61 research outputs found

    Religious tourism and pilgrimages

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    [Resumen] Se analiza la relación y las diferencias entre las “peregrinaciones” de las sociedades religiosas tradicionales (y de muchas sociales actuales no occidentales) y las sociedades secularizadas donde sería más apropiado hablar de formas de “turismo religioso”, en las que se pone el énfasis en viajes por motivaciones culturales, espirituales o de otro tipo, pero no por las motivaciones religiosas en sentido estricto que estaban en el origen de las peregrinaciones. Aunque se comentan algunos ejemplos, como el del Camino de Santiago (uno de los pocos casos en el ámbito religioso católico donde todavía la industria turística no ha sustituido por completo la práctica de la peregrinación), el análisis se centra en el caso de Roma, uno de los destinos turísticos más importantes del mundo, y donde también se ha ido transformando el espacio de las peregrinaciones por el del turismo religioso, estandarizado y de masas. El interés creciente por la calidad y por el “turismo lento” puede suponer una forma de recuperar una vía más cercana a la de las peregrinaciones.[Resumo] Analízanse a relación e as diferenzas entre as “peregrinacións” das sociedades relixiosas tradicionais (e de moitas sociedades actuais non-occidentais) e as sociedades secularizadas, onde sería máis apropiado falar de formas de “turismo relixioso”, en que se pon a énfase en viaxes por motivacións culturais, espirituais ou doutro tipo, pero non polas motivacións relixiosas en sentido estrito que estaban na orixe das peregrinacións. Aínda que se comentan algúns exemplos, como o do Camiño de Santiago (un dos poucos casos no ámbito relixioso católico onde aínda a industria turística non substituíu por completo a práctica da peregrinación), a análise céntrase no caso de Roma, un dos destinos turísticos máis importantes do mundo, e onde tamén se foi transformando o espazo das peregrinacións polo turismo relixioso, estandarizado e de masas. O interese crecente pola calidade e polo “turismo lento” pode supoñer unha forma de recuperar unha vía máis próxima á das peregrinacións.[Abstract] The example of Rome The study examines the relationship and the differences between the “pilgrimages” of the old religious societies (and many current non-western societies) and those of the current secular societies, for which it would be more appropriate to talk about forms of “religious tourism”, in which the emphasis is on trips taken due to cultural, spiritual or other reasons rather than because of religious reasons in the strict sense of the reasons that first motivated the pilgrims.Al-Al-Al-though a few examples are discussed, such as the Camino de Santiago (one of the few cases in the catholic religion where the tourist industry has yet to completely replace the pilgrimage), the analysis is largely centred on Rome, one of the most important tourist destinations in the world, where the space for pilgrims has been gradually transformed into a space for religious, standard and mass tourism. The growing interest in quality and “slow tourism” could be a way of recovering a way closer to that of the pilgrimages

    DNAJB9 Is a Reliable Immunohistochemical Marker of Fibrillary Glomerulonephritis: Evaluation of Diagnostic Efficacy in a Large Series of Kidney Biopsies

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    Fibrillary glomerulonephritis (FGN) is a rare glomerular disease characterized by a challenging diagnostic workup requiring ultrastructural identification of 20 nm-thick randomly oriented fibrillar deposits. However, the recent introduction of DNAJB9 as a putative diagnostic marker of FGN could thoroughly improve this diagnostic scenario. This study aims to assess the DNAJB9 immunohistochemical expression in a large series of FGN cases and to eventually confirm its role as a diagnostic marker of FGN. We evaluated the immunohistochemical expression of DNAJB9 (Rabbit Polyclonal, ThermoFisher) in a series of 77 FGN and 128 non-FGN cases diagnosed between January 1992 and June 2022 at the Pathology Unit of the AOU Città della Salute e della Scienza Hospital. DNAJB9 was expressed in 73 of the 74 evaluable FGN cases, mostly showing a strong glomerular positivity (68 cases). Additionally, DNAJB9 resulted positive in all challenging scenarios [early-stage (6), congophilic (4), combined (4), and uncertain (4) cases of FGN)]. DNAJB9 was negative in all non-FGN cases, eventually resulting in a specificity of 100% and sensitivity of 99%. In conclusion, we confirmed the role of DNAJB9 as a diagnostic marker of FGN. Its adoption in the clinical routine will allow a faster, more feasible, and more accurate FGN diagnosis

    La discontinuità lavorativa dei laureati in servizio sociale triennale.

