34 research outputs found

    Il modello linguistico decameroniano e il suo rapporto con il volgare nel pensiero di Antonio Brucioli

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    Introduzione Circa vent’anni fa, Paolo Trovato, in uno studio che avrebbe contribuito a rinnovare l’approccio metodologico della cinquecentesca questione della lingua italiana, si chiedeva (e chiedeva ai suoi lettori): «Cosa possono insegnarci, in concreto, le Prefazioni?». Trovato, attraverso un’acuta analisi delle prefazioni di testi appartenenti a una letteratura cosiddetta “minore” (bibbie, trattati poco celebri, libri mercantili, ecc.), rispondeva mettendo in evidenza la fragilità delle ..

    Un capitolo minore della narrativa cinquecentesca: gli Apologi di Bernardino Ochino (Ginevra, 1554). Appunti in vista di un’edizione

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    In quest’articolo viene fornita una prima descrizione degli Apologi di Bernardino Ochino, pubblicati a Ginevra nel 1554. Gli Apologi sono una raccolta di 100 brevi prose che, sul modello della facezia e del motto arguto, ricostruiscono quadretti comici ambientati in genere nella curia romana. I vizi, le cattive abitudini del clero, ma anche certe posizioni dottrinali come l’infallibilità papale ex cathedra sono il principale bersaglio degli Apologi. Allo scopo di allestire un’edizione critica e commentata, lo studio presenta un primo approccio agli aspetti principali di quest’opera: contenuti teologici, il genere letterario e le sue possibili fonti, e l’importanza della lingua comica ochiniana, nel contesto specifico della produzione in italiano all’estero durante l’epoca della Riforma.Dans cette étude on fournit une première description des Apologi de Bernardino Ochino. Cet ouvrage, publié à Genève en 1554, consiste en un recueil de 100 brèves nouvelles qui, à l’instar de la facétie et du mot d’esprit, esquissent des scènes comiques se déroulant principalement à la Curie Romaine. Les vices, les mœurs du clergé, mais aussi certaines positions doctrinales telle que l’infaillibilité papale ex cathedra, sont la cible des petites histoires et des courts dialogues des Apologi. Dans le but d’en fournir une édition critique et commentée, cet article présente une première approche pour l’étude des principaux aspects de cet ouvrage : les thématiques théologiques, le genre littéraire et ses sources éventuelles, ainsi que l’importance du langage comique d’Ochino, considéré dans le contexte de la production en langue italienne à l’étranger pendant les années de la Réforme

    I meccanismi della divina persuasione: Appunti sul funzionamento strutturale del discorso esegetico in un testo religioso dell’inizio del xvi secolo

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    Introduzione La storia plurisecolare dell’espressività religiosa, nelle molteplici possibilità diafasiche e diamesiche che tale genere comporta, è anche la storia di una metodologia della persuasione. Nel caso specifico dell’esegesi biblica, in un arco temporale compreso tra il vii e i primi decenni del xvi secolo, ossia da quando cominciano a circolare le prime versioni manoscritte della Vulgata fino all’epoca degli esperimenti filologici erasmiani, tale metodologia si è progressivamente svi..

    LA PAROLA PER TUTTI. PERCORSI LINGUISTICI DELLE TRADUZIONI BIBLICHE IN LINGUA ITALIANA NEL CINQUECENTO (E INIZI DEL SEICENTO)

