17 research outputs found

    Corona mortis variant of the obturator artery : a systematic study of 300 hemipelvises by means of computed tomography angiography

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    Purpose: The purpose of the present study is to systematically assess the prevalence and characteristics of the corona mortis (CM) variant of the obturator artery by means of computerised tomography angiography (CTA). Material and methods: A total of 150 consecutive patients (112 males, average age 73 years) referred to CTA for lower limb arterial evaluation were included in this retrospective study. Patient demographics, anastomosis incidence, artery diameter, distance from the symphysis pubis, Kellgren-Lawrence score, and pelvic size were evaluated. Results: In this study 40.6% of patients presented at least one competent CM arterial anastomosis. In the 300 evaluated arteries, 90 arterial anastomoses were found (30%), 40 on the right side (average diameter 1.63 mm) and 50 on the left side (1.78 mm). In 32 cases there was only one anastomosis, while in 29 cases the CM was bilateral. No anastomoses were detected in 89 patients. Mean distance from the symphysis was 50 mm. No relevant association with hip osteoarthrosis was found for CM. Mean pelvic size was 213 mm. Conclusions: The evidence from this study suggests that CM is a common variant that needs to be acknowledged before pelvic intervention

    COMPLICANZE ASSOCIATE AL POSIZIONAMENTO DI PORT-A-CATH E LORO GESTIONE DA PARTE DI RADIOLOGI INTERVENTISTI

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    Scopo: Descrivere le complicanze precoci e tardive associate al posizionamento di port-a-cath e la loro gestione da parte di Radiologi Interventisti. Materiali e metodi: Sono stati retrospettivamente analizzati i dati clinici di 742 pazienti sottoposti a posizionamento di port-a-cath presso la nostra Unità di Angiografia tra il 2016 ed il 2019. Le complicanze associate alla procedura sono state distinte in precoci (entro 30 giorni dall’impianto) e tardive (>30 giorni). Risultati: Il follow-up medio è stato di 832 giorni (range, 162-1532 giorni). Il malfunzionamento clinico del port-a-cath è stato riscontrato in 72 pazienti (9.7%). Le complicanze precoci (19/72, 26.4%) hanno incluso: infezione della tasca (31.6%), ematoma sottocutaneo (26.3%), torsione del catetere (15.8%), difficoltà di iniezione da causa indefinita (10.5%), dislocazione del serbatoio (10.5%) e deiscenza della ferita (5.3%); tali complicanze sono state gestite con rimozione del port-acath in 10 casi (52.6%) e con sua revisione (disostruzione meccanica, aspirazione percutanea di raccolta o sutura della tasca) nel 49.1% dei casi. Le complicanze tardive (53/72, 73.6%) hanno incluso: difficoltà di iniezione da causa indefinita (50.9%), infezione della tasca (18.9%), deiscenza della ferita (17%), trombosi venosa (7.5%) e migrazione del catetere (5.7%); le complicanze tardive sono state gestite con rimozione del serbatoio in 30 casi (56.6%) e con revisione del dispositivo (disostruzione meccanica o sutura della tasca) in 23 casi (43.4%). Conclusioni: Il malfunzionamento clinico dei port-a-cath può occorrere in circa il 10% dei casi; è più frequente dopo 30 giorni dall’impianto e può essere gestito senza rimozione del serbatoio in circa il 50% dei casi

    APPROCCIO ENDOVASCOLARE ALL’EMBOLIZZAZIONE NEL RENE TRAPIANTATO: DESCRIZIONE DELLA NOSTRA CASISTICA

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    Scopo: Descrivere la nostra casistica di pazienti nefrotrapiantati sottoposti ad embolizzazione arteriosa transcatetere. Materiali e metodi: Nel periodo 2016-2019, 7 pazienti (6 uomini, 1 donna; età media 57, range 46-66 anni) sono stati sottoposti ad embolizzazione transcatetere dopo trapianto renale: 3/7 prima dell’espianto chirurgico di un graft malfunzionante, 4/7 per complicanze vascolari insorte nel rene trapiantato (3 pseudoaneurismi, 1 fistola artero-venosa conseguente a biopsia del graft). Risultati: Le procedure pre-espianto sono state eseguite mediante posizionamento di spirali o plug metallici a cavallo dell’anastomosi chirurgica arteriosa. In tutti casi l’espianto chirurgico è stato eseguito senza complicanze emorragiche. Nei pazienti con pseudoaneurismi intrarenali l’embolizzazione è stata eseguita mediante posizionamento di spirali metalliche “a monte” e “a valle” dello pseudoaneurisma, per escluderlo dalla circolazione sistemica; 1 di queste procedure è stata eseguita in regime d’urgenza a causa della rottura dello pseudoaneurisma entro la pelvi renale. Nel paziente con fistola artero-venosa sono state posizionate microspirali metalliche entro l’arteria afferente la fistola. Nel caso eseguito in urgenza è stato necessaria una seconda procedura per il persistere dell’ematuria secondaria ad incompleta esclusione della sacca pseudoaneurismatica. In tutti i casi la procedura di embolizzazione ha determinato la risoluzione della problematica e la preservazione del graft. Conclusioni: Il trattamento endovascolare può essere un valido aiuto tanto nell’embolizzazione pre-espianto di graft renale quanto nel trattamento delle complicanze vascolari. In quest’ultimo caso l’embolizzazione dev’essere più precisa e selettiva possibile, per evitare l’embolizzazione non target con rischio di perdita di funzione del graft