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    La ricerca si focalizza sull’inserimento nel mercato del lavoro dei laureati in Servizio Sociale in Italia. Ne emerge una situazione di insicurezza lavorativa; un quadro che richiede una riflessione approfondita non più solo sugli sbocchi occupazionali dei laureati in Servizio Sociale, ma su tutta la filiera formativa e di accreditamento della figura professionale di assistente sociale.The research focuses on the insertion in the labor market of Italian graduates in Social Work. What emerges is a picture that requires a thorough review of the entire supply chain training an

    L'avvento del lavoro paraschiavistico e le trasformazioni del mercato del lavoro in Italia

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    L’avvento del lavoro schiavistico e paraschiavistico nelle società contemporanee è una delle trasformazioni più significative che siano avvenute nel corso degli ultimi anni. E si tratta anche di una trasformazione sorprendente se si pensa che tutta la cultura dell’Ottocento e del Novecento è stata incentrata sugli sforzi di normazione, sempre più esplicita ed articolata, del rapporto di lavoro allo scopo di consentire ai lavoratori di accedere ad un sistema delle garanzie finalizzato nei loro confronti. La limitazione oraria della giornata lavorativa, la definizione di un periodo di ferie pagate, la generalizzazione della previdenza e dell’assistenza, la creazione di apparati pubblici di collocamento in regime di monopolio e così via. In questo quadro si è sviluppa una grande battaglia per cercare di fare emergere le sacche di lavoro irregolare e sommerso, rendendo il più possibile trasparenti le relazioni lavorative. Non sempre si è avuta una sufficiente determinazione, talora vi è stato un certo affievolirsi della volontà politica, ma ovunque in Europa il passaggio dal lavoro sommerso e irregolare al lavoro regolare, garantito contrattualmente, ha rappresentato una conquista di base dello stato di diritto. E’ per questa ragione che intere generazioni di lavoratori, per quasi due secoli sono cresciute nella totale convinzione che il lavoro schiavistico e paraschiavistico non potesse che rappresentare un triste ricordo di un mondo ormai relegato nel dimenticatoio della storia. Hanno un bel dire i nostri colleghi antropologi e storici che vi sono società in cui lo schiavismo non è mai andato in crisi e non ha mai smesso di essere il modo tradizionale di organizzare le attività produttive, anche in quelle più collegate ai mercati industriali moderni. Per un secolo e mezzo sicuramente, ma forse anche per un periodo storico un poco più lungo, in tutti i paesi industriali moderni lo schiavismo è stato archiviato come una forma di produzione caratteristica del passato pre-industriale. Non è un caso che nella letteratura specialistica vi sia una vera e propria lacuna, colmata solo da qualche pubblicazione di taglio storico, che analizza lo schiavismo dal XVI al XVIII secolo . L’intento di questo nostro lavoro è quello di analizzare come sia stato possibile che il lavoro schiavistico e paraschavistco sia diventato una componente strutturale del mercato del lavoro italiano, con un grado di accettazione sociale sorprendentemente abbastanza elevato, e va comunque ben al di là di quanto non sia possibile riconoscere esplicitamente. Siccome si tratta di una questione politicamente molto delicata dobbiamo partire da molto lontano, da questioni che non hanno a che fare in prima battuta con il mercato del lavoro, quanto piuttosto con la politica migratoria del nostro paese
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