5 research outputs found

    'Le note istorie'. Intertestualità, strutture e modelli nella 'Dissertation on an Ancient Hymn to the Graces'

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    A partire dal commento approntato dall'autrice per l'edizione anastatica a cura di Arnaldo Bruni dell'Outline Engravings and Descriptions of the Woburn Abbey Marbles (Firenze, Polistampa, 2012), il catalogo della collezione di sculture del duca di Bedford che ospita la Dissertation on an Ancient Hymn to the Graces di Foscolo, il saggio discute i rapporti di quest'ultima opera con l'altro inserto foscoliano interpolato nella descrizione del gruppo canoviano delle Grazie di Philip Hunt. L'attenzione si concentra sui modelli che Foscolo poté aver presenti per la selezione delle fonti all'interno della vasta produzione settecentesca di repertori iconografici e mitografici. Si discute poi dell'impiego nella Dissertation del topos del manoscritto ritrovato

    Foscolo e l’estetica di Lessing

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    Il saggio ripercorre il diagramma della riflessione di Foscolo attorno a uno degli snodi cruciali della cultura europea tra Sette e Ottocento, quello del rapporto fra poesia e arti figurative. In particolare, si intende fare il punto su una questione già da altri dibattuta, ossia sul ruolo che nello sviluppo delle idee di Foscolo sull’argomento ebbe l’incontro con un testo capitale dell’estetica neoclassica, il trattato Laocoonte (1766) di Gotthold Ephraim Lessing. Secondo l’ipotesi che qui si sostiene, la piena assimilazione delle idee di Lessing da parte di Foscolo e la loro applicazione in una personale rielaborazione è testimoniata soltanto nei materiali relativi al secondo carme e quindi, all’incirca, a partire dal 1813, raggiungendo il culmine nella Dissertation on an Ancient Hymn to the Graces del 1822.L’essai retrace l’histoire de la réflexion de Foscolo sur l’une des questions cruciales de la culture européenne entre xviiie et xixe siècle, celle de la relation entre la poésie et les arts figuratifs. On voudrait faire le point ici sur un problème que la critique foscolienne a souvent évoqué, à savoir le rôle joué dans l’élaboration de la pensée de Foscolo par sa rencontre avec un texte d’une importance capitale dans l’esthétique néoclassique, le Laocoon (1766) de Gotthold Ephraïm Lessing. Nous avançons l’hypothèse que des traces de l’assimilation des idées de Lessing et de leur réélaboration personnelle de la part de Foscolo apparaissent pour la première fois dans les matériaux théoriques liés aux Grâces, à partir de 1813. Cette appropriation atteint ensuite son sommet dans la Dissertation on an Ancient Hymn to the Graces (1822).The essay retraces the development of Foscolo’s views on one of the most disputed points in European culture between the eighteenth and the nineteenth century: the relationship between poetry and the fine arts. It deals with an issue that Foscolo’s scholars have already addressed, namely the role that a work of paramount importance in neoclassical aesthetics, Lessing’s Laocoon (1766), played in the development of his ideas on the subject. The essay will argue that Lessing’s ideas were fully appropriated and re-elaborated only in writings relating to the Grazie, which he began in 1813. This process of assimilation reached its peak in 1822 with the Dissertation on an Ancient Hymn to the Graces

