45 research outputs found

    Miss, I got mad today! : the anger diary, a tool to promote emotion regulation

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    Effective management of emotions has strong implications in the development of adaptive behaviours during childhood and adolescence. The purpose of this study was to examine the use of a new method of emotion regulation named the ‘aRRabbiadiaro’ (Anger Diary), with primary school children. The participants included 119 children attending 7 classes from three primary schools located in middle-class urban communities in the province of Pavia, Italy. In the first phase, the participants were asked to complete a narrative tool which investigated how they coped with anger in their everyday life and whether the use of narrative applied to episodes of anger and facilitated adaptive ways of coping with negative feelings. Subsequently the study assessed the relationship between effective anger management and social functioning in the peer group. Our findings suggest that the use of diary writing seems to represent a promising instrument to promote the development of emotional and socio-cognitive skills in school children.peer-reviewe

    Present and future undergraduate students’ well-being: role of time perspective, self-efficacy, self-regulation and intention to drop-out

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    Well-being is a multidimensional construct that affects various areas of a person’s life. In the university context, a student’s well-being can influence not only their academic and professional success but also the future development of society. This study aimed to evaluate how the interactions of time perspective (assessed by the Stanford Time Perspective Inventory—Short Form), self-efficacy (assessed by the General Self-efficacy Scale), self-regulation (assessed by the Self-regulated Knowledge Scale—University), and drop-out intention (assessed by the Intention to Drop-Out Scale) affect students’ perceptions of current and future well-being (assessed by the I COPPE Scale). Using a cross-sectional design, 192 students attending the University of Cagliari (Italy) were evaluated. A partial least squares structural equation modelling (PLS-SEM) analysis was performed to examine the relationships among well-being and all the variables examined herein. The empirical findings highlighted the direct and indirect effects of the studied variables on students’ current and future well-being

    Kurikul otpornosti za rane godine i osnovnu ĹĄkolu u Europi: PoboljĹĄavanje kvalitetnog obrazovanja

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    About twenty percent of school children experience social, emotional and behaviour problems during the course of any given year and may need the use of mental health services. The number may rise to up to fifty percent amongst children coming from socio-economically disadvantaged areas and from vulnerable communities. The economic crisis which Europe is undergoing at the moment has exacerbated the risks among those already facing disadvantages such as unemployment of young people and new families, increasing poverty and social disadvantage for the whole communities and regions. These challenges underline the need to equip children from an early age with the requisite skills to help them overcome the challenges and obstacles they are set to face in such circumstances while providing healthy and protective contexts which promote their health and well-being. This paper describes the development of a resilience curriculum for children in early years and primary schools in Europe with the aim of enhancing quality education for all children, including the most vulnerable ones. It presents and discusses the curriculum framework developed from the existing literature, including the key principles, processes and themes underlying the curriculum.Oko dvadeset posto školske djece ima socijalne, emocionalne i druge probleme u ponašanju zbog čega bi im mogla zatrebati pomoć stručnjaka za mentalno zdravlje. Taj bi se postotak mogao povećati i do pedeset posto u djece lošijeg socioekonomskog statusa ili djece koja dolaze iz posebno osjetljivih zajednica. Ekonomska kriza kojom je Europa trenutno pogođena dodatno je povećala rizik među onima koji su već od prije bili suočeni s problemima poput nezaposlenosti mladih pojedinaca i obitelji, povećavanja siromaštva i socijalne nesigurnosti cijelih zajednica i regija. Ti izazovi povećavaju potrebu da se djeci već od rane dobi pruže potrebne vještine koje će im pomoći da prevladaju izazove i prepreke s kojima se u tim okolnostima suočavaju, pružajući im u isto vrijeme zdrav i zaštitnički kontekst koji će promicati njihovo zdravlje i dobrobit. U ovom je radu opisan razvoj kurikula otpornosti za djecu predškolske i osnovnoškolske dobi u Europi s ciljem poboljšanja kvalitetnog obrazovanja sve djece, uključujući i najranjivije skupine. U radu se raspravlja o okviru kurikula razvijenog iz postojeće literature, uključujući ključna načela, procese i teme koje su mu u podlozi

    Comprensione delle emozioni e interazioni aggressive: uno studio pilota per la costruzione di un modello dinamico

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    Nella dinamica bullistica un ruolo centrale è svolto non solo dalle dinamiche interattive con pari e insegnanti, ma anche dalle modalità cognitive che i soggetti utilizzano per leggere e comprendere gli stati mentali, comprese credenze, desideri ed intenzioni sia riguardo a sé che agli altri e la capacità di usare questa conoscenza per anticipare e capire i comportamenti connessi alle interazioni. Su queste premesse, abbiamo costruito un modello teorico, basato sulla teoria dei sistemi dinamici. Il modello tenta di descrivere non solo le variabili coinvolte all’interno dell’interazione bullo/vittima, ma di delineare in quale modo queste variabili si influenzino a vicenda. Il modello è basato su 4 variabili dipendenti, tutte in funzione del tempo. Queste variabili descrivono il comportamento di ciascun agente come intensità dell’azione all’interno dell’interazione bullo/vittima. La caratteristica dei modelli dinamici è proprio quella di seguire lo sviluppo di un fenomeno nel suo divenire temporale al fine di studiarne nel dettaglio i cambiamenti influenzati dalle componenti del sistema. La costruzione del modello prevede che vengano analizzate le variabili osservate durante le interazioni aggressive. Al fine di testare e, successivamente, validare il modello, accanto alla rilevazione degli aspetti comportamentali, propri di ciascun agente ( intensità dell’azione) abbiamo pensato di provare ad introdurre una variabile squisitamente cognitiva, quale la comprensione delle emozioni, attraverso l’utilizzo del TEC (Pons, Harris, 2000). Lo studio pilota che segue si propone quindi di indagare il ruolo giocato, all’interno dell’interazione aggressiva, dalla comprensione delle emozioni dei bulli

