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    Grandes estrategias y pequeñas intrigas: Génova y la monarquía católica de Carlos V a Felipe II

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    One of the fundamental points in Charles V's and Philip II’s strategy in the Mediterranean area was the alliance with Genoa; in order to maintain this alliance, they accepted and supported the republican regime desired by Andrea Doria in 1528. From that moment on a strong and reciprocally useful relationship developed and was consolidated. It consisted in an eminently political exchange: loyalty for protection - Genoa's loyalty to Spain in the great struggle with France; protection and safeguarding of the city's liberty on the part of the Spanish Monarchy. Genoa’s promise of loyalty to the Habsburgs could be seen principally in the fact that it put at their disposal services in two key sectors: ships and credit. This symbiotic link risked collapse in 1575 because of an internal revolt in Genoa that united the «new» nobles and the «people» against the «old» nobles (traditionally allied with Spain). This paper examines Phillip II’s contradictory policy awards the Genoese revolt and the mechanism of decision making that led the court of Madrid to choose simultaneously to suspend the repayment of the "old" nobles' credits to the Monarchy and to allow them to begin a private war against the republic

    El "padre" y la "república perfecta": Génova y la monarquía Española en 1575

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    «Como lo hacen los particulares»: l’alternativa asiento-administración nella gestione della flotta spagnola nel Mediterraneo nel XVI secolo

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    Il saggio riprende il tema dell'alternativa tra asiento e amministrazione nella conduzione delle galere spagnole nel Cinquecento (già magistralmente trattato da I.A.A. Thompson) inserendolo nel contesto delle problematiche generali inerenti la flotta. A tale alternativa gestionale vanno infatti aggiunte quella strategica tra piccola e grande flotta e quella organizzativa tra armamento permanente e stagionale. Le scelte di Filippo II risultano così meglio comprensibili e, pur con alcune incongruenze, denotano una positiva disponibilità alla sperimentazione e una solida cultura navale

    Algeri 1541: problemi di pianificazione strategica di un disastro annunciato

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    Il presente saggio è dedicato al processo consultivo e deliberativo che nel 1541 portò all’esecuzione da parte di Carlo V di un attacco anfibio contro Algeri, conclusosi in un disastro. In base della documentazione analizzata, la variabile più rilevante è risultata essere il ‘fattore umano’, che assume le sembianze di Carlo V, Andrea Doria e di un personaggio meno noto ma molto interessante, il proveedor general dell’armata Francisco Duarte. Tra il maggio e l’agosto del 1541 si verificò una sorta di blackout nelle comunicazioni tra l’imperatore e il suo ammiraglio. Entrambi si impuntarono su posizioni antitetiche, smettendo di confrontarsi direttamente. Duarte fece da mediatore, riferendo a voce al Doria e per lettera a Carlo quello che i due non si dicevano nella loro corrispondenza. Il Doria era contrario all’impresa di Algeri, che considerava inopportuna nel contesto geopolitico e militare fortemente negativo di quell’anno. Carlo V la considerava come l'unico modo per preservare il suo onore nel momento in cui rinunciava ad affrontare di persona il sultano Solimano il Magnifico in Ungheria. Il risultato fu un processo decisionale gravemente disfunzionale. A prescindere dai fattori di incertezza intrinsecamente connessi ad ogni operazione militare, una sfida molto impegnativa fu affrontata partendo con il piede sbagliato.The present contribution focusses on the process of consultation and decision-making that in 1541 led to Charles V’s carrying out an amphibious attack, which ended in disaster, against Algiers. On the basis of the documentation analyzed, the most relevant variable turns out to be the ‘human factor’, in the persons of Charles V, Andrea Doria, and a less well known but very interesting figure, the proveedor general of the armada Francisco Duarte. Between May and August 1541 there was a kind of blackout in the communications between the emperor and his admiral. They both held stubbornly to their views, which were antithetical, and they refused to speak out to each other frankly. Duarte tried to mediate, telling Doria in person and Charles by letter what the two refused to write in their correspondence. Doria was strongly against the Algiers expedition, which he considered inopportune in the geopolitical and military context of that year. Charles V thought, instead, it was the only way he could save his honour since he was avoiding dealing personally with Süleiman the Magnificent’s invasion of Hungary. The result was a seriously dysfunctional decisional process. Aside from the inherent factors of uncertainty in any military operation, a very difficult challenge was undertaken on the wrong foot

    «El ladrón de dentro casa» : congiure e lotta politica a Genova dalla riforma del 1528 al tradimento di Gian Luigi Fieschi

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    Nella storia genovese dei secoli XV e XVI, le cospirazioni e le congiure furono strumenti per la conquista del potere frequentemente usati nei conflitti tra le parti degli Adorno e dei Fregoso e tra i grandi casati di antica nobiltà (Fieschi, Grimaldi, Dona e Spinola). La pratica della congiura apparteneva cioè ad uno specifico livello del sistema politico cittadino : quello in cui si muovevano i gruppi clientelali e di fazione. Ad un altro livello, più profondo e costituzionalmente significativo, agivano gli aggregati di tipo cetuale : i nobili ed i popolari (questi ultimi divisi in mercanti ed artefici). Non stupisce quindi che il declino delle fazioni, iniziato negli anni venti del Cinquecento e accelerato dalla riforma istituzionale del 1528, abbia comportato un declino dell'efficacia delle congiure. Nel sistema politico della nuova repubblica fondata da Andrea Doria fu infatti l'elemento cetuale a prevalere. È sintomatico il fatto che alle numerose cospirazioni coronate da successo del lungo Quattrocento genovese facciano seguito, a partire dal 1528, episodi simili, altrettanto numerosi, ma invariabilmente conclusi da un fallimento. La congiura del conte Gian Luigi Fieschi è il più emblematico di questi fallimenti, ed un evento che ebbe grande risonanza sul piano internazionale.Pacini Arturo. «El ladrón de dentro casa» : congiure e lotta politica a Genova dalla riforma del 1528 al tradimento di Gian Luigi Fieschi. In: Complots et conjurations dans l’Europe moderne. Actes du colloque international organisé à Rome, 30 septembre-2 octobre 1993. Rome : École Française de Rome, 1996. pp. 597-658. (Publications de l'École française de Rome, 220

    Francesco I e Genova : quale strategia?

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    Per la monarchia spagnola del secolo XVI è stato posto con forza il problema dell’esistenza o meno di una « grande strategia » a sostegno dei suoi obiettivi di supremazia continentale (Geoffrey Parker). La risposta, sostanzialmente positiva, ha evidenziato l’importanza per gli Asburgo dell’asse Milano-Genova come « grande arteria di comunicazione imperiale » (Federico Chabod) per l’accesso all’Italia settentrionale e il transito verso l’Europa centrale e settentrionale. All’inizio della competizione tra gli Asburgo e i Valois Genova era sottoposta in regime pattizio a Francesco I di Francia, e di nuovo lo fu tra il 1527 e il 1528, ma fu poi attratta e infine saldamente collocata nel sistema spagnolo. La strategia di Francesco I riguardo a Genova, e le sue iniziative politiche e militari negli anni Venti del secolo XVI miranti ad acquisirne il dominio e contrastarne l’inserimento nell’orbita imperiale sono i temi affrontati dal presente saggio
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