenza licheni, i quali esercitano un\u2019azione biodeteriogena sul substrato e possono provocare un considerevole danno estetico. Per questo motivo nell\u2019ultimo decennio le superfici lapidee del tempio sono state soggette a numerosi interventi di restauro. Attualmente la situazione pi\uf9 rilevante \ue8 quella relativa al pavimento della cella del tempio il quale presenta una copertura lichenica a mosaico prevalentemente dominata da due specie, Bagliettoa parmigera (J.Steiner), con tallo emi-endolitico di colore bianco cenere, e Verrucaria nigrescens Pers., con tallo epilitico d colore da marrone a nero. La copertura raggiunge in alcuni tratti anche valori prossimi al 100% e il danno estetico e meccanico apportato da questa comunit\ue0 \ue8 stimabile come molto alto. Per questi motivi, in questo studio si \ue8 ritenuto opportuno applicare metodi di restauro classici e verificare nuovi protocolli di trattamento per migliorare e rendere pi\uf9 duratura l\u2019eradicazione delle patine biologiche. A tal proposito, il protocollo standard che fan uso di sostanze biocide, quali Biotin R, T e New Des 50, \ue8 stato affiancato da blandi trattamenti termici (40-60 \ub0C) applicati su talli di V. nigrescens. L\u2019efficacia dei trattamenti \ue8 stata verificata attraverso misure di parametri di fluorescenza clorofilliana e misure di integrit\ue0 di membrana mediante microscopia confocale. Tra le sostanze biocide il Biotin R \ue8 risultato il meno efficace mentre il New Des 50 quello con l\u2019effetto pi\uf9 forte sia sui parametri di fluorescenza che sull\u2019integrit\ue0 delle membrane cellulari. L\u2019applicazione di trattamenti termici ha avuto un effetto analogo, molto maggiore su talli lichenici idratati. La combinazione dei biocidi con i trattamenti termici si \ue8 rivelata molto pi\uf9 efficace dei trattamenti singoli suggerendo la possibilit\ue0 in futuro di ridurre le quantit\ue0 di biocidi utilizzati e quindi ridurre l\u2019impatto di queste sostanze sulla salute degli operatori e dell\u2019ambiente

The biological aerosol as a factor of biodegradation

We explain how the biological component of air may be a potential cause of degradation in cultural artefact

Index of lichen potential biodeteriogenic activity: call for validation

Lichens growing on rocks cause physico-chemical deterioration processes, being particularly harmful when they colonize stonework. Considering the different aims and experimental approaches, the countless researches about lichen deterioration are not so adequate to assess the lichen biodeteriogenic activity on stonework and thus to plane proportionate conservation programs. Recently, an Index of Lichen Potential Biodeteriogenic Activity (LPBA) has been tentatively proposed to organize information, available from both previous literature and new researches for the evaluation of the potential risk associated to bioprotection. The application of the LPBA index to more and more case studies in Italy but also in the whole Mediterranean basin is wished for, in order to validate the index parameters and to create an interpretation scale

Species- and site-specific efficacy of commercial biocides and application solvents against lichens

Control of lichens on stone cultural heritage is mostly achieved by a combination of mechanical removal with biocide applications. However, there is a lack of scientific evidence on the efficacy of different biocides on different species, and on the consistency of biocide effects on heritage sites in different environmental conditions. This results in some uncertainty when conservation interventions to control lichens are routinely defined on the basis of restoration tradition or empirical evaluation, without experimental measures of how lichens respond. In this work, we quantitatively evaluated (a) the efficacy of five commercially-available biocides, applied using a brush or with a cellulose poultice, against two species (Protoparmeliopsis muralis, Verrucaria nigrescens), and (b) whether the effects on the two species were consistent, per treatment, across three Italian heritage sites. Lichen vitality was quantified through analyses of chlorophyll a fluorescence (ChIaF) and ergosterol content. The results indicated that all the tested biocides, and their organic solvents, affected the vitality of both the species. However, most of treatments displayed different efficacy on each species, across the different sites and between brush and poultice applications. Accordingly, when a conservation intervention to control lichen growth is planned, biocide treatments need both species-and site-specific calibrations and lichen vitality should be properly ascertained in situ by monitoring Chl(a)F parameters (Fv/FM and F-0) twenty days after trial biocide applications