    Narrarsi nella rete: la costruzione dell’identità

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    Nell'ambito del paradigma socio-costruttivista, che centra l’attenzione sulla concezione di una realtà costruita attraverso la continua interazione tra individuo e contesti significativi, si colloca il processo di costruzione identitaria. L’identità, non viene più intesa come un nucleo di tratti o aspetti relativamente stabili o definiti in modo più o meno innato, quanto piuttosto come un costrutto complesso e molteplice, soggetto ed oggetto di continue costruzioni e ricostruzioni. Questo processo oggi contempla anche che vengano considerati gli apporti provenienti dalla realtà virtuale, all’interno della quale gli individui ridefiniscono il sé dialogico contribuendo alla strutturazione dell’identità (Hermans, 2001; Ligorio, Pugliese e Spadaro, 2004; Talamo, Ligorio e Zucchermaglio, 200

    Costruire la resilienza a scuola: il ruolo degli insegnanti nello sviluppo delle risposte adattive

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    In questo lavoro si sono esaminati diversi studi volti ad indagare l’evoluzione del concetto di resilienza. La resilienza rappresenta la capacità degli individui di adattarsi positivamente al loro ambiente nonostante la presenza di rischi per lo sviluppo. La presente rassegna si pone l’obiettivo di indagare il costrutto della resilienza analizzandone le caratteristiche e le relazioni esistenti tra fattori di rischio e risorse individuali. In particolare verrà analizzato, il ruolo giocato dalla scuola, in quanto essa rappresenta uno dei contesti che maggiormente influenza lo sviluppo dei bambini e un setting ideale per la promozione della resilienza

    Pensare e progettare lo spazio educativo

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    La scuola, in quanto luogo della relazione educativa rappresenta per il bambino/ragazzo un’esperienza fondamentale che struttura ed influenza, in modo più o meno significativo, l’identità personale e gli atteggiamenti con i quali egli affronterà le future scelte di vita e gli altri ambiti relazionali. L’attenzione deve, dunque, essere soprattutto riposta sui rapporti fra i diversi attori che interagiscono nello spazio educativo sia in modo diretto sia indiretto. La riuscita scolastica risulta essere positivamente correlata con un ambiente emotivamente sereno, collaborativo e di sostegno, in cui anche eventuali momenti di difficoltà del singolo e/o del gruppo siano sapientemente gestiti. Scopo dell’educazione è consentire quindi alle persone di sviluppare al meglio le proprie potenzialità, fornendo loro l’ausilio necessario per sfruttare al massimo le capacità in possesso (Bruner, 2004) all’interno di spazi relazionali adeguatamente progettati. A tale proposito è indispensabile ricordare che oggi il processo conoscitivo che si realizza all’interno dei contesti scolastici non è finalizzato solo all’incremento delle conoscenze del singolo ma allo sviluppo e costruzione di conoscenze che si avvalgono di tutti gli attributi dinamici del sistema, che mette in relazione reciproca e continua il bambino e il contesto di riferimento. Al fine di favorire questo processo risulta necessario progettare ambienti d’insegnamento in cui siano individuabili quelle caratteristiche capaci di garantire percorsi di crescita che non minaccino i bisogni basilari della persona, quali la sicurezza, l’appartenenza e l’autostima insieme allo sviluppo delle conoscenze, garantendo un adeguato sviluppo socio-cognitivo. E’ necessario perciò strutturare un ambiente aperto e flessibile, in grado di cogliere le complessità del processo in atto attraverso la continua rimodulazione degli spazi sui bisogni che emergono nell’interazione. La scuola, ed in particolare la classe, si configurano come comunità, in cui condividere fini, mezzi, tempi di lavoro e spazi di vita. Diviene essenziale di conseguenza creare, nel processo educativo e d’apprendimento, condizioni favorevoli che consentano non solo la crescita culturale ed intellettuale dell’alunno, ma anche l’autorealizzazione e il pieno sviluppo di sé. Nella riflessione psicopedagogica la progettazione dello spazio educativo riveste un ruolo centrale. Allestire spazi educativi, pensati come supporto all’attività dell’insegnante, significa soprattutto pensarsi con le percezioni e i vissuti dei fruitori dello spazio. Lo spazio diventa un vero e proprio luogo educativo capace di contenere tutto quanto possiamo percepire a partire dal nostro stesso corpo: esso appare come uno dei fondamenti della nostra attività conoscitiva (Restaino, 2008)
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