    Foscolo critico

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    Il volume, primo della collana open access dei "Quaderni di Gargnano", ospita i contributi presentati al XV Convegno internazionale di Letteratura italiana "Gennaro Barbarisi", tenutosi a Gargnano del Garda dal 24 al 26 settembre 2012. Il "Quaderno", dedicato al Foscolo critico, accoglie contributi di Giovanni Biancardi, Arnaldo Bruni, Andrea Campana, Massimo Castellozzi, Gustavo Costa, Alfredo Cottignoli, Christian Del Vento, Sandro Gentili, Franco Longoni, Ilaria Mangiavacchi, Donatella Martinelli, Giuseppe Natale, Enzo Neppi, Matteo Palumbo, Elena Parrini Cantini, Chiara Piola Caselli. \uc8 aperto da una Prefazione di Claudia Berra, Paolo Borsa e Giulia Ravera.This volume on "Foscolo critico" is the first volume of the "Quaderni di Gargnano", an open access book series which publishes the Proceedings of the "Gennaro Barbarisi" International Conferences on Italian Literature, held in Gargnano del Garda. It contains contributions by Giovanni Biancardi, Arnaldo Bruni, Andrea Campana, Massimo Castellozzi, Gustavo Costa, Alfredo Cottignoli, Christian Del Vento, Sandro Gentili, Franco Longoni, Ilaria Mangiavacchi, Donatella Martinelli, Giuseppe Natale, Enzo Neppi, Matteo Palumbo, Elena Parrini Cantini, Chiara Piola Caselli, preceded by a Preface by the Editor: Claudia Berra, Paolo Borsa, Giulia Ravera

    Le “risorse” di San Miniato: materiali per un commento

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    Parzialmente anticipata sulla «Cronaca Bizantina» come prelibato assaggio delle imminenti Confessioni e battaglie. Serie seconda, nell’ambito della campagna di lancio del volume rumorosamente orchestrata dall’editore Angelo Sommaruga, con il celebre paragrafo dedicato all’amore giovanile per la «bruna dai lunghi sguardi vellutati», la prosa intitolata Le “risorse” di San Miniato al Tedesco e la prima edizione delle mie Rime, forse la più nota tra le pagine autobiografiche carducciane, fu, secondo quanto è possibile ricostruire dalle lettere dell’autore all’impaziente editore, l’ultima composta in coda al costituendo volume: presumibilmente, almeno in parte, per far numero e peso, con le altre prose già in bozze, e in un lasso di tempo relativamente breve. Fu anche, sempre secondo quanto testimoniano le lettere, sottoposta ad attenta revisione, come si conveniva a una «prosa artistica»: Caro Angelino, Ecco le bozze molto rimaneggiate. È inutile. Io ho bisogno di correggere la prosa cinque o dieci giorni dopo la prima stesura, la prosa artistica s’intende. Non posso lavorare in fretta. La colpa è sua, ne porti la penitenza. D’altronde, il resto del volume non costò da vero fatica, né recò disturbi alla tipografia. Circa i tempi di composizione, le lettere ad Angelo Sommaruga permettono di restringere il periodo interessato ad un mese o poco più, tra la seconda metà del settembre 1882, cioè, e la fine di ottobre (del due novembre è l’annuncio liberatorio: «Caro Angelino, Ecco la fine. Oh!»)

    Foscolo e la cultura europea

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    Foscolo, l’un des pères du Risorgimento italien s’est pourtant formé à Venise, l’un des hauts-lieux de la culture européenne au XVIIIe siècle, a vécu longuement dans un Milan « francisé » et a passé les dernières années de sa vie à Londres, l’une des grandes capitales de la culture européenne du XIXe siècle. Tout en revendiquant avec force son italianité, Foscolo n’a jamais cessé de dialoguer dans son œuvre avec Montaigne, Pascal, Locke, Voltaire, Helvétius, Rousseau, Goethe et Sterne, pour ne citer que les plus importants parmi les grands écrivains et penseurs de l’Europe moderne qui ont contribué à façonner sa pensée et son style. Cet ouvrage collectif, auquel ont participé les meilleurs spécialistes italiens et français de Foscolo, s’appuie sur des documents d’archive inédits ainsi que sur des recherches pointues visant à renouveler notre regard sur la culture européenne de l’écrivain et à mieux déterminer la place de cette culture dans son œuvre. Il explore en outre la réception de son théâtre en Angleterre et en France, de même que les traductions de son œuvre en France, et ouvre un chantier nouveau : celui de la réception de Foscolo dans d’autres pays en lutte pour leur indépendance (la Grèce et la Pologne) et chez d’autres écrivains italiens en exil (Mazzini et Da Ponte). Un intérêt particulier est porté à l’image de Foscolo, patriote et écrivain, figure d’une nouvelle manière d’être italien en Europe
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