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    Come è risaputo, la Riforma protestante aveva innescato un ampio movimento di traduzioni della Bibbia. Per quello che riguarda il contesto italiano, dopo le edizioni dell’umanista e poligrafo Antonio Brucioli il centro principale e praticamente esclusivo della produzione biblica in volgare era la città di Ginevra, roccaforte calvinista con un ricco mercato tipografico. In questo articolo ci si propone di passare in rassegna gli aspetti linguistici più peculiari delle traduzioni della Sacra Scrittura in lingua italiana pubblicate durante il Cinquecento (e gli inizi del Seicento). The word for everyone. The language of biblical translations in italian language in the 16th and early 17th centuries As is well known, the Protestant Reformation led to many Bible translations. In Italy, after the editions by the Humanist Antonio Brucioli, the main and virtually exclusive center for Bibles in the vernacular was Geneva, a Calvinist stronghold with a prosperous typographical market. In this article we review the most peculiar linguistic aspects of the translations of the Holy Scriptures into Italian published during the Sixteenth and the beginning of the Seventeenth Centuries

    La pratica e la grammatica

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    Alle origini della storia linguistica italiana, su un crinale in cui definire un percorso conduce a determinarne in parte lo svolgimento, è la riflessione che Dante affida al De vulgari eloquentia: l’apertura del trattato, delimitando il subiectum della ricerca, mette a fuoco i termini di una situazione che riguarda la locutio e proprio per questa ragione va a toccare aspetti profondi della vita culturale e sociale del tempo, influenzando in prospettiva una situazione futura. L’istanza di def..

    La «nobile e pregiata parte». Appunti sul primo salterio ginevrino in lingua italiana, i XX Salmi di David (1554)

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    Nel 1554, presso l’editore Jean Crespin, era uscito il primo salterio a stampa destinato alla comunità italiana di Ginevra, i XX Salmi di David, realizzato seguendo letteralmente (inclusa la partitura musicale per accompagnare il canto) il precedente francese a cura di Marot e Beza (pubblicato sempre da Crespin qualche anno prima, nel 1551, e più consistente quanto al numero di salmi, ottantatré). Il Salterio era uno dei testi più frequentati della liturgia comunitaria ginevrina e la sua trad..

    La pratica e la grammatica

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    Alle origini della storia linguistica italiana, su un crinale in cui definire un percorso conduce a determinarne in parte lo svolgimento, è la riflessione che Dante affida al De vulgari eloquentia: l’apertura del trattato, delimitando il subiectum della ricerca, mette a fuoco i termini di una situazione che riguarda la locutio e proprio per questa ragione va a toccare aspetti profondi della vita culturale e sociale del tempo, influenzando in prospettiva una situazione futura. L’istanza di def..

    PRESENTAZIONE DELLA SEZIONE

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    À la lisière de l’ « autre monde » Le Pérou dans la Relatione breve de Diego de Torres Bollo (1603)

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    In 1603, Diego de Torres Bollo (1550–1638), Jesuit procurator of the province of Peru, published in Rome his Relatione Breve, one of the first printed accounts of early Jesuit missionary activities in South America. The work was an instant success: in 1604 a second Italian edition was published in Venice, as well as translations into Latin (Antwerp) and French (Paris). The Relatione was typical of many Jesuit accounts of the period, that is, it consisted of a skillfully arranged montage of letters from the missions, written for the express purpose of attracting new vocations to missionary work in South America. To the detriment of this editorial success, with the exception of the major bibliographical repertories, de Torres Bollo’s text is rarely used and seldom cited by historians, and is even paradoxically absent in historical undertaking such as Rubén Vargas Ugarte’s Historia de la Compañía de Jesús en el Perú; furthermore, there is no modern edition, not even a diplomatic transcription, in the important Monumenta Peruana. With this contribution, I intend not only to inform those who read a little-known work, but also to demonstrate how it constitutes a decisive moment in the genesis of the “relation” genre in the first decades of written Jesuit communication

    Building an Identity on Paper: The Negotiation of Italianitá in the Early North American Ethnic Press

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    This article examines the language of one of the several Italian newspapers in-print between the end of the 19th century and beginning of the 20th century in North America, the Gazzetta del Massachusetts. The goal of this paper is to show how the journalistic activity borne by overseas immigrants have re-created and/or re-negotiated a new «Italianità» via a quite different use of the Italian language when compared to coeval papers printed in Italy
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