7 research outputs found

    The show must go on: a snapshot of Italian academic working life during mandatory work from home

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    During the COVID-19 pandemic, universities worldwide have provided continuity to research and teaching through mandatory work from home. Taking into account the specificities of the Italian academic environment and using the Job Demand-Resource-Recovery model, the present study provides, through an online survey, for the first time a description of the experiences of a large sample of academics (N = 2365) and technical and administrative staff (N = 4086) working in Italian universities. The study analyzes the main differences between genders, roles or work areas, in terms of some job demands, recovery experiences, and outcomes, all important dimensions to achieve goals 3, 4, and 5 of the 2030 Agenda for Sustainable Development. The results support the reflections on gender equality measures in universities and provide a general framework useful for further in-depth analysis and development of measures in order to improve well-being (SDG 3), quality of education (SDG 4), and gender equality (SDG 5)

    Linee guida per il Bilancio di Genere negli Atenei italiani

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    l Bilancio di Genere è un documento che, da un lato, fotografa la distribuzione di genere delle diverse componenti all’interno dell’Università nonché la partecipazione di donne e uomini negli organi di gestione dell’Ateneo e, dall’altro, monitora le azioni dell’Ateneo a favore dell’eguaglianza di genere, e valuta l’impatto di queste e delle politiche dell’Ateneo, compresi gli impegni economici-finanziari, su donne e uomini. Il Bilancio di Genere è dunque uno strumento essenziale per realizzare l’eguaglianza di genere nelle Università e per integrare la prospettiva di genere in tutte le politiche dell’Ateneo. L’importanza di portare la questione di genere al centro dell’attenzione degli Atenei, è evidente se si considera che in Italia, le donne rappresentano solo il 20 % dei professori ordinari e, tra i Rettori italiani, solo il 7% sono donne. Le forbici che descrivono le carriere di donne e uomini all’interno degli Atenei provano inoltre il c.d. fenomeno del “tubo che perde”: al progredire della carriera universitaria, il numero di donne diminuisce e l’Università perde le relative risorse. La diseguaglianza di genere causa dunque un problema di perdita di capacità e cattivo utilizzo di risorse pubbliche. La CRUI ha da tempo intrapreso un percorso a favore della tutela dell’eguaglianza tra donne e uomini nelle Università e ha assunto un impegno preciso per implementare e monitorare la diffusione e l’utilizzo del Bilancio di Genere quale strumento fondamentale per inserire la parità di genere nella più ampia strategia di sviluppo degli Atenei. A tal fine, ha dato mandato a un Gruppo di lavoro di esperte di elaborare le linee guida e la metodologia per realizzare il Bilancio di Genere delle Università e facilitare, così, una sua capillare diffusione tra gli Atenei italiani. Il volume illustrata nel dettaglio il processo di redazione del Bilancio di Genere - dalla costituzione del gruppo di lavoro, sino alla diffusione degli esiti del Bilancio di Genere - qual è il suo contenuto - mediante la individuazione di ambiti e fenomeni da analizzare con l’identificazione dei corrispondenti indicatori e delle relative rappresentazioni - e come il Bilancio di Genere debba essere adoperato come strumento di governance dell’Ateneo, attraverso l’integrazione con i principali documenti di programmazione e rendicontazione, al fine di promuovere l’eguaglianza sostanziale all’interno degli Atenei

    Linee guida per il bilancio di genere delle UniversitĂ . Una proposta operativa. (Versione 1.0)

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    L’obiettivo del documento è quello di fornire delle indicazioni utili e concrete agli Atenei, perché possano intraprendere una sperimentazione del Bilancio di genere. Si tratta di un lavoro che è aperto alla discussione e al progressivo aggiornamento, in una logica partecipativa, che veda le stesse Università come protagoniste e non come semplici destinatarie di indicazioni fornite da terzi. Per tale ragione esso viene proposto nella versione 1.0, che verrà seguita da una successiva edizione aggiornata, frutto delle sperimentazioni che si auspica verranno effettuate presso gli Atenei

    Linee guida per il Bilancio di Genere negli Atenei italiani

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    Il Bilancio di Genere è uno strumento essenziale per promuovere l’eguaglianza di genere nelle Università e per integrare la prospettiva di genere in tutte le politiche dell’A­teneo, anche al fine di rendere più trasparente ed equa l’assegnazione delle risorse economiche. Le Linee guida per il Bilancio di Genere negli Atenei italiani, redatte dal Gruppo CRUI per il Bilancio di Genere, spiegano come si fa questo documento, qual è il suo contenuto e come dovrebbe essere utilizzato questo strumento, al fine di promuovere l’eguaglianza sostanziale all'interno degli Atenei italiani

    Policies for reirradiation of recurrent high-grade gliomas: a survey among Italian radiation oncologists

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    PURPOSE: To assess the contribution of Italian radiation oncologists in the current management of recurrent high-grade gliomas (HGG), focusing on a reirradiation (reRT) approach. METHODS: In 2015, the Reirradiation and the Central Nervous System Study Groups on behalf of the Italian Association of Radiation Oncology (AIRO) proposed a survey. All Italian radiation oncologists were individually invited to complete an online questionnaire regarding their clinical management of recurrent HGG, focusing on a reRT approach. RESULTS: A total of 37 of 210 questionnaires were returned (18% of all centers): 16 (43%) from nonacademic hospitals, 14 (38%) from academic hospitals, 5 (13%) from private institutions, and 2 (6%) from hadron therapy centers. The majority of responding centers (59%) treated ≤5 cases per year. Performance status at the time of recurrence, along with a target diameter <5 cm and an interval from primary radiation ≥6 months, were the prevalent predictive factors considered for reRT. Sixty percent of reirradiated patients had already received a salvage therapy, either chemotherapy (40%) or reoperation (20%). The most common approach for reRT was fractionated stereotactic radiotherapy to a mean (photon) dose of 41.6 Gy. CONCLUSIONS: Although there were wide variations in the clinical practice of reRT across the 37 centers, the core activities were reasonably consistent. These findings provide a basis for encouraging a national collaborative study to develop, implement, and monitor the use of reRT in this challenging clinical settin
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