    ESCLUSIONE ENDOVASCOLARE DI PSEUDOANEURISMI IN FEGATO TRAPIANTATI: VIRTUTE DUCE, COMITE FORTUNA

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    Scopo: Presentare due casi di trattamento endovascolare di pseudoaneurismi in pazienti sottoposti a trapianto epatico. Materiali e metodi: Gli pseudoaneurismi sono stati identificati incidentalmente in corso di follow-up dopo trapianto epatico ortotopico. Il paziente 1, nel quale era stata confezionata una bilio-digiuno anastomosi, presentava uno pseudoaneurisma pre-anastomotico dell’arteria epatica, con trombosi dell’arteria a valle ed opacizzazione dei rami intraepatici apparentemente attraverso esili circoli collaterali di pertinenza dell’arteria epatica comune e del circolo mesenterico. Il paziente 2 presentava uno pseudoaneurisma intraepatico, probabile conseguenza di biopsia eseguita sul donatore. Risultati: In entrambi i casi lo pseudoaneurisma è stato escluso dal circolo sistemico edil graft è stato preservato. Nel paziente 1 una delle spirali metalliche utilizzate per l’esclusione dello pseudoaneurisma con tecnica “sandwich“ si è dislocata trombizzando l’arteria epatica comune prossimale; fortunatamente, grazie a verosimili fenomeni di neoangiogenesi indotti dalla presenza della bilio-digiuno anastomosi, le branche arteriose intraepatiche permanevano pervie, anche in corso di follow- up. Nel paziente 2 si è scelto di utilizzare la tecnica “jailing“, con posizionamento di spirali a rilascio controllato attraverso le maglie di uno stent a celle aperte posizionato nel lume dell’arteria coinvolta dallo pseudoaneurisma; nonostante una parziale occlusione dello stent, le diramazioni a valle permanevano pervie in corso di follow-up. Conclusioni: Nel fegato trapiantato il circolo arterioso è importante quanto quello portale. Il trattamento endovascolare in tali casi è una procedura ad elevato rischio, poichè l’embolizzazione non target può portare a perdita di parenchima con malfunzionamento del graft

    AffidabilitĂ  dell'agobiopsia percutanea di noduli polmonari di piccole dimensioni eseguiti con guida TC a fascio conico

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    Valutare l’affidabilità e il tasso di complicanze delle agobiopsie dei noduli polmonari di piccole dimensioni eseguite mediante guida TC a fascio conico con braccio “a C”

    Malformazione Artero-Venosa renale trattata mediante embolizzazione arteriosa con Squid Peri.

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    Embolizzazione dell’apporto arterioso mediante approccio endovascolare per il trattamento della MAV renal

    Guidelines on the diagnosis, treatment and management of visceral and renal arteries aneurysms: a joint assessment by the Italian Societies of Vascular and Endovascular Surgery (SICVE) and Medical and Interventional Radiology (SIRM)

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    : The objective of these Guidelines is to provide recommendations for the classification, indication, treatment and management of patients suffering from aneurysmal pathology of the visceral and renal arteries. The methodology applied was the GRADE-SIGN version, and followed the instructions of the AGREE quality of reporting checklist. Clinical questions, structured according to the PICO (Population, Intervention, Comparator, Outcome) model, were formulated, and systematic literature reviews were carried out according to them. Selected articles were evaluated through specific methodological checklists. Considered Judgments were compiled for each clinical question in which the characteristics of the body of available evidence were evaluated in order to establish recommendations. Overall, 79 clinical practice recommendations were proposed. Indications for treatment and therapeutic options were discussed for each arterial district, as well as follow-up and medical management, in both candidate patients for conservative therapy and patients who underwent treatment. The recommendations provided by these guidelines simplify and improve decision-making processes and diagnostic-therapeutic pathways of patients with visceral and renal arteries aneurysms. Their widespread use is recommended

    Trattamento endovascolare delle complicanze nelle procedure di posizionamento di endoprotesi aortiche

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    Durante interventi di riparazione endovascolare dell’aorta possono verificarsi varie complicanze, da conoscere per la rapida risoluzione

    Ultrasound-guided percutaneous fine-needle aspiration of solid pancreatic neoplasms: 10-year experience with more than 2,000 cases and a review of the literature

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    OBJECTIVES:To evaluate the diagnostic accuracy and complication rate of percutaneous ultrasound-guided fine-needle aspiration (US-FNA) of solid pancreatic neoplasms through the analysis of 10-year experiences of two centres.METHODS:Clinical, radiological and pathologic data of 2,024 patients with solid pancreatic masses who underwent US-FNAs were retrospectively evaluated. Indications for aspiration were: unresectable lesions before neo-adjuvant therapy; doubtful imaging findings; and suspicion of uncommon neoplasms with prognostic or therapeutic implications such as metastases or lymphoma. US-FNAs were performed using aspiration needles with a cytopathologist present in centre 1. In centre 2, cytologic samples were collected with Chiba needles and separately evaluated by a cytopathologist.RESULTS:US-FNA had a diagnostic sample rate of 92.2 % (centre 1: 95.9 %; centre 2: 87.2 %). US-FNA repetition after non-diagnostic samples provided a diagnosis in 86.3 % of cases. Sensitivity, specificity, positive and negative predictive values, and accuracy were 98.7 %, 100 %, 100 %, 75.5 %, and 98.7 %, respectively. The complication rate was 0.8 %.CONCLUSIONS:Percutaneous US-FNA is a sensitive, accurate and safe method for the invasive diagnosis of solid pancreatic neoplasms. The use of aspiration needles and the on-site presence of a cytopathologist may lead to a high rate of diagnostic samples, thus reducing the need for US-FNA repetition.KEY POINTS:• Percutaneous ultrasound-guided fine-needle aspiration of pancreatic neoplasms is sensitive and accurate. • The short-term complication rate of percutaneous ultrasound-guided fine-needle aspiration is low. • Technical aspects may influence the rate of diagnostic